martedì 6 marzo 2012

OVUNQUE PROTEGGI

Come dice quello che si tromba la Kate Moss "Ci torno volentieri sopra".

Oggi sono stato a Firenze.

Succede che una delle due band in cui canto sia formata da componenti distribuiti tra Pisa, Livorno e Firenze quindi ogni tanto si prova nella città del giglio in modo da dividerci gli spostamenti.

Finite le prove io e l'altro livornese che era con me, il bassista Padre Gianni (così denominato perché dal vivo si esibisce con una bella tonaca da prete) siamo passati da un amico a ritirare una muta di corde da basso, in Via dell'Argin Grosso.
Penso fra me e me "mò chiamo il Venturi e passo a vedere come sta". Se guardate l'intestazione del suo blog vedrete che la via dove risiede è proprio quella.

Padre Gianni, però, doveva essere assolutamente e velocemente a Livorno entro una quarantina di minuti perché era atteso dall'altra band in cui suona che era in piena sessione di registrazione. Merda, dico, vabbè farò lo stesso giro alla prossima.

Poi torno a casa e mi ritrovo il suo post.
Huhuhuhu, ma guarda i casi.

E così prima che torni a Firenze e vada comunque a trovarlo butto giù due righe al riguardo. Ma proprio due.
Innanzitutto vorrei tranquillizzare Riccardo e chiunque abbia ravvisato nelle parole del mio precedente post una qualsiasi "pace interiore". Quella che ho nominato mi serve per rimanere lucido.
Nessuna pace passiva di nessun tipo in vista. La guerra voglio vincerla e se non la vinceremo noi, ora, devo mettere chi verrà dopo di noi nelle condizioni di essere loro, i vincitori.
Però voglio vincerla.

Quando parlo di metodi vecchi di 100 anni parlo di metodi che hanno avuto e - non so per quanto ancora - probabilmente hanno in qualche caso ancora del valore, ma a mio parere qui siamo in una situazione completamente nuova e che presenta delle condizioni strutturalmente differenti da qualsiasi altro periodo storico.
Me lo fa pensare sia la lotta NOTAV che le situazioni locali che vedo coi miei occhi qui dove vivo.
All'ex - Caserma Del Fante Occupata, ad esempio. Un enorme casermone che un gruppo di ragazzi che nel migliore dei casi hanno una ventina d'anni meno del sottoscritto ha ripulito da 7 anni di abbandono ed incuria, dove sono sistemate famiglie sfrattate in assenza di un qualsiasi piano di riqualificazione degli spazi abitativi in funzione popolare da parte di istituzioni ceche, sorde e mute davanti al dramma continuo di famiglie con bambini che vengono sfrattate e sbattute in mezzo alla strada.
Oddio, tanto sorde le istituzioni non si sono dimostrate quando i ragazzi sono andati a ricordarlo al Sindaco piazzandosi sotto la sua abitazione.
Tanto che son partite 25 denunce. Manifestazione non autorizzata.

Oppure potrei pensarlo per quanto riguarda le manifestazioni fatte contro il rigassificatore OLT e l'impatto che hanno avuto sul percorso che dovrebbe portare alla realizzazione di quest'opera che in quanto a possibilità di danni ambientali può tranquillamente tirarsela con la TAV.

E potrei andare avanti. Discarica del Limoncino, spazi culturali, centrali a biomasse, contratti post-manovra e via e via ancora, una lista che potrebbe tranquillamente durare fino a domattina.

E comunque, la TAV.
Oggi è sceso in campo nientepopodimeno che Napo Orso Capo a dire che questo buco s'ha da fare.
Urca che determinazione. Manco il povero Buzzino, storico tossico della Livorno che fu nonché uno dei miei più cari amici, ne aveva altrettanta quando asseriva lo stesso concetto.
Ora Buzzino non c'è più e Napo invece sta dove sta.

Alla famosa manifestazione dell'anno scorso, quella dei primi scontri, un altro mio amico tornò dalla Val Susa con la faccia griffata da un lacrimogeno preso, come si dice per in qua, tra moccio e bava. Niente da fare, ogni volta qualcuno riparte. O, come l'altro ieri, si bloccano i binari alla Stazione. E tanto prima o poi andrò pure io, senza però cambiare una virgola di quanto scritto in precedenza.

Ma io ho altro per la testa.
Ne discutevo con Padre Gianni mentre andavamo verso Firenze sotto una grandinata che levati.
Perché c'è qualcos'altro.
Innanzitutto uno spazio dove tornino a parlare i volti e non i caratteri digitati.
In Val Susa ad esempio parlano i corpi, ma su quei corpi pende non solo la repressione dell'apparato politico e mediatico (e nel politico includo le minacce ricevute da Perino, in perfetto stile 'ndrangheTAV) ma,  purtroppo anche quello di chi da sempre ha rinunciato a mettere in discussione questo apparato. Quei cittadini che preferiscono oggi, come nei giorni di Genova, come in questi anni di perdita secca dei diritti sul lavoro, sulla casa, sul futuro, rassicurare se stessi parteggiando per il più forte o quello che loro credono lo sia. D'altra parte 10 milioni di elettori di Berlusconi non spariscono da un giorno all'altro, neanche se cambiano casacca. Figuriamoci se ci aggiungiamo una bella fetta di elettori PD.
E allora certi corpi devono farsi invisibili, o più che invisibili, inafferrabili.

Da lì quello che può andare oltre i metodi vecchi di 100 anni.
Oltre i gas CS, i lacrimogeni, i droni e la gendarmeria europea.
Qualcosa che li renda inutili.
Se vado con una mazza contro un robocop quello mi spiana. Io voglio vincere e il robocop può e deve starsene tranquillamente a casa.
Non sono tra quelli che ha i mezzi per usare la Rete come strumento di cambiamento e di lotta, vengo dalla strada e lì sono abituato a muovermi e continuerò a farlo.
Voglio 100 in strategia. Anzi 110 e lode.
Mi fermo qui.

Avevo detto ad un'amica, prima di scrivere il precedente post, che "se sbaglio qualche termine stavolta finisco in galera".
Mi sa che l'ho scritto troppo bene, invece.

Forse non altrettanto bene ho scritto questa canzone, (dal link la potete ascoltare) della quale trascrivo anche il testo:

Worms

Maybe it's not what we thought it should be
Maybe 'round my island there are too many seas
I travel around the world and still we're not free
And the masked race owns the screens 'n watching you bleed all your tears

I don't care what's real if I can't handle your love
So find me a guru who's not always on the phone
A natural change turns to a natural pain
So why change a world with this summer so silver and gold

'cause maybe we're all terrorists
and our mothers are all terrorists
and our neighbors are all terrorists
But no one wants a war we keep dance in the dark
Everything passes by and we keep obey to the same worms

To the same worms




Ci vediamo presto, Riccardo. Un abbraccio forte.

Un'ultima cosa: Violante, tappati quella fogna, sdoganatore di fascisti, pezza da piedi di Berlusconi, dovresti seppellirti da solo. E ancora hai la faccia di parlare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Stamattina a voler vedere napo orso capo c'eravamo solo noi (pochi NoTav, ché gli altri son su, visto che non li ha voluti invitare) e una scolaresca strumentalizzata a cantargli l'inno nazionale, poveri bimbe/i... in compenso tra birri, carabinieri e digos era in più di mille (alcuni con le rastrelliere dei lacrimogeni, pensa te da che parte sta la violenza!)
P.s.: bella la canzone, complimenti.

Marcoco L'umbro ha detto...

"gli altri son su"

dopo aver letto gli ultimi 2 post ho pensato a Sun Tzu, uno che la sapeva lunga.

sassicaia molotov ha detto...

@Angie: Grazie ;) Cioè, vuoi dirmi che c'erano i robocop davanti alle scolaresche? Oggesù.

@Marcoco l'umbro: Lunghissima. Per quel che intende e per quel che sottintende.

Spazzolone ha detto...

E' inutile che commento il post,tanto sai bene quello che scriverei.(pensa a che punto stamo!!)
No volevo chiederti piuttosto,siccome ho trovato una chicca,(io c'ho la stessa malattia di venturik),ho fatto un po di foto pensando a treggia.
Come posso mandargliele?