martedì 30 dicembre 2008

BARZELLETTA

In un esclusivo circolo frequentato dalla Roma-bene anzi benissimo si effettua la tradizionale tombola, con ricchissimi premi; poco dopo l'uscita dei primi numeri una voce si alza dal fondo della sala:
"Ambo!"
Il presentatore ed annunciatore esclama garrulo:
"Ambo, signori! Il fortunato vincitore vince una vacanza per due persone tutto pagato a Palma di Majorca! Avanti con la tombola! Premi ricchissimi!"
La tombola va avanti ed inevitabilmente esce il terno; il presentatore si infervora: "Terno!!! Chi è il fortunato?" Un signore in tight alza la mano: "Lei ha vinto una Ferrari di colore a sua scelta con assicurazione e carburante pagato per un anno! Complimenti!!!"
Il pubblico in sala inizia a fremere: chissà i prossimi premi visto i primi due!!
Ed infatti poco dopo: "Quaterna!"
Il presentatore reclama un occhio di bue sul fortunato: "Complimenti, lei ha vinto una villa con sei ettari di parco, vigneto e frutteto, nella campagna toscana tutta esentasse!!!"
Nella sala ormai la tensione è palpabile, la gente sbuccia gli aranci coi denti e mastica i semi, e ad un certo punto viene estratto il numero che dà il La al fatidico "Cinquina!!!"
Il presentatore è fuori di sè: si accendono luci al laser, parte l' "O fortuna" dei Carmina Burana a tutto volume, coriandoli fosforescenti ricoprono l'aria fino a che l'annunciatore ferma lo spazio ed il tempo urlando a squarciagola: "CINQUINAAAAAA! Il fortunato signore che ha realizzato la cinquina venga qui sul palco!!" Applausi tra l'ammirazione e la delusione per l'incredibile premio sfumato fa da colonna sonora all'arrivo del fortunato sul palco, seguito dall'immancabile occhio di bue;
"Il signore ha vinto con questa cinquina nientepopodimeno che UN ABBRACCIO DEL PAPA!!!!!!"
Il vincitore assume immediatamente le sembianze di qualcuno a cui hanno appena versato una tonnellata di cacca di papero davanti all'uscio di casa;
"Er Papa??? E chi se lo 'ncula er Papa???????" urla incredulo il "fortunato" vincitore:
"Chi fa tombola!!!!!!!" risponde pronto il presentatore:

Ecco, siamo sulla via buona.

Leggete qui

domenica 28 dicembre 2008

L'ALTRA FRASE DEL GIORNO DELL'UMILE VIGNAIUOLO

Ebbene sì, è domenica e l'umile vignaiuolo è incontinente di frasi Storiche:

"Il lavoro sia dignitoso"


L'Umile Vignaiuolo, passato ad un corposo Barolo di Franciacorta, ha pesantemente attaccato il precariato imperante, un evento di portata epocale giacchè sono solo qualche decinaia d'anni che il sistema economico italiano viene scientemente portato verso le forme di precariato più subdole e tiranniche; per una categoria, quella degli umili vignaiuoli, che riesce a capire che la terra non è piatta in capo a qualche centinaio d'anni è un passo avanti nell'evoluzione; il problema è che dato il loro feroce antidarwinismo cercheranno subito di porre rimedio in capo ad un paio di giorni, magari invocando l'esorcismo per i gay. Ad ogni modo l'Umile Vignaiuolo ha dimostrato come egli sia dimolto più avanti dei nostri sindacalisti proteggendo gli insegnanti della sua Arte Vinicola nelle scuole pubbliche italiane (quindi di un altro paese) meglio dei confederati e dei Cobas messi assieme in una associazione presieduta da Chuck Norris. Sconcerta il plauso al discorso dei rappresentanti di quelle associazioni a delinquere sui diritti dei lavoratori che sono CISL e UIL: due sindacati che ricordano più che le lotte, le acrobazie di Milly D'Abbraccio e Selen si permettono di concepire una nuova vetta di ridicolo e, naturalmente, applaudono.

LA FRASE DEL GIORNO DELL'UMILE VIGNAIUOLO


"Basta, vi imploro!"

No, l'umile vignaiuolo non sta parlando ai suoi dipendenti costantemente affannati a stuzzicare le parti intime di ragazzini adolescenti, e neanche con i ragionieri che puntualmente sfrattano dagli appartamenti di proprietà dell'immobiliare vaticana finanche vecchiette indifese, l'umile vignaiuolo affacciatosi dopo una coppa di vermentino di Gallura ha parlato ad israeliani e palestinesi, due popoli che in una eventuale classifica di gradimento metterebbero l'Umile Vignaiuolo a pari merito con l'avere un grappolo di emorroidi formato ananas e subito prima di un'invasione di maiali alla Mecca. Un pò come se un gruppo di calcianti in costume fiorentini cercassero di sedare una rissa tra portuali livornesi e barrocciai pisani; l'appello è stato adeguatamente commentato da un'esponente del partito democratico con la rituale deferenza: un Umile Vignaiuolo che esorta alla Pace è un fatto storico; nel calendario 2009 del Partito Democratico c'è la foto di Mastella che bacia l'anello papale e l'Umile Vignaiuolo che lo esorta a risputare subito il diamante grezzo 54k con ologrammi di Padre Ralph visibili all'interno.
Non si conosce invece la reazione dei popoli israeliani e palestinesi che da quando sono al mondo trattano prevalentemente a suon di razzi ed uno dei quali avrebbero pregio di vederlo esplodere nei pressi di Piazza San Pietro tanto per semplificare la questione.

SISTEMA E ANTISISTEMA

A proposito di giornalisti, viaggiando in rete mi è capitato di imbattermi in Paolo Barnard, del quale potete leggere la presentazione qui.
Le sue considerazioni su sistema ed antisistema mi sembrano assolutamente degne di considerazione e riflessione, soprattutto da parte dell'arcipelago antagonista e da parte di coloro che richiedono, nel corpo di una qualsiasi aggregazione volta a combattere il sistema imperante, quelle omologazioni dalle quali chi cerca una via differente al quotidiano imposto alle nostre vite cerca di fuggire. Si sa quanto è facile esaltare le qualità individuali della persone come contributo imprescindibile al bene comune, più difficile è parlarne quando queste individualità vengono compresse fino all'umiliazione nel nome di un progetto politico utile solo a quei cervelletti che fanno dei loro piedistalli di cartapesta il luogo dove si decide il Bene ed il Male.
Ho scelto sempre le persone al posto delle sigle, e non ho mai avuto modo di pentirmene, perchè troppo spesso una sigla coincide col sogno di potere di qualche sfigato incapace di fare una O col culo. Le persone, invece, rimangono col proprio carico di umanità, con la loro strampalata e sincera ricerca di una libertà troppo mistificata dal potere per essere riconosciuta, rimango con le persone che sanno ancora riconoscere quando vogliono non solo fregarti ma anche limitarti ed in ragione di ciò il vano tessere del mio portafogli rimarrà desolatamente vuoto ancora per parecchio. Mi sembra di fare una buona cosa pubblicando qui un tris di interventi di Paolo Barnard con i quali sono scandalosamente d'accordo e che meritano attenzione anche per i 3 lettori di questo blog.

Per un mondo migliore: uno sfogo, un addio

L'informazione é noi

e questo il più recente:

Ora datevi, diamoci da fare

Sono due pezzi, non facili nè rassicuranti. Ma che gran passo avanti sarebbe se si cominciasse almeno a discutere su quanto Barnard scrive (e troppi altri senza penna e senza velleità di iperattivismo militante pensano)?
Ad ogni modo, per chi volesse conoscere meglio questo giornalista ed il suo contributo il suo sito è questo

Buona lettura.

SHALOM


L'articolo é questo, e descrive in maniera che ritengo sufficientemente chiara quale sia la reale situazione a Gaza, visto che il giornalismo nostrano non è capace di informare correttamente neanche su questioni come i genocidi. C'è una spaventosa differenziazione visibile a chiunque abbia voglia di accorgersene su quelle che sono le veline trasmesse dai nostri media istituzionali e quello che si viene a sapere semplicemente andandosi ad informare su siti dove i giornalisti fanno i giornalisti; resta da capire cosa ci guadagnino i nostri media a fare la figura dei peracottari ad ogni sommovimento politico internazionale, visto che in quanto a credibilità riguardo la situazione interna siamo ai minimi storici dai tempi dell'Agenzia Stefani.
Ad ogni buon conto dubito che Israele sarà chiamata a dar conto di questo massacro, come è già successo per altri massacri che impunemente ha commesso e come sarà per gli altri massacri che sicuramente non mancherà di commettere in futuro.
Da semplice cittadino l'unica triste impressione che rimane è che al di là delle parole a nessuno interessa veramente che tutto questo finisca e che sarà impossibile che chi deve pagare paghi.
E i nostri media continueranno a spargere panzane nelle nostre case col sorriso che solo i complici di efferati assassini possono avere.

lunedì 22 dicembre 2008

LA FRASE DEL GIORNO DELL'UMILE VIGNAIUOLO


"La scienza ci insegna la natura"

L'illuminata frase è stata pronunciata dall'umile vignaiuolo oggi più o meno all'ora di pranzo dalla finestra della cantina "Da Pietro" davanti a una folla plaudente di passanti. Una simile folgorante rivelazione non poteva certo passare inosservata e, nonostante il potenziamento dei satelliti avvenuto grazie al versamento dell'anticipo IRPEF di 36 milioni di italiani, le agenzie di stampa hanno tenuto sotto torchio i propri operatori per almeno 54 ore affinchè il Verbo fosse propagato.
Successivamente però l'umile vignaiuolo è addirittura trasceso, complice il Novello da poco uscito dalle bottiglie dell'esimia cantina, arrivando a ridefinire la figura di Galileo Galilei, un tizio poco popolare presso i precedenti umili vignaiuoli, definendolo "ricercatore di fede".
Studi approfonditi verranno prontamente eseguiti sul suddetto novello, per evitare che l'umile vignaiuolo venga fuori in futuro con frasi riconoscenti su Giordano Bruno o Tommaso Campanella.
Ovviamente il laicissimo "Repubblica"non poteva mancare la notizia, che riporta così nell'edizione di oggi:

"LA SCIENZA INSEGNA LA NATURA"

Quando si dice la faccia come il culo.

domenica 21 dicembre 2008

THIS LAND IS MY LAND

L'Italia è un paese che una volta sapeva anche ridere. A dire il vero la forza di questo paese era soprattutto questa. Siamo riusciti a rovinare anche questa qualità. Chi fa ridere oggi? I cinepanettoni? Sì, ciao. Se devo scegliere tra le folle di neurocarenti davanti alle multisale Medusa ansiose di vedere i "Natale a..." ed i tanto al tempo vituperati italianuzzi che le file al cinema le facevano per vedere i film di Totò il rimpianto per i bei tempi andati si fa struggimento e poesia, con tanto di lacrime di rabbia. Il resto? Non fa ridere. Magari bei film italiani ci sono, ma non fanno ridere. E dalla qualità della risata si capisce che l'Italia se la sta passando veramente male. I cabarettisti riescono a tirar fuori qualche risata a denti stretti: personalmente apprezzo Paolo Migone, che ho il piacere di ammirare fin dalla gavetta sulle sghimbesce tavole dei teatrini livornesi, ma che non è un attore da commedia dell'arte; ritengo molto brava Paola Cortellesi, che però è una vera e propria showgirl, non un'attrice comica; Angela Finocchiaro è bravissima ed è un'attrice a 360° con notevoli doti comico-brillanti (nonchè la moglie del mio capo, spero la citazione mi valga almeno tre giorni di permesso retribuito), ma c'è poco o nulla più. Sabina Guzzanti è un'eccelsa imitatrice ma trasporta troppo nella sua arte i suoi confusi tormenti interiori, cosicchè quando si cimenta in qualcosa al di fuori del puro cabaret l'impressione è quella di un'ansia profonda senza un naturale sfogo; Corrado, il fratello, è obiettivamente un genio, ma o non ha chi gli dà adeguato spazio o non trova la giusta scintilla per uscire dal guscio televisivo in maniera adeguata (comunque "Fascisti su Marte" poteva essere un buon inizio). Detto ciò è un dato di fatto che in Italia si ride ormai poco e male. E considerando la portata rivoluzionaria della risata, dello sberleffo, della battuta, è un dato che significa molto. Significa che siamo diventati più gretti, più cattivi, più viscidi, menefreghisti, tristi, stressati, meno intelligenti e soprattutto che sappiamo amare meno noi stessi ed il mondo intorno a noi. Andrà a finire che ci faremo governare da un cumenda più ottuso di una lastra di marmo ed all'opposizione metteremo un nerd incapace di decidere anche su quale tramezzino scegliere al bar. O forse ci siamo già arrivati.


Gli Onorevoli

sabato 20 dicembre 2008

LA VERITA' FA MALE?

No, anzi, che ci sia qualcuno che prende adeguatamente per i fondelli l'Italia berlusconiana non fa male per niente.



D'altra parte Berlusconi ha dichiarato giusto ieri che tra lui e la Santa Sede c'è piena sintonia (con sottofondo di musica da circo, ovviamente).
UN'altra curiosità: dopo il guizzo di Fini sul silenzio della Chiesa al tempo delle leggi razziali e sulla viscida risposta del Vaticano, si sono udite solo la controrisposta di Fini (che ha confermato punto per punto) e, udite udite, le difese di quel vecchio arnese massone e golpista di Cossiga.
Dal PD un tonante silenzio.
Io lo so questi dove vogliono arrivare: a far pensare agli italiani "voto Berlusconi perchè sarà un governo di merda, ma almeno è un governo".

SENZA VERGOGNA


Davanti a dichiarazioni come queste

"La depenalizzazione dell'omosessualità lede la libertà religiosa"

di primo acchito non si sa se ridere o piangere.
Stiamo parlando di gente che fa crociate per gli embrioni in difesa della vita, di feticisti che pur di proibire l'uso del contraccettivo permette il diffondersi dell'AIDS nelle zone più povere dell'Africa, stiamo parlando di pazzi furiosi, insomma.
Spero vivamente che qualcuno cominci a fare sul serio e porti questa gente davanti ad un tribunale per i diritti dell'uomo, perchè la superstizione e la debolezza della mente umana non giustifica il trasformarsi in assassini, non giustifica il seminare odio ed intolleranza verso intere categorie di persone, non giustifica il loro cercare in pieno 2008 quindi molto successivamente al Medio Evo, di rinverdire i fasti di quella Chiesa che uccideva, perseguitava e sterminava.
Hanno fatto cadere da una botola col cappio al collo Saddam Hussein per molto meno, non che auspichi il solito trattamento ma iniziare un processo storico di provvedimenti legislativi che porti le religioni a poter pontificare esclusivamente dai loro luoghi di culto ed esclusivamente per i fedeli che seguono la propria fede sarebbe una delle più grandi conquiste civili dell'uomo.

venerdì 19 dicembre 2008

I'M NOT PD

Devo ancora fare la conta delle contumelie che presi tra gli amici e su forum vari quando alle ultime elezioni dichiarai che mai e poi mai avrei votato PD. Capiamoci, per quel che può valere il termine sono di sinistra e quell'accrocchio dallo stemmino tricolore tutto è fuori che un partito di sinistra. Certo, anche Veltroni ha disconosciuto il termine e tutto ciò per imbarcare la mondezza cattolica della Margherita.
Sia chiaro, per quanto in politica il compromesso sia un elemento elastico e modificabile, nemmeno sotto minaccia darò il voto ad un partito che annovera gente come la Binetti nelle sue file. Non che abbia particolare astio umano verso la donna, lei ha le sue idee ed io le mie, ma proprio in ragione di ciò non vedo perchè dovrei dare il mio consenso ad un partito che le dà il sontuoso stipendio da parlamentare. L'altra ragione per cui mi sono guardato bene dal votare PD è stato il ricorso a quelle figure che rappresentano quel maleodorante mondo di affari e poteri senza vergogna e senza morale, ben rappresentati dalla classe dirigente PiDdina della mia città, la "rossa" Livorno, un coacervo di poteri ed interessi di lobby (con le dovute proporzioni) che con i partiti e le speranze di cambiamento non hanno nulla a che spartire. E, puntualmente la conferma dei miei sospetti è esplosa col caso Villari, vero e proprio sfacelo politico insieme al pizzino di La Torre, praticamente le uniche due occasioni in cui il PD ha fatto parlare di sè.
Ora Veltroni convoca il partito sulla questione morale dopo poco più di un anno dalle elezioni. Già, perchè un anno fa il poveretto mica sapeva chi avesse imbarcato, pur di isolare e cacciare dal parlamento la sinistra di Diliberto e Bertinotti. Basterebbe questo a testimoniarne l'incapacità politica, ma siamo il paese dei distinguo. Intanto l'opposizione la sta facendo Di Pietro, e sapere, per me di sinistra, che l'opposizione ad uno come Berlusconi è affidata ad un poliziotto non è che mi faccia fare salti di gioia. Almeno fino a quando il poliziotto non troverà la maniera per sbattere Berlusconi dove merita. In galera.

ALL'OMBRA DI SAN PIETRO


Le Chiese sempre più vuote, crisi di vocazioni ed una sempre maggiore voglia di ingerenza negli affari di Stato parlerebbero di una istituzione Chiesa in piena crisi; la "fortuna" del Vaticano è la non proprio latente islamofobia di una discreta fetta di elettori di destra che pone la Chiesa Cattolica come baluardo contro "la minaccia saracina", così come da manuale del corso e ricorso. Premetto che, come per tutte le religioni in cerca di proselitismo ai danni del libero pensiero, il mio gradimento per la religione musulmana viene subito prima del mal di denti e subito dopo un frontale con un autobus, ma immagino sia una prerogativa tutta italiota rifugiarsi sotto le sottane dei preti quando si affrontano dei fenomeni con la consueta dose di ignoranza mista a protervia propria dei nostri crociati dè noantri.
Ben coperti da quanto conservano nei forzieri delle loro banche e dalle loro innumerevoli proprietà, raggruppati in saldi gruppi di potere, le tonache tentano con sempre maggior arroganza di piegare lo Stato di diritto ai propri diktat, salvo poi chinare (momentaneamente) la testa quando gli si fa capire che stanno sbattendo le chiappe per terra, vedi tentativo di toccare la Legge 194. Lo dico con tutta tranquillità: c'è bisogno di un fronte laico più forte e più determinato che argini la tracimante Chiesa Cattolica; questo una volta constatato il fatto della loro incapacità di mantenere le proprie direttive ad uso solo ed esclusivamente nei confronti di coloro che professano la fede cattolica. Non ho mai sentito un testimone di Geova alzare la voce con uno Stato laico riguardo regole e convinzioni che li riguardano, nè ho mai sentito un valdese o un buddista rivolgersi alle autorità politiche riguardo leggi dello Stato. E questa dovrebbe essere una regola di salvaguardia della libertà di pensiero e garanzia di democrazia, cosa che succede praticamente in tutta l'Europa civile (cioè laddove quando il Papa va a pontificare riceve una buona razione di fischi). Mi capita quindi di trovare degli articoli che ricalcano in tutto e per tutto il mio pensiero al riguardoe che mi pregio di segnalare:
il primo è tratto dal blog di mazzetta lo sottoscrivo in tutto e per tutto:

vaticano ributtante

seguito da un provvidenziale calcio in culo al papato, tanto per restare in tema sui popoli civili

Il Lussemburgo se ne frega del Papa


L'altro è su Giornalismo Partecipativo (inutile dire che è una delle mie fonti di approvigionamento di informazioni vista la pervicacia con cui lo cito) e riferisce sul "peso" delle religioni scoperto grazie ad un sondaggio di cui la nostra stampa si guarderà bene dal darne notizia.

Un'Europa secolarizzata chiede pace e diritti umani

Questo a fronte di politici-tappetino che non rappresentano nessuno di coloro che chiede per l'appunto una priorità di diritti umani e di pace. Cosa che la chiese non potranno mai garantire, avendo esse il loro bagaglio di Verità Rivelate ed imprescindibili, nonchè oltre che difficilmente dimostrabili. Se la domanda è questa si preannuncia uno scontro niente male.

mercoledì 17 dicembre 2008

TANTO PER CHIARIRE

Il PD è uno strumento assolutamente complementare al berlusconismo ed a questa destra.
Non che avessi dei dubbi prima delle elezioni nè dopo aver assistito al comizio che Veltroni venne a fare durante la campagna elettorale proprio sul mio posto di lavoro. Però speravo avesse quel minimo di pudore. Così, dopo i foglietti di Latorre a Bocchino, dopo la non-espulsione della Binetti dal partito, dopo il caso Villari e, last but nost least, la raffica di indagini sugli amministratori locali che ha finalmente scoperchiato la realtà su questo partito-azienda da cartone animato, arriva

QUESTO


Ora, se veramente gli elettori del PD non vogliono essere equiparati all'elettorato berlusconiano



hanno una sola scelta: mandare in discarica quest'aborto post-democristiano e cominciare a pensare come aggregarsi in una opposizione seria.
Sul dizionario c'è una parola chiamata dignità, perdio.

CHE TOCCA FA'

Il Presidente della Camera Gianfranco Fini, fulminato sulla via di Tel Aviv mentre percorreva il tragitto da Fiuggi a Fanculo (AN), ha sicuramente cambiato il corso della politica di destra creando un limbo nel quale lo stato di Israele ha finalmente conquistato un posto di tutto rispetto nello scacchiere politico italiano, altro che i tempi in cui il Divo Giulio riusciva a tenere cinque piedi in una scarpa sulla questione israelo-palestinese epperò stupisce l'uscita di ieri nella quale, parlando delle leggi razziali, Fini ha chiamato in causa nientepopodimeno il Sacro Soglio della Chiesa Cattolica Apostolica Romana Football Club. E ha detto delle solenni ovvietà, naturalmente.
La solenne ovvietà è quella che recita l'incancellabile voluta cecità di Pio XII davanti all'enormità della Shoah. D'altra parte, facendo il paio con la cospicua squadra di ex-nazisti parcheggiati in Sud America grazie all'officio di Santa Romana Chiesa non è che la cosa suoni particolarmente sconvolgente agli orecchi di chi conosca le documentazioni in proposito, a cominciare da quelle raccolte dal principe degli acchiappanazisti Simon Wiesenthal, quindi ha poco da agitarsi il pattume cattolico per le dichiarazioni di Fini. C'è da chiedersi invece la ragione dell'uscita del Presidente della Camera. C'è da chiedersi, a fronte del protervo crescere del presenzialismo mediatico vaticano, quali mosse avranno da opporre le lobby ebraiche le quali ci potete giurare non hanno una gran simpatia per questo papa nè per il regno secolare che ha intenzione di stabilire in terra a fronte del pauroso calo di consensi qui, fuori di qui e all'estero. Un bel quadretto non c'è che dire, e Roma è un bel terreno di scontro, come sempre.
Una bella gabbia piena di capi religiosi processati per crimini contro l'umanità sarebbe un passo avanti per l'umanità, forse quello decisivo.

lunedì 15 dicembre 2008

QUALCUNO HA GIA' VINTO


Elezioni in Abruzzo, affluenza definitiva degli aventi diritto al 53%. E magari qualcuno (pare il candidato della destra) dirà di avere vinto.
Invece ha vinto il partito di chi non vota, di chi in questa classe politica non riconosce una classe degna di sedere ai posti di comando. Ha vinto chi vorrebbe questa gente fuori dai coglioni, fuori dalle amministrazioni locali, fuori dalle stanze del potere, fuori dal governo. Ha vinto chi vorrebbe che il sistema della politica cambi radicalmente, che i pagliacci di PD e PdL vengano mandati a produrre per il bene del paese, ha vinto l'Italia civile.
Ma ovviamente il fatto che un candidato che prende la metà della metà dei voti degli aventi diritto si dichiari vincitore è una delle tante cialtronate di questa Italia da operetta tragica. E così il vincitore alzerà la manina, canterà vittoria e avrà il suo bravo posto da spartizione di favori e affini, per la gioia di famiglie e famigghie che fiduciose hanno messo la fatidica crocetta per il bene (in questo caso) della regione. Certo che dopo la performance dell'ex sindacalista Del Turco qualcuno ha ben capito lo spirito che anima i nostri componenti della casta, quindi pare perfino ovvio il cambio di banderuola in atto, e diamo atto al PD di questa nuova entusiasmante prova di rinnovamento rispetto al vecchio passato comunista.
Mentre per il bene della ragione prima o poi auspico che il partito dei non votanti la crocetta la metta al più presto su questa gente impresentabile agli occhi di un popolo civile.
(nella foto un autorevole esponente del partito del non voto dei primi del '900, Gaetano Bresci)

domenica 14 dicembre 2008

PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA

Più lo leggo, più mi diventa chiaro chi, come e dove sta impedendo che l'Italia diventi un paese europeo degno di essere chiamato civile.

Piano di Rinascita Democratica

sabato 13 dicembre 2008

LA FRASE DEL GIORNO DELL'UMILE VIGNAIUOLO


"Stato e Chiesa siano separati!"


L'Umile Vignaiuolo ha espresso l'Altissimo e Rivoluzionario concetto alla cantina "Da Egisto" in occasione del solenne viaggio pastorale nel borgo di Montecaprino sul lago (AN).
Immediato il lancio in tutte le agenzie di stampa, satelliti intasati per due ore circa, ma la situazione sembra tornare alla normalità, si attende solo il leggero ritardo dell'Osservatore Romano e della Gazzetta dello Sport.
Ma noi non vi facciamo mancare niente e linkiamo prontamente nientepopodimeno che la notizia data dal Manifesto del Progressista Illuminato Ecologicamente a Carbonella alias La Repubblica, tò vai, godi popolo.

venerdì 12 dicembre 2008

SANTINI


Che l'attuale dirigenza politica a sinistra sia un guazzabuglio di cialtroni è certo una mia opinione, che comunque trova puntualmente riscontro ogni giorno su giornali e siti di informazione. Quando sulla prima pagina dell'Unità iniziò a campeggiare il badge per l'assegnazione del Premio Nobel ad Ingrid Betancourt il sospetto che il quotidiano fondato da Antonio Gramsci stesse pestando una gigantesca zotta si faceva sempre più consistente. Dopo la liberazione della Betancourt e dopo le sue dichiarazioni il sospetto si è fatto certezza. Segnalo qui due articoli molto esaustivi in proposito, tanto per confermare il fatto che se la stampa asservita ed imboccata dalla impresentabile destra italiana è nel suo genere piuttosto prevedibile, quella di sinistra brilla per la sua imprevedibile cialtroneria. Vi consiglio di leggerli molto attentamente:

"Nostra signora degli utili idioti 1"

"Nostra signora degli utili idioti 2"

tratti dal blog "Achtung Banditen" di Gianluca Bifolchi

C'è da chiedersi, alla luce di certe mistificazioni della nostra stampa di (dicono) sinistra, quali siano i santini che vorrebbero proporci alla luce di una riorganizzazione globale dell'arcipelago progressista, se ancora dobbiamo sopportare fandonie e falsi eroi scelti da gente che per quanto mi riguarda dovrebbe avere come strumenti di lavoro i sempiterni pala&piccone vuol dire che proprio non ci siamo. D'altra parte di che pasta sia la nostra stampa "progressista" lo possiamo tranquillamente evincere leggendo l'articolo del Prof. Gennaro Carotenuto

"Quelle vite degli altri accusano la nostra stampa" , successivo ad un altro articolo,

"Terrorismo di Stato in Colombia, scoppia lo scandalo dei falsi positivi"


tratti da "Giornalismo partecipativo" , un sito che raccomando caldamente a coloro i quali pensano che informarsi su "Repubblica" o su "L'Unità" o (scusate il termine) "Liberazione" sia incontrovertibilmente di sinistra. Sembra che la nuova situazione politica di alcuni paesi dell'America Latina come il Venezuela di Chavez, la Bolivia di Morales e l'Ecuador di Correa sia una perfetta trave nell'occhio per la nostra sinistra ancora troppo preoccupata di restare attaccata ai brandelli del sogno americano per poter cogliere quanto possano rivelarsi importanti i cambiamenti in corso di un continente finora martorizzato dalle politiche spesso assassine delle amministrazioni americane. Eppure i leaders bolivaristi sembrano tuttora determinati a continuare la loro lotta per un processo di consapevolezza e partecipazione del popolo, cosa che a quanto pare fa ancora inorridire l'opposizione italiana e la sua emanazione stampata. Tutto ciò non può quindi non provocare in qualsiasi sincero sostenitore dei principi di libertà ed autodeterminazione dei popoli la massima attenzione sugli sviluppi della situazione dei paesi dell'America Latina, sperando che prima o poi qualche organo di stampa si decida a fare seriamente il suo lavoro.

Telesur , per chi mastica un pò di spagnolo, è una web-TV che consiglio appassionatamente a chiunque voglia informarsi in maniera più approfondita.

PREGHIERINA DEL MATTINO

Omelia e preghiera cantata dal Vescovo di Pisa, almeno credo.


BYE BYE BETTY

Alla veneranda età di 85 anni Betty Page ci ha lasciati. Grazie all'immaginario erotico che ha contribuito a creare in un'epoca in cui qui in Italia la materia era un inossidabile tabù, il suo fascino è rimasto inalterato fino ad oggi, tanto che il suo stile è tuttora fonte di ispirazione ed imitazione. Betty Page ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'eros del '900 proponendosi con sensuale veemenza ma anche con una maliziosa grazia, in divertenti "balletti" che hanno poi creato quello che è ora definito Burlesque, ma anche sdoganato la pratica del bondage, roba che tuttora fa inorridire i bacchettoni di ogni latitudine; Credo sia doveroso un omaggio ad una delle più belle e sensuali donne del '900, che ci ha lasciato in un'epoca nella quale difficilmente tramanderemo le gesta delle soubrettine dell'attuale carrozzone televisivo nè fra qualche anno ci ricorderemo di qualcuna di loro.

ALTRO CHE L'UOMO NUOVO


Chissà se Giovanni Lindo Cristiano Ferretti era serio quando declamava queste parole. Il Comunismo doveva formare l'Uomo Nuovo, dal 1991 l'appalto è andato ad una non ben identificata "sinistra", dal 1998 ogni militante ha finalmente capito che ci si può tranquillamente continuare a fare le seghe con la destra. Dalle seghe siamo passati a farci dei veri e propri gangbang, con la destra. Quella politica, intendo. Una cosa è certa, per trovare l'Uomo Nuovo bisogna ricorrere ai deliri lisergici di Liberazione che saluta il Compagno/a Vladimir Luxuria conquistatore di una sperduta punta di un'isola dove periodicamente scaricano personaggi del gran carrozzone pseudovip proposti in varie epoche quindi ripresentati in versione Robinson Crosuè rimediando debiti paragoni con Paolo Villaggio piuttosto che con il celeberrimo protagonista del libro di Stevenson. Essere di sinistra non è mai stato facile; significa scegliere di avere nemici più potenti di te ed avere come compagni di lotte quasi altrettante teste di cazzo. Chi ha fatto il '68 insieme a Ferrara, Liguori, D'Alema, Sofri e Veltroni dovrebbe vergognarsi; chi ha fatto il 69 con Emma Bonino anche. La grande famiglia del comunismo ha prodotto un numero incalcolabile di gruppi e gruppuscoli ognuno col suo limitato perchè, ma determinatissimi a combattere per la propria identità tanto da provocare lo stesso fenomeno nel grande monolite, il Partitone, la Chiesa, l'Icona di ogni centralismo. PDS, DS, PD, manca la combinazione PS ma, a parte il copyright detenuto dalla Pubblica Sicurezza il nuovo corso riformista vorrà senz'altro evitare ogni possibile riferimento alla parola "socialista", che già Bonaiuti ha ricominciato a dare del "marxista-leninista" al povero Walter, che però anche lui dare dell'irresponsabile al Sommo Silvio eccerto che poi lui si adonta e poi coi suoi ciottolini ci vuole giocare solo lui. Il problema è che i ciottolini saremmo noi italiani, compresi quelli che il giorno delle elezioni si auguravano che tutta l'Italia venisse sommersa da una coltre di gas lisergico esilarante e che gli italiani avrebbero votato in massa per Donatella Versace come premier, anche solo per vedere la faccia di Napolitano al momento di darle l'incarico. Quanto sia difficile essere di sinistra, comunque, lo dimostra questo pregevole articolo del Professor Gennaro Carotenuto sul "Manifesto" a 50 euro.
Quando a sinistra si prendono certe decisioni si rimane con la sensazione che queste non vengano da partorite da decenni di lotte e battaglie ma da decenni di canne e qualche acido smaltito male.
Attualmente la stampa di sinistra mette in campo "Liberazione", "Il Manifesto" e, dai sù mettiamocelo, "L'Unità"; giornali, a parte l'ultimo, con tirature da fanzine del Fan Club di Jimmy il Fenomeno e che ad ogni soverchiante difficoltà economica rispondono con l'ultraliberista metodo di fare i prezzi come cazzo gli pare (il Manifesto) agitando l'attentato alla libertà di stampa oppure licenziando (Liberazione) ricordandoci che la lotta di classe sì, ma a casa vostra che qui si sporca il tappeto. Ogni tanto viene ancora il volontario volenteroso che porta direttamente al mio uscio la copia di "Lotta comunista" ed io, commosso, gli lascio puntualmente la "sottoscrizione" ricevendo puntualmente l'invito a presntarmi alla riunione giorno X ora Y dalla quale sono sicuro uscirei dopo 5 minuti brandendo una motosega grondante sangue e brandelli di carne umana ridendo come un pazzo; non per volere male ma ho avuto un approccio abbastanza esaudiente negli anni della contestazione studentesca fine '70 ed al tempo la mia giovane età mi impediva di dissentire in modo grandguignolesco così come mi viene d'istinto quando vedo la stupidità umana deragliare in modo tanto osceno. E' certamente lodevole pensare che il mondo possa cambiare anche se da quarant'anni per riunirsi basta l'antibagno del "Bar Veloce", la problematica si acuisce quando se ad esempio si è in 6 si passa la metà del tempo a mettere d'accordo le 3 correnti interne su chi debba andare ad ordinare i ponci. Ma sto divagando. Sto invece convincendomi che la nascita del PD sia stata la più grande fortuna possibile per la sinistra italiana. In un colpo solo ci siamo ritrovati fuori dai coglioni i cattolici, i riformisti, i rutelliani e Fabio Mussi. Per non parlare di Veltroni. Adesso si può fare un nuovo, grande, unico, partito di sinistra! Cioè. Si potrebbe. A giudicare dall'attività di questa sinistra, alla quale non è bastato l'eroico sacrificio del Prode Capitan Fausto che è stato per mesi praticamente incollato alla sedia di Porta a Porta per Pvopagave il Vevbo, sembra che Ferrero stia conquistando posizioni su Lamberto Sposini e se fa il bravo gli faranno fare il commentatore dell'Isola dei Famosi, argomento ora centrale del dibattito politico a sinistra, dibattito che rischia di incanalarsi in più ampio dibattito il quale probabilmente produrrà un documento programmatico nel quale si spiegherà come e qualmente i reality sono un formidabile elemento di propaganda per le masse e che si prenderà in esame di mandarci anche Caruso sperando di riaverlo indietro almeno in spirito. Sparito Diliberto dalle TV dopo che rivoltò Berlusconi come un calzino durante la campagna elettorale vinta poi da Prodi, non sembra esserci una classe politica capace di realizzare una strategia, una linea ed un programma per una grande nuova coalizione progressista e di sinistra. Le maschere sono quelle incancrenite dalle poltrone di Montecitorio e di Palazzo Madama, dall'assenza sistematica di ogni contatto con le realtà sociali che dicono di rappresentare. La lotta politica è uno scontro di risiko dove ci sono da conquistare potentati economici, mantenere enti, congreghe, comitati d'affari, niente di nuovo sin da quando la Democrazia Cristiana governava imperturbabile coi suoi padrini arcaici, bastava sapere in quale squadra giocare: Massoneria, Opus Dei, Rotary, Lions, Confindustria, Camorra, Mafia, 'ndrangheta, Stidda, Sacra Corona Unita, Polizia Municipale, Guardia di Finanza, Carabinieri, Esercito, Guardie Forestali, Carabinieri Sommozzatori, Palombari ciclisti e la nostra sanguisuga preferita, la Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Chi sostiene che sia cambiato qualcosa deve essere parecchio convincente. Altro che l'Uomo Nuovo.