giovedì 21 aprile 2011

AUTOSPAM

Sono coinvolto pure in un altro blog appena nato, chiamato "Ladri di bellezza" dove appena avrò tempo a sufficienza comincerò a postare, nel frattempo visitandolo probabilmente vi trovereste già in buona compagnia.
Anzi, finchè non arriverà il sottoscritto lo sarete sicuramente.
Per la presentazione  degna di tanto nome c'è bisogno di un padrino che gli dia adeguato battesimo da parte mia.
Qualcosa di esasperatamente e disperatamente bello.

Direi che qualcosa come questa qua sotto svolge il ruolo alla perfezione:


martedì 19 aprile 2011

DEPORTATELI A GAZA

Non avevo scritto nulla finora sull'omicidio di Vittorio Arrigoni, semplicemente perché in questo periodo la vita reale occupa quasi il 100% per cento del mio tempo disponibile ma non per questo il fatto non ha mancato di colpirmi ed occupare una parte non esiziale dei miei pensieri, perché quando una persona come era Vittorio Arrigoni ci rimette le penne in quel modo siamo obbligati comunque a farci delle domande e per quanto possibile cercare delle risposte.

Cercherò di non entrare in strampalate disamine della situazione israelo - palestinese anche perché la mia posizione è stata ampiamente espressa in precedenti post, e se qualcuno non li avesse letti vado prontamente a ricordare che per quanto riguarda il sottoscritto Israele dovrebbe essere sistematicamente cancellata dalla carta geografica ed i suoi abitanti rieducati a vivere in mezzo alle altre persone così come facciamo tutti noi esseri umani normali e scientificamente comprovatamente appartenenti alla razza umana.

E che quello che hanno combinato per continuare a chiamare Israele un pezzo di terra è semplicemente criminale, assassino e genocida.

Al fatto che sia stata una cellula impazzita dei salafiti ad uccidere Vittorio lascio crederci gli elettori del PD.

Che la questione sia intricata la dò per buona.

Quello che mi interessa è sottolineare come le persone come Vittorio siano percepite presso certa gente, e come questa gente non abbia mancato di manifestarsi in tutta la sua splendida essenza anche in questa occasione.

Parlo di gente per cui il titolo di Libero ( "Lasciamolo a Gaza" ) è un titolo dettato dal buonsenso.

Parlo quindi dei vari lettori de "Il Giornale" che hanno impestato il sito con commenti nei quali si dileggiava, nel migliore dei casi, la figura di Vittorio come se qualsiasi figura che si adoperasse per i diritti di un popolo praticamente segregato fosse un'anomalia da compatire e che non meritasse nessun pensiero in quanto "comunista, idealista, etc.etc.".
Il solito repertorio già visto in occasione di altri rapimenti come quello delle due Simone, dell'uccisione di Enzo  Baldoni, del rapimento di Giuliana Sgrena e dell'assassinio di Calipari.
E cioè lo sciacallaggio greve e volgare sul cadavere o sull'orrore passato di persone che cercavano di fare bene e del bene in una polveriera su cui tutto il mondo ha gli occhi puntati. Gente che va direttamente al cuore della situazione e che dà tutta se stessa e che solo per quello meriterebbe almeno rispetto.

Ecco, riguardo chiunque abbia detto o scritto infamie su Vittorio Arrigoni in rete o su carta stampata sarà bene che metta in chiaro che io appartengo ad un'altra razza.

Ed in questo sono fieramente ed orgogliosamente razzista.

Non so o non mi interessa se queste forme di vita siano vagamente simili ad esseri umani come me.

Certamente sono qualcos'altro che con me non ha nulla a che fare.
Magari hanno due occhi, due orecchi, due gambe e due braccia, ma per il resto nella loro manifestazione terrena, nelle loro azioni e nei loro comportamenti, nel loro modo di elaborare e nella loro espressione puramente ed antropologicamente manifesta nel mondo reale sono qualcosa non solo di diverso ma di incompatibile con il sottoscritto.

Mi rifiuto di pensare che cose del genere possano definirsi umane.
Non ho nemmeno tutta questa voglia di mettermi qui a spiegare il perché.
Dovrebbe essere una questione di logica.

Quando nel post precedente parlavo di farla finita con certa gente parlavo realmente di farla finita e se c'è una cosa che sta lentamente montando in questo periodo è proprio l'incompatibilità di certi umani con altri umani per ragioni varie, una delle quali l'ho esemplificata citando i cercopitechi di "Libero".
E' una questione di puro approccio alla vita, in fondo.

Lo so che pensarla in un certo modo ha delle precise conseguenze, anzi, speriamo che queste conseguenze abbiano al più presto una manifestazione concreta.
Continuare a sopportare certa gente sta diventando ormai insostenibile se solo vogliamo continuare a credere in un futuro.
Ed è ormai diventata una priorità fondamentale cominciare a mettere delle basi concrete affinché il processo sia ragionevolmente veloce e proficuo. Sul come rimando al post precedente.

(nella foto: un'impiegata raccoglie i commenti dei berluscones per trascriverli sul sito de "Il Giornale")

P.S. Tutta la mia solidarietà a Barbara/Cloro  che ha comunque mantenuto il sangue freddo per rispondere e combattere le infamie piovutegli addosso dalla potentissima lobby sionista incancrenitasi in entrambi gli schieramenti politici istituzionali. Ricorderemo tutto al momento giusto.

mercoledì 13 aprile 2011

POST- UN PAR DI PALLE

Il post-berlusconismo è una fregnaccia buona buona per gli idioti e per gli iscritti al PD.

E' bene che lo dica subito, non sia mai che qualche romantico burlone ancora sogni un paese dove tutto quello che si è iconizzato nel Buffo Omino di Arcore possa finire da un giorno all'altro.
Forse è per questo che la sedicente opposizione non si sta scalmanando più di tanto mentre le truppe dei berluscones stanno per preparare l'ennesima legge delinquente per salvare Culo Flaccido e nel frattempo fare marameo alle vittime di Viareggio e di L'Aquila.
Roba da infamoni, vero?
E che, niente niente quella "maggioranza degli italiani" non lo sapeva chi stava mandando al governo?

Che gente è quella che lo ha votato e rivotato, ve lo siete mai chiesto aldilà della facile categorizzazione che imporrebbe il mettere tale schiera fra i minus habens senza neanche starci a ragionare su più di un secondo?
Prima di tutto è gente che continuerà a votare ed impestare la società civile con o senza Berlusconi, anzi con qualsiasi tipo di governo e sistema.
Ed è gente per cui il concetto di bene comune è rappresentato dalla regola per cui chi si fa i cazzi suoi, possibilmente nuocendo al vicino o, se possibile, rubandogli quanto possibile, è degno del massimo rispetto.
E per il dialogo e la convivenza sociale vale la regola del tifoso.

E' questa la gente che ci ha regalato questo governo.

Ora vedrete che al di là dei sofismi e dei distinguo ed al di là delle capacità dialettiche, non è difficile individuare quali siano queste persone, quante ne conosciamo e quanto fanno parte del tessuto sociale in cui viviamo.

Il modo migliore per partire è, come sempre, da se stessi.
Cioè scoprire se in questa disgraziata stagione in cui una massa di beoti ha messo a guidare il paese un pessimo piazzista di pentole (nonchè di tegami, soprattutto nelle istituzioni pubbliche) siamo per primi noi individualmente  a sentirci più brutti e più volgari.

Discorso difficile da affrontare già partendo dai diversi parametri di Bellezza e Raffinatezza, però capita che io abbia il mio e non avendo ritenuto soddisfacenti gli altri che mi sono visto proporre nel corso della vita non vedo perché almeno per i gusti che riguardano il Bello ed il Brutto debba adeguarmi a visioni che non mi corrispondono.

Il segreto sta nell'essere onesti con noi stessi. Se e quanto possiamo migliorare la nostra vita rispetto alla inconfutabile decadenza (molto più appropriato il termine "sprofondo", ma c'è tempo per girare il dito nella piaga) di una società che si permette di esprimere nei suoi uomini di governo gente che non sa fare una O col culo e crede di avere titolo per cambiare addirittura la Storia, vedi quell'improbabile arredo da salotto kitsch chiamato Gabriella Carlucci (naturalmente quell'altro tentativo malriuscito di cercopiteco della Gelmini non poteva non fare sissì come i cagnolini da lunotto posteriore) o da quell'altro esperimento da pervertiti che è Castelli, il quale invoca l'uso delle armi al più presto contro i disperati che arrivano in Italia.
Per tacere di tutti gli altri.

Se effettivamente scopriamo di non esserci arresi ci si renderà conto che non c'è un minuto da perdere per continuare a sgretolare questo schifo dalle fondamenta. E questo vuol dire cominciare a non accettare più i modelli che il volgare, gretto e delinquenziale sistema che il Buffo Omino di Arcore rappresenta e vivere per 24 ore al giorno con noi stessi e chi ci è vicino rappresentando in ogni nostra espressione il rifiuto totale per l'immondizia che questa gente ha fatto dell'Italia.

E parlarne, e prendere sempre più coscienza che nessuno  farà questo lavoro al nostro posto, non lo faranno i politici di sinistra, non lo faranno le associazioni, nè i centri sociali, nè i volontari nè la Guardia Nazionale.
Perchè in ogni gruppo, aggregazione, partito e associazione c'è, sempre, puntuale come la cartella delle tasse, la testa di cazzo che è perfettamente funzionale al sistema che ha fatto di questo paese quello che è.

Quello che pensa di essere più furbo. Quello che rompe il cazzo perchè è un frustrato. Quello che vuole sempre e comunque comandare. Quello che gode a vederti fregato. Quello che pensa solo al suo metro quadrato.

Ecco, è con questa gente che bisogna farla finita.

Se non altro cominciare a ricreare un senso comune più solido riguardo l'etica dei rapporti e della partecipazione alla vita civile.
Le nostre azioni valgono più di centomila fondi di Feltri o di qualsiasi altro stracciacazzi che si firma sui quotidiani, la determinazione con cui giorno dopo giorno possiamo erodere la barricata di schifo con cui cercano di inquinare le nostre vite è molto più potente di qualsiasi telegiornale.
Se ancora possiamo dire a noi stessi di non aver ceduto dobbiamo solo continuare e perseverare.

Ma per fare questo dobbiamo prendere veramente la nostra vita in mano, cercare un raccordo fra quello che siamo e quello che vorremmo essere, confrontarci ed all'occorrenza scontrarci ma andare sempre più precisamente nella NOSTRA direzione, non quella che altri decidono per noi.

Questi sono i veri calci in culo a Berlusconi.
Ormai per quelli veri è troppo tardi, quando e se gli verranno dati non ce li godremo nemmeno se non avremo fatto un buon lavoro nel frattempo.

(nella foto: il Governo al capezzale dell'Italia)