Il nanetto Brunettolo è preoccupatassai perché la "sinistra per male" starebbe progettando un colpo di Stato.
Ohibò.
In realtà in Italia c'è un golpe continuato e reiterato all'interno delle istituzioni che risale a quando l'attuale generazione produttiva portava i pannolini o addirittura attendeva di vedere la luce.
Che in Italia l'errore più grande sia stato il non aver fatto una tabula rasa degna di questo nome nel dopoguerra non è un'opinione ma un dato di fatto, e non parlo di fascisti genericamente parlando ma di quegli apparati e di quegli uomini i quali vivono la democrazia come un grappolo perenne di emorroidi e che sono stati lasciati in posti che un vero paese democratico mai si sognerebbe di affidare a certa gente.
Partiamo dalla fine: c'è un ex-boss della 'ndrangheta, Francesco Fonti, che sta informando da anni i magistrati sul traffico e sullo smaltimento dei rifiuti tossici in mare, come ad esempio è successo con la nave Cunski, recentemente individuata al largo di Cetraro.
Leggere le dichiarazioni dell ex-boss, però, è una cosa che fa rizzare i capelli anche ai calvi, con tutto che lo schifo a cui le cosche criminali e gli ormai leggendari "apparati deviati" (eccerto) dello Stato ci hanno abituato.
Dunque nel nostro mare c'è un numero ancora imprecisato ed imprecisabile di navi contenenti materiale altamente tossico ed in alcuni casi addirittura radioattivo. Il mare dove facciamo il bagno tutte le estati, quello per cui comuni e province interessate si preoccupano di presentarci col bollino blu ad ogni inizio stagione.
E, secondo le dichiarazioni di Fonti, il tutto con la regia di uomini dipendenti dei nostri servizi segreti. Cioè di dipendenti dello Stato.
Vogliamo saltare a piè pari il vagliare se il fatto che tra i millemila tra politici, portaborse, valletti ed addetti in divisa delle varie Forze dell'Ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Guardia Forestale, Guardia Costiera, Protezione Civile, Esercito fino ai buttafuori dell'ultima discoteca di Lampedusa) non sapessero una fava di quanto stesse succedendo?
Dobbiamo prendere per buono che se un Agente "Pino" (vedi articolo linkato) decide di radioattivizzare l'intera penisola in collaborazione con una qualsiasi cosca non c'è un solo apparato di Stato che abbia la possibilità di fermarlo?
Vediamo questo Stato, alla luce di precedenti fatti in cui delle tragedie sono poi effettivamente accadute, in quali strepitose performances si è prodotto: prendiamo il caso del traghetto Moby Prince, signori non ve ne dò uno, non ve ne dò due, non ve ne dò dieci, ma ben 140 MORTI.
Ne ho scritto tempo fa in un post: 10 APRILE 1991 , post che ho cercato di curare in maniera particolare visto che quella sera alla Terrazza Mascagni testimone dei i bagliori del traghetto che bruciava c'ero anch'io.
L'aiuto dato dalle autorità dello Stato alle famiglie ed ai cari dei 140 MORTI per raggiungere la verità e dar loro giustizia?
Dico, volete scherzare?
Oppure vogliamo dare una rinfrescata al ruolo avuto da uomini ed apparati dello Stato in avvenimenti ormai storici quali la bomba esplosa alla Banca dell'Agricoltura in Piazza Fontana? O la bomba esplosa alla Stazione di Bologna che causò la morte di 85 persone? O vogliamo parlare della splendida esibizione offerta dagli apparati militari dello Stato in occasione delle indagini sull'esplosione dell'aereo dell'ITAVIA sopra i cieli di Ustica (81 morti), oppure delle stragi che i pentiti Spatuzza e Ciancimino stanno rievocando (Firenze, Milano, Roma), figlie mature di patti scellerati?
Come e quanto lo Stato si è adoperato affinché il cittadino potesse sentirsi tutelato e fiducioso nella Giustizia che questo Stato é tenuto a garantire nei nostri confronti?
E se forze oscure tramano all'interno dello Stato (tanto per usare un eufemismo della mutua), cosa fa lo Stato per contrastarle?
Non sono domande senza risposta; le risposte ci sono, e sono agli atti dei processi e delle Commissioni Parlamentari spesso, anzi puntualmente boicottate, depistate quando non sabotate.
Ma andiamo oltre: parliamo della considerazione in cui viene tenuta la salute e la dignità di chi, lavorando, tiene in piedi questo Stato e tutti gli apparati annessi e connessi.
Prendiamo un esempio a caso: Porto Marghera.
Alzi la mano chi è capace di quantificare il numero di morti a causa delle condizioni in cui lo stabilimento petrolchimico costringe i lavoratori per portare a casa lo stipendio. Impossibile.
Succede quindi che venga scatenata una durissima battaglia iniziata da Gabriele Bortolazzo, nel frattempo deceduto, e che ha avuto come risultato una prima sentenza di assoluzione quindi una seconda sentenza di condanna di 5 dei 25 imputati rimasti su 28 con non luogo a procedere per prescrizione. Sul banco degli imputati sventolava lo stendardo Monedison, sempre bene specificarlo.
Al momento disponiamo di una ottima situazione analoga a Taranto oppure delle drammatiche condizioni ambientali che stanno facendo diventare la Campania un territorio degno dei peggiori incubi da scrittore di b-fiction, e se qualcuno volesse informarsi che fino hanno fatto i rifiuti accumulatisi a Napoli e che ci hanno fatto vergognare in ogni angolo della Terra che risultati avrebbe in cima ai siti segnalati da Google?
Tra i primi 10 7 sono blog, gli altri 3 sono Yahoo answers, una gallery fotografica di Repubblica e Virgilio notizie (Telecom).
Ma guardate cosa dicono: QUI (Blogolandia), QUI (Ischiablog), QUI (Internapoli) e QUI (Cronache dallo spazio), tanto per verificare di quale natura sia il "miracolo" del duo Berlusconi-Bertolaso.
E della oggettiva situazione ambientale che ne consegue.
E diciamo che questi sono i casi più eclatanti: ho iniziato dicendo di rivelazioni del pentito Forte per cui navi con scorie radioattive e/o rifiuti tossici sono state affondate al largo di Livorno: se attraverso la strada sono praticamente davanti all'entrata della Raffineria ENI, i cui miasmi fanno ormai parte del mio background culturale, poco distante a neanche 300 metri in linea d'aria c'è l'inceneritore dell'Azienda Comunale (tecnologico e all'avanguardia? Mah); spostandosi verso il porto si incontra la centrale ENEL; andando verso l'interno, a 5 chilometri seguendo l'Arnaccio in località Ospedaletto c'è l'altro inceneritore dell'Azienda Municipale di Pisa, che più volte ha avuto fenomeni psichedelici come colonne di densissimo fumo color fucsia che hanno messo in allarme la popolazione circostante, sedata subito dalle rassicurazioni sia del Comune che dell'Azienda stessa (cioè gente super-partes); prendendo invece l'Aurelia ed andando verso Pisa a neanche un chilometro dall'entrata della raffineria c'è la base militare americana di Camp Darby; qui le voci di popolo parlano di materiale radioattivo sia in transito sia immagazzinato in qualche luogo all'interno della base ma capirete che essendo quello praticamente territorio americano va già di lusso se ci fanno sapere che all'interno c'è veramente una base militare.
A mettere la ciliegina sulla torta c'è il progetto di mettere, sempre al largo della costa livornese, il rigassificatore OLT, portatore di energia & benessere, che il Comune vuole approvare a tutti i costi nonostante le verifiche sulla sicurezza e sull'affidabilità di questi impianti siano tutt'altro che inconfutabili.
Capisco che il mettere insieme le stragi, i rifiuti, le cosche, i servizi segreti, le basi militari, i rigassificatori può sembrare tanto dispersivo quanto pretestuoso.
Ma un denominatore comune c'è.
E scommetto che i più svegli non hanno neanche bisogno di pensarci due volte per sapere quale.
Solo una considerazione: un colpo di Stato sarebbe il minimo: il divertimento vero dovrebbe essere quello che andrebbe fatto a chi (apparati di Stato, cosche, giudici compiacenti, Forze dell'Ordine colluse, politici coinvolti) ha messo in piedi questo genocidio di massa continuato e sostenuto con la forza.
Niente pena di morte, per carità, sono comunque contrario.
Ma ai campi di lavoro, detti anche Gulag no, non sono contrario, anzi. E' proprio in posti come quelli che sbatterei queste fecce tricolori, e non prima di avergli fatto ripulire tutto. Ma proprio tutto.
P.S. Vogliono tornare al nucleare, vogliono. Questi qua.
No, dico, c'è ancora qualcuno che si fida di come gestiranno la cosa?
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