venerdì 26 agosto 2011

I RESPONSABILI DEL CENTROSINISTRAHAHAHAHAHAHA

Leggo che ultimi sondaggi darebbero il Partito Democratico in testa con un roboante 25% circa.

Se dopo un governo come quello esibito dal Buffo Omino di Arcore qualcuno rischiasse di batterlo alle prossime elezioni sarebbe giusto accendere la parola "speranza" con una possente lampada al neon e portarsela sopra il cappello.
Invece la notizia mi provoca nè più, nè meno che un'alzata di spalle.
E la luce al neon sopra il mio cappello illumina la scritta "FA' VAINI COL PD", che tradotto dal dialetto labronico suonerebbe più o meno come un "m'importa una sega" ancor più sdegnato.

Credo che con lo sciopero generale del 6 settembre abbiano un pò tutti gettato definitivamente la maschera.
La CGIL, che non ha proprio potuto fare a meno di proclamare lo sciopero per colpa di quei casinisti della FIOM, infatti si percepiva il dolore ed il tormento interiore di Susannatuttapanna nell'annunciare la mobilitazione.
Ma ancora di più ha buttato giù la mascherina il sedicente partito di opposizione, per bocca di tutto il suo stato maggiore.
Sentiamo Fioroni:
"Ritengo che ogni sindacato possa autonomamente e come meglio vuole dare il proprio contributo per salvare l'Italia e dare sicurezza agli italiani. Ma penso che nel Partito Democratico non debba riaprirsi la sarabanda o la giostra del 'io vado, io sostengo, io faccio e io dico', perché credo che al Pd sia chiesto il coraggio della responsabilità di dover contribuire a trovare una profonda condivisione in Parlamento per dare le risposte giuste al Paese. E non credo che uno sciopero generale sia il modo di aiutare a far crescere un paese che non cresce. Un sindacato è legittimo che faccia ciò che voglia, ma il Partito Democratico deve avere il coraggio della responsabilità e non ritengo che sia responsabile oggi aiutare ad uscire dalla crisi con gli scioperi".
Bersani (segretario Pd): "Noi siamo un partito che come mille altre volte è presente dove sono le forze sociali e civili ma oggi abbiamo chiarito la nostra preoccupazione principale, cioè che non si disperda la convergenza raggiunta tra le forze sociali con l'accordo del 28 giugno."

(Via Senzasoste)
Non credo sia necessario ricordare a Fioroni, braccio destro di quell'immensa intelligenza politico-strategica che risponde al nome di Walter Veltroni, che l'accordo del 28 giugno è quella puttanata epocale che eleva il modello-Marchionne a regola. Quell'accordo infame per cui la CGIL si adeguava ai servi di CISL e UIL regalando agli operai una nuova accezione al termine "schiavitù".
In nome del santissimo e veneratissimo profitto. Delle imprese.


Quindi sono quelle le risposte al paese che il Partito Democratico si sta preoccupando di dare.
Bastava saperlo.
Così la linea veltroniana della "opposizione responsabile" continua a dettare i tempi della politica (ormai possiamo tranquillamente dirlo) di DESTRA di un partito che mai dalla sua nascita è riuscito a prendere una posizione non dico di sinistra ma almeno progressista su qualsiasi cosa, dai temi etici a quelli politici a quelli sociali.
E questo in nome della "responsabilità.
Solo che quando sento il termine "responsabilità" in bocca a questa gente il fantasma di Scilipoti si fa concreto e quasi pare di toccarlo.


Il partito del pacchetto Treu, dell'appoggio incondizionato alla Legge Biagi, di Calearo candidato, dell'enclave cattolica che impedisce qualsiasi sussulto laico, del tentativo di mettere il cappello sugli ultimi referendum osteggiati in qualsiasi maniera fino a qualche giorno prima.


Questo sarebbe, secondo i sondaggi, il primo partito d'Italia al momento, dopo il governo Berlusconi.


E poi magari non ci meritiamo la crisi.

mercoledì 24 agosto 2011

UN MALATO

Nel corso della Storia sono state innumerevoli le categorie che si sono alzate con tanto di ditone puntato verso altre categorie indicandole come "malate" "perverse" "sbagliate" e tutto l'armamentario dialettico teso ad emarginarle dal resto della comunità.
E nonostante l'Uomo si sia lentamente evoluto, le categorie dal ditone puntato continuano a portare il loro verbo di Amore e Compassione senza colpo ferire, sostenute (ecchevòodicoaffà) dalle gerarchie religiose di ogni fatta, perché sia ben chiaro, se in questo blog me la prendo in special modo con quelle cattoliche non ho scritto da nessunissima parte che le altre siano migliori. Tutt'altro.
Ritengo invece ogni congregazione religiosa presente sulla faccia di questa terra qualcosa di molto vicino ad un escrescenza tumorale, e questo non perché non creda in niente, anzi.
E' l'esercizio del potere che rende le religioni qualcosa assolutamente avulso da qualsiasi accezione di spiritualità e di ricerca delle risposte di cui l'Uomo ha disperatamente bisogno.
Le religioni sono la goccia di cianuro che inquina il lago dello Spirito e dell'elevazione spirituale.
E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti coloro che hanno occhi per vedere.
Ma torniamo ai ditoni.
Il voler creare uno steccato fra "uguali" e "diversi" fa parte sia del loro esercizio del potere, sia del loro scopo principale: creare una società malata, che ha bisogno dell'Autorità Religiosa per sapere come discernere il bene dal male, cosa che invece andrebbe lasciata al percorso ed alla ricerca dell'individuo ed al proprio desiderio di superare la sofferenza propria e degli altri. Non di crearne ulteriore.

Ovviamente questa è una visione prettamente personale, alla quale sono arrivato dopo il MIO percorso, durante il quale ho avuto modo di approfondire scritti e libri sacri di cattolicesimo, Islam, buddismo ed ebraismo, nonchè dalla lettura di gente che della ricerca ne ha fatto un obbiettivo vitale come Renè Guenon, Thich Nhat Hahn, Baruch Spinoza e Sant'Agostino. Questo solo per chiarire che non cado dal pero o che mi son fatto una cultura leggendo i comunicati dell'UAAR.

Ed a questo punto del mio percorso ho la netta sensazione che coloro i quali ancora cercano di promuovere la convinzione che esistano esseri "diversi" è MALATO.
GRAVEMENTE MALATO.
Anzi, la vera espressione della malattia che ammorba questo pianeta.
Il "malato" non è diverso. Ma è malato.
E' malato perchè nega l'essenza stessa della Vita su questo pianeta. E' malato perchè nega il diritto ad altri individui di esprimere il proprio Amore, è malato perché nega all'individuo il diritto di conoscere, di esprimere, di dialogare, di capire, rinchiudendolo in un ghetto di sofferenza e negandogli la luce del sole e non solo al "diverso" ma anche a chi non avrebbe problemi nel condividere a qualsiasi livello il proprio percorso.
Praticamente negandogli una vita da essere umano.
Credo sia estremamente ipocrita, ad esempio, continuare ad agitare lo spauracchio del termine "NAZISTA" continuando a riferirsi con questo termine al regime hitleriano, il quale le categorie di "diversi" le accatastava nei campi di sterminio o comunque rendeva loro impossibile vivere.
Perché si continua a legittimare gente (e poteri) mossi ESATTAMENTE DALLO STESSO SISTEMA DI PENSIERO.
Dividere e ghettizzare.
Sono tra noi, parlano con noi, si nascondono sotto manti di agnelli mentre sotto sono belve corrose dall'odio.
Odio che le autorità ed i poteri hanno saputo instillare, coltivare e rendere parte integrante della vita quotidiana. Fino a mistificarne il tratto principale: "FA PARTE DELLA NOSTRA CULTURA".
No. Fa parte della vostra malattia. Ed è una malattia che è ora di curare.
Non lo faranno i poteri e non lo faranno le religioni.
I malati dei nostri tempi sono tutti coloro che ancora battono incessantemente il tasto delle "diversità" per accumulare consenso di altri malati.
Strano che si debba parlare di malati parlando di gente che, nella maggioranza dei casi, fa riferimento a "libri sacri" infarciti di peana sull'uguaglianza di tutti gli esseri viventi, sulla Pace, sull'Amore e sulla Felicità.

Ma, appunto, non sarebbero malati.

E chiunque non riesca a vedere la natura di questa malattia non è al riparo dal contagio.
Veniamo fatti crescere in una società infarcita di superstizione, di paura, di esaltazione del dolore e della sofferenza, mostrando un ipotetico aldilà dove risiede la Salvezza.
Salvezza da cosa. Perché l'Uomo ha imparato DA SOLO come superare le sofferenze contando solo sul proprio coraggio, sulle proprie forze e sull'Amore che nonostante il nascere e crescere in un contesto malato riesce ancora a trasmettere? In QUESTA terra e non nell'aldilà.
I religiosi possono obiettare che è l'Entità Superiore a dare all'Uomo queste qualità.
Palle. La Fede è qualcosa che nasce e si sviluppa dentro l'essere umano e instilla forza e convinzione, ma è molto difficile spiegare a queste persone che questa forza è già dentro di loro.
Così come la cura alla loro malattia. Sono le nostre azioni, i nostri pensieri e le nostre parole quelle che determinano l'effetto nel mondo esterno che vediamo e viviamo.
E questa è una conclusione - sempre personale - alla quale sono arrivato dopo un percorso molto, molto impegnativo e -va da sè - doloroso. Nel quale il confronto con la Morte, il distacco, la sofferenza ed il vuoto della superstizione mi hanno messo con le spalle al muro più di una volta.

Per questo ritengo che la strada che conduce alla consapevolezza che non esistono forme di vita "diverse" sia l'unica percorribile se non vogliamo distruggerci nel modo più inglorioso che si possa concepire.
E' una presa di coscienza assolutamente necessaria.
Il nostro metro quadrato, da solo, non vale un cazzo. Ed è necessario prima di tutto cominciare a VIVERE seguendo, o cercando di farlo, questa semplicissima e normalissima presa di coscienza.
L'altro è qualcuno diverso da noi solo nella forma, non nella sua essenza.
Ed è quando il ditone punta su questa essenza che si manifesta questa malattia.
Ed è ora che qualcuno cominci a trattare "quelli col ditone" da MALATI.
Perché sappiano della loro malattia.
Ovvio che i poteri siano malati, lo sono per scelta, per convenienza, per sete di potere, per far sì che gli "altri", quelli che non hanno potere, siano occupati a scannarsi fra loro piuttosto che accorgersi di quanto i signori assisi sulle loro poltrone stanno realmente facendo.
E così si creano individui piccoli, miserabili e rancorosi, incapaci di concepire l'Amore come forza propulsiva universale, assolutamente funzionali all'esercizio del potere politico, economico e religioso che continua a fomentare divisioni, ghettizzazioni, odio e sofferenza.
Non sono così difficili da trovare.

Qua ce n'è uno.
Piccolo, miserabile, rancoroso e bisognoso di cure.
Ve lo passo così, a gratis, come a gratis l'ho preso dalla segnalazione di "Non si possono fermare le nuvole"

Questi sono i malati di questa epoca.
Ed è sulla malattia che è necessario agire, da subito.

Giovedì 18 agosto 
una intera pagina per un episodio di «discriminazione» contro una «coppia» gay. Chiarisco subito di non avere alcunché contro il sig. Bosio ma colgo l’occasione per alcune considerazioni di carattere generale.
Francamente non se ne può proprio più di questa favola della «discriminazione» dei gay. In italiano, il significato della parola è il seguente: «trattare cose uguali in modo diverso». Ora, sostenere che tra una «coppia gay» ed una uomo-donna non vi sia alcuna differenza offende il buonsenso e la realtà prima ancora che il pudore ed il buongusto: è pura ideologia. Che l’uomo sia fatto per la donna, e viceversa, è un fatto che ci portiamo «stampati» nel corpo, cioè nel modo stesso in cui veniamo al mondo: negarlo fa a pugni con la ragione, non con il cattolicesimo o con chissà quale potente lobby, con buona pace dell’Arcigay e del sig. Davide Bosio.
Se questo non è riconosciuto, ne segue subito una distorsione del concetto di «diritto», infatti spesso citato a sproposito. Lasciando perdere qualunque considerazione di tipo morale («Non stava facendo nulla di male o di sbagliato», ma di fronte a quale criterio di giudizio? A quale metro? Rimpiango gli umili «esami di coscienza» di una volta, oggi si fanno i più moderni «outing»… e ne vediamo i risultati), e venendo al merito, poniamoci la questione: è più rilevante, ai fini pubblici, la libertà di educazione (da genitore a figlio) o, ad esempio, la «libertà» (lèggi: desiderio di ostentazione) di effusioni in pubblico di due gay? Fa più violenza un genitore che chiede (con educazione) di spostarsi a due gay che si baciano in pubblico o i due gay che costringono dei bambini ad assistere ad uno «spettacolo» contro natura e non adatto alla loro età? Chiarito che buonsenso ed opportunità, oltre che il pudore, consigliano anche ad una coppia (uomo-donna) di evitare baci appassionati in presenza di bambini, va detto che un genitore ha il sacrosanto diritto di educare i propri figli secondo la legge naturale. Altra cosa è la maleducazione o il disprezzo per la persona o le minacce, che vanno sempre condannati, ma questo a prescindere dagli orientamenti sessuali dell’interlocutore. Ma se Davide ed il suo compagno si stavano baciando in pubblico davanti a dei bambini, la richiesta di quel papà era non solo fondata ma necessaria.
Ma oggi, purtroppo, il pudore è disprezzato e la ostentazione è un pregio. Di più: avanza un nuovo tipo di intoccabili: gli omosessuali, che hanno solo diritti, ma mai doveri. Una vera e propria specie protetta, che, si sa, ha un animo molto sensibile, molto più di noi comuni mortali a cui piacciono ancora le donne. Una «minoranza» e, si sa, le minoranze vanno tutelate, non vanno «discriminate» (e daje). Al diavolo se a scapito della stragrande maggioranza delle persone, che continuano a guardare le cose senza filtri deformanti.
C’è chi vuole considerare «normali» le coppie omosessuali? Liberissimo. Purché non pretenda di elevarsi a paradigma della società. L’omosessualità esiste da sempre ma è solo oggi che, con arroganza travestita di politically correct, essa pretende di possedere uguale dignità rispetto alle relazioni uomo-donna, se non addirittura di ergersi a misura stessa della realtà. La cultura, ed importanti esponenti della politica (giunta Paroli docet, ahimé, cfr. caso S. Valentino 2011), stende ponti d’oro a queste lobbies, che pretenderebbero perfino la possibilità di contrarre «matrimonio» (per i gay un ossimoro), «dimenticando» che il fondamento giuridico della tutela che lo Stato riserva alle famiglie non è costituito tanto dall’esistenza del rapporto affettivo tra le persone quanto dal ruolo sociale stabile che gli sposi si assumono nell’educazione dei figli e nella crescita della società (se non fosse così, andrebbero regolamentate per legge anche le amicizie o le convivenze tra parenti).
Se solo venisse approvata la legge sulla cosiddetta «omofobia», ad esempio il giorno in cui dovessimo raccontare una barzelletta o esprimere in pubblico l’idea che gli omosessuali sono malati, potremmo essere oggetto di una denuncia penale (lo stesso Magistero della Chiesa sarebbe fuorilegge al riguardo!). E tutto questo, si badi, in nome della libertà. Nel nome della tolleranza, massimamente intolleranti. Ma solo con qualcuno.
Fabio Trevisani
FASANO DI GARDONE RIVIERA



Eccolo qua.
Un malato, e pure grave.
Patetico, nel tentativo in very perfect catholic style, nel rigirare la frittata e porsi come vittima invece che come carnefice.
Nessuno gli ha mai dato neanche uno scappellotto per quello che dice o fa. Lui è "normale".
Nessuno gli ha mai detto che è un malato, un fattore di odio e divisione, un pervertito. Lui è "normale".
Nessuno gli ha mai detto che senza la sua malattia e quella degli altri come lui il mondo sarebbe un posto infinitamente migliore.
Allora glielo dico da qui, magari senza nessuna possibilità di essere letto.
Gli dico che proprio nel suo linguaggio "ragionato" si esplica tutta la putredine del suo modo di pensare, la sua malattia, il suo far parte di un disegno malato ed odioso che nega l'umanità stessa di un numero cospicuo di forme di vita.
Magari questo tizio sarebbe anche capace di dire che lui "rispetta gli animali".
Di sicuro non ha capito un cazzo, nè degli animali, nè degli uomini.


Chiaramente ho preso un esempio; gli omosessuali sono un bersaglio così facile che ogni potere li ha usati come valvola di sfogo per l'odio che intendevano propagare. Così come lo hanno fatto per ogni fattore di "diversità" che individuano in quanto proficuo per il mantenimento del loro sistema.
Poveri, zingari, libertari, i poveri soprattutto.
I poveri. Ne riparlerò. Perché è ORA che stanno cercando di renderci tutti più poveri.
Superare questa logica può essere uno dei fattori che potrebbero contribuire a far scricchiolare le loro sedie.
Pensiamoci su.

martedì 23 agosto 2011

I SALVATORI

Oggettivamente era difficile sbagliarsi.

Qualsiasi persona con un Q.I. superiore a quello di un carrello della Coop lo avrebbe saputo prevedere.
Dato che il Buffo Omino di Arcore ha imboccato il Sunset Boulevard e dato che tutta la rannata* che grazie alla sua disgraziata discesa in campo ha rimesso la testina fuori dalle fogne ora viene subliminalmente agitata a mò di spauracchio al popolino bue (per dire, quell'arnese buono per sturare i cessi di Saya invitato a "La zanzara" e messo in home page di "Repubblica" lo stesso giorno dei peana a Napolitano goes to Rimini), avanzano, e neanche tanto subliminalmente, quelli che già si stanno fregando le mani in attesa che tutto il serraglio pidiellino vada a casa.
Chi siano lo ha già certificato con tanto di timbro a ceralacca nientemeno che Napo Orso Capo in persona, andando a prendersi la standing ovation nella ridente località balneare romagnola.
Bisogna capirli: non hanno ancora digerito le cannonate di Porta Pia e non sono bastati due concordati a fargliele digerire.
E così hanno già messo in prima pagina i primi due Salvatori della Patria. Questi due.



Dopodiché il Cardinal Bagnasco c'ha rifilato l'ennesimo pippone sull'importanza dei cattolici in politica infarcendo il discorso con delle tali roboanti cazzate ("La Chiesa non nutre aspettative mondane nè pretende privilegi per i suoi particolari interessi" è fantastica) che rischia addirittura di esser preso sul serio perché in Italia è risaputo che più le spari grosse più trovi imbecilli che annuiscono, magari dicendo "Ecco uno che dice le cose come stanno".
E' chiaro che i tempi per lanciare direttamente un tonacone in politica non sono maturi, dato che l'insofferenza verso la Chiesa sta gradualmente crescendo, fra uno scandalo per pedofilia e costi ai cittadini di tutto il carrozzone, compresi i privilegi "non pretesi", quindi quali sagome di cartone migliori di questi due vecchi arnesi dall'aspetto rassicurante sia per le desperate housewives che per le vecchiette tutte Rete4 e Palle di Rosario (io lo voglio conoscere 'sto Rosario, e pure il suo andrologo) che per quella casta di incapaci e ladri e sfruttatori che compone la grande famiglia dell'imprenditoria italiana. Per non parlare di quella fetta di ggiovani la cui massima espressione intellettiva è mimare il video di Ostia Beach.
Insomma, questi stanno lì, appollaiati in surplace col filo di bava alla bocca, in attesa che il Buffo Omino di Arcore ed il suo serraglio finiscano il lavoro.
Tanto avranno il tappeto rosso prima di tutto da quella parte politica che, fra l'ilarità generale, ancora ha la faccia di farsi chiamare opposizione.
Una parte politica che ormai sembra pronta per essere riposta in quello che è ormai il suo conclamato habitat naturale: una clinica per schizofrenici.
Se qualcuno avesse dei dubbi può tranquillamente confrontare l'accorato scritto della scrittrice, blogger e membro della direzione regionale PD del Lazio Cristiana Alicata, un post laico, ragionato e disarmante per chiarezza e semplicità ed il (sospetto) tonante diniego di Rosy Bindi partito subito dopo riguardo la possibilità che i "non pretesi" privilegi della Chiesa vengano toccati.
Nel vecchio West si direbbe "This town ain't big enough for both of us".
Qui in Italia c'è solo da far la conta dei danni che la bella pensata di quell'imbecille di Veltroni ha fatto alla cultura laica, alle libertà individuali ed alla vita di quelle categorie che, grazie e soprattutto alle zecche vaticane,  sono ancora viste come sottoprodotti del creato.
Dipende da noi.
Scegliere un medioevo prossimo venturo o darci una svegliata.
O stavolta, come ama chiosare Eva Henger (nella foto), saranno cazzi durissimi.

(*): la rannata è l'acqua sporca che rimane nel secchio dopo aver passato lo straccio (o il mociovileda) in terra.


venerdì 19 agosto 2011

DI MORTI E MULTICULTURE

Mi sa che non avremo mai il privilegio di vedere i famosi fucili padani.

Quelli che Bossi reclamava ogni volta che pensava di fare la voce grossa per spaventare non si sa bene chi.

I presupposti per far tornare la Lega ed i suoi esegeti nel gabbione per le bertucce, unica vera radice etnica, politica e culturale che i paTani possono reclamare, ci sono tutti, ora.

Base incazzata, leader in fuga, scoramento, disillusione.
Roma ladrona e Milano delinquente.
Basterebbe una zampata e questo governo andrebbe giù come un cadavere gettato a fiume con un blocco di marmo legato ai piedi, ma dall'altra parte sapete bene chi c'è quindi rimane più realista sperare in una vincita di 20 milioni di euro acquistando un Boero, il cioccolatino più ingiovibile apparso dalla notte dei tempi.

Però una bella scremata si può dare.
Intanto iniziare a dare dei bei colpi di piccozza a tutte quelle stronzate con le quali la base leghista s'è autoalimentata fino a farla diventare oggetto di studio per i nostri analisti politici, portando addirittura dei fini argomentatori di "sinistra" (sto sghignazzando, nel caso non mi si veda) ad ammonire le turbe che "il fenomeno leghista ha una sua specificità e va considerato con attenzione".

Più nello specifico vorrei partire da quel fenomeno chiamato "multiculturalismo", fenomeno che le bertucce vedono come un getto di scappamento di TIR negli occhi.
Perché?
Perché, ovviamente le loro "radici culturali", le loro "tradizioni" e le loro "credenze", detta senza ulteriori didascalie, NON VALGONO UN CAZZO.
Perché non hanno più nessuna forza propulsiva e possono essere d'esempio solo per menti deboli che possono credere indifferentemente a Dio come alla Maga Torzola. O al Mago Oronzo, se si è un minimo più evoluti:



Il cristianesimo è una religione che non significa più nulla. E' un centro formidabile di potere, assolutamente distaccato dalla realtà e dall'evoluzione dell'uomo, incapace di dare la minima risposta spirituale di una qualche efficacia alle domande che una persona pensante potrebbe porsi oggi, A.D. 2010, un accrocchio di vecchi pervertiti tenuti in piedi dalla sola arroganza derivatagli dal potere, che si affidano ad un libro che parla un linguaggio di 2000 anni fa e che è potenzialmente passibile per giustificare qualsiasi nefandezza che l'essere umano possa compiere. Un'istituzione aggrappata come un gatto ai coglioni alla superstizione del popolino con le madonne che lacrimano, i Sangennari e Padripii, le apparizioni di Madonne e le sparizioni di soldi pubblici, le crudeli e disumane interferenze nelle vite dei non credenti agevolate dai loro uomini eletti da nessuno che bivaccano in Parlamento. E non in un Parlamento qualsiasi, chè altrimenti sembra stia parlando di una cosa seria. Parlo di QUESTO Parlamento. E in tutto ciò si vede benissimo quanto le zecche in tonaca fremano di poter tornare ai bei tempi dei roghi di streghe ed eretici.

Ecco, tutto ciò nell'Anno Domini 2011 é MORTO. L'Uomo ha preso un altro passo. E tutto l'immaginario cristiano e cattolico non è in grado di mantenerlo. E le chiese si svuotano. E quindi all'autorevolezza hanno sostituito l'Autorità, come sempre. Solo che senza autorevolezza non basta più la minaccia dell'inferno per fare paura.

Il leghista medio invece vede ancora questo anacronismo della Storia come simbolo di una tradizione fondante su cui si dovrebbe basare la nostra società. Salvo poi invocare le cannonate sui suoi fratelli che vengono qui a cercare una vita migliore scappando da quei posti nei quali noi stessi e con noi tutta la civiltà occidentale ha depredato, stuprato, invaso, sfruttato e ammazzato come e quanto gli è parso.

Ora, nella Bibbia e nel Vangelo ci sono dei passi molto belli e molto interessanti, ma se è per questo ne ho trovati molti di più nel "Simposio" di Platone, o in uno qualsiasi degli scritti di Thich Nhat Hahn o nelle poesie di Dino Campana o nei fumetti di Federico Maria Sardelli, se proprio vogliamo parlare di Amore.
Ma credo sia ipocrita dare la colpa solo alle errate interpretazioni dell'Uomo se da quei libri sacri siano nati i peggiori stermini di massa che l'uomo ricordi. Le chiavi per entrare nel fatato mondo dell'intolleranza e del conflitto ci sono eccome, sia nella Bibbia che nel Vangelo.
E l'uso che ne è stato fatto basterebbe per mettere tutta la gerontocrazia vaticana davanti ad un tribunale che non mancherebbe di elargire una condanna pesantissima per crimini contro l'umanità.

Il punto è che in Italia di cristiani falsi come il Chianti fatto in California ce n'è d'avanzo, ma altrettanto c'è una preoccupante inflazione di coloro che dalle sacre scritture hanno mutuato il linguaggio dogmatico ed intollerante. E questo è uno dei motivi per cui questa religione è semplicemente un cadavere in putrefazione e si sa, cercare di stabilire delle basi con un cadavere in putrefazione non è segno di particolare intelligenza.

Ecco quindi che davanti all'incontro con altre persone che vengono da posti diversi, con usanze diverse e ritmi diversi, i nostri cristianissimi macachi in camicia verde sbottano. Vengono colti da una irrefrenabile paura di spendere qualche centinaio di euro per mettere l'allarme e le telecamere nella villetta. O dalla paura che questi abbiano veramente voglia di lavorare e siano di pessimo esempio per i loro pargoli viziati e sfaccendati che vanno a bombarsi di pasticche con l'auto di papi il sabato dopo esser stati tutta la settimana a fare lo stronzo fuoricorso all'università.

E quindi inutile che descriva ulteriormente lo sbroc sbroc visto in questi anni, le leggi demenziali della nostra ineffabile classe politica, le elezioni vinte da esseri assolutamente mediocri ed incapaci proprio grazie alla paura dell'uomo nero. Roba da popolo morto, appunto.
Che se avessimo davvero un humus forte e ben saldato di libertà, scambio e capacità di ascoltare cioè il patrimoinio culturale di cristianilaicibuddistiagnosticiebreiislamiciatei ma soprattutto UOMINI LIBERI, non avremmo ragione di preoccuparci di nulla.

Difatti vorrei mettere in chiaro: non me ne frega niente se centomila pachistani o magrebini o rumeni o tailandesi vengono a stare in Italia, non me ne frega un emerito cazzo delle loro usanze, delle loro culture, del loro sistema familiare.
Anzi, probabilmente mi fa cagare come e più del nostro.
Stesso discorso per qualsiasi altro.
Sono cazzi loro. Cazzi nei quali non voglio minimamente venire coinvolto perché se è vero che rivoluzionare dei costumi anche millenari non è facile non vedo perché dovrei applaudire, ad esempio, i matrimoni combinati o il gonfiare di botte le loro donne o il chiudere in casa le figlie femmine o addirittura infibularle.

La mia idea di società multiculturale è una società di uomini liberi, nella quale ognuno perpetra le usanze che meglio crede senza rompere i coglioni ad UNO solo degli esseri viventi che ha intorno. Perché in una società sostanzialmente libera imporre qualcosa di opprimente per un altro individuo diventa molto, molto più problematico.
E questo, nonostante sia diffiicile crederlo, è uno dei mondi possibili.

Perché ci sono dei diritti fondamentali dell'essere umano non negoziabili dalle tradizioni, dalle usanze e dai simboli.
E perché, vorrei mettere in chiaro anche questo, la maggior parte delle "tradizioni" sono merda secca e neanche di quella buona.

Quindi, rispondendo al naturale richiamo alla libertà al quale ogni individuo dovrebbe anelare niente di più facile che nel corso delle prossime due/tre generazioni l'integrazione che malgrado i leghisti e tutti gli amichetti loro osteggiano ferocemente, il loro paventato scontro di culture diventi nient'altro che un incontro di individui che anelano alla libertà. Un virus che lavora almeno quanto i loro appelli identitari, ai loro crocefissi imposti nei luoghi pubblici, ai loro Borghezio e Gentilini, alla loro putrida acqua nella quale sguazzano i Brevik.

E' semplicemente cretino pensare che la nostra società rischi l'islamizzazione o la balcanizzazione, nonostante 15 anni di berlusconismo (o anzi proprio per quello) c'è uno strato non proprio sottovalutabile di italiani che hanno dalla loro proprio la forza della cultura e dello spirito instillato da centinaia d'anni di letteratura e di pensiero libero. Un cocktail ancora un pò sghangherato e confuso, ma c'è. E cresce.
Ed è il vero ed unico cemento fondante sul quale possiamo costruire una società multietnica e multiculturale dove convivenza non significhi tolleranza, che è un termine con risvolti abbastanza inquietanti.

Certo che se uno deve stare a sentire certi dibattiti, come quello sul burqa sì o burqa no, le palle fanno presto a cadere. Come ho già scritto, ci vogliono almeno due/tre generazioni ancora prima che l'incontro e lo scambio fra individui porti ad una consapevolezza sul termine "libertà" associato ad un contesto multiculturale, ma questa è proprio la battaglia che le parti sane della società sono chiamate a combattere.

Abbiamo un compito: abbattere proprio quelle usanze e "tradizioni" che ci hanno incatenato per centinaia d'anni, qui, in Africa, in Asia, nei balcani, in Russia ed in qualsiasi altra parte del mondo, e creare insieme agli altri l'unica usanza che ci appartiene ancestralmente, quella di sentirci liberi.

Lasciamo alle bertucce lo scoramento dell'aver scoperto che i loro condottieri sono nient'altro che belve assetate di potere come e quanto tutti quelli che pensavano di rovesciare in nome del Dio Po, della Padania e del budello delle loro mamme.

C'è un mondo che cambia, ora, in questo momento, e se proprio devo fare una parte preferisco quella di chi aiuta a seppellire definitivamente questa merda.

P.S. (e anche O.T.) Ieri troneggiavano le notizie di due arresti per coltivazione e detenzione di marijuana: uno è il cantante Enzo Carella, che si faceva le piantine in casa. L'altro un maresciallo dei Carabinieri. Mi sembra ovvio che la depenalizzazione e la successiva legalizzazione di questa pianta sia un rimedio fin troppo semplice per le teste di glande che ci governano. Oltretutto se solo si pensa a quanto possa ammontare il contributo dei fumatori al risanamento del nostro debito ci dà la certezza che siamo governati da gente che ragiona col prepuzio invece che con la testa.

(nella foto: un esempio di multiculturalismo intelligente)

mercoledì 17 agosto 2011

OGGI NON MI SENTO COESO

C'era una volta........- un Re! - diranno i miei inqualificabili lettori.
No, regà, qua i Re hanno guai con la legge pure loro e oltretutto non servono più manco ai settimanali Rusconi per riempire le pagine.
No, c'era una volta un deputato del PCI - Partito Comunista Italiano.
Che un bel giorno si mise a capo di una corrente che venne chiamata "migliorista".
La corrente aveva anche un giornale - o meglio, una fanzine visto il numero cospicuamente basso di lettori, che però iniziò a raccogliere un esorbitante contributo pubblicitario da un'impresa molto rampante, direi rampicante, da un imprenditore milanese del ramo televisioni ed edilizia.
Non era uno che costruiva televisori di mattoni bensì uno che costruiva case dove venivano custoditi dei televisori e dei quali l'imprenditore milanese si occupava di riempirli a sua volta con dei programmi che definire da caciottari sarebbe un'insulto per gli indefessi lavoratori del ramo formaggi.
Il deputato PCI era il principale sostenitore del dialogo con l'allora sempre in sella Bettino Craxi, l'uomo che aveva giubilato l'ideale socialista per costruire un comitato d'affari col preciso compito di agevolare la carriera di quell'imprenditore milanese di cui sopra.
Tanto che dopo la famosa intervista di Berlinguer a "Repubblica" sulla questione morale il deputato PCI fu quasi preso da uno stranguglione.
Questione morale? Inaudito.
 E giù con le famose discussioni interne che hanno fatto la fortuna di frotte di corsivisti de "l'Unità" e l'avvilimento degli ormoni della crescita di generazioni di masse operaie.

La scomparsa di Berlinguer somigliò per certi versi ad un segnale nel quale si ordinava "RELEASE THE DOGS!"
E i cani furono sciolti. Di sicuro. Li ho visti io.

Ora il deputato del Partito Comunista Italiano è Presidente della Repubblica.
Tanto per intenderci quello che ci vorrebbe coesi.

In base a quali valori, però, non è dato saperlo.
E, parlando di uno che nel Partito Comunista Italiano avrebbe almeno dovuto imparare il significato della parola "valori" capite bene che già un sottile sentore d'allarme dovrebbe iniziare a manifestarsi.
Capisco che per lui, che ha acchiappato a suo tempo un bel gruzzolone in inserzioni pubblicitarie dall'imprenditore milanese nel frattempo diventato casualmente capo del governo, non c'è molto da stare a pensarci su.
Capisco che per lui, dopo che ha tirato la volata a Craxi dall'interno del Patito Comunista Italiano legittimandone presso la base i metodi di - LOL - lotta politica, non deve essere 'sta gran fatica sentirsi "coeso" con le teste d'uovo del governo in carica.

Però il sottoscritto non è ancora così convinto.

Un fatto mi sta infatti pesantemente condizionando nel mio slancio di solidarietà verso le forze politiche opposte ed il fatto è che comincio a capire quali siano i loro "valori".

Quelli del deputato del PCI ora Presidente della Repubblica, quelli dell'imprenditore milanese ora capo del governo e quello dei figuranti messi lì a recitare il ruolo dell'opposizione.
Perché è giusto sapere ogni tanto che c'è qualcuno che si definisce opposizione.
Curioso ma vero.

Allora, per quanto mi riguarda i loro Valori possono prendere e spararseli dritti nel culo con un bazooka.

In una Repubblica nata dalla Resistenza e liberata da una dittatura che ha lasciato un paese sommerso dalle macerie e della quale il Titolare è stato sgamato mentre cercava di scappare con addosso la divisa di un altro esercito viene fuori che la commemorazione del 25 Aprile non si festeggia. Si sposta.
E così il Primo Maggio, festa dei lavoratori e, casualmente, anniversario della prima strage di stato del dopoguerra, a Portella delle Ginestre, 12 morti.
Rimane al suo posto, che ve lo dico a fà, l'imprescindibile Immacolata Concezione.

Non ho sentito ancora una parola dall'ex deputato del Partito Comunista ora Presidente della Repubblica.

Non ho il feticcio delle feste e delle commemorazioni, però è interessante vedere il rispetto che certi Uomini di Stato ha dei valori che lo hanno portato in Parlamento prima e al Quirinale poi, invece magari di tornare sotto una dittatura ancora più bananesca quando già certi personaggi organici allo Stato pianificavano come far tornare gli italiani una massa di pecore belanti da tosare e scuoiare quando non servono più.

Potrei sentirmi appena appena confuso, cercando di dare un senso alla parola "valori" dovessi dare retta a questi signori.
Fortunatamente è da qualche giro di sveglia che ho smesso di dare loro retta, tangente, secante, parabolica ed ellissoidale.

E non mi sento coeso.
Meno che mai con gente di questa risma.

Avete instaurato una dittatura "morbida" nella quale una classe politica di freaks da circo, arraffoni, delinquenti, ladri, tangentari, mafiosi, carrieristi senza scrupoli, mignotte e mignottelle ed altra spazzatura da compattatore fanno lo stracazzo che gli pare mentre a noi stanno cominciando a tirare - forse definitivamente - il collo.

Almeno non venitemi a rompere il cazzo coi "valori".
O - Rolling On The Floor Laughing My Ass Off - con la "coesione".

Pensi a firmare la manovra, l'Ex deputato "migliorista" del PCI, tanto ormai c'è rimasto davvero poco da distruggere.

Ma dia retta, lasci stare i valori.
Io li ho, i miei.

E sono sempre quelli quelli, orgogliosamente, pervicacemente e definitivamente diversi dai vostri.
Che resteranno una macchia indelebile fra le pur tante vergogne alle quali questo Stato ci ha sottoposto.

E ora che vi hanno sgamato cominciate pure a preoccuparvi perché non saranno i vostri "valori" a salvarvi il culo.


martedì 16 agosto 2011

ZITTI

Non capisco cosa si stiano agitando a che fare certi italiani che vedono togliere diritti e conquiste a destra e a manca quando questi diritti semplicemente non li ha saputi difendere.

Capirei fosse successo un golpe militare, allora leggi speciali, galere, confini, insomma difficile organizzarci e rispondere.
Ma qui è successo che questi sono arrivati portati in trionfo da mezza Italia, hanno fatto tutti i danni che potevano fare e manca poco vedevi l'opposizione che nel frattempo gli chiedeva se avessero bisogno di una chiave a brugola del 13.

Tutto quell'apparato strapagato messo lì a difendere la conquista ad una vita più dignitosa per le classi meno abbienti, il lavoro che cercava faticosamente di seguire il percorso che lo avrebbe portato ad essere qualcosa di più che sfruttamento disumano delle braccia dei poveri, tutto questo questi italiani se lo sono fatto fregare sotto il naso mentre gli facevano vedere tonnellate di tette e culi, sorrisi a trentadue denti di politici ignoranti come una strisciata di merda sul perizoma della Canalis e proclami a scansione ragionata su quanto il settore pubblico sia il Male Assoluto, i comunisti sempre i soliti comunisti e che la crisi non c'è, boh, mah, tanto noi siamo a posto.

Ora siamo in quel posto.

Avrei due paroline da dire a quelli che "i professionisti dell'antibelrlusconismo", che "a criticarlo si fa il suo gioco", e tutto quel codazzo di stampa "indipendente", la Confindustria, la Chiesa, tutta questa melma che ha agevolato senza risparmio il compito del Buffo Omino di Arcore e dei suoi mandanti.

Ora dovete tacere.

E tacerete. Perchè io non ho intenzione di ascoltarvi un secondo di più.
Avete parlato abbastanza, avete bombardato l'Italia per legittimare questa manica di delinquenti e ora vorreste anche insegnarci come se ne esce.

Se si vuole uccidere veramente qualcuno lo si fa prima dentro di sè.
Ed è quando si toglie ogni legittimazione a ciò che si dice e ciò che si fa che questo potere cessa la sua reale efficacia.
Questo potrebbe essere l'ultimo treno per quelli che non si sono mai arresi a questo ventennio infame e vogliono dare un segnale DEFINITIVO alla politica che quello semplicissimo di rimettere intanto un pò di macerie a posto (a cominciare da quelle di L'Aquila) sia sociali che strutturali, perchè c'è una parte di popolo che ha l'ambizione di vivere in un paese civile.

Perso questo treno non so cosa possa succedere.

Forse un'altra volta Veltroni candidato leader del centrosinistra.


sabato 13 agosto 2011

PERO' NON HO MAI DETTO CHE A CANZONI SI FAN RIVOLUZIONI

La penso come Guccini.

Però le canzoni sono importanti.
Ogni cambiamento storico del '900 dal dopoguerra in poi ha avuto una colonna sonora, da quando il rock'n roll bianco ha incrociato il blues nero ed ha scoperto che il linguaggio della libertà non aveva colore.

Quando negli anni '60 s'è messo in moto il più importante cambiamento di costumi a livello globale dell'era moderna queste cose venivano cantate proprio mutuando il linguaggio del blues già che anche i neri avevano iniziato a lavorare di chitarra elettrica per cui un certo Chuck Berry se non fosse stato nero, ingestibile e pure un pò stronzo, avrebbe almeno rubato qualche riflettore ad Elvis.

E comunque sia ogni decade ha avuto la propria, adeguata colonna sonora nella quale si può ascoltare la poesia della libertà, ogni epoca ha avuto i suoi cantori, i suoi menestrelli, i suoi dannati che per raccontare il loro romanzo ci rimettevano le penne, le icone, i deviati, i poco di buono ed i perdenti nati.
Ma non solo, le figure di granitica ed assoluta integrità artistica unita ad un concetto di autonomia dalle grandi manovre di mercato che ha permesso a gente come Frank Zappa di creare in completa libertà una delle più sterminate produzioni di grande musica che un artista da solo abbia mai potuto offrire sul mercato.

Oppure la disinvolta gestione dell'immagine, del ruolo di performer e di menestrello che rimescola ogni volta il suo messaggio come ha fatto David Bowie, la magìa della contaminazione "dal basso" che ha poi creato la scena newyorkese da cui sono uscite band sia come Ramones, Heartbreakers e Dead Boys, sia gente come Patti Smith, Talking heads e Television. Strada e poesia. E non venite a dirmi che quella è stata una colonna sonora da poco. C'era già la fine del '77 europeo, il nichilismo, il ritorno alla energia primale e rabbiosa di chi sa che lo aspettano solo quintali di macerie.

Perchè l'onda degli anni '60 s'era definitivamente spezzata e stava iniziando la risacca che poi è sfociata nel reaganismo. Cioè quando il capitale ha definitivamente messo la dentiera da squalo e deciso che non avrebbe fatto prigionieri.

E lì non ci sono stati menestrelli. Quello è stato il momento in cui sono venuti su spazi autogestiti, centri sociali occupati, circuiti artistici indipendenti, cioè tutto quel sottobosco creativo che finalmente poteva avere spazi di comunicazione meno angusti dei sottoscala. Tutto il circuito che si è creato ha fatto da tappeto ad una stagione musicale quella sì, per me irripetibile.
E' stata una reazione quasi pavloviana all'attacco che il reaganismo ed il thatcherismo stava portando a quelle che erano state conquiste per i ceti più deboli, conquiste spesso pagate col sangue.

Noi, da italiani, abbiamo avuto i nostri menestrelli, maestri di cui dobbiamo andare orgogliosi perché hanno saputo parlare non ad adolescenti già lobotomizzati ma ad intere generazioni.
Quindi i Guccini, i De Andrè, i Battisti, i Gaber, i Ciampi e ci metterei pure Modugno e Gabriella Ferri, tiè, questi sono stati i nostri bluesmen, i nostri punks, i nostri ramblin' men, che noi non abbiamo nè sterminate pianure dell'Arizona, nè i campi dell'Alabama nè un sacco di altre cose che gli americani hanno come immaginario.

In tutto ciò, ora che la crisi avanza mi rendo conto che in questo momento una colonna sonora non c'è.
Non c'è sia a livello di immaginario collettivo globale. E neanche a livello locale; cioè, abbiamo finito i menestrelli, oppure ce li hanno nascosti bene.
Almeno a livello di grande comunicazione di massa.

Qui in Italia, ad esempio, abbiamo Caparezza. Non so a quanti piaccia, a me diverte.
Capossela? Mah, mi sembra un pò dentro un suo personalissimo trip e non mi pare abbia ambizioni di essere portavoce di alcunché.
Le luci della centrale elettrica? Mi pare che parli ad una generazione ben definita. Di sicuro non la mia.
Insomma, non vedo elementi catalizzatori coi quali identificare i tempi. Mettiamola così.

Se poi la ragione sia la graduale scomparsa a cui stanno andando incontro le etichette discografiche, il modo in cui si viene proposti sul mercato io non lo so, ma dare la colpa a questo a mio parere è una cazzata sesquipedale.

Secondo me è successo qualcos'altro.
E' cambiata la percezione stessa della musica.
Siamo stati subliminalmente assaliti per anni, poi ancora fino ad ora, da un tunz-tunz ipnotico e senza anima, ad esempio.
Che copre la voce in ogni locale, in ogni luogo dove si aggregano giovani e meno giovani, che va dritto ai centri nervosi, che fa muovere anche se non si sta ascoltando ma di un movimento isterico, non cosciente.

Tunz-tunz.

Mi sa che la colonna sonora per questi tempi è proprio quella.

Se è così stiamo fregati.


venerdì 12 agosto 2011

TUTTI A CASA

Magari qualcuno si sorprende anche.

Ma quando al governo di un paese c'è un elemento come il Buffo Omino di Arcore è plausibile incorrere in episodi che riportano direttamente ai fasti della commedia all'italiana, senza però quell'irripetibile schiera di grandi attori che l'hanno caratterizzata.

Ora, quando si va in guerra in genere c'è una parte ed il nemico.
In Afghanistan c'è la coalizione della crema degli eserciti occidentali, di là dei guerriglieri autoctoni piuttosto tosti, se solo calcoliamo che hanno nel curriculum l'aver rimandato a casa con la coda fra le gambe la gloriosa Armata Rossa.

Nella coalizione occidentale però c'è l'Italia.
Che la guerra pensava di farla COSI''.
Praticamente finanziando il nemico. Ma non attraverso traffici paralleli al limite funzionali ad entrambe le parti (in questo gli americani sono maestri fin dalla WW2) bensì con l'unico metodo dialettico che il Buffo Omino di Arcore conosce, cioè con le mazzette.
Per non farci sparare.
E ricevendo in cambio le bacchettate dei sunnominati maestri ammerregani per ben due volte, perché ovviamente non poteva bastare un solo richiamo a quel brandello di codice etico che dovrebbe sorreggere una coalizione.

Insomma, mentre i soldati degli altri eserciti della coalizione ci rimettevano la pellaccia, i nostri stavano riparati dalle mazzette ai talebani del Buffo Omino.

A dire il vero la notizia era già stata divulgata a suo tempo dalla stampa della Perfida Albione e ricordo nei vari commentari in rete l'indignata reazione dei berluscones, convinti che il loro Leonida fosse un Nobile Condottiero sanza macchia e sanza paura e che tacciavano gli inglesi di infamia & tradimento.
Che goduria sarebbe averli qui davanti uno per uno.

Non so cosa ne pensino i nostri generali, cosa ne pensi il nostro Ministro della Difesa (anzi, lasciamo proprio perdere) nè cosa ne pensino i sostenitori dell'ennesimo Democracy Export Tour, ma personalmente se avessi una divisa dell' Esercito Italiano me la toglierei di dosso e la brucerei davanti alla sede del Ministero, perché una figura di merda del genere, se proprio vogliono farla, la facessero a nome loro.

E per "loro" intendo anche quelle intelligenze sopraffine che, per dirne una, avevano proposto un comitato per far consegnare al Buffo Omino di Arcore nientemeno che il Nobel per la Pace.
Che levano accorati canti sull'autorevolezza restituita al nostro paese da questo pagliaccio ceronato e dalla sua corte dei Miracoli, roba che se ci attacca il Liechtenstein e siamo sempre in queste mani conviene fare incetta di bandiere bianche ed arrendersi al primo raudo fischione che ci tirano.

E mettiamo in conto a quei tentativi di cercopiteco venuti male che lo hanno votato anche questa.





giovedì 11 agosto 2011

L'ESTATE STA FINENDO

Sto cercando di immaginare un futuro prossimo.

Sto cercando di capire quando l'estate sarà finita cosa arriverà. Credo di non essere il solo.
Nella girandola di cazzate che quotidianamente cercano di propinarci a mò di dito che indica la luna ormai è difficile non intravedere qualcosa di piuttosto inquietante: sembra quasi che i politici stiano continuando a lavorare.

Oddio, sul come possiamo provare a discuterne, ma a parte le fanzine del Buffo Omino di Arcore c'è un'atmosfera plumbea di attesa che rimanda ai silenzi terrei ed esasperati che precedono una battaglia.

Ci saranno altri saccheggi nelle tasche di chi sta esaurendo ogni risorsa, ci saranno ancora più poveri, ci sarà uno Stato ancora più protervo verso chi sta perdendo tutto, ci sarà parecchia gente che da scontenta comincerà ad essere veramente incazzata.

Sono assolutamente convinto, però, che non faremo nulla che somigli a quello che sta succedendo in Inghilterra, ad esempio.
Questa convinzione è ulteriormente cresciuta dopo aver letto, ed essermi trovato completamente d'accordo, su questa analisi di Federico Campagna pubblicata su Infoaut, che secondo me probabilmente coglie un aspetto fondamentale del disagio crescente e che è il nostro rapporto con le MERCI.

Le merci, quelle prodotte dal capitale in un sistema capitalista.

E vendute dal sistema capitalista promuovendo un modello capitalista coi metodi che il capitalismo usa per promuovere le sue merci.
Ed è vero, come scrive Campagna, che la gente vuole la Roba e pochi cazzi.
E' vero che questi fenomeni di rivolta si verificano quando sta per arrivare un qualche pesante attacco al welfare, ed è anche vero che al di là delle politicizzazioni che ognuno legge da par suo in questi contesti, c'è una forte componente fra i rioters di quelli che un altro blogger che seguo assiduamente, Mastroviti, indica come "ratti ferali"

Il popolo vuole la Roba.
Se qualcuno vuole un esempio posso fargli quello del cambiamento storico ed antropologico, addirittura, che la figura del "portuale" ha avuto nell'immaginario collettivo quando le battaglie per i diritti sul lavoro ebbero l'effetto sperato.
Se qualcuno fra i miei concittadini ha ancora in casa qualche vecchio numero del "Vernacoliere" ai tempi del Decreto Prandini saprà cosa intendo.
La figura del portuale era passata comunque fra la schiera dei privilegiati, si era staccata dalla sua radice e, naturalmente, prese la forma della macchietta.
Il catenone d'oro, la macchinona, le settimane intere passate sotto la mutua, i prepensionamenti d'oro.

E così quando Prandini strinse i cordoni ci fu battaglia, di nuovo.
Ma stavolta i portuali si ritrovarono soli.

Il popolo vuole la Roba e gli italiani sono strapieni di Roba, ancora.
Spendiamo più per telefonini cellulari che per il cibo, in proporzione.
E questi sono status acquisiti che praticamente sono il nostro tappo del vaso di Pandora.

Ora è probabile che in una ancora più larga fascia di popolazione questi status debbano essere rimessi in discussione.
Dato che in discussione ci abbiamo fatto mettere cose fondamentali come la casa ed il lavoro, visto che a spingere per progetti di edilizia popolare ci sono rimasti comitati di facinorosi mentre nessuno ricorda o fa finta di ricordare che proprio l'edilizia popolare è il fondamento del substrato sociale sul quale si può decidere il futuro delle fasce più deboli, cioè creare quartieri-dormitorio dove coltivare ignoranza, violenza ed abbrutimento fin dalla più tenera età o creare luoghi dove si cresce con almeno il miraggio di una speranza.

Quale sia l'approccio di questo sistema e dei suoi esecutori non serve che ve lo scriva qui.

In tutto ciò, quello che manca e che mancherà sempre in queste situazioni in cui ci si troverà a fare i conti con la linea che separa il benessere dalla lotta per la sopravvivenza è l'annichilimento delle nostre coscienze individuali, la consapevolezza del reale nostro valore di esseri umani.
La nostra disconnessione dall'ambiente circostante mutuata in un delirio virtuale di merci e di possesso che viaggia a velocità che iniziamo a non poter più sostenere.

Nessuno di noi ambisce a diventare un "ratto ferale" che sfonda una, dieci, cento vetrine esclusivamente per la frustrazione di non avere un televisore al plasma o un i-pod.
Ma chi non ha coltivato o non ha potuto coltivare la propria coscienza individuale e cercare di sottrarsi ai continui bombardamenti che la società edonista apparsa all'inizio degli anni '80 ha operato e continua ad operare senza risparmio è fregato.

Se qualcuno vuole ancora avere le fette di carpaccio davanti agli occhi padronissimo, altrimenti possiamo parlare di come sia messa l'Istituzione Famiglia, quella che i nostri cristianissimi governanti indicano come fondamento della società.
Oppure quale sia attualmente in certi strati della società, la considerazione che ha il lavoro, il profitto, il rapporto del lavoro con l'Uomo.
Quando qualcuno, e qui lo fa Faustpatrone  che pure appartiene ad un'area opposta alla mia, si accorge quali livelli di asservimento e disumanità certa gente è ancora capace di esprimere, il bisogno di sedare gli istinti omicidi diventa quasi una priorità.
Questo sistema ha creato una serie di cyborg che antepone il Profitto alla Vita e finchè ha la sua Roba ragiona come hanno ragionato finora i berluscones che hanno tenuto lassù il Buffo Omino di Arcore dandogli modo di operare tranquillamente la sua macelleria sociale; quando la Roba verrà a mancare non ci sarà nessuna esitazione da parte dei sempre più sparuti possessori di beni, nell'invocare per poveri e nuovi poveri, una ulteriore stretta alla libertà individuali, proprio quello che sta accadendo in maniera sempre più acclarata.

Proprio per quello credo che non faremo ciò che è successo in Inghilterra.
Le gang qui sono un'altra cosa. Abbiamo brevettato dei modelli che sono stati un esempio in tutto il mondo.
Per quello sto cercando di capire che succederà nel futuro prossimo e non sono per niente tranquillo.

mercoledì 10 agosto 2011

A ME M'HA ROVINATO AA GUERA

A certa gente non basta neanche quando la realtà gli arriva sul muso, gli sputa in un occhio, la prende a schiaffi, gli mette un dito per orecchio e gli ribalta la testa come un sedile della Skoda Felicia.

Succede in amore, ad esempio, ma in quel caso il danno si riduce a due persone salvo figlioli.
Succede nel tifo calcistico, e in questo caso si può solo compatire.

Quando succede che una fetta non marginale di popolazione manda il cervello in vacanza il problema è più serio.
Nel 1994 una fetta non marginale di italiani ha mandato il cervello in vacanza e ci siamo ritrovati con Berlusconi Presidente del Consiglio.

Leggevo da qualche parte le frasi-standard degli elettori berlusconiani ai tempi della sua discesa in campo per giustificare il proprio voto:

"E' già ricco di suo, non ha bisogno di rubare"
"Se ha avuto successo come imprenditore saprà anche guidare il paese"
"Finalmente qualcuno che farà fuori questi comunisti di merda" (vabbè, questa è fuori concorso, è dal 1948 che va avanti 'sta solfa)

Le ho sentite anch'io.
E rispondevo:
"Se è ricco non sarà mica perchè ha già rubato e se vuole rimanere ricco deve continuare a rubare?"
"E i soldi come li ha fatti?" (c'era già scritto, ne "L'odore dei soldi" di Travaglio, pluriquerelato e sempre assolto nonostante in quel libro abbia scritto come ha fatto i soldi il Buffo Omino di Arcore e che questo "come" sia roba da schiaffarlo a Guantanamo e buttare via le chiavi del gabbione)
"Dove sta scritto che un imprenditore sia adatto a guidare un paese, mi fate un esempio di qualsiasi altra parte del mondo?"

E poi: le gran seghe a tre mani che gli esegeti del Buffo Omino di Arcore si sparavano al solo sentire la parola "privato" e orgasmi multipli al solo sentire la parola "libero mercato", come se il privatizzare questo e quell'altro fosse la panacea di tutti i mali, perché nel "pubblico" c'è solo una fabbrica di "raccomandati parassiti mantenuti dalla sinistra e dai sindacati".

Eccoli qua, ora.
A cercare di arrampicarsi con le ventose al culo su specchi sempre più scivolosi  mentre i loro argomenti, da puerili e colmi di quell'ignoranza crassa che solo il falso benessere può dare, diventano sempre più chiaramente e drammaticamente fatti della sostanza sulla quale si sono sempre retti: il vuoto.

L'unico vero sogno degli italiani che ci hanno regalato questo cialtrone da operetta buffa era quello di far parte della banda di manigoldi vincenti. Lo Stato-Mafia assurto a regola democratica. E loro, orgogliosi, con la spilletta bene in evidenza.

Ora ci presentano il conto.
Badate bene, ce lo presentano manigoldi più manigoldi di loro e non ne faccio assolutamente una questione di tifo.
Lo so solo io i calci in culo che darei a gente come Sarkozy, come la Merkel o come i capocchioni dell'UE.
O quanto godrei nel vedere il loro sistema cannibale liquefarsi come una Coppa del Nonno sotto il sole del Sahara.
Ma intanto ora la frusta in mano ce l'hanno loro. E questa è la perenne eredità che la destra lascia in Italia ogni volta che, fatti tutti i danni possibili ed immaginabili, si accinge a levarsi dai coglioni.
Sovranità nazionale zero.
I fascisti ci hanno regalato nel breve giro di qualche anno prima i tedeschi e poi gli ammerregani.
'Sto pirlotto che al massimo senza i traffici di papino Luigi, le mafie e le massonerie di cui ci pregiamo avrebbe venduto televisori MIVAR ci lascia un'altra volta i tedeschi e i francesi a farci da badanti.

E' uno spasso girare per siti e forum e leggere le argomentazioni degli ormai sfibrati berluscones.
Sembra di vedere un branco di scimmie urlatrici impazzite che emettono suoni fastidiosi quanto inutili.

Il loro "libero mercato" che libero non era manco per il cazzo.
Le loro "privatizzazioni" che si sono rivelate nient'altro che ulteriori salassi per le tasche dei soliti cittadini poco-benestanti.
Ir budiùlostrappato delle sù mamme.
Vabbè, quello sono 15 anni che glielo dico. In livornese puro, anche se io livornese non sono.

Ora stiamo seguendo le rivolte inglesi dopo quelle magrebine e mediorientali, anche se l'ultima mi sa che abbia proprio poco a che fare con le prime.
E' un collasso di sistema comunque; non che la Polizia inglese non mancherà di riportare la calma in poco tempo, il problema è che ogni volta salta su quello che dice "bisognerebbe fare come....".

NO.

Qui siamo in Italia.

Questo è uno spazio a sovranità limitata e non da una componente sola.
Tedeschi, americani, massoni, banche, preti, mafiosi, camorristi, 'ndrnghe e 'ndranghe.
Noi non contiamo un tornitissimo cazzo. Perchè così abbiamo voluto.
Anzi.
Abbiamo una sega.
Hanno.
Quelli di cui sopra che il sottoscritto infama da tempo immemorabile.

E tutti quelli che li infamano da quando la situazione s'è messa come sappiamo.
Eppure, pensate, bastava dargli un calcio in culo da subito, nel '94.
Farlo arrivare al 3%, e sarebbe andato in galera dritto come una barra di acciaio ghisato.

Adesso, però che si fa?
Alcune frequentatrici di questo blog hanno scritto, comprensibilmente, che sarebbe ora di muovere il culo e andare a chiedere il conto.
A sporcarci la giacchetta.

E sono d'accordissimo.

Ma non voglio fare la fine del topo e oltretutto perdere la guerra. Le guerre si fanno per vincerle.
Ed in questo momento non c'è strategia se non quella, solita, dello scendere in piazza dove ci sono i soliti signorini della mattanza di Genova, quelli che manganellano lavoratori, terremotati, disabili e che poi hanno la ghigna di scendere pure loro in piazza perché gli tagliano anche la benzina per andare di pattuglia.
Una cosa è certa: vanno levati dai coglioni ed il prima possibile.

Socialismo o barbarie, dicevano.
Io il socialismo non l'ho mai visto. E della barbarie ne avrei pieni i coglioni.

Se gli italiani sono quelli che conosco l'unica soluzione è quella che Marinetti chiamava "la sola igiene del mondo", diversamente si va avanti a gattopardi & salsicce.
Perchè la guerra non è niente in confronto alla barbarie a cui stiamo assistendo.
Guerra, insurrezione, rivoluzione, bòtte, calci nei denti, diti in culo, fate un pò voi.
Non che la cosa mi renda allegro, tutt'altro.
Ma noi siamo l'Italia, non l'Inghilterra o la Siria o la Tunisia.
E l'unico posto dove sappiamo fare la guerra è in casa nostra.
Leggere i libri di Storia per credere. Come varchiamo i confini ci macinano.

Spero che qualcuno mi sappia confutare con ottimi argomenti, una boccia di Sassicaia è pronta per lui (se riesco a rubarla, avete idea di quanto costa?).
Basta che mi lasci il vuoto, che quello che ho da farci - eh - lo dice il mio nome stesso.

(nella foto: l'unica bomba a disposizione dell'italiano/a medio)



PHILIP GLASS NON SEI NESSUNO!

lunedì 8 agosto 2011

CROCIFISSI E CROCIFESSI

Non so ancora per quanto, ma le due notizie stanno lì, nell'home page di Repubblica, una sopra l'altra, di fila.

L'Avvenire, uno degli altri succedanei della carta igienica che circolano in Italia e gestito dalla Conferenza Episcopale, che si esibisce in una patetica rosicata contro la parlamentare del PD Paola Concia che è andata a sposarsi in un paese civile con la sua compagna.

L'ennesimo episodio di omofobia, stavolta a Latina, dove un ragazzo s'è preso un cartone nel viso mentre era al ristorante con amici.

E difatti le due notizie andrebbero lette e commentate di fila.
S'è appena affievolita l'eco delle polemiche per la bocciatura del disegno di legge contro l'omofobia e subito mandanti ed esecutori non hanno perso tempo.

Ora, mettermi qui a spalare merda contro le zecche in tonaca mi sembra un esercizio piuttosto facile, troppo facile.
Giusto per variare la prospettiva quindi, comincerei a vedere il Vaticano e la sua innata propensione a non farsi gli affari propri, ma soprattutto a farsi gli affari di chi cattolico non è e non vuol saperne di esserlo, come un effetto e non come una causa.

Partiamo da chi, ad esempio, dice di rappresentarci, noi laici. O semplicemente noi che viviamo la nostra dimensione spirituale individualmente, lontani dalle smanie evangelizzatrici di chi sente di avere la Verità in mano ed è diretto da un coacervo di satrapi assetati di potere.
Per trovare un partito che metta in discussione l'Autorità della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana Football Club bisogna andare, per dirla alla Fantozzi, "a sinistra del Partito Comunista Cinese".
O rivolgersi al Partito Radicale che, a parte questa posizione è affidabile come il mio chitarrista Yuri quando dice che fra dieci minuti arriva alle prove. Su questo non c'è discussione.

Persino Vendola, appena s'è accorto che iniziava ad avere un minimo di riscontro fra i delusi dall'ingiovibile PD veltroniano, la prima cosa che ha fatto avere alle agenzie di stampa è stata una dichiarazione in cui si proclama cattolico.

O bravo. Manco il tempo di sapere come la pensasse su lavoro e precariato, conflitti d'interessi, riforme costituzionali e altre baggianate del genere. "Sono cattolico".
Mastigrancazzi.

Un voto in meno te lo sei già guadagnato.

Del PD non ne parlo nemmeno.

Questi sdoganamenti viscidi e subdoli, in un contesto dove l'elettorato dovrebbe (ed il condizionale è più che d'obbligo) anelare una società dove i dogmi e le sclerate degli invasati cattolici arrivino a malapena sulla superficie dalle catacombe dove andrebbero ricacciati, ha gradualmente tolto ogni forza propulsiva alle battaglie per i diritti degli individui non allineati ai desiderata delle zecche vaticane ed i risultati li abbiamo sotto gli occhi senza neanche doverci agitare più di tanto per vederli.

O almeno, se qualcuno s'è perso le due performances parlamentari sulle leggi per il testamento biologico e per la legge anti-omofobia spero abbia fatto una piacevole vacanza su Marte.

E abbiamo voglia a ritenere queste due performances una squallida marchetta pro-vaticano, incazzarci, scrivere post indignati, scendere in piazza, leggere accorati fondi di giornalisti di grido: vogliono comandare sulle nostre vite e lo fanno attraverso una muta di cani rabbiosi sparsi per OGNI PARTITO DELL'ARCO COSTITUZIONALE. Tutti, nessuno escluso.

Ora, un elettore qualsiasi che volesse convincermi dell'imprescindibilità del mio voto "a sinistra" per "cambiare le cose" e mi consigliasse la pappa che attualmente viene servita a tavola dovrebbe segnalarmi qual'è la posizione che il partito "di sinistra" che mi si consiglia di votare nei confronti di quello staterello molto influente, molto ricco, le cui banche ed i loro dati sono inaccessibili a qualunque giudice e che infila il proprio naso su ogni scibile della Repubblica Italiana, laddove i non praticanti della religione cattolica sono in numero più che sufficiente da poter richiedere se non altro almeno quel minimo di tutela per le proprie scelte di vita che, se non vado errato, sono garantite dalla Costituzione.

Costituzione che mi sembra la lista di regolamenti per una società civile più malcagata di tutto il globo terracqueo.

Vorrei sapere se fra questi partiti "di sinistra" ce n'è uno - me ne basterebbe uno, mi accontento di poco, che proclama ad alta voce e senza remora alcuna che una riguardata neanche tanto leggera al Concordato non è auspicabile ma VA FATTA E VA FATTA SUBITO.

Risposte possibili:
a) Sì, ma ora mi sfugge il nome.
b) No.C'è proprio passato di mente.
c) C'è questo ristorantino che fa un fritto di paranza da leccarsi i baffi.

Vorrei sapere se fra questi partiti "di sinistra" ce n'è uno - e me ne basta sempre uno - che ha intenzione di iniziare una battaglia per mettere gli adeguati paletti non solo ai cattolici ma a tutte le confessioni religiose per quanto riguarda le loro possibilità di raschiare dal pentolone dei soldi pubblici (8 e 5 per mille) e fare in modo che chiunque voglia finanziare le suddette confessioni possa farlo SOLO con una precisa indicazione sulla sua dichiarazione dei redditi e per il resto via privilegi, via finanziamenti pubblici, via presenze nelle strutture pubbliche - tanto per dirne una - di medici obiettori e tutto quel viscido apparato cattolico-per-convenienza che appesta la nostra penisola.

Risposte possibili:
a) Sì, ce l'ho qui sulla punta. No, non della lingua.
b) No. Perchè, esiste questo problema?
c) Oggi fagioli con le cotiche.

Vorrei sapere se fra questi partiti di "sinistra" ce n'è uno che non solo riesca a presentare una legge che punisca le manifestazioni di omofobia (e transfobia e comunque un qualsiasigenerefobia), ma una legge seria che possa tutelare qualsiasi individuo oppresso da manifestazioni violente a causa del suo genere, e parlo di una SERIA legge anti-stalking, una SERIA legge che tuteli dalle violenze coniugali (nella stragrande maggioranza contro donne) e comunque avvii un processo serio e ragionato di cambiamento culturale rispetto alla società maschilista e patriarcale che nel nostro paese fatica ad evolversi soprattutto nella mentalità collettiva per la quale tale tipo di società resta un fattore identitario (e solo quello) comodo per giustificare soprattutto soprusi ed oppressioni.

Risposte possibili:
a) Sì, ma non mi ricordo dove l'ho messo, era qui un attimo fa.
b) No, e non ci mettete in croce.
c) La prima di campionato è col Crotone fuori casa.

E allora.

Finchè l'elettorato "di sinistra" continuerà a scendere a patti - non col Vaticano - ma con quei rappresentanti che si definiscono "laici" ma nei fatti continuano ad ossequiare le voglie della casta più perniciosa apparsa sul pianeta, quella che ha la Verità e la Via ma che la Via di andare a Fanculo non gliela fa imboccare nessuno, inutile che si agiti quando il peso politico ed economico di questi parassiti propagatori dell'Amico immaginario arriva a toccare le nostre vite nella sfera più intima.
Questo è - senza sei e senza mai - IPOCRISIA INFAME della più bell'acqua.

Si può, anzi si deve, pretendere di essere rappresentati da qualcuno che proprio da principi fondamentali quali la regolamentazione sulla libertà dell'individuo di poter operare le proprie libere scelte sulla propria vita ne faccia la base, le fondamenta del proprio progetto politico.

Altrimenti Buon Vaticano a tutti.
Perchè ora che dovremo assistere al dopo-Buffo Omino di Arcore quelli son già lì, appollaiati come avvoltoi e pronti a riscuotere l'ennesima decima.

Vabbè, lasciamo la parola ad una persona seria:


sabato 6 agosto 2011

SE QUESTO BLOG AVESSE UNA COLONNA SONORA



Ringrazio a chi mi ha paragonato a David Yow quando canto dal vivo ma devo ancora mangiare assai brodo di fagioli.
Comunque son soddisfazioni, eh.

venerdì 5 agosto 2011

BOLOGNESI EVERSORE CONTRO BOLOGNESI EVERSIVI

Il baraccone berlusconiano, ne converrete, ha presentato un numero di casi umani così alto che per un normale studioso di antropologia ce ne sarebbe da riempirsi le giornate da qui alla fine del mondo.
Gente che al solo nominarla tornano a gola le melanzane alla parmigiana di Natale.
Non ho mai visto, e seguo la politica da quando c'era Leone Presidente della Repubblica (coro: cominciamo beneeee), una tale manica di pezzenti privi di qualsiasi dignità messi a guidare un paese.
Va bene che è stata votata da altrettanti pezzenti senza dignità e che stanno gradualmente svaporando incalzati dalla logica e dagli sberleffi provenienti dai 4 angoli del pianeta, ma cosa dire di gente che per un quindicennio e passa ha sostenuto gente come:

Berlusconi
Cicchitto
Capezzone
Letta
Bossi
Calderoli
Borghezio
Gasparri
Carlucci
Santanchè
Brambilla
Biancofiore
La Russa
Brunetta
(continuate a piacere, scusate vado a vomitare)

E si può andare più in basso.
Sì, perchè oltre alla consueta dose di servilismo, ottusità e congenita cretinaggine cioè le doti principali dei nostri senza le quali Berlusconi sarebbe ancora sulle navi da crociera a strimpellare canzonette, ce n'è una che è praticamente quella peggiore: la mancanza di vergogna.

Proprio non ce l'hanno.
Alcuni anzi mettono a dura prova la nostra.
Per il semplice fatto che ognuno di noi dovrebbe vergognarsi di non muovere il culo, andare a prendere questi signori personalmente, faccia a faccia e tirargli una testata fra moccio e bava, come si dice da queste parti.

Poi collettone collettivo, si paga le spese processuali, quant'è per una testata? 10.000 euro? Ok, prendeteveli e strafogateveli di supposte.

Io mi offro, eh.

Precisamente al signor Garagnani, quello che voleva mandare l'esercito alla commemorazione delle vittime della strage di Bologna,
Questo ominide, che spero di incontrare mentre attraversa a 150 metri dalle strisce quando sono in giro col furgone, non contento degli sputazzi (evidentemente non abbastanza) presi per la sua bella pensata, ha deciso di presentare un esposto in Procura contro Paolo Bolognesi, Presidente dell'Associazione delle Vittime della strage.

Il problema è che a questi pezzenti pidiellini miracolati dal Buffo Omino di Arcore non va giù il fatto che la gente sappia benissimo quanto l'emerita Loggia P2 abbia contribuito affinchè la verità su questa strage giacesse per sempre in una fossa con sei metri di terra sopra. E non tollerano che la gente ricordi. E sappia.
Perché sì, Pasolini sapeva, ma anche noi mica c'abbiamo il piercing al naso (nè da nessun'altra parte, almeno io).

Allora il signor Garagnani può anche mettersi a ballare la rumba sulle tombe delle vittime, fare l'offeso se gli si ricorda che fa parte di una banda di assassini delinquenti, ma credo sarebbe il caso che cominciassero i suoi concittadini a fargli presente che non può dire o fare tutte le minchiate che la sua crapa malata partoriscono perchè poi la comunità comincia a scansarti. A isolarti. A farti sentire la merda che sei per 24 ore al giorno.
A toglierti lo status di essere umano. A farti vergognare di uscire per la strada. Ad attacchinare volantini con la tua faccia e nient'altro che le cazzate che dici scritte sotto affinchè si sappia che uomo di merda sei.

Dovrebbe essere un lavoro dei politici locali, dei cittadini bolognesi, della comunità.
Anche solo per rispetto di quelle vittime.

Così come meriterebbe lo stesso trattamento quel subumano di Giovanardi, che con la sua ultima uscita sulla pedofilia credo abbia raggiunto veramente il fondo dell'abiezione umana.
Speravo che l'Emilia Romagna avesse già dato con Bersani e Casini, ma di questo passo che sfornino norcini, calciatori, becchini, astronauti ma per l'amordiddio politici basta.

(che, credevate mettessi una foto di quei due? Ma non ci penso mai, questo è un blog onorato)


Una segnalazione: per chi conoscesse la banda di Pontifex (io li chiamo Pontifess, ma è un problema mio) e non conoscesse il blog di Mazzetta, credo sia giusto segnalare che il direttore di questa accozzaglia di cattolici invasati è stato arrestato per stalking.
Se tante volte qualcuno avesse dubbi su com'è messa di testa certa gente.

martedì 2 agosto 2011

2 AGOSTO

Ogni anno faccio anch'io almeno due righe di ricordo.

Perché così come le altre la strage della Stazione di Bologna detta perfettamente la misura dei rapporti fra i cittadini e lo Stato. Di questo Stato, naturalmente.
Questo Stato da cui dovrei sentirmi rappresentato, che quest'anno non ha avuto neanche il coraggio di mandare uno qualsiasi dei suoi uomini a confrontarsi con la città, coi sopravvissuti, coi parenti delle vittime; perché questo è uno Stato vigliacco, disperato, privo di qualsiasi coscienza civile, tenuto in piedi da mafie e corrotti di ogni sorta e che ha il consenso della parte più ingiovibile del paese, l'Italia peggiore, quella secondo cui sistemato il proprio metro quadrato non ritiene opportuno preoccuparsi di cosa succede fuori se non per vomitare fango su chi non può concedersi abbastanza per rappresentare un modello credibile di consumatore medio. Brunetta l'ha dimostrato senza usare perifrasi.
Ma ancora meglio la misura l'hanno data gentaglia come Garagnani, il deputato PdL bolognese che invocava la presenza dell'esercito alla commemorazione paventando disordini. Come dire, vogliamo anche venti centesimi di resto.

Questo Stato che uccide, perché è bene ricordarlo, questo è uno Stato assassino e nessuno può arrogarsi il diritto di confutare questa frase finché non saranno resi pubblici nomi e mandanti, occultatori e depistatori, ispiratori ed esecutori con nomi, cognomi e codici fiscali di tutte le stragi commesse in Italia dal dopoguerra. Da Portella delle Ginestre in poi.
Questo è uno Stato che ha dimostrato di considerare il proprio potere al di sopra di quello del Popolo Sovrano visto che di rappresentanti del Popolo Sovrano ne sono saltati in aria quasi 150 contando le sole stragi di Bologna, Milano (Piazza Fontana), Brescia (Piazza della Loggia), Treno Italicus e rapido 904.
E non una di queste vittime ha ricevuto giustizia.
Non parliamo poi di quello che uomini delle istituzioni sono stati capaci di fare quando le stragi sono accadute in situazioni come quella del DC9 dell'Itavia caduto sopra Ustica o del Moby Prince al largo del porto di Livorno.
Anche qui depistaggi, sentenze scandalose di giudici che andrebbero spediti a smacchiare leopardi in Malawi, omertà di corpi dello Stato dei quali ci raccomandano di non intaccarne l'immagine integerrima, solo che ad ogni porcheria mi par di vedere che ci sono vertici di Esercito, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Servizi Segreti e insomma, non mi pare che a far di tutto per nascondere la verità siano stati i Sindacati Autonomi o qualcuno della Quarta Internazionale sotto l'effetto del peyote.

Questo Stato può farmi saltare in aria e restare impunito, o al massimo prendere qualcuno da condannare come la Mambro e Fioravanti, che sono in libertà mentre ancora i nostri Campioni di Civiltà schiumano dalla bocca perché Cesare Battisti é in Brasile a fargli marameo.

Questo Stato è così marcio che non è riuscito a darsi una dignità neanche dopo la fine della logica dei due blocchi, ha continuato ad uccidere suoi servitori (Falcone e Borsellino e le loro scorte, Firenze, Roma), lasciare impunite morti assurde (Cermis), lasciando sempre più spazio all'affermarsi di cosche criminali che ormai sono radicate in tutto il paese.

In questo giorno nel quale le borse ed i mercati economici hanno certificato l'assoluta mancanza di credibilità di questo governo dal punto di vista della gestione del debito, Bologna ha certificato la fine di questo governo con la completa frattura con la società civile, quella che ha pagato la stabilità del loro sistema a suon di morti.
Tanti quanti mai ne hanno fatti le Brigate Rosse, a proposito di bande eversive.
Dev'essere per quello che questa gente è ancora al governo e le Brigate Rosse sono, per nostra fortuna oserei aggiungere, praticamente sparite.

E' assolutamente necessario, però, che questa frattura insanabile venga cauterizzata dalla richiesta forte e decisa di una classe politica nuova ed avulsa da questo sistema, un pò quello che ci hanno dato ad intendere stesse succedendo in Tunisia, Egitto e Libia. E in Yemen, e in Siria dove hanno messo all'atto pratico l'assunto per cui centinaia di morti non valgono il lasciare le poltrone.
Vedete voi se è una cosa così facile da ottenere.

(nella foto: qualcosa che dovrebbe avere l'effetto di irritarvi ulteriormente e di parecchio)