Il "may-day" del Moby Prince è stato lanciato alle 22:26 partono i soccorsi
· Il Moby viene individuato alle 23:35 da 2 ormeggiatori.
· Gli ormeggiatori raccolgono l'unico superstite il mozzo, il quale AFFERMA CHE CI SONO ANCORA MOLTE PERSONE VIVE A BORDO.
· Gli ormeggiatori vengono raggiunti da una motovedetta della Capitaneria di Porto
· La motovedetta (a quanto dichiarato dagli ormeggiatori) INDUGIAVA
· La motovedetta carica il superstite ma parte per il Porto DOPO MEZZORA.
· Giunto in Porto il superstite ritratta quanto detto prima, affermando che ORMAI SONO TUTTI MORTI.
· Dopo l'impatto, i passeggeri sono stati portati nel salone De Lux (lì infatti erano quasi tutte le vittime) perché il traghetto era dotato di paratie tagliafuoco.
· Le fiamme sono giunte al salone de Lux in un tempo superiore la mezzora
I SOCCORSI HANNO INDIVIDUATO IL MOBY dopo 1 ORA e 10 dal ricevimento dell'SOS.
- Dall'esame eseguito sui corpi delle vittime sono state trovate tracce di monossido di carbonio: significa che MOLTE PERSONE NON SONO MORTE SUBITO PER EFFETTO DELLE FIAMME MA SONO SOPRAVVISSUTE ANCHE PER ORE (forse in stato di inconscenza)
- La mattina dell'11 aprile, il traghetto viene rimorchiato in Porto; da un filmato si nota una macchia rossa a poppa della nave; giunti in Porto, dove nel filmato si vedeva quella "macchia rossa" si apprende che si trattava di una persona, un altro superstite della tragica notte.
- E' stato ritrovato un FILMATO AMATORIALE girato pochi istanti prima della tragedia che però è stato CONTRAFFATTO.
- Quella sera, in Porto vi erano cinque navi mercantili, che per conto dei trasporti militari USA, erano cariche di armi che dovevano portare dentro Camp Darby che rientravano dalla Prima Guerra del Golfo.
- Testimonianze sostengono di aver visto in Porto la 21 OCTOBAR II, il peschereccio oggetto dell'indagine di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi nel 1994 in Somalia.
- Un consulente in materia di intercettazioni telefoniche ed ambientali, venuto in possesso di notizie sulla tragedia del Moby Prince, attraverso il monitoraggio elettronico della rada di Livorno di quel maledetto 10 aprile 1991, dopo aver parlato con l'avvocato Carlo Palermo con l'intenzione di ASCOLTARE UN TESTIMONE, è stato aggredito e chiuso in una macchina. La macchina è stata incendiata ma questo consulente è riuscito ad uscire vivo e a trarsi in salvo.
Una Una cronologia scarna, ma che solleva più domande di quanto sia umanamente lecito per l'ennesima strage di civili ancora senza reponsabili, anzi come al solito, così come è sempre successo per le stragi di civili, si occulta, si insabbia, si manomette, si minaccia. Come per Ustica, come per Bologna, come sempre.
Leggetelo tutto l'articolo di Senza soste, impossibile non convenire che questa è una vera e propria guerra ai civili, ai cittadini, a noi.
Ma così come diceva Pasolini IO SO.
E non dimentico chi è dall'altra parte. Mai.
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