Montanelli si turava il naso e votava DC. Pochi anni dopo lo hanno seguito a ruota una buona parte degli italiani che votavano a sinistra quando si trattò di votare il PDS/DS/SOS. Non senza aver prima provveduto a turarsi anche gli orecchi quando, col craxismo imperante, la dirigenza post-comunista iniziò una serie di vergognose arrampicate sugli specchi per giustificare il fatto che mentre LORO mantenevano tutti gli status ed i privilegi derivanti dalla messe di voti raccolta sotto la segreteria Berlinguer, il loro elettorato iniziava a perdere progressivamente peso politico, diritti e potere d'acquisto dei salari. Ed ascoltare quelle arrampicate non era proprio così piacevole. Ma tant'è. Bisognava adeguarsi al nuovo corso della politica italiana fatto di rampantismo, Milano da bere, piccoli mostri che iniziavano a crescere dalle parti di Arcore e mignottismo esibito con la tipica nonchalance di chi pensa ad arraffare il più possibile che tanto in Italia rifarsi una verginità è più facile che bere un grappino. Arrivati alle urne con naso ed orecchi tappati i poveri elettori di sinistra si accorsero che c'era un orifizio lasciato senza difese ed alla mercè degli eredi dei loro rappresentanti storici, ed era quello più doloroso.
Troppo tardi.
Ora, il popolo della sinistra si è diviso tra chi ancora sta scegliendo la marca di unguento per rendere l'alesaggio dello sfintere meno doloroso e chi, avendo ancora la preoccupazione di mantenere naso ed orecchi ben turati, cerca qualcuno che gli faccia da security laddove invece la situzione contingente ha fatto convergere tutte le forze in campo dell'agone politico.
E così la strada ha portato dritti a questo obbrobrio chiamato Partito Democratico.
Al quale la nostra attenzione si rivolge in quanto presunto unico baluardo elettorale contro......sì beh, contro quelli là.
Ma la nostra attenzione si trasforma quotidianamente in avvilimento, quando non in rabbia che degenera in vero e proprio furore come, tanto per scendere nei dettagli, allentiamo la presa sui nostri orecchi ben tappati e lasciamo penetrare quanto i rappresentanti del partito elargiscono alle masse dai media.
Se qualcuno di voi ha letto
l'articolo scritto da Piero Ichino sul Corriere della Sera mi può essere testimone del fatto che se è vero che la strategia seguita dalle Brigate Rosse con i giuslavoristi altro effetto non ha sortito se non quello di creare dei martiri, i morti sul lavoro continueranno a crescere e l'arroganza di Confindustria e padronati vari ne ricevono puntualmente linfa per perpetrare le loro politiche criminali.
Senza contare che morto un giuslavorista se ne fa un altro.
Quindi, se il principale partito ora all'opposizione promuove una struttura del mondo del lavoro attraverso quello che a conti fatti è uno spalleggiatore di Confindustria e che ha spianato la strada all'istituto della precarizzazione del lavoro infischiandosene altamente di potere d'acquisto ed ammortizzatori sociali significa che chi li ha votati oltre al naso, agli occhi, agli orecchi ed al buco del culo s'è tappato pure il cervello. E si ha un bel dire che gli elettori di questa destra sono dei boccaloni. Dico, almeno un pò di decenza.
Come decenza imporrebbe un'azione diretta a risolvere la questione teodem.
E' di ieri la notizia che il TAR del Lazio
ha sancito che i professori di religione non hanno titolo per partecipare agli scrutini. E mi pare il minimo. Se qualcuno ha il cuore di ricordarsi quale battaglia i laici stiano tuttora conducendo affinchè il potere detenuto dai vescovi e dal Vaticano quando si parla di ora di religione e di chi la insegna capirà che far intendere a questa marmaglia che non siamo in uno Stato confessionale, che l'ora di religione interessa una percentuale risibile di studenti (compresi quelli che la frequentano) e che il cattolicesimo stesso, al di là dell'incredibile potere temporale dei suoi rappresentanti è in crisi nera (in Germania e negli Stati Uniti le Chiese in vendita sono in costante aumento, in Italia le Chiese si stanno semplicemente svuotando) perchè l'inadeguatezza e la distanza dalla realtà di questo istituto putrescente e stantìo come una fetta di prosciutto d'epoca fenicia si tiene in piedi soltanto in ragione delle sue ricchezze e sulle collusioni con la feccia della terra: potenti, banchieri, trafficanti, fascisti ed oppressori vari.
Naturalmente le zecche in tonaca
hanno subito alzato la voce.E, altrettanto ovviamente, il governo delle mignotte e dei mafiosi imbottiti di Viagra ha subito risposto presente al grido di dolore d'oltretevere.
Va da sè che le motivazioni del TAR sono eticamente e laicamente ineccepibili. E va altrettanto da sè che l'ingordigia e l'avidità del Vaticano non ha fondo, se si pensa che, oltre alle loro scuole private per le quali bussano regolarmente sia a quattrini che a privilegi, non mancano di rompere puntualmente i coglioni riguardo la scuola pubblica, che è frequentata nella stragrande maggioranza da gente che mette piede in Chiesa solo in occasione di matrimoni, cresime e funerali.
Naturalmente Suor Binetti non poteva esimersi dallo scendere in campo e provocare l'ennesima ruzzolata di palle nei calzini cicnciando di "rischio di creare insegnanti di serie B".
Fanculo a quelli tagliati dalla scure della Gelmini, fanculo a quelli precari o precarizzati, fanculo se lo smantellamento della scuola pubblica procede inarrestabile.
Adorare due stecchetti in croce con un pupazzo inchiodato, questo è importante. E, naturalmente, i suoi inviati in terra.
Non so di quale malattia soffrano gli elettori piddini per accettare tutto questo con cristiana rassegnazione e tonnellate di mea culpa per provenire dalla sinistra falce-e-martello, infuocandosi però quando una Serracchiani tira un bruscolino nello stagno.
Ma sappiano che molta, tanta, assai della colpa per la situazione in cui ci troviamo li vede responsabili, e non in seconda persona. Anzi.
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