domenica 31 luglio 2011

SCUSATE, UNA DOMANDA

Vabbè, Brevik lui solo lui e sempre lui.

E fanculo, non ha la statura di un Jim Jones che almeno se l'è cantata e suonata per conto suo e cazzi suoi chi gli è andato dietro (eh no, bimbi, un minimo di selezione naturale succede senza agevolarla, sappiatelo).

Ma, mica per farmi i cazzi vostri, la bomba nel centro di Oslo chi ce l'ha messa?

Scusate, magari ultimamente non mi informo abbastanza.

(Nella foto: quello che ce l'ha messa)

lunedì 25 luglio 2011

DROGATI!

Non vado in giro a proclamarmi artista.

Sì, canto, scrivo canzoni, pure i testi, se qualcuno vuole vedere la mia brutta faccia basta che vada su youtube o nel blog del gruppo, ma io la mattina mi alzo e vado a lavorare, di solito, quindi per campare lavoro, quindi sono un lavoratore. Poi sulla validità delle cose che faccio e sulle patenti di artista ci pensi qualcun altro.
Questo solo per far capire che se parlo di musica ed artisti, però, un minimo di cognizione di causa data dal provarci ce l'ho.

Ora, non sono un fan di Amy Winehouse.
Però riconosco che aveva una voce molto - molto bella.
Piena, carnale e sofferta. Poi che la sentissi sciupata da quel pop-soul-wannabejazze un pò plasticato che fa tanto mercato ma emoziona quanto una gita all'Ipercoop è un altro paio di maniche.

E' però sempre più sconfortante vedere, a proposito di diffonditori di odio, vedere certi commenti sui siti dei giornali e, perle su perle, sotto i video pubblicati da Youtube. Che mi guardo bene dal riportare qui, che io la spazzatura la tengo il più possibile fuori di casa.

Non è difficile imbattersi, infatti, nei soliti giudizi tranchant per cui fanculo, è morta una stronza tossica, una di meno, se l'è cercata e così via. Insomma, piccoli Giovanardi crescono, già un altro cattolico maitre a penser di cui mi pregio di non seguire l'esempio.

E poi bellissima quella ricorrente ed in stile "monito ispirato da saggezza popolare" per cui "chi gioca con le droghe e l'alcool fa quella fine".

C'è una notizia per questa gente: i drogati vi hanno fatto un culo così.
Uno ci governa.
Un altro ha diretto per decenni la più grande azienda italiana fra l'ammirazione ed il rispetto di milioni di italiani, pronti ad osannarlo per il suo stile, la sua classe e per l'orologio sopra il polsino.
Ma di cui altrettanti tutti, a bassa voce magari, esaltavano la lucentezza del materiale col quale s'era rifatto il naso bruciato da quantità indefinite di polverina.
Una bella infornata la trovate nel Parlamento che voi gonzi avete eletto.
No, tanto per dare un accenno così al volo.
Sennò parliamo dei vostri divi della TV.
O quelli del cinema.
I vostri eroi, insomma.
Scegliete pure.

Volendo restare nello specifico dei musicisti fra quelli che giocano, o hanno giocato tanto quanto neanche il mio cervello osa immaginarlo ci sono alcuni signori che ad età affatto sgarzoline vanno ancora in giro a raggranellare osanna e prebende che i pezzenti del "chi scherza con la droga" non vedranno mai neanche sommando quelli che avranno nelle prossime tre vite.
Ho visto dal vivo artisti come Lou Reed essere capaci di estasiare migliaia di persone con uno show indimenticabile (quello dell'album "Berlin").
Ho visto Iggy Pop non più di due mesi fa saltare come una gazzella sommerso da un centinaio di fans.
Forse questi drogati hanno deciso di non morire, forse sarebbe interessante sapere come mai non sono morti o come mai gente come Keith Richards fa la vita da pensionato d'oro alla faccia delle pensioni che magari non vedrete mai?
Il solito gioco delle proporzioni. Un mucchietto di grandi artisti che non hanno retto il gioco a fronte di migliaia che oltre a reggerlo sono ancora qui a raccontarcelo.


Chiunque decide per le vostre vite è drogato.
Chi guida le vostre emozioni è drogato.
Intorno a voi ci sono milioni di psicofarmacizzati che vi vessano a scuola, sul lavoro, quando parcheggiate e quando andate al ristorante. Milioni di cocainizzati che vi accendono quei 5 minuti di divertimento quando uscite la sera. Milioni di estasiati che decidono il mercato dei sabati sera, dove è trendy andare e dove no.
Drogati che scrivono sui giornali come dovete pensare, qual'è la nuova moda, qual'è quello che vale e quello che non vale.
"Chi scherza con la droga", ecco, "chi scherza con la droga" ha il tacco dello stivale sui vostri crani ed a voi piace da morire.

L'autodistruzione è qualcosa che fa parte della sfera più intima dell'essere.
E' un meccanismo perfido, che parte come una ricerca dell'oscurità, trovare una risposta a domande che diventano parte della nostra vita ed a cui non sappiamo dare una risposta che convinca al perché così tante, troppe cose non ci tornano.
Perché troppe cose non sono giuste e troppe persone si danno da fare affinché nessuno riesca a farle diventare giuste. Staccare, cercare un altro posto, un altra dimensione, una caverna dove ritirasi ed andare a morire, dimenare le ali freneticamente come una farfalla che sa di non poter più volare, annullare quello che vediamo, annullarci, non vivere per salvarsi la vita, chiudere a compartimenti stagni ogni emozione per evitare di andare in giro con un set di coltelli piantati sul corpo.

Un'ammissione di debolezza che si espande tanto quanto vengono meno i motivi per vivere.
E nessuno può decidere per noi i motivi per cui vivere, quelli veri, non quelli falsi ma molto glamour che il sistema imperante vorrebbe imporci.

I piccoli Giovanardi sono, manco a dirlo, per la Rupe Tarpea.
Per i deboli.
I drogati.
E quindi alcoolizzati, impasticcati, depressi, malinconici, ipertesi e magari si potrebbe poi passare ai logorroici, ai meteorici, agli ipocondriaci ed ai miopi. Il compagno Pol Pot aveva cominciato una cosa del genere, credo.
A saperlo c'era da investire subito in un cantiere di costruzione e collaudo di vagoni piombati.

La cristianissima italia che rompe i coglioni a tutta l'Europa per il suo cazzo di crocefisso.

Perché se dirigi la più grande azienda italiana e ti sfarini le narici sei un ganzo, ma se sei un cazzo di nessuno e ti fai il muro grattato sei uno sfigato stronzo che deve morire.

Nessuno dice che se Amy Winehouse aveva quella voce lì lo doveva alla stessa anima che l'ha uccisa.
Nessuno dice che c'è chi vede un vuoto senza fondo e cerca di comunicarlo usando la cosa più bella che sente di dare: può essere la voce, il corpo, una mano per dipingere o scrivere.

Ho visto morire un numero sufficiente di amici per garantire che ammazzarsi per loro è solo un unico sentiero di dolore insopprimibile sedato soltanto dal sopore della droga fino a trovare quello della morte. Sono tra quelli che gli unici aghi che si fa infilare sono quelli che le infermiere mi obbligano a prendere alla vista annuale per l'idoneità al lavoro. Molto del merito del fatto che non ho mai voluto avvicinarmi a certi tipi di droghe è stato proprio degli amici che hanno cominciato a farsi. Bastava vedere come si riducevano in poco tempo.
Eppure molti erano ragazzi di incredibile spessore umano, alcuni di intelligenza sopraffina. Ma deboli.
Eppure qualcuno, se vuole, può venire a dirmi in ghigna che meritavano di morire.


Chi è debole può diventare forte. Ma non tutti hanno la forza di allenarsi da soli. Purtroppo.
Anni ed anni di sforzi per tenere in piedi persone che non avevano nessuna voglia di rimanerci mi hanno convinto che la cosa migliore da fare è cercare una risposta al dilagare della debolezza indotta. Quella per cui l'attenta distribuzione di droghe e farmaci e tutto quanto può annichilire la volontà in un mercato come quello attuale è così studiata da porre un bel pò di questioni sul se e quanto la cosa sia pianificata. Quella che permette di non vedere le risposte che non vogliamo vedere.

Nessuno ragiona, davanti alla tragedia di una vita buttata nel cesso a 27 anni dicendo "devo diventare più forte anche per queste persone qui", per autoconservazione ed anche per empatia, una cosa può non escludere l'altra.

I Piccoli Giovanardi selezionano, giudicano e seppelliscono.

Se questi ci sono stati spacciati per esseri umani spero bene che il loro Creatore abbia un reparto reclami.

(Nella foto: Genesis P-Orridge, a 61 anni s'è fatto pure le tette e va a tutti un bel 6 metri nel baugigi)

domenica 24 luglio 2011

THE SHIT HITS THE FAN

Questo è il paese dove periodicamente e con sospetta frequenza si tenta in tutti i modi di mettere il bavaglio alla Rete.
Magari non è il solo; ma solo in questo paese, di contro, ci sono giornali istituzionali pagati dai contribuenti che, per attizzare le ormai palesi e conclamate campagne d'odio, possono permettersi ogni fango ed ogni infamia senza che i responsabili vengano sanzionati o messi in condizione di pensarci bene prima di ripetere le loro performances.
Giornali che danno voce al peggio del peggio, quella schiatta di gente che godrebbe sessualmente se qualcuno (non loro, loro non hanno le palle nè la follia lucida che ha avuto Andres Breivik.) iniziasse un genocidio verso qualsiasi essere fra quelli ormai quotidianamente gettonati da questi ominidi (comunisti, extracomunitari, omosessuali, zingari, insomma i soliti bersagli) che potete tranquillamente consultare mentre esibiscono le loro perle di saggezza nei commenti agli articoli sui siti de "Il Giornale", "Libero" ma anche in qualsiasi altra agorà virtuale dove però, al di fuori dei loro castri rappresentati dalle due carte da culo sunnominate, vengono regolarmente presi a sputazzi e pernacchioni da chiunque abbia un QI superiore a quello di un lemure.
E se i lemuri sapessero scrivere li prenderebbero a sputi anche loro,

Diciamo che l'attentato di Oslo è stata non la Caporetto ma la Hiroshima dell'informazione governativa.
E credo sia giusto da parte di chi tiene spazi liberi ed indipendenti come i blog o i siti di informazione non omologata propagare senza risparmio quanto quella casta di pennivendoli prezzolati soffi sugli istinti più beceri e pericolosi di quel popolino ancora inviperito per la scoperta che il loro Messia, apparso nelle vesti del Buffo Omino di Arcore, si stia rivelando anche ai ciechi come il più pericoloso buffone, intrallazzatore, incapace e codardo mai visto su una sedia da cui si può comandare qualcosa.
Ovviamente i berluscones non ci stanno. E cercano comunque di infilare lo stesso la merda nel ventilatore perché è inutile, il massacratore di Oslo sarà anche bianco, biondo e cristiano fondamentalista, cioè i bimbi agitati che la Chiesa coltiva comunque con amore dando ogni tanto qualche scappellotto a chi accusa i LORO fondamentalisti di essere dei fanatici pericolosi per la vita civile del paese rimandando ai giusti valori che questi malati di mente promuovono per teorizzare la loro ansia di sterminio verso i diversi da loro.
Però feccia umana come la Nierenstein, Allam, Rocca, Belpietro, Feltri, Farina (notevole il libro su Cossiga già sputtanato in tempo reale) sta ancora lì, viene invitata ai dibattiti, talk show, teatrini pomeridiani e tutta quella spazzatura che spacciano per informazione ed approfondimento. Oppure continuano allegramente a spargere la loro merda come se nulla fosse.

In tutto questo humus putrescente di ignoranza, paura, intolleranza e pulsioni violente represse il fogliame governativo nostrano ha buon gioco ad ogni giro di giostra nel buttare benzina sul fuoco:

direi che leggendo questi articoli (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) possiamo farci un'idea della catastrofe della stampa di quei giornali che annoverano fra le loro fila opinionisti onnipresenti ed ossequiati nei programmi che arrivano in tutte le case degli italiani.
Considerato che questa gente è tutta sotto paga del Presidente del Consiglio dei Ministri dovrebbe essere abbastanza.

Ma non lo è.

Perché a questo gioco infame si prestano figure istituzionali anche locali, dalla dubbia legittimità e dalla ancor più dubbia capacità di svolgere il proprio ruolo pagato - giova ricordarlo di questi tempi - pure questo dai contribuenti.

E' il caso, ad esempio, del Comandante della Polizia Municipale di Livorno Pucciarelli, che in una nota sul giornale locale annuncia esultante che presto quelli che erano una volta i "vigili urbani" saranno dotati di manganelli e che "rassicuriamo i cittadini sul fatto che presto saranno usati".
Livorno è tutt'altro che una zona di guerra. E' una delle città statisticamente più sicure d'Italia.
Ed è una città tradizionalmente tollerante ed aperta, anche se per altri versi conserva una forte vocazione identitaria e libertaria.
Uscite da irresponsabili ed istigatori come quella del vertice della Polizia Municipale altro scopo non hanno se non quello di alzare la tensione in un momento in cui sono in corso lotte importantissime per il territorio e la sua gestione, dalla discarica di Limoncino, a quella per l'edilizia popolare a quella per il recupero degli spazi abbandonati o lasciati nell'incuria.
Intanto due consiglieri comunali hanno chiesto conto di quelle affermazioni. Vedremo.

Stesso discorso per il Sindaco di Pisa Filippeschi (PD), un altro crociato della "tolleranza zero" pronto a lanciare strali e dardi di fuoco contro ogni rivendicazione di chi non può concepire la città solo come un dormitorio videosorvegliato e nel quale la legalità è quella stabilita dagli interessi di questa classe politica, tanto per ribadire che troppo spesso locale e nazionale coincidono sia per forma che per contenuti a prescindere dall'appartenenza di partito. Sia d'esempio il caso dello studente arrestato davanti alla Normale di Pisa.

Questa gente e chi dà loro legittimità sono quelli che attivamente, giorno dopo giorno armano la mano del prossimo pazzo che alla fine prenderà la sua pistola, fucile, mitraglietta o sarcazzaltro e farà la sua brava strage.
Con tanto di tentativo seguente di dare la colpa a comunisti, islamici, zingari, omosessuali etc etc etc.

Toglierci di torno questa classe politica marcia e che vuole portarci allo scontro per inasprire la loro politica di repressione e controllo sta diventando la priorità assoluta se  vogliamo veramente tornare ad essere un paese civile.

Per ora siamo lontanissimi dall'esserlo.

venerdì 22 luglio 2011

LA SAGRA DEL GATTOPARDO



Ora non si riesce ad aprire un sito o un giornale senza imbattersi in qualche disamina sui privilegi della casta politica.

Alla buon'ora, come ho avuto già modo di dire. Tuttavia mi smarco subito dalla posizione invero anche un pò spocchiosa dei "ve l'avevo detto" sperando che tutta questa sollevazione porti a qualcosa di più delle solite sagre del Gattopardo tanto care ai nostri potenti e sedicenti tali.

Anche perché una volta - mettiamo il caso fantascientifico - risolto il problema della Casta politica non penserete mica di cominciare a vivere nell'Arcadia del buongoverno, della Giustizia Sociale e della Pace Duratura.

Che qua in Italia di caste, e pure più potenti e malavitose, ce ne sono a iosa.

Ve ne ricordo alcune.



Provate a smontare questa.
Il fascino dell'ignoto e del sovrarazionale.
Nel paese dei devoti di Padre Pio, del sangue di San Gennaro, delle madonnine che piangono sangue, dei calendari di Frate Indovino, degli inginocchiatoi e degli aspersori che compaiono da sotto le tonache per insegnare ai giovani virgulti l'Obbedienza ai Sacri Valori della Chiesa,
Provateci pure.
E provate pure a farvi un'idea di quanto ci costa questa marmaglia. A noi ed a nessun altro paese del mondo non teocratico.
Provate a mettere in fila tutti gli argomenti per cui un NON CATTOLICO è costretto a regolare la sua vita secondo i dettami di scritture di 2000 anni fa propagate ad uso di pastori e pescatori ed usate per tenere per quasi un millennio una discreta fetta di umanità sotto un giogo terrificante nel quale chi osava contrastare questo potere difficilmente salvava la pellaccia da torture ed esecuzioni, mentre per meglio esplicare la Misericordia di Dio andavano a massacrare interi popoli di là dall'oceano.
La Storia è fatta per essere cambiata; e un cambiamento epocale sarebbe quello per cui coloro che non hanno bisogno di un amico immaginario nè dei suoi mefitici portavoce possono tranquillamente viversi in pace le proprie vite e le proprie convinzioni etiche in un paese libero dai condizionamenti di questa casta di parassiti.
Ma, purtroppo siamo in Italia, il paese che ha ammorbato il mondo coi dettami dei successori di San Pietro e questa cosa la dobbiamo pagare, almeno fino a quando non saremo abbastanza decisi a rimandare questa setta nelle catacombe da cui sono venuti.

Passiamo ad altro articolo, come dicono gli strilloni dei mercati:



"Dove ci si segna?"
Così esclamò esasperato un mio amico dopo aver constatato che la classe politica cittadina era imprescindibilmente legata da decenni e decenni alla Massoneria.
Una classe politica che muove i fili della città sempre con le stesse facce ben assestate ora in questa ora in quella poltrona, che promuove autoreferenzialmente i falsi "volti nuovi", che giostra senza ritegno sulle risorse del territorio facendo e disfacendo a proprio piacimento nascondendosi dietro le sagome di cartone dei simboli di partito.
Dietro questa associazione segreta è nato il paravento dell'inossidabilità del Potere, e grazie alla sua struttura i peggiori delinquenti e nemici della convivenza pacifica e civile hanno tramato per scavare un fossato invalicabile fra CHI PUO' e CHI NON PUO'.
Quindi al mio amico ho dovuto rispondere semplicemente che non ci si segna da nessuna parte quando non si conta un cazzo. E nessuno gli darà mai la tessera numero 1816 di una loggia segreta per realizzare per conto terzi un impero mediatico e politicamente inguardabile tanto per evitare le sfide quotidiane che quelli da 1000 euro al mese sono costretti ad affrontare.
Al di là dei distinguo che i massoni ligi alle regole della confraternita possono opporre dico che nè all'interno nè in sede politica e legislativa nessuno ha mai fatto qualcosa di concreto affinchè i criteri di trasparenza dovuti ai cittadini italiani NON MASSONI avessero un qualche crisma di credibilità.
E siccome un bel pò di noi non vivono nel paese degli Snorkys sarebbe il caso, prima di ritrovarci in mano ad una cosca di eversori, rimettere in riga anche questi signori.
E anche loro sono ben più agguerriti e potenti della pessima classe politica che abbiamo, pure in larghissima parte scelta da questi qua.

Ora mi farò qualche nemico in più, purtroppo i prossimi non li cito per partito preso ma per una oggettiva esperienza anche personale, riferita anche a quello che vedo succedere nelle mie due città, quella natale e quella di adozione. Comunque:



Olè.
E anche qui son giri di soldi.
E non roba da poco.
Un'organizzazione a dir poco perfetta, autoreferenzialità assoluta e controllo dei capitali senza alcuna regola etica nei confronti del resto del mondo.
Dicevo delle mie due città, Roma dove sono nato e Livorno dove sono cresciuto.
Sono le due comunità ebraiche più numerose d'Italia. E la lobby sionista esiste, opera e, credo non sia un mistero per nessuno, fa tutto fuorchè lavorare per il bene comune.
Personalmente non credo che ciò li aiuterà a conquistarsi simpatie, specialmente guardando a cosa è stato capace di fare Israele grazie al culo parato dagli amici a stelle e strisce, ben rimpinzati di finanzieri in kippah e pronti a qualsiasi nefandezza per espandere (e non mantenere) i propri interessi.
Dico subito che se qualche buontempone si affaccia per darmi dell'antisemita può farmi tranquillamente un segone a tre mani con olio di gelsomino.
Non sono un negazionista, nè un revisionista, so benissimo che i lager ci sono stati e che anche qui dall'Italia in parecchi sono stati messi sui vagoni piombati e riciclati nei forni.
Mia madre, che è di Trastevere, ne ha visti portare via un bel pò, ai tempi.
Ma niente giustifica niente. Neanche l'arroccarsi in una lobby avida, senza scrupoli e incurante delle alleanze (cosa che umanoidi come Fiamma Nierenstein faticherebbe a capire anche dopo una cura Ludovico), sia a livello di economia locale che globale.
Volete dei numeri? Macché, mica li mettono sul web per il vostro sollazzo. E neanche ci sono studi approfonditi per chiarire i meccanismi per cui quest'altra casta può fare (e lo fa) il bello ed il cattivo tempo sia nelle borse che a livello di bilanci comunali.
Andate invece a verificare chi sono gli amichetti dei nostri potenti. Quelli che stanno sottotraccia ma che ogni volta che si parla di gestire cifre importanti appaiono come per magìa perché sono loro a tenere materialmente in mano il giro dei soldi.
Qui nessuno vuole perseguitare nessuno.
Il problema nasce quando tutte queste caste si sciolgono in un abbraccio mortale per quelli che, non facendo parte di nessuna di queste caste, si divincola giorno per giorno cercando di realizzare un mondo che sia di TUTTI, e non diretto da congreghe e lobby che hanno l'unico fine di lasciare che il fossato fra sfruttatori e sfruttati sia sempre più largo e sempre più invalicabile.
Ora, dieci anni dopo, chi ha occhi per vedere sa che dieci anni fa a Genova sono stati quelli che avevano ragione a passare da terroristi.
Ma dieci anni dopo è anche altrettanto chiaro che l'unica giustizia possibile dopo quei giorni si chiama Vendetta.
Il resto dei discorsi sta a zero.
Perché il potere non processa, e non processerà mai se stesso.
Tanto più si riuscirà a ragionare su questo punto in maniera lucida e strategicamente incisiva, tanto più sarà possibile dare una scossa a questo tipo di equilibri che non può e non deve diventare logica.
Il punto è smettere di sentirsi becchi e bastonati.
Perché è semplicemente vomitevole, ad esempio, sentire quel buffone sempre più somigliante ad un cyborg che una manica di teste di cazzo ha portato a governare l'Italia blaterare su quanto l'Italia sia un paese "benestante" e al contempo frignare per i permessi di una fontana nella sua villa in Sardegna.
Non è ora delle monetine, è l'ora delle badilate nei denti.


Ben venga quindi la rivolta contro la casta politica, ricettacolo in versione "for dummies" di altre caste ben più consolidate e potenti.
Ma cerchiamo di essere consapevoli che se non si va fino in fondo sarà l'ennesima, patetica, sagra del Gattopardo.
Alla quale preferisco quella del co'omero che si svolge a due passi da casa mia.

mercoledì 20 luglio 2011

LO ZEN E L'ARTE DI NON FARSI BASTONARE

Regimi come questo non cadono da un giorno all'altro.

Si sgretolano lentamente, pezzo per pezzo.
E così i gaudenti signori degli scranni hanno tutto il tempo per vedere dove andrà a tirare il vento. I più furbi si ricicleranno, altri spariranno, qualcun altro scapperà con l'argenteria.
Non c'è niente di nuovo.

Riflettevo sul "fare qualcosa" che mi si proponeva nei commenti precedenti.
Riflettevo innanzitutto se ci sia una via per infilarsi nel cono d'ombra che una situazione di disgregazione di potentati può offrire, possibilmente senza farsi massacrare da quel ricettacolo di feccia addetta all'ordine pubblico.
Che la prima cosa da fare, se veramente si scegliesse la rivolta di popolo, sarebbe quella di presentare il conto per Genova, per Napoli (ricordi, infamone di un D'Alema?), per la Val Susa, per Lazio - Livorno, per i terremotati di L'Aquila manganellati.
E per le stragi di Stato e i depistatori delle istituzioni, per i morti ammazzati nelle mani dello Stato, i Cucchi, i Lonzi, gli Aldrovandi, gli Uva e via dicendo.
Purtroppo le nostre Alte cariche pensano di fare un buon sevizio al cittadino difendendo questa manica di delinquenti in divisa senza se e senza ma nè però invece di ripulire delle istituzioni che ormai cominciano ad essere una mera contrapposizione violenta e cieca nei confronti di chi vorrebbe disfarsi di questa casta di malviventi e corrotti mentre al popolo viene chiesto di abbassarsi a livelli da povertà per continuare a mantenere i loro infami status.

Ma torniamo al che fare, cercando di essere oggettivi.

Il primo punto è che, inutile negarlo, siamo strategicamente disorganizzati.
Anche per evitare le solite aggressioni poliziesche a freddo verso gente disarmata.

Ma neanche Gandhi riuscì ad evitare questa logica, perché è bene chiarire che anche il padre della non-violenza, per raggiungere l'obiettivo, ha dovuto fare conto su una discreta torma di seguaci che si sono fatti massacrare dai soliti "tutori dell'ordine".
Quindi le vie conosciute sono due: prendere un fracco di legnate o prendere le armi in mano.
Che ci si organizzi o meno.

Ecco, quando il punto di disgregazione di questo potere, forse addirittura di questo sistema mostrerà le crepe insanabili che precederanno il crollo, allora potrebbe essere il momento di agire.
Di presentare il conto.
Di andarli a prendere uno per uno.
E non lasciarne neanche mezzo con neanche mezza leva del potere in mano.

Abbiamo perso un'occasione storica durante Tangentopoli perché ancora avevamo troppi ninnoli con cui divertirci, può darsi, dico può darsi, che qualcuno abbia capito che se vogliamo dare una svolta dobbiamo disfarci di infami e trasformisti e che basta cogliere il momento giusto.

Non so se qualcuno sta organizzandosi in questo senso ma fin da ora la mia strategia è la presenza, quando e come posso, sulle piccole cose (che poi non sono piccole per niente) del posto in cui vivo e che fortunatamente ha un discreto e combattivo contingente di incazzati.
Ora è semplicemente il momento di lasciare bandiere e bandierine ed essere presenti con le nostre facce, non a fare gli attivisti, anzi, fare in modo che gli attivisti vedano facce nuove e comincino a prendere atto che il desiderio di lottare è anche di quel popolo finora occupato a sopravvivere con due spiccioli mentre cerca di tirare avanti una famiglia ed un lavoro, che una lotta di popolo non può prescindere da chi finora ha tirato avanti questo paese a suon di mulinar di braccia e che è stato lasciato vigliaccamente solo da una sinistra impegnata a caccia di sedie e privilegi.

Quello che si sta disgregando nel Palazzo dovremmo costruirlo tutti ora, per strada, perché il web è solo un mezzo ma è contandosi in faccia che si comincia a vedere concretamente da dove stiamo partendo e dove possiamo arrivare.
Non servono solo rivoluzionari, nè guerrieri, nè eroi. Servono anche quelli, ma la vera forza sono gli individui comuni. Se torniamo per strada forse, al momento di tirare le somme, non ci sarà un cambiamento che ci porterà un altro Berlusconi.

Immagino sia solo un auspicio, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.

(nella foto: AVERCENE)

THE UNITED STATES OF AMERICA

La copertina era una busta tipo di cartone.
Poi fu ristampata come quella che vedete (la mia copia é della Edsel, che era un bel catalogo)
Una scritta tipo bollo postale: "The United States of America".
Correva l'anno 1968, psichedelia ed elettronica vintage che fotografa quella stagione meglio di tanti pseudonostalgiche fricchettonate e la voce di Dorothy Moskovitz bella ed energicamente suadente.
Hanno fatto un solo disco e poi stop.
Peccato, peccato davvero.


martedì 19 luglio 2011

THE SPIDER TRUMAN SHOW


Sono andato sul blog di SpiderTruman, tanto per andare di nuovo svariati metri nel culo a Facebook ed alla sua banca dati.
E risiamo alla solita rappresentazione della Peggiore Italia.
No, non parlo di lui. Che può essere un fake, uno vero, uno finto, uno pagato dai Servizi Segreti o da Vendola, francamente me ne batto entrambe le palle a mò di nacchere.
La Peggiore Italia è quella che pensa di aver scoperto chissàche grazie a lui.
Quella che si scervella per cercare di sapere chi c'è dietro.
Quella che dice "poteva parlare prima".
Quella che, toccata dal fenomeno mediatico sembra risvegliarsi dal coma etilico e si scopre ferocemente anti-casta e invoca fucili, spingarde, colubrine, torce & forconi.
Come tutti quelli a cui è bastata una minima spiegazione di cosa sia questa manovra finanziaria e cosa hanno combinato i nostri politici per non scucire un cent per venir assaliti dal Sacro Furore.

Allora, cominciamo col dire che c'era un libro chiamato per l'appunto "La Casta" scritto da Gian Antonio Stella e  Sergio Rizzo, uscito nel 2007.
4 (QUATTRO) anni fa.
E voglio tenermi sullo stretto.
Perché per chi volesse sapere di quali privilegi si ammantano i nostri politici c'era, e c'è, vasta ed esaustiva letteratura da almeno trent'anni.

Ora, il fatto che 3/4 degli attuali indignati fossero in stato di Sopor Aeternus non ci piove.


 (per i profani, questa cosa qui sopra è il cantante dei Sopor Aeternus, un gruppo Gothic di un certo spessore, e rappresenta alla perfezione gli italioti al tempo del berlusconismo trionfante)

Il solo fatto di aver improvvisamente realizzato quello che TUTTE le classi politiche "democratiche" del dopoguerra, ogni volta che c'è stato da mettere un ordine apparente ai risultati delle loro ruberie, effrazioni e corruzioni si siano serviti delle tasche di chi si fa un culo come il Foro di Lucca per sopravvivere li ha improvvisamente risvegliati dal sogno. Ebbravi. E magari vi aspettate che vi diano retta.
Ora, davanti ad uno Spider Truman che ribadisce ciò che è ovvio da decenni, si monta il Caso dell'anno, manco fosse Assange.
A me 'sta gente fa più paura di Berlusconi.

Ok, detto ciò vorrei invece porre l'attenzione su qualcosa che dovrebbe far veramente infuriare la gente, farla scendere in strada con torce & forconi e arrivare fino al Quirinale.

Perché?
Presto detto.

Il 2 Agosto 1980 salta per aria la Stazione di Bologna. 81 morti.
Gli autori? 
Beh, andatevi a leggere la sentenza della Cassazione. E se avete tempo andate pure a districarvi fra depistaggi, omissioni, personaggi equivoci, trame ed intrighi. 
E cercate un perché al fatto che puntualmente ad ogni 2 agosto, quando c'è la commemorazione della strage, i politici vengono bollati più o meno incisivamente come Persone Non Grate, tanto che l'anno scorso non ce n'era manco uno.

Non che non voglia informare, ma spero - voglio sperare - che l'infame storia di quello che è seguito a questa strage non abbia bisogno poi dello Spider Truman di turno perchè OGNUNO DI NOI, consapevolmente, s'è informato da solo e non ha bisogno di pseudoagitatori dell'ultima ora per svegliarsi di soprassalto chiedendo cappuccino e pezzo.

81 morti, eh. Tenete bene a mente questa cifra.
81 innocenti che partivano in treno.

Ora, vedendosi avvicinare il 2 agosto e la relativa commemorazione, e visto il clima, poteva mai essere che il solito degno rappresentante dei nostri politici non cogliesse l'occasione per dimostrare la statura etica, morale e mi vien da dire spirituale di questa banda di pezzi di merda andata a male?

Olè.


Questo Garagnani vuole l'Esercito.
Cazzo, non scherzo, leggetevi il link.

Non contro pericolosi anarcoinsurrezionalisti, blacche blocche, tricche tracche o terroristi simili.
Ma contro i familiari delle vittime ed i cittadini che vogliono verità certe e giustizia su una strage di 81 morti.

E' vero che toccato il fondo si può sempre scavare, ma mi chiedo se non sia il caso di mandare a scavare questa gente qui, una volta per tutte.
Anche a prezzo del Caos totale.

O ci vuole ancora lo Spider Truman di turno a imboccarci la pappa.

ALTRI DUE MORTI SUL LAVORO


 Sean Hoare, reporter di News of the world
Mario Cal, vice di Don Verzè.

Bruno Vespa, facci dù plastici, vai.

domenica 17 luglio 2011

L'ALTRO IMMAGINARIO

Veline, letterine, meteorine, attricette, quello che vorrebbero imporre all'immaginario erotico maschile è un modello di studiata perfezione.
Plastica.
Poi uno vede questa tipetta inglese, sola davanti ad una folla oceanica armata solo della sua chitarra che canta
"Lick my legs, I'm on fire
Lick my legs, I'm desire"

Il bottone che fa scivolare nel cesso tutto il modello di cui sopra.
Almeno per me.

QUESTI SAREBBERO L'ALTERNATIVA

Poi non dite che sono io ad avercela con loro.

E' che te le levano dalla tastiera.

Giovedì sera ho visto il concerto di Stan Ridgway (bellissimo, il migliore visto quest'anno). A pochi chilometri, alla Festa Democratica già Festa dell'Unità, suonava Bobo Rondelli.
E Bobo, come fa da quasi trent'anni, fra una canzone e l'altra ha parlato, ed ha parlato del suo essere contro le guerre degli esportatori di democrazia. Ed ha anche tirato una stilettata al PD contestandone le posizioni ambigue. Tanto è bastato per veder arrivare sul palco un coglione munito di microfono che ha invitato Bobo a "CANTARE E NON FARE POLITICA"; immediata la reazione del pubblico che ha salutato l'intervento con fischi e pernacchie. Persone presenti mi hanno riferito che Bobo gli ha semplicemente risposto: "Hai fatto più politica te con due parole che io in tutto il concerto". Comunque la notizia è stata ripresa QUI.

L'anno prima era stato il gruppo locale Zedded a scatenare la furia degli attivisti piddini, richiamando dal palco il sindaco Cosimi, presente a un centinaio di metri di distanza ed intento a mangiarsi un fritto misto, a ricordarsi le promesse e le leccate fatte ai gruppi musicali di base in campagna elettorale, con tanto di creazione di una lista civica apposita, mentre proprio due giorni prima una quindicina di gruppi erano stati praticamente sfrattati dai fondi che venivano usati come stanze per le prove con motivazioni a dir poco pretestuose tramite i soliti cani da riporto vestiti da polizia municipale. L'attivista più esagitato era stato riportato alla ragione da un diretto nelle gengive arrivatogli da uno degli sfrattati dai fondi presente fra il pubblico.

Ma dello scempio operato in ambito culturale e sugli spazi di aggregazione operato dalla classe politica livornese se ne potrebbe scrivere un intero e voluminoso tomo. E non è questa la sede, per ora.

Ieri, invece, leggo sul Fatto Quotidiano di un'altra Festa Democratica con dibattito fra il Lider Minimo D'Alema ed un giornalista di Repubblica. Il quale ad un certo punto ha la pessima idea di sollevare la questione del Conflitto d'interessi irrisolto.
Insofferenza a fette di Baffino ma soprattutto fischi dalla platea dei fedelissimi conditi da goliardici "Che palle!" indirizzati al giornalista.

Ecco qua: non c'è bisogno di mettersi a leggere gli sproloqui dei vari Bersani, Finocchiaro, Letta & c.

In queste due istantanee c'è tutto il penoso identikit di un partito che rappresenta semplicemente la sagoma di cartone dietro la quale c'è la solita irresponsabile casta in conclamato concorso di colpa con i delinquenti al governo.

Locale e nazionale. Non c'è possibilità di sbagliare.
Votarli ancora è rendersi complici, ed è patetico da parte di chi lo fa magari dare dei servi ai fans del Buffo Omino di Arcore. Io tutta 'sta differenza continuo a non vederla.

sabato 16 luglio 2011

DIALOGO SULLA MANOVRA FINANZIARIA FRA INSIGNI FILOSOFI



  ARTHUR SCHOPENHAUER


Non c'è denaro impiegato più vantaggiosamente di quello che ci siamo lasciati togliere per via d'imbrogli: con esso infatti abbiamo immediata saggezza 

Arthur Schopenhauer

Immediata 'sto par di palle.

Sassicaia Molotov

domenica 10 luglio 2011

SE CAMBIA IL VENTO

Almeno una cosa, in questo tourbillon di eventi, é chiara.
Anzi più di una.
Però cominciamo a metterle in fila una alla volta.

Primo fatto incontrovertibile: Berlusconi non è stato ancora mandato in galera a calci nel culone flaccido per una semplice ragione: dietro di lui c'è il NULLA.
Non parlo dei suoi tirapiedi o dei celtipitechi della Lega. Perlamordiddio. Levate il collante del mostruoso conflitto d'interessi che tiene assieme quella banda di incapaci, ladri, mafiosi, zoccole, fascistelli da parata, leccaculi e arricchiti ignoranti come le capre di Castellina e vedrete che succede.
Anzi, cominciamo a vederlo.

Parlo di quegli altri. Quelli che si fanno chiamare opposizione.

E non ridete, cazzo.
Si fanno chiamare perdavvero così.
E smettete di ridere o continuo con estratti dell'autobiografia di Califano, perdio.

Comunque sapete di chi sto parlando.

Di quel partito che fino a pochi giorni dal Referendum ha fatto di tutto - esattamente come i governativi - per seppellire ogni informazione.
Poi (e qui c'è da gridare al Miracolo, al Fenomeno Paranormale, all'Esondazione dell'Ignoto nel Reale) qualcuno ha capito che aria tirava e così s'è vista una corsa affannatissima per montare sul carro a pochi giorni dalle consultazioni.
Una volta stabiliti i risultati hanno cercato pure di prendersi i meriti e tirato fuori il famoso manifesto della gonna fucsia che si alza titolato "cambia il vento".
E il primo effetto del vento che cambia s'è visto subito: difatti le municipalizzate dell'acqua in quota PD hanno subito aumentato i prezzi.
Ma poteva fermarsi qui l'irresistibile macchina da guerra? Seh.
Arriva l'occasione per disfarci finalmente di quell'indegno carrozzone costituito dalle Province.
Ce l'hanno nel programma da due anni, forse più. Il deputato IDV Donadi riesce a far mettere finalmente al voto l'agognato provvedimento, oltretutto con ottime probabilità di mandare sotto il governo e il PD che fa?
Si astiene in blocco.
Eh, beh. Il vento è cambiato.
Ma non basta. Arrivano le pietose giustificazioni. Roba che se ce li hai davanti ed hai un crick della Skoda Felicia in mano vai sicuro che passi un guaio in tribunale. Dice che hanno una loro proposta. Bravi. E quando la portate in aula, visto che la questione delle province l'avete nel programma da due anni?
Non è che state lì a grattarvi i coglioni pagati profumatamente dal Popolo Italiano e quando quasi per caso qualcuno fa quello che avreste dovuto fare voi vi svegliate di soprassalto chiedendo cappuccino e pezzo, dopodichè mandate tutto a puttane solo perché qualcuno s'è svegliato prima di voi?

Oppure.

Non è che la greppia delle Province vi fa tanto tanto comodo e la loro abolizione è stata messa nel programma tanto per riempire degli spazi vuoti che i vostri staff non sapevano come cazzo riempire?

Poi arriva il Norcino reggiano e dice che su questa questione bisogna evitare la demagogia.

Eh no. Non ci caschiamo più. Demagogia la mia Riverita Cappella Scenografata, dioporco.
Ma che, pensate davvero che i vostri elettori di riferimento siano privi di sinapsi come i berluscones?
Ma chi volete prendere per il culo, razza di corrotti, incapaci e collusi.
E' demagogia pretendere che facciate il vostro lavoro da 13.000 euro il mese, quando alle classi meno abbienti vengono ulteriormente addossati i costi delle vostre mafiate?

E poi.
E' cambiato il vento anche sulla NO-TAV dove vi siete distinti prima con l'avallo senza se e senza ma di quella tronfia ed inutile rotaia del cazzo, poi con il solito infame coro contro i "violenti", i "black bloc" e chi più ne vuole più ne metta.
Questo in una Regione, giova sottolinearlo, dove il Presidente (Cota) E' UN ABUSIVO
E si danno patenti di terroristi ai valligiani senza che l'opposizione faccia un plissé.
Date un'occhiata al post precedente e riparliamone.

Ecco, il problema è esattamente questo.

Se negli ultimi 15 anni il partito di riferimento del centrosinistauuuuurggh (e niente, non ce la faccio a scrivere sinistra) non avesse lavorato forsennatamente ed attivamente per rinsaldare il Buffo Omino di Arcore, invece di progettare un vero programma di alternativa così come chi - COL CAZZO - li dovrebbe votare giustamente pretenderebbe, il suddetto Buffo Omino sarebbe un Buffo Galeotto che tutt'al più potrebbe fare i suoi bunga bunga raccattando saponette nelle docce di San Vittore.
Perché ci sarebbe qualcuno che governerebbe in maniera almeno più decente di questa banda di manigoldi.
Invece il Nulla.
Pacati impiegati che straparlano con vocaboli quali "inaccettabile" ad ogni porcata dei berluscones per poi ripombare nel vuoto pneumatico dove si crogiolano fino alla successiva, identica pseudodichiarazione di non-intenti.
Leggasi: "Non siamo capaci di fare una O col culo, ma lo stipendio diocane se sappiamo prenderlo".
Pregate il vostro Iddio che il vento non cambi davvero, perché per ora è soffiato solo un refolo.
Perché se Berlusconi lo conosciamo e sappiamo che palata di sterco d'uomo è fin dalla sua discesa in campo, sappiamo pure chi siete voi. E non sia mai che questa classe politica non venga spazzata via tutta insieme, perché voi sarete i primi che verremo a cercare.

Coi nemici ci sono delle regole, quando questi perdono.
Con gli infami no.
Regolatevi.

(nella foto: il monumentale risultato della "fabbrica del Programma" del Partito Democratico)

giovedì 7 luglio 2011

MAZZETTA

Uno dei primi blog che ho iniziato a seguire.

So che é un giornalista free-lance ma nient'altro. Non vado a sfrucugliare nelle vite delle persone che stimo, visto che mi basta abbondantemente quello che da anni leggo sul suo blog.
Di sicuro é uno di cui fatico a non condividere anche le virgole.
Non so quanti followers abbia, nè quanto sia popolare nella blogsfera, mi permetto di segnalarlo però perchè quando qualcuno riesce a scrivere un post tanto vero quanto preciso e realista, che fotografa alla perfezione lo stato del dissenso in Italia, non posso che appaludire e condividere.
Il post lo linko qua sotto.

Mettetevi comodi.

E leggete QUA.

(nella gif animata: parodia di una manifestazione italiana)

mercoledì 6 luglio 2011

ZONE TEMPORANEAMENTE AUTONOME

"Questa volta però vengo come il Dioniso vittorioso che trasformerà il mondo in una vacanza... non che abbia molto tempo....."
(dall'ultima lettera di Friedrich Nietzsche a Cosima Wagner quando aveva già il cervello in via di frittura)


Certo che quanto si appresta a fare l'AGCOM mi fa incazzare.
Anche se i ritocchi alla normativa dovrebbero, a sentir loro, placare gli animi. Col cazzo.

Anche questa autorità (che tanto per cambiare non coincide con il termine "autorevolezza") non è nient'altro che un'appendice di maggiordomi al servizio di una casta politica odiata come nessuna dalla nascita della Repubblica Italiana.
E la gente della Rete ha fatto bene a muoversi, pure io ho messo la firma, per quanto la cinica disillusione che mi assale ogni volta che un organo di potere cerca di mettere lo scarpone sopra la libertà di espressione di questo paese del cazzo mi porta puntualmente a pensare che il disegno originale se non passa alla prima avrà una seconda occasione, una terza e via dicendo finché non sarà portato a compimento.

Ormai la volontà popolare è un ologramma che il potere plasma a suo uso e consumo.
Vedere quello che si definisce il principale partito d'opposizione inscenare un balletto ignominioso per le intelligenze dei cittadini come ha fatto in occasione dei referendum è roba da paese del Quarto Mondo, nel quale leggi come quella che l'AGCOM si appresta a mettere in pratica ci proiettano dritti come sparati da una bottiglia di spumante.
E quarto mondo lo siamo davvero, se consideriamo solo per un attimo quanta gente è pronta a rivotare questo governo. Gente per cui il termine "democrazia" significa "libertà di fare i cazzi propri in culo a chi si guadagna da vivere onestamente", cioè quello che dovrebbe essere il titolo dell'ultima manovra finanziaria.
Eppure se si andasse alle elezioni ora magari prenderebbero la scoppola ma qualche milionata di pronipoti neanderthaliani in stato regressivo li raccatterebbero lo stesso.

Anni fa (correva l'anno 1993) la Shake edizioni pubblicò un libro che aveva smosso in maniera abbastanza notevole il circuito della controcultura. Il libro esiste tuttora (ne ho una copia qui davanti) e si chiama T.A.Z. - Zone temporaneamente Autonome. L'autore si chiama Hakim Bey.
Non ho seguito poi molto gli sviluppi del dibattito nato intorno al libro anche perché certa intellighenzia controculturale mi provoca spesso l'istinto di mettere mano al Sempre Santo Subito Gaìno (ndr: il piede di porco tradotto in livornese) e spaccare qualche cranio. Quindi per quanto riguarda il contenuto il dibattito me lo sono fatto tra me e me e semmai lo posso allargare all'amico Syd MIGX che a suo tempo curò la traduzione italiana del testo e che tutto è fuori che un rappresentante dell'intellighenzia controculturale italiota.

Il succo del libello è questo: scordiamoci le zone permanenti da dove scambiarci idee, informazioni, lotte e passioni. Il futuro ci vedrà saltare da una zona all'altra, zone temporaneamente autonome o TAZ appunto, dove progettare, aggregare e lanciare il guanto di sfida. Per poi sparire e costruire una nuova TAZ una volta individuati.

La Rete non è più una TAZ da tempo.
Per questo delibere come quella che permetterebbe all'AGCOM di chiudere siti o cancellare contenuti sono all'atto pratico ridicole ed anacronistiche oltre che stupidamente liberticide.
Dicevo nel precedente post del bisogno di informazione e del "sentire" che la Rete ha scatenato in tanti cittadini i quali magari senza l'ausilio del mezzo informatico non avrebbero maturato così precisamente una coscienza partecipativa, culminata con un risultato agli ultimi referendum che perlomeno ha sancito il superamento del mezzo catodico e degli apparati di partito. Ma è solo un primo passo.

E' normale che il potere cerchi di mettere ogni sorta di ostacolo alla libera circolazione di informazioni nonché alla libera espressione dei cittadini. Mica crederete che questo sia davvero un paese democratico solo perché abbiamo MTV, possiamo vedere tette e culi a qualsiasi ora in televisione e possiamo votare un partito diverso da quelli che governano (anche se l'unico che mi viene in mente è il PCL di Ferrando, quindi il Nulla).
E' quindi altrettanto normale che la Zona Temporaneamente Autonoma che finora abbiamo usato stia stretta soprattutto a chi vuole usarla come contrapposizione etica e culturale a questo sistema. E non parlo solo di movimenti e antagonismi, ma anche di quei cittadini che si sono fracassati i coglioni di quella banda di delinquenti senza vergogna che occupa il Parlamento. E che dopo la manovra finanziaria hanno ulteriori argomenti per auspicare la sparizione di questa casta vergognosa.

Quindi credo sia arrivato il momento di iniziare a sondare il campo per stabilirsi in una prossima TAZ.
E ho come il sentore che questa sarà per le strade.
Lontani dagli occhi del potere, lontani dai suoi satelliti, dalle sue telecamere, dalle sue divise.
Perché, come spiega Bey, non stiamo organizzando una Rivoluzione ma uno stato di Insurrezione Permanente.
Eh sì, perché alle leve del Potere ci saranno pur sempre loro, ma sono loro che devono avere ancora e continuamente paura. Quella paura che fa loro partorire leggi da dittatura delle banane come quella contro cui si è rivoltato il popolo della Rete ieri sera.

Per questo le loro mosse mi fanno incazzare.
Ma non mi fanno assolutamente paura.

(P.S. In realtà "T.A.Z." spiega molto di più, partendo dalle imprese delle comunità pirate dei secoli scorsi, mescolando il sufismo con quello che Bey chiama "nomadismo psichico", tutta roba molto piacevole alla lettura ed ancor più affascinante se messa in pratica. Peccato che Bey venga perlopiù ricordato come il primo teorico dei Rave party, nate sì come T.A.Z. ma prontamente svilite da modaioli e deficienti assortiti. E da palate di musica di merda, aggiungerei).

lunedì 4 luglio 2011

NON LI VOGLIAMO

Che ci siano poteri più o meno forti dietro la TAV (che sia la Yakuza o Cecchi Gori poco importa) era cosa abbatanza plausibile.
Il giudice Imposimato parla di Piovra.
E vabbè, tanto la Polizia mena lo stesso. E tira gas proibiti. E si fanno un branco di male gli EROICI (leggere bene questo link, perché chi sono i nostri eroi è bene saperlo, tante volte l'informazione in rete non sia abbastanza) TUTORI DELL'ORDINE, quelli che tutta la frittura di paranza assisa in parlamento s'affanna a ricoprire di elogi e peana.

Ma che vadano a stroncarselo nel culo e io no.

Mi preme sottolineare che dopo il risultato referendario la sedicente opposizione ha definitivamente dato balta alle sinapsi, a partire dall'argomento lavoro.
Che gioia vedere la Camusso mettersi a ceccia con quei due valvassini di Bonanni e Angeletti. Ci mancava Santa Emma troneggiante e d'aura di luce splendente e benedicente e si poteva anche mettere il bricco del caffè.
Ora, mi domando se tutto questo accanirsi sulle quote rosa debba poi portare a ritrovarci donne che riescono nell'ardua impresa di farci cascare le palle ancora più fragorosamente degli uomini.
E porcoddio, voglio un segretario della CGIL trans.
Tanto peggio degli altri non può fare. Anzi, solo per il gusto di vedere l'espressione da tricheco di Bonanni ai tavoli delle trattative.

Il PD

scusate, che ne parlo a fare  (godete popolo)


anche perché s'è visto quanto si sono agitati per difendere il diritto alla libera espressione sancito dalla Costituzione e che la legge bavaglio sui siti che l'AGCOM (sì, proprio quell'organismo che dovrebbe vigilare ad esempio sul perché una rete abusiva come RETEQUATTRO ancora trasmette col suo direttore di telegiornale pappone e infame) potrebbe chiudere a suo piacimento.

Ma loro non sanno, come cantava Nada su testo di Piero Ciampi ("Confiteor", un capolavoro)

Non sanno che il cosiddetto "popolo della rete" ha innescato semplicemente quello che "la gente" tanto invocata dalla casta per legittimare le proprie delinquenze, vuole veramente per questo paese, dimenticando che più di un terzo del paese fra schedebianchenulleastenuti&c. più quelli che hanno votato partiti che non hanno raggiunto la soglia di sbarramento NON LI VUOLE.

Non sanno che oscurare un sito o un milione ormai non servirà più a un cazzo.

Che ormai circola un "sentire" e che questo, reprimendolo, non fa che rafforzarsi.

Il sentire che questa gente va mandata via. Che le Mafie si battono cacciando i loro referenti politici, il che equivale a dire che a questo giro ci vogliono tre ruspe, una a Palazzo Madama, una a Montecitorio e una a rincorrere il Buffo Omino di Arcore.
E poi mettere tutto in un bel compattatore.
Tanto non c'è neanche bisogno di fare la differenziata.
Per smaltire quei rifiuti si chiama Obama e gli si dice anche "Andate a dire in giro che ci avete liberato dai tedeschi, che avete deciso governi e protetto qualsiasi porcheria e poi ci lasciate in mano a 'sta banda di pestamerde? Ma andate a fà politica estera nel condominio di Via Speri a Shangai che magari lì fate meno danni!"

E le ruspe andranno avanti, perché la gente vuole sapere e vuole partecipare e soprattutto non vuole fare la fine del sorcio, come stanno ribadendo in Grecia, per colpa degli squali nascosti dietro gli sportelli delle banche, delle agenzie di riscossione, del fisco col fiasco e degli ormai irrinunciabili Poteri Forti, che altro non sono che quella banda di assassini affamapopoli che governano l'economia mondiale.
C'è una buona quantità di gente che vuole informarsi e poi confrontarsi e che una volta oscurato un sito andrà ad informarsi in altri modi, o addirittura riscendendo per strada a dire la sua.

Fateci caso, i difensori del Buffo Omino di Arcore invece stanno sempre più prendendo le sembianze di personaggi di una sit-com. Gente che se me la trovassi in casa chiamerei l'assistente sociale e anche il carroattrezzi.

Ci sono momenti storici in cui, come negli anni '70, ci sono stati politici distintisi per un qualche merito, a prescindere da come la si pensi.
Ad Andreotti si deve riconoscere una straordinaria ghigna a lastrone di ghisa quando si trattava di esibirlo come Ministro degli Esteri.
Specialmente in Sicilia.
A Zaccagnini quell'aura da Alma Pater fatta di pacatezza e tormenti interiori (t'anto c'aveva delle ghigne a fiocina di nulla, accanto)
Ad Almirante l'eloquio ed una certa coerenza nel sostenere una parte uscita piuttosto malconcia dalla guerra.
A Pietro Longo la bruttezza troppo ostentata per essere vera. No, bimbi era veramente una brutta cosa






e qui è venuto bene.
Insomma, come un bignamino della memoria, il "sentire" del tempo.
Io son curioso di sapere che dirà il "sentire" della gente di questi qua correntemente al governo.
Di uno per uno.

E' una picchiata che prima o poi avrà le sue conseguenze.

Speriamo di non farci male in troppi.

Un saluto ed un grazie a tutti quelli che erano lassù a ricordarci in che mani siamo.


(Nella foto: Capitan Klutz, supereroe improbabilissimo dell'immenso Don Martin. Dice ci pensa lui)