E guardatelo bene, per favore.
Quest'uomo è lo stesso che è andato in televisione a dire che il rapporto tra Berlusconi e Noemi Letizia è improntato alla "purezza" e che il suo Signore e Padrone non doveva spiegazioni riguardo a nulla e nessuno sui suoi comportamenti.
Questo ovviamente prima che spuntasse fuori la D'Addario.
E' lo stesso uomo che poco dopo è riuscito a dare dell'eversivo a Franceschini reo di aver formulato una semplicissima domanda con l'aggressività ed il sacro furore di un crociato.
Ed è lo stesso uomo, che con un tempismo degno di Franco Baresi, ha divorziato dalla moglie proprio qualche giorno dopo la richiesta di divorzio da parte di Veronica Lario. Ed ovviamente quest'uomo è stato uno dei pagliacci in prima fila a sostenere il mitico Family day, la manifestazione a più altra concentrazione di politici divorziati che si ricordi a memoria d'uomo.
Ovviamente ho citato solo tre facezie riguardanti questa macchietta umana, ma il punto principale di questo post che lo riguarda è che il FUS (Fondo Unico dello Spettacolo), che sostiene l'intera categoria dei lavoratori di cinema, teatro e derivati al momento dipende da quest'uomo.
Ossia, il ministro deputato alla gestione del FUS è quello che vedete in cima genuflesso, con le mani giunte e la bocca a culo di gallina.
Forse comincerete ad intuire come mai per un lavoratore del settore spettacoli al momento sarebbe preferibile lavorare come psicologo per l'imperatore Caligola.
Ora, che la destra quando sente il suono della parola "cultura" metta mano alla fondina della pistola è cosa risaputa ai più, eccetto gli elettori di questa destra per i quali il concetto di "cultura" si ferma al "Libro nero del comunismo" usato per riempire lo scaffale tra le due ante del mobile del soggiorno e le tette di Tinì Cansino, ma che in Italia esistano dei teatri è una realtà e che dentro questi teatri si faccia cultura è un dato di fatto del quale i fruitori di Grandi Fratelli e Isole dei Famosi dovranno prima o poi prendere atto.
Altrettanto dovranno prendere atto che gli attori famosi di cui si ingozzano di gossip lo sono perchè fanno una cosa chiamata cinema, e che i film non vengono realizzati usando degli ologrammi o dei fondali di cartone liofilizzato bensì grazie al lavoro di scenografi, macchinisti, attrezzisti, elettricisti, operatori di macchina, carrellisti, costumisti, parrucchieri, falegnami, facchini e di tutta una serie di persone chiamate "lavoratori" grazie ai quali è possibile costruire la scena entro cui si svolge il film.
Vale altresì ricordare che tutto ciò si ripete anche in campo teatrale (perchè giova ricordare ai signori elettori della destra che Puccini non ha scritto la Turandot al fine di far cantare "All'alba vinceròòòòòòò" ad Al Bano durante uno dei siparietti di "Buona domenica") e, incredibile ma vero, anche in capo televisivo.
Quindi dietro le fastose scenografie dove si esibiscono i loro eroi c'è del lavoro dietro, e non la magica mano di Berlusconi nel far apparire dal nulla paillettes, lustrini e fondali di cieli stellati.
Nè, giova ancora ricordarlo, i film vengono girati per essere presentati in confezioni rettangolari contenenti un dischetto argentato chiamato DVD bensì per essere proiettati in strutture chiamate sale cinematografiche, che dovrebbero conoscere visto che il loro Padrone possiede la maggiore casa di produzione cinematografica e le multisale ad essa collegate (e che da quando Berlusconi ha messo mano nel mondo del cinema la qualità del cinema italiano è andata definitivamente a picco).
Ma andiamo per ordine; il sottoscritto lavora nel settore, sezione teatro in primo luogo, ma essendo un ex-generico e conoscendo bene le regole di base di un allestimento di qualsiasi spettacolo su palco presto opera anche in spettacoli itineranti o altri eventi spettacolari che presuppongano una organizzazione di scene, costumi e luci al fine di mettere in scena un evento.
I teatri sono strutture molto complesse e le due principali forme di gestione esistenti in Italia sono due: quelli facenti capo all'Ente Lirico e le Fondazioni, che possono essere a partecipazione mista tra pubblico e privato o esclusivamente a gestione privata.
Il teatro dove lavoro io, ad esempio, è una fondazione sostenuta da associazioni private, banche ed una partecipazione di Comune e Regione sulla cui forma si può fare un abile esercizio di immaginazione. Nessuno di coloro che lavorano fattivamente sul palcoscenico ha un contratto a tempo indeterminato. Per i lavoratori di 6° e 5° livello non è facile tirar su in un anno una cifra che vada al di là della decenza. Si parla più o meno dello stipendio medio di un operaio, escluso però il periodo estivo durante il quale il teatro è chiuso (ora, ad esempio) e durante il quale non si viene retribuiti e quindi bisogna andarsi a cercare altri lavori stagionali, se si trovano, nell'eventistica estiva.
Negli Enti Lirici il discorso è differente. Per chi lavora su palco direi COMPLETAMENTE differente. Esistono contratti a tempo indeterminato, esistono garanzie sindacali e regolamentazioni completamente diverse e metodologie di lavoro probabilmente impraticabili in un teatro gestito come Fondazione. Ma qui parliamo di teatri storici come la Scala di Milano, il Regio di Parma o il San Carlo di Napoli, non di un teatro rimasto chiuso per quasi vent'anni e riaperto grazie ai Fondi europei gestiti appunto da una Fondazione a gestione praticamente privata come il teatro in cui lavoro.
Che è questo:
(lo so, potevo fare di meglio, mancano una fila di palchi e il loggione ma ero nella buca degli orchestrali, ehm).
Ora, lasciando perdere ogni considerazione logistica, la struttura ospita, oltre al consueto cartellone di spettacoli, una quantità considerevole di laboratori teatrali, stage, convegni, presentazioni, congressi ed altri eventi di natura anche molto diversa tra loro. C'è una grande attenzione verso i giovani ed i bambini, ad esempio; c'è un laboratorio teatrale per ragazzi affetti da sindrome di Down; c'è una kermesse finale dove ogni istituto scolastico presenta uno spettacolo teatrale recitato dagli studenti, i quali prendono così coscienza non solo del palco ma della possibilità che offre la recitazione (chi ha mai partecipato ad un buon laboratorio teatrale sa quanto questo possa incidere a livello di espressione delle proprie capacità), ogni anno c'è la rappresentazione dello spettacolo recitato dai detenuti del carcere, la presentazione dei saggi delle varie scuole di danza, che stanno crescendo come funghi segno che la domanda continua ad essere forte e che all'effetto-velina si sta sostituendo una domanda di possibilità espressiva (l'impressione è dettata da quanto vedo durante la preparazione e la messa in scena di questi saggi); insomma, la funzione di un teatro non si esaurisce con la rappresentazione di opere liriche, di concerti di musica classica e moderna o con spettacoli di prosa grazie ai quali attori che non hanno modo (o non vogliono più) lavorare in televisione o nella cinematografia possono continuare la nobile tradizione della recitazione teatrale o continuare ad esprimere la loro natura di attori di teatro (penso di getto al grandissimo Paolo Poli, ad esempio, ma il nostro carnet di attori teatrali è ancora assolutamente degno di nota); il teatro è un mondo che vive di pubblico in carne ed ossa e che di questo pubblico vive interagendo ed invitandolo alla partecipazione attiva, fino ad esserne protagonista. Almeno questo è il concetto di base. Ed una buona gestione è fondamentale per l'educazione e la crescita di una città, sia dal punto di vista culturale che da quello sociale.
Ecco, tornando alla radice del post, tutto questo, ora, è in mano a quest'uomo qui:
Potrete quindi immaginare perchè ho ricominciato a curare ossessivamente la mia forma fisica: ho bisogno di essere al massimo dell'espressione corporea, fisica e mentale, in modo da poter piantare il più potente cazzotto nel viso ad ogni elettore di destra che tenti di toccare con me l'argomento.
2 commenti:
per metterlo ko basta che rammenti a bondi che silvio ha affermato di non esere un santo...
per gli altri..fai pure, io t'aiuto.
davvero un gran bel post!
besos rojos ladytux
Bellissimo. Chapeau.
J.A. Brady
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