domenica 1 febbraio 2009

CHE BELLO, DUE AMICI UNA CHITARRA E LO SPINELLO


C'è questo tizio che fa il sindaco a Padova, Zanonato si chiama. E' di quello che ancora qualche buontempone si ostina a chiamare centrosinistra; probabilmente la situazione a Padova é veramente seria, non lo so, o almeno so solo per sentito dire dal mio chitarrista che é di lì, frequentava il Gramigna ed ha ovviamente una visuale data dalla sua appartenenza all'area antagonista del posto. Ma una cosa come questa

PADOVA: OBBLIGO DI CURA PER CHI FUMA HASHISH

abbisogna di qualche fattore deviante per essere concepita: innanzitutto una pessima conoscenza del fenomeno e del suo impatto sulla società; quindi una volontà di estendere la criminalizzazione ed il controllo ad una fascia di cittadini i quali, al di fuori del consumo più o meno regolare di cannabis ed hashish non sono da ritenere socialmente pericolosi (per quanto un consumatore abituale di queste sostanze possa esserlo); infine far constatare che dopo decine d'anni di studi c'è ancora qualcuno per cui il consumo di droghe leggere e pesanti ha la stessa valenza.
Ora, io voglio essere buono, ve lo giuro.
Ma dover ancora sentire queste bestialità nell'anno 2009 mi induce ad una pacata riflessione: siamo in una condizione per cui l'agente esterno che altera la percezione mentale non solo è tollerato ma addirittura incoraggiato.
Come?
Fin dall'infanzia. Si pensi al Ritalin ed alla pervicacia con cui stanno cercando di farlo entrare tra le "normali" cure per bambini un pò più vivaci. E non parliamo di quanti adolescenti e ragazzi sono già armati del loro flaconcino di Zoloft e stabilizzatore annesso, o di quante signore con prole hanno il loro Mother's little helper (no, dico, lo cantavano i Rolling Stones nell'anno di grazia 1966).
E' ovvio che ai legislatori di definire le cose e dar loro una dimensione reale non può fregar di meno: i mariti alcoolizzati possono tranquillamente continuare a gonfiare di botte mogli e figli, mentre il marito beccato con due grammi di fumo si ritrova al SERT.
Non credo ci sia ancora molta gente che sia all'oscuro del fatto che gli effetti delle droghe leggere sono subordinati alla tolleranza ed al metabolismo dell'individuo e che nella stragrande maggioranza dei casi l'impatto è minimo o comunque niente di assolutamente paragonabile agli effetti dell'alcool o degli psicofarmaci. Sarebbe di una tristezza unica non vedere quanto abbiamo sotto gli occhi ogni giorno ed ancora credere alla panzana sui devastanti effetti fisici e comportamentali della marijuana e dell'hashish.
Ma no, ancora ci sono i paladini della lotta alla droga, quella di chi poi non rompe le palle a nessuno nè va a schiantarsi su larici, cipressi o guard-rail, visto che la percezione del fumatore di hashish rimane più o meno identica dopo una canna se si tratta di guidare, e ve lo dice uno che s'è fatto decine di migliaia di chilometri riportando a casa ogni fine settimana amici gonfi come mongolfiere senza mai fare uno struscio ad alcunchè.
Eppure ancora esistono gli Zanonato che invece di farsi una canna e stare in pace col mondo producono queste genialate pensando addirittura che possano costituire un deterrente.
Questa è la gente che mandano a governare invece di inviare loro al SERT per vedere se alla stupidità, alla coglionaggine ed alla volontà di creare uno Stato di libertà provvisoria c'è un limite.
Credo proprio che mi accenderò una canna alla faccia di Zanonato.

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