mercoledì 30 dicembre 2009

ANNI ZERO: IL KALI YUGA


Lungi da me il voler fare citazioni tanto per fare il sapientone: il mio diploma di terza media inferiore è lì, a perenne monito, a ricordarmi che il mio biglietto da visita in questa Terra delle Opportunità è di quelli fatti con quei cartoncini coi quali, nei momenti di necessità estrema, ci si fanno i filtri per sigarette farcite.

Però ebbi modo una decina d'anni fa di leggere un interessante saggio di Renè Guènon dal titolo "Il Re del Mondo", che riprendeva il tema dell'Agarttha (o Agartthi, a seconda della gradazione della birra, credo) e del centro spirituale sotterraneo dal quale sarebbero nate tutte le forme di culto conosciute; una teoria che, se valutata attentamente e se ci si lascia prendere dalla torrenziale eloquenza di Guènon, ha un suo fascino nonchè una base plausibile se consideriamo il sistematico ricorso al linguaggio esoterico, metaforico e sostanzialmente paraculo dei profeti e dei Messaggeri delle più svariate rivelazioni.
Nel saggio, Guènon faceva anche riferimento al Kali-Yuga, l'era oscura in cui ogni insegnamento sarà corrotto e mistificato ed in cui l'umanità perderà contatto con la sua natura essenziale, un periodo che durerà un qualche centinaio di migliaia di anni dopo di che il mondo come noi lo conosciamo finirà per fare posto ad una nuova era di pace & prosperità.

Ora, tralasciando le allegorie vediche come l'apparizione del decimo avatara di Visnù a cavallo di un destriero bianco con tanto di immancabile spada de fòco (e qui prima di Guènon mi viene in mente l'indimenticabile Mario Brega), i Veda non sono le uniche scritture sacre che fanno riferimento ad una lunghissima età oscura di grandi conflitti e grande confusione etica e morale: il buddismo infatti divide in tre periodi il cammino dell'essere umano: Primo, Medio ed ultimo giorno della Legge; chiaramente ora siamo nell'Ultimo Giorno della Legge, le cui caratteristiche sono pari pari quelle descritte nei Veda come Kali-Yuga.

Il saggio di Guènon comunque é una continua scoperta di come teorie, simbologie e parabole di testi sacri provenienti da ogni angolo della terra presentino inquietanti similitudini se non dei veri e propri plagi, avvenuti però in tempi ed a distanze inconciliabili con delle semplici prestiti, e comunque è un saggio tanto agile e veloce quanto rigoroso ed affascinante, che consiglio caldamente.

Il punto, per noi che abbiamo salutato il nuovo millennio, è che siamo nella merda.
Sì, alcuni di noi guardano le stelle come affermava Oscar Wilde, ma può darsi che per un dandy raffinato e dalla mente poliedrica la cosa possa anche bastare mentre per noi uomini ipertecnologici ma grezzi come la carta a vetro del 12 i riscontri terreni sono l'unica cosa che genera il nostro metro di giudizio; e così dopo un secolo incredibile come il '900 nel quale l'umanità ha accellerato il suo corso come mai nella Storia, ci ritroviamo in questi anni zero constatando che stiamo andando verso un vuoto senza fondo schiacciati da un improbabile desiderio di benessere che ha come risultato il tenere 2/3 del mondo a morire di fame, ed 1/3 che mangia ma che fa a gara per restringere il numero di chi si accaparra le risorse della Terra.

Direi che sarebbe già abbastanza per essere definita era oscura.

E non sarebbe comunque una tragedia se l'umanità stesse percorrendo un sentiero IN AVANTI, crescendo e migliorando se stessa, seguendo la strada dei diritti dell'individuo, di regole di convivenza che permettano a chiunque di fare delle scelte reali e non dettate da necessità di mera sopravvivenza. Stiamo diventando un'unica ed enorme periferia dell'Universo con alcune oasi di cartongesso nelle quali esseri apparentemente benestanti si agitano per migliorare la facciata di cartongesso. Solo quella.

L'Amore è vincolato da assurde credenze millenarie perpetrate con la violenza e l'arroganza del potere, compiendo genocidi e stermini di interi popoli o assoggetandoli al loro credo in virtù della stretta fratellanza con tiranni e despoti di ogni genere: il risultato è che un venditore di tappeti come Berlusconi può affermare di far parte del Partito dell'Amore ed essere preso sul serio da qualcuno.

Il risultato è che il normale flusso corporeo composto da attrazione, contatto e scambio di sensi è mediato da gente che se la tocchi si spacca un femore, vedi la esilarante aggressione al Papocchio. Gente che nega la parte più nobile e profonda dell'Amore, colmando spesso la loro carenza di possibilità di contatto rovinando la vita a ragazzini che si credono in mano ad una vera autorità morale. O di gente che ha preso il "Simposio" di Platone un pò troppo alla lettera.

In questi anni zero non ci sono figure di riferimento tra chi lotta affinchè il cammino dei diritti, la crescita verso l'alto dell'umanità continui a fare un passo avanti.
Barack Obama ha vinto il premio Nobel per la Pace. Con tutto il rispetto per il suo difficile ruolo tanto valeva darlo ad un consulente matrimoniale qualsiasi. O al meccanico di Piazza Mazzini, uno dei pochissimi meccanici onesti, veloci, gioviali e capaci rimasti sulla faccia dlla terra.

In questi anni zero tante figure di medio calibro, sulle quali però aleggia lo spettro che si sta agitando in Sud America. Non so dove questo continente sarà fra dieci anni, ma sicuramente allo stanco, corrotto, guerrafondaio mondo occidentale ed al suo contraltare arabo, all'indecente contraddizione cinese ed all'ormai privo di propulsione mondo orientale sta contrapponendo la strada della riappropriazione di sè e quindi è un motore in movimento che a mio avviso è degno di attenzione.

Anche e soprattutto perchè i nostri media occidentali, compresi quelli di certa sedicente "sinistra", fa a gara per disinformare al riguardo.

Siamo ancora fermi ai no-logo, no-global, no-TAV, no-Nukes e giustamente ma senza una strategia per TOGLIERE il controllo delle risorse a questa categoria di potenti, quelli che hanno mosso i fili di Copenhagen, quelli per cui una banca vale più di un pianeta.

In Sud America l'influenza degli Stati Uniti d'America sta arretrando perché i popoli lo hanno voluto, ed hanno pagato prezzi di sangue dei quali la nostra infallibile stampa ha pensato bene di trattare alla stragua di liti condominiali.

Noi siamo messi veramente male. Non stiamo coltivando adeguatamente la lotta, lasciamo soli ragazzini di vent'anni le cui icone sono più o meno il loro sapere, Che Guevara contro Mussolini, nelle periferie le droghe lasciano trentenni-zombi felicemente decerebrati, non vogliamo più lottare per strada, probabilmente non dobbiamo più.
Dobbiamo cambiare strategia, forse renderci ancora più invisibili, forse dedicandoci di più alla riscoperta di noi stessi, anche per capire meglio gli altri.
Gli anni zero sono stati un vuoto, se è stato uno sbalzo d'aria o l'inizio di una picchiata fatale lo scopriremo presto.

martedì 29 dicembre 2009

LO STESSO TRENO DERAGLIATO A VIAREGGIO


Martedì 22 dicembre alle 17.30 circa, lungo la linea ferroviaria tirrenica, all’altezza di Gavorrano-Giuncarico (Gr), una delle cisterne di un treno merci che trasportava Gpl, stava viaggiando con le ruote completamente avvolte dal fuoco, quando un automobilista lo ha notato ed ha immediatamente avvisato i vigili del fuoco. Il treno che viaggiava in direzione sud è stato fermato prima della stazione di Grosseto. I vigili hanno spento il fuoco e raffreddato i freni del carro.

Il treno è lo stesso deragliato a Viareggio il 29 giugno scorso!
Il carico è lo stesso: Gpl (Gas di petrolio liquefatto)
La partenza è la stessa: Trecate (Novara)
La destinazione è la stessa: Gricignano di Aversa (Caserta)
La ditta del Gpl è la stessa: Sarpom (Società per azioni raffineria padana olii minerali)

Il transito da Viareggio è lo stesso: 22.16 (il 22 dicembre, avendo 14 ore di ritardo, è transitato dalla stazione di Viareggio alle ore 12.30 circa; la sera del deragliamento avvenuto alle ore 23.48 aveva circa un’ora e mezzo di ritardo)

La società incaricata della spedizione è la stessa: Fs logistica
L’impresa ferroviaria è la stessa: Trenitalia
Il gestore delle infrastrutture è lo stesso: Rete ferroviaria italiana (Rfi)

Il numero del treno non è lo stesso (da 50325 - quello deragliato a Viareggio - a 50329). Forse per opportunità le Ferrovie lo hanno modificato? Forse per necessità la proprietà delle cisterne non sembra essere la tedesca Gatx, bensì una società privata francese.
Il treno di Grosseto ha preso fuoco il 22 dicembre, lo stesso giorno in cui moriva, dopo 6 mesi, Elisabeth, 32^ vittima della strage di Viareggio.

Poteva essere una strage fotocopia di quella del 29 giugno

Dopo i 32 morti di Viareggio non è stato fatto ancora nulla per la sicurezza nel trasporto ferroviario. Moretti & C. continuano a giocare con la vita delle persone.
In questi mesi sono morti sui binari ancora ferrovieri e lavoratori delle ditte di appalto.
I viaggiatori e i pendolari sono costretti a sacrifici, sofferenze e rischi per il diritto alla circolazione ed alla mobilità. I vertici aziendali hanno ancora voglia di scherzare su panini, coperte, piazzale Loreto…
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteoli, si permette di dire che simili dichiarazioni sono dovute al fatto che i lorsignori sono solo un po’ stressati. Alla faccia dello stress: Moretti ha una retribuzione di circa 1.200.000 euro. E il cassaintegrato o il disoccupato da cosa dovrebbe essere affetto !?

Ricordiamo solo che il ministro dei trasporti egiziano, a seguito di un incidente ferroviario che il 17 ottobre scorso causò la morte di 17 persone, si è dimesso. Forse, nel paese degli eredi dei faraoni il buon senso e la responsabilità di certi signori è ben altra cosa da quella nostrana.


lunedì 28 dicembre 2009

IDENTITA' DE/GENERE


Una trans si impicca in un CIE.
Un' altra la trovano dentro un sacco, naturalmente stecchita.

Allo scoppio del caso-Marrazzo ci fu gran rumore intorno a questi corpi in transito e naturalmente i 60 milioni di allenatori di calcio si improvvisarono sociologi, tuttologi, antropologi nonché teologi e l'Italia fu sommersa da uno tsunami di luoghi comuni pecorecci, battutazze da caserma e seriose considerazioni dal livello intellettuale quasi leghista, il che sta a significare più o meno risalire ai tempi in cui ancora non era stata scoperta la ruota.

Ho maturato poche convinzioni nella vita, ma quelle poche sono per mia fortuna ben salde ed una di queste è che la prima condizione necessaria e sufficiente per costruire un mondo vivibile è partire dall'assunto incontrovertibile che prima che ogni altra categoria siamo innanzitutto esseri umani.

E che ogni discriminazione è di per sé un crimine contro l'umanità.

L'omofobia è uno dei crimini contro l'umanità più odiosi e schifosi che essere umano possa compiere ed il perché è presto detto: l'umanità durante il cammino della sua vita cerca, oltre ai vari metodi per sostentare se stesso e realizzarsi secondo le proprie potenzialità, l'Amore.

Tutti lo abbiamo crecato, tutti abbiamo pensato di averlo trovato ad un certo punto, la maggior parte s'è dovuta poi ricredere per poi ri-illudersi poco dopo, ri-ricredersi e così via. Ma tutto liberamente, alla luce del sole, esternando tranquillamente i propri sentimenti, magari confidandosi con amici/amiche o conoscenti, magari ritrovandosi con fiaschi di vino, della buona erba e una chitarra su uno scoglio ad ululare il proprio tormento.

Noi possiamo, siamo etero, ci piace la topa, siamo nell'onda del mondo, rientriamo in un canone: uomo ama donna, ragazzo ama ragazza, when a man loves a woman, tutti ci ascoltano, siamo poeti, pazzi, romantici, facciamo serenate, corteggiamo in pubblico, insomma abbiamo il riconoscimento timbrato e vidimato sui nostri sentimenti: che culo.

Quando un bambino crescendo però comincia a pensare che in questa festa dell'Ammore per Bravi Ragazzi c'è qualcosa che non torna, la prima cosa di cui si accorgerà è che il fatto che ci sia qualcosa che non va risulterà molto irritante non per sé quanto per tutto il suo spettro di conoscenti, parenti, amici, amichetti e finanche il vicinato e limitrofi.
Imparerà che non può giocare con i suoi giocattoli preferiti, non può mettersi i vestiti che vorrebbe, non può. E basta. Semplicemente non può.

E più tardi imparerà altrettanto velocemente che se vuole amare non potrà farlo come tutti gli altri. Deve nascondersi. Non potrà raccontare, non potrà confidarsi, non potrà nemmeno confessare che ama. Intanto il corpo diventa un corpo in transito. Vuole un corpo che corrisponda alla sua anima. E l'isolamento dalla comunità, dal mondo "di tutti" si allarga, le relazioni si stringono a quella con i pochi simili conosciuti ed a qualche compiacente conoscenza, qualche umano più "tollerante" (ma porcoddio, che cazzo vuol dire "tollerante"? Perché sottolineare la cosa quasi fosse un gesto di condiscendenza invece che un sacrosanto DIRITTO?).

Una trans, o transgender o come altro voi vogliate chiamarlo è un'identità in cammino e non necessariamente di rincorsa. Ma è una persona. Oddio, mi sento quasi idiota nel doverlo sottolineare, così come mi sento solennemente incazzato per il semplice fatto che oggi, A.D. 2009, esista ancora gente per cui il ricordare questo semplicissimo dato di fatto è ancora strettamente necessario.

Una trans non solo sarà inibita fin dalla più tenera età nei suoi sentimenti e nella sua espressione, ma come piccolo ulteriore danno collaterale avrà il non lieve problema del come sostentarsi una volta cresciuta. Lavorare? Come no? E dove? Chi si sente di assumere una trans? O di farsi difendere da un avvocato trans? O far lavorare una trans in fabbrica? O farle guidare un mezzo pubblico? O farle fare l'amministratore di condominio?
Capiamoci, lavori che le trans che vogliano farli sarebbero tranquillamente in grado di svolgere, ma c'è un problema: i cittadini "normali".
E quindi?
Che domande: per i cittadini "normali" questi scherzi di natura devono nascondersi, stare lontani dalla "società civile", come se la loro sola presenza costituisse un attentato alla stabilità degli equilibri che la meravigliosa, paradisiaca società odierna, sviluppatasi e cresciuta sotto l'ala delle religioni monoteistiche, di signori della guerra e lobbisti più voraci di avvoltoi è riuscita a creare per il benessere di tutti.

E così è bell'e pronto il bollino di "diverso" grazie al quale i "normali" possono sentirsi "normali", rassicurati, ben integrati nel proprio modello. Almeno nelle intenzioni di chi questo modello lo ha portato avanti.

Il risultato è che ogni forma d'amore non rispondente ai canoni di chi considera un abominio l'avere passioni, espressioni, desideri non allineati a quelli imposti dalla morale viene violentemente segregata in quelle catacombe oscure dove la vera natura dell'essere umano sfoga le sue repressioni. Solo che lì le trans si accorgono di non essere sole, che ci sono altri corpi, apparentemente non in transito, anzi ben allineati e conformati, che vanno a cercarle.

Perché è ovvio che se per trovare un lavoro devi negare te stesso la strada diventa quasi una conseguenza naturale.
Ma infatti, cosa cazzo ci fanno file e file di auto a Coltano, a Migliarino, al Cinquale?
Mica verrete a dirmi che tutte quelle auto che incessantemente ogni giorno della settimana sfilano davanti alle trans in attesa di clienti sono bravi cittadini, padri di famiglia timorati di Dio?
Ah, sì?

Oh cazzo.

Sta a vedere che tutte le ciance sull'ordine naturale, sulla famiglia unico nucleo possibile per predisposizione naturale, su normalità e diversità sono tutte maestose, imperiali

CAZZATE!

Sta a vedere che ciò che un essere umano può sentire va molto al di là del tragico schematismo retaggio delle epoche tribali e della pestilenziale dottrina religiosa che per meglio mantenere il controllo sui propri sudditi - giova qui ricordare che le Chiese sono prima di tutto Potere Temporale, politico ed economico, poi, forse, potere spirituale - ha da sempre tenuto bene in evidenza la sua lavagnetta con buoni e cattivi, non sia mai che qualche buontempone voglia convincermi che le religioni sono messaggi d'amore all'umanità intera mentre nessuno come loro ha dato il suo contributo per dividere, discriminare, ostracizzare in culo all'uguaglianza, al rispetto reciproco e, in definitiva all'Amore.

E così siamo al ridicolo. I "normali", la cosiddetta "società civile" si sente ancora minacciata dalle trans e dai "diversi" in generale e tutto questo dopo averli discriminati, esclusi, minacciati, uccisi, violentati, vessati per secoli.
Lo schifo ed il ribrezzo di questi difensori del modello culturale impostoci da questi ominidi non ha veramente fondo. Non è solo ipocrisia, è godere nel fare del male agli altri.

Non credo siano sufficienti i numeri delle aggressioni di cui gay, lesbiche e trans sono stati vittime perché chiaramente non basta ai crociati della "normalità" cercare di cancellarne i sentimenti e le passioni, costoro si sentono talmente in pericolo che devono ricorrere all'aggressione fisica.

Non so quale atavica perversione riesca a soddisfare coloro che godono nel negare a queste persone la semplice possibilità di avere una vita. So comunque che gli omofobi, le Chiese, i teorici delle diversità come malattie, sono colpevoli di un efferato crimine contro l'Umanità, negando a delle persone la possibilità di vivere insieme alla propria comunità, di esternare e confrontare i propri sentimenti insieme ad altre persone con passioni e sentimenti differenti e per questo ritengo giusto diventare a mia volta intollerante e se il caso lo richiede anche violento contro questa gente.

Dovrei forse fregarmene in quanto etero?
No, non funziona così. Secondo questi signori neanche io sarei libero di coltivare un'amicizia con una persona di quelle che amano mettere sotto la dicitura "diversi", andarci a bere un aperitivo, a teatro, ad un concerto, a cena fuori: metterebbero il bollino anche a me.
Purtroppo per loro non sono molto interessato ai bollini che questa gente mette specialmente perchè ho già apposto su di loro il mio, quindi per quanto mi riguarda possono consumarsi il fegato e ridurlo a dadolini, con mia enorme soddisfazione, o addirittura levarsi dal mondo con mia ancor più enorme soddisfazione.

C'è il non secondario problema che, non avendo amicizie trans, per ora non posso far scoppiare qualche decina di fegati ma non c'è problema, ho pazienza.

Quando si arriva a definire un ordine naturale escludendo e discriminando altri esseri umani impedendo loro di amare liberamente diventa palese quali siano le categorie che vanno veramente escluse e discriminate dal mondo civile se si vuole costruire un mondo pacifico ed armonioso.

Un piccolo appunto sui complici, e qui devo riprendere l'ala sedicentemente chiamata "progressista" del nostro paese, con la parola "diritti" sempre in bocca e la lingua perennemente sbavante sul culo del Papa, il vero ed unico Generatore di frasi per il sito "Graziealcazzo".
Se avete modo di leggere con continuità "Repubblica" vedrete che non uno sbadiglio di Stramalidetto16 viene perduto. Amici del PD sappiate che sappiamo. Sappiate che l'avere notevoli quantità di danaro ben custodito dentro lo IOR ad esempio, presso una sparuta rappresentanza di elettori rappresenta un tradimento ma chiaramente so benissimo che a voi frega una cippa. Pazienza, a me basta farvelo presente oltre ad evitare accuratamente di votarvi.
Magari poi parleremo della CGIL napoletana se proprio voglio farmi quattro risate ma ogni cosa a suo tempo.
Intanto mi godo un simpatizzante dell'Opus Dei come Deus Ex Machina del PD, il quale è anche personalmente intervenuto alla santificazione di Escrivà De Balaguer con tanto di esegesi misticheggiante e soprattutto entusiasta.
Il perché a questo punto D'Alema (perché è di lui che sto parlando) non si levi dai coglioni e non si chiuda in un convento con un cilicio nel sottopancia rimane un simpatico mistero.
Scusate, ho divagato ma nemmeno poi troppo.

Già, sto parlando in un paese dove svariati milioni di rincoglioniti stanno beandosi di un Partito dell'Amore al governo.
Ho paura che quando l'Italia attuale cercherà di recuperare la sua dignità dovrà prima di tutto riprendere in mano il vocabolario per sapere cosa cazzo significhi questo vetusto termine.

FRANA ITALIA


In Italia si può morire di tutto, ma non di noia.

Il complotto del Partito dei Picchiatelli Combattenti dopo Berlusconi ha colpito ancora, stavolta grazie ad una pasionaria che ha sbirillato un pò di tonaconi Papa compreso.

Nel frattempo Berlusconi ha coniato il "Partito dell'Amore", cioè il segnale definitivo che questo qua ci ha preso tutti per dei deficienti e, per quanto riguarda una consistente fetta dell'elettorato italiano, ci ha preso alla grande.

Quello che è veramente inquietante, alla fine, è ciò che è successo dopo l'aggressione a Piazza Duomo.

L'attuale classe politica si è stretta come un sol uomo attorno a se stessa, le voci dissonanti sono state tacitate, il consenso verso Berlusconi è levitato, l'opposizione invece ha fatto parlare il suo vero capo, D'Alema, mentre a Bersani hanno infilato un registratore in bocca con una frase ripetuta di continuo, "no leggi ad personam", che ripete a cadenza giornaliera nell'intento di mostrare la sua statura di politico e di statista.
E se l'opposizione è, come è, in mano a D'Alema, saprete benissimo che potete anche mettervi l'anima in pace visto che il fine stratega coi baffetti è l'unico politico italiano con più fallimenti sulle spalle di tutto l'emisfero occidentale (e non sono ancora abbastanza informato riguardo a quello orientale.

In tutto ciò abbiamo la definitiva consacrazione del PD a Stampella Ufficiale del governo, quindi per quanto mi riguarda e come da sempre sospetto ogni elettore piddino che strepita contro l'attuale presidente del consiglio o è in malafede o è un cretino integrale.
I piddini sanno benissimo che le "RIFORME" saranno nient'altro che una merce di scambio dalla quale Berlusconi e la Lega trarranno il massimo del risultato, che il conflitto d'interessi non sarà minimamente sfiorato, che nessun lavoratore trarrà il minimo giovamento da nessuna delle riforme che vogliono "fare insieme", che Berlusconi non si farà processare, che l'armata berlusconiana continuerà ad imperversare più arrogante e spocchiosa che mai, che dopo la sinistra anche l'ultima barricata parlamentare, quella di Di Pietro, verrà isolata e messa in un cantuccio in nome della Solidarietà nazionale.

Il tempo che abbiamo perso per colpa dei D'Alema e dei Veltroni non ci verrà mai reso ed è stato tolto alla ricerca di un'aggregazione socialista, laica e legalitaria che proponesse un'alternativa reale, quasi vent'anni a districarsi tra ulivi, asinelli, querce, garofani, progressismi, margherite e crisantemi per poi ritrovarsi con una opposizione reale formata da Di Pietro, popolo viola, qualche giornalista e due-tre comici.

E Berlusconi, ovviamente, fa il cazzo che gli pare.

Questo è un conto che le "menti" dell'attuale Partito Democratico saranno chiamati a pagare.
Ora che il gioco è scoperto, ora che la maschera è caduta, questo miserabile accrocchio di incapaci, avidi, lecchini ed arrampicatori, unitisi con la sola funzione di dare un sostegno popolare all'attuale governo grazie alla manifesta incapacità ed inadeguatezza a svolgere il ruolo di una normale opposizione, per cui una gran parte dei nostri undicenni neanche tanto svegli si sentono in dovere "tanto vale" di continuare a votare e sperare nel mafioso piduista.

Spiace doverne prendere atto, ma ti costringono a non poter fare altrimenti.

D'altra parte ognuno ha una missione da compiere: quella di chi vota PD è di leccare le briciole da terra. E ne sono felici.

E' la loro missione.

Nel frattempo, visto che la Natura sa quel che fa, l'Italia sta franando.

mercoledì 23 dicembre 2009

3 IN DIECI MESI! LE TROMBATE DI SILVIO? NO, I SIMBOLI DI VENDOLA!


Non è giusto.

Nella Storia della Repubblica Italiana solo puntuti e poco accademici ricercatori, speleologi delle crepe della Storia alla maniera dei Wu Ming ricorderanno la meravigliosa comparsa della formazione politica denominata "Sinistra e libertà".

Ora, non me ne vogliano i compagni seguaci del porcellino con l'orecchino anche detto Babe, il leaderino coraggioso, questa storia dei tre simboli frutto di altrettante scissioni nel giro di dieci mesi mi pone automaticamente dei quesiti.

Il primo è:

CHI CAZZO SIETE?

Il secondo è:

COSA CAZZO VOLETE?

E ce n'è anche un terzo, che dice più o meno:

DOVE CAZZO ANDATE?

Dove sono i verdi? Chi ha rubato i socialisti? Che volete rispetto a RC, o al PdCI, o al Partito Marxista-Leninista? (ah, complimenti per il manifesto, mancava qualche partecipante alla corsa "io mai stato madre russia", vi meritereste una cura Ludovico a base di Precariopoli)

E in buona sostanza: non vi pare che se un progetto politico dopo dieci mesi è già a livelli di queste pagliacciate sarebbe il caso di prendere e, a coda bassa, alla zitta e senza farsi troppo vedere, rimescolarsi dove si crede più opportuno (anche nel PD, toh mi sento buono) e vedere se le formazioni ed i gruppi della sinistra extraparlamentare tornano ad essere meno di 47?

C'è una spirale repressiva in corso d'opera che, a mio avviso, dovrebbe tenere tutti sullo stato di allerta permanente e compatti, se possibile. Inutile che posti link, controlink, video, fatti, misfatti & altro ancora.
Ora anche i social network sono andati a scuola di Sicurezza da Maroni.
Tengo a far presente che non era una tavolata di spiriti libertari e che i suddetti social network sono aziende floridissime il cui scopo è fare sempre più soldi, avere meno grane possibili da qualsiasi potere perchè altrimenti il fatturato cala e per il resto spassarsela il più possibile, visto che il sistema dei social network è molto utile anche a chi governa perchè una banca dati del genere finora era paragonabile solo a quella delle Questure e dei Carabinieri, mentre un Facebook è lì, gratis e tutto colorato.

Prendo quindi spunto per riflettere sul se farà prima la destra a spedire tutti i comunisti a Capo Marrangiu o all'Asinara, oppure la sinistra a rifondarsi in un unico partito. Di sinistra. Serio.

Sì, vabbè.

martedì 22 dicembre 2009

"chi va alla scuola comunale fa una scelta ideologica"


La vogliamo commentare QUESTA NOTIZIA?

No, dai.
Ma vogliamo pure commentarla?

Premesso che a mio parere non starei troppo a lamentarmi, se fossi uno dei genitori dei bambini esclusi dal coro natalizio in quanto frequentatori di asili pubblici.
La Chiesa ha il diritto di fare e disfare a proprio piacimento in tutto ciò che riguarda il suo campo.
I problemi semmai nascono quando la Chiesa viene a ficcare il naso in campi che non le competono.
Come le leggi di uno Stato Sovrano.

La notizia è invece il sintomo, al pari del "Bianco Natale" di Coccaglio, di un crescente ricorso a leggi e leggine palesemente razziste e xenofobe partorite da ominidi convinti di stendere le dieci tavole delle Legge per la loro tribù.

Direi che le condizioni per un embargo verso i comuni a guida leghista ci sono tutte. E vediamo se prendono davvero anche le province.

domenica 20 dicembre 2009

L'UNICA MINACCIA GLOBALE


Davvero commovente lo sforzo dei potenti della terra nel far finta di cercare una soluzione al problema del riscaldamento globale e delle emissioni inquinanti.
Da morir dal ridere se non fosse una cosa terribilmente seria, di quelle che ad esempio i nostri pargoletti fascistelli col capello trattato al gel, la celtica sul giubbotto e la testa devastata dall' MDMA non capirebbero neanche dopo un quinquennio di corsi della Regione Lazio.
Oddio, non che la delegazione italiana si sia distinta per incisività, basta sentire la Prestigiacomo che sembrava capitata lì per sentire le previsioni del tempo per il capodanno.

Qualcuno che ha detto cose importanti c'è stato, però.

Uno di quelli che la nostra stampa, anche quella di sinistra, non manca di infamare non appena le si presenta l'occasione; uno di quelli che ha avuto il pregio di far emergere la portata della presenza nelle file della nostra sinistra di un discreto coacervo di INFAMI ai quali la possibilità che esista una sinistra vera fa venire l'orticaria e che si adoperano affinchè il carrozzone che vediamo abbia vita più lunga possibile.

Quest'uomo è Hugo Chavez.
L'uomo che ad oggi vanta il primato di spappolamento di fegati in tutto il mondo occidentale e solo per questo ha diritto a passare nella mia personalissima lavagna dalla parte dei buoni.

E anche in questa occasione ha segnato un punto a suo favore, un punto pesante perchè mette a nudo una verità che nella nostra piccola, stupida e patetica italietta berlusconiana verrà infamata, sepolta, irrisa e vituperata da tutto l'arco costituzionale nonchè da una buona fetta della sinistra extraparlamentare in attesa di ricevere il permesso di rimettere il capino in Parlamento.

Ecco gli stralci più importanti del discorso del leader venezuelano ripresi da "Contropiano"


[...] Il testo presentato non è democratico, non è inclusivo. Ero appena arrivato e ci stavamo sedendo quando abbiamo sentito la Presidente della sessione anteriore, la Ministra, dire che c'era un documento in giro, che però nessuno conosce, io ho chiesto di esso, non l'abbiamo ancora, credo che nessuno ne sa nulla di tale documento top secret.
Certo come ha detto la compagna boliviana, non è democratico, non è inclusivo, e allora, signore e signori:
Forse non è proprio questa la realtà di questo mondo?
Stiamo forse in un mondo democratico? Forse che il sistema mondiale è inclusivo?
Possiamo aspettarci qualcosa di democratico, di inclusivo dell'attuale sistema mondiale?
Ciò che viviamo in questo pianeta è una dittatura imperiale, e da qui la continuiamo denunciano: abbasso la dittatura imperiale! E viva i popoli e la democrazia e l'uguaglianza in questo pianeta!

[...]C'è un gruppo di paesi che si credono superiori a noi del sud, a noi del terzo mondo, a noi i sottosviluppati, o come dice il grande amico Eduardo Galeano: noi i paesi travolti come da un treno che ci ha travolti nella storia [gioco di parole in spagnolo tra "subdesarrollado", sottosviluppato, e "arrollado", travolto o investito, n.d.t.].

Quindi non meravigliamoci di questo, non sorprendiamoci, non c'è democrazia nel mondo e qui siamo ancora una volta di fronte ad una clamorosa prova della dittatura imperiale mondiale. Poi qui sono venuti su due giovani, per fortuna le forze dell'ordine sono state corrette, qualche spintone qua e là, e hanno collaborato no? Là fuori c'è molta gente sapete? Certo, non entrano in questa sala, molta gente; ho letto sui giornali che ci sono stati alcuni arresti, alcune forti proteste, là nella strade di Copenhagen, e voglio salutare tutta quella gente che sta là fuori, giovani la maggior parte di loro.

[...] Uno potrebbe dire, signor Presidente, che un fantasma si aggira per Copenhagen, parafrasando Karl Marx, il grande Karl Marx, un fantasma si aggira per le strade di Copenhagen, e credo che questo fantasma va in silenzio per questa sala, va qui tra noi, si mette nei corridoi, esce da sotto, sale, è un fantasma spaventoso che quasi nessuno vuole nominare: il capitalismo è il fantasma, quasi nessuno lo vuole nominare.

È il capitalismo, là ruggiscono i popoli, là fuori si sentono.

Stavo leggendo alcuni slogan scritti sui muri per le strade, credo che siano di questi giovani, alcune le ho sentite quando venivano là i due giovani, ce ne sono due che ho annotato. Si sentono tra gli altri due slogan potenti. Una è: Non cambiate il clima, cambiate il sistema.

E io la assumo per noi.

Non cambiamo il clima, cambiamo il sistema!

E allora cominceremo a salvare il pianeta. Il capitalismo, il modello di sviluppo distruttivo, sta terminando con la vita, minaccia di terminare definitivamente con la specie umana.

[...]

Dicono per le strade questo: se il clima fosse una banca, lo avrebbero già salvato. E credo che è vero. Se il clima fosse una banca capitalista di quelle più grandi, già l'avrebbero salvato i governi ricchi.

[...]

I ricchi stanno distruggendo il pianeta.

Sarà che pensano di andarsene in un altro quando abbiano distrutto questo?

Avranno dei piani per andarsene ad un altro pianeta?

Per ora non se ne vede nessuno nell'orizzonte della galassia.
Mi è appena arrivato questo libro, me l'ha regalato Ignacio Ramonet che sta lì da qualche parte in questa sala; e finendo il prologo c'è una frase molto importante, dice Kempf questo, leggo: "Non possiamo ridurre il consumo materiale a livello globale se non facciamo che i potenti scendano di vari scalini, e se non combattiamo la disuguaglianza. È necessario che al principio ecologista tanto utile al momento di prendere coscienza, pensare globalmente e agire localmente, aggiungiamo il principio che impone la situazione: consumare meno e dividere meglio".

[...]

Voglio ricordarlo: i 500 milioni di persone più ricche, 500 milioni, ovvero il sette per cento della popolazione mondiale, sono responsabili del cinquanta per cento delle emissioni contaminanti, mentre il 50 per cento più povero è responsabile di solo il sette per cento delle emissioni contaminanti.

[...]

Signor Presidente, il cambio climatico non è l'unico problema che affligge oggi l'umanità, altri flagelli e ingiustizie ci attaccano, il fossato che separa i paesi ricchi e i poveri non ha smesso di allargarsi. [...] Il totale delle entrate dei 500 individui più ricchi del mondo è superiore alle entrate dei 416 milioni di persone più povere, i 2 mila 800 milioni di persone che vivono in povertà, con meno di 2 dollari al giorno e che rappresentano il 40 per cento della popolazione globale ottiene solo il 5 per cento delle entrate mondiali.

[...]

Adesso la causa, qual'è la causa?

Parliamo della causa, non eludiamo le responsabilità, non eludiamo la profondità di questo problema: la causa senza dubbio, torno al tema, di tutto questo panorama disastroso, è il sistema metalobolico distruttivo del capitale e il suo modello incarnato: il capitalismo.
[...]

Jean-Jacques Rousseau, sempre bisogna ricordarlo, diceva una cosa: tra il forte e il debole, la libertà opprime. Per questo l'impero parla di libertà, è la libertà di opprimere, di invadere, di assassinare, di annichilare, di sfruttare, questa è la sua libertà e Rousseau aggiunge la frase salvatrice: solo la legge libera.
Ci sono alcuni paesi che stanno giocando a che qui non ci sia un documento, perchè precisamente non vogliono una legge, non vogliono una norma, perché l'inesistenza di tale norma permette loro giocare con la loro libertà che sfrutta, la loro libertà che travolge.

Facciamo uno sforzo e facciamo pressioni qui e nelle strade perché da qui esca un impegno, esca un documento che impegni ai paesi più potenti della terra.
[...]

Può una terra finita sopportare un progetto infinito? La tesi del capitalismo, lo sviluppismo infinito, è un modello distruttivo; accettiamolo.

[...]

Fino a quando permetteremo che gli affamati non possano alimentarse, né alimentare i propri figli; fino a quando permetteremo che continuino a morire milioni di bambini per malattie curabili; fino a quando permetteremo conflitti armati che massacrano milioni di esseri umani innocenti, per appropriarsi i potenti delle risorse di altri popoli.

Che finiscano le aggressioni e le guerre, chiediamo i popoli del mondo agli imperi, a quelli che pretendono continuare dominando il mondo e sfruttandoci.

Niente più basi militari imperiali, né colpi di stato; costruiamo un ordine economico e sociale più giusto ed equanime, sradichiamo la povertà, fermiamo immediatamente gli alti livelli di emissioni, freniamo il deterioramento dell'ambiente ed evitiamo la grande catastrofe del cambio climatico, uniamoci nel nobile obiettivo di essere tutti più liberi e solidali.

[...]

Solo è possibile per il cammino del socialismo, il socialismo, l'altro fantasma di cui parlava Karl Marx, anche questo va in giro là, o meglio è come un contro fantasma, il socialismo, quella è la via, quella è la via per la salvezza del pianeta, non ho il minimo dubbio, e il capitalismo è il cammino verso l'inferno, verso la distruzione del mondo. Il socialismo, d questo Venezuela che per questo deve fare fronte alle minacce dell'impero nordamericano.

[..]

Se la natura distruttiva del capitalismo si oppone, allora lottiamo contro di essa e facciamo che ci obbedisca, non aspettiamo con le mani in mano la morte dell'umanità.

La storia ci chiama all'unità e alla lotta.

Se il capitalismo oppone resistenza, noi siamo obbligati a dare battaglia contro il capitalismo.

[...]Ascoltiamo Rosa Luxemburg quando disse: Socialismo o barbarie.


Grande Hugo.

E gli Omero Ciai, le Angela Nocioni ed i Sansonetti, i piddini che "Chavez è un dittatore" (sì, le Olimpiadi degli idioti qui sono permanenti) per non parlare dei nostri impresentabili leaderini possono continuare a leccare le suole delle sue scarpe. Ci vuol poco a capire perchè qua la sinistra non conta un cazzo.

sabato 19 dicembre 2009

D'ALEMA


La politica come servizio verso gli elettori o la politica al servizio del potere.


Tante volte non si fosse capito dove voleva arrivare.

Se qualcuno ancora avesse speranze su una partito con un progetto politico alternativo a quello che l'Italia si sta sorbendo può tranquillamente riporre le sue speranze in una càntera ed andare a piangere nell'angolino del tinello.
Hanno voglia i Veltroni (proprio lui, che faccia di bronzo, se gli avessero tirato un Duomo di ferro ghisato in ghigna c'avrebbe rimbalzato) ed i Franceschini ad inalberarsi: comanda Bersani, l'amichetto suo.
Ma se gli elettori del PD non hanno riconsiderato certe posizioni (NON) assunte dal partito fin dalla sua nascita dubito lo faranno dopo questo stringatissimo manifesto politico dalemiano che parla più di 100 "PROGRAMMI" scritti con la base come ai tempi dell'Ulivo.

Ok, niente di nuovo, comunque.

Ci tenevo solo a ribadire che ogni frase che ho scritto sul PD da quando ho aperto questo blog è ben lontana dall'essere confutata.

E sapeste come ci godo.




venerdì 18 dicembre 2009

LIBERTA'


Ecco, se c'è uno scempio che l' Homo Berlusconis ha compiuto ai danni della lingua italiana, quello riguarda la parola libertà; mettiamo in chiaro: non sono un pacifista. L'essere umano comprende nella sua specie curiosi elementi incapaci di intendere il reale senso delle parole. Oppure incapaci di intenderle senza mistificarle pro domo sua.
Al momento la compagine governativa si sente accerchiata dall'odio di chi non accetta, ad esempio, che il concetto di libertà si riduca al lasciare fare a Berlusconi ed ai suoi amichetti il cazzo che gli pare con una percentuale di consenso non adatta per fare dell'Italia il salotto di casa propria.

Chiunque abbia seguito lo svolgersi dell'entrata nell'agone politico di Berlusconi non avrà potuto fare a meno di prendere atto del linguaggio volgare, aggressivo, virulento, offensivo e supponente che tutta la Caserma delle Libertà ha usato per aizzare il cittadino contro chiunque non si prostrasse all'Unto del Signore, ora vengono a piangere per un souvenir arronzato da uno che non ci sta troppo con la testa.

Vi è andata di lusso, signori.

A tutti.

A Capezzone, a La Russa, a Schifani, a Bossi, a Calderoli, a Tremonti, a Bondi e giù giù fino a quella poveretta della Biancofiore.

E' quello che volete. L'avete cercata coi vostri proclami da arruffapopoli, col vostro odio programmato ed instillato giorno per giorno verso una enorme fetta di cittadini che hanno semplicemente sostenuto l'idea di un paese diverso da quello governato da un fascista mafioso ignorante con televisioni, giornali, cinema multisala, assicurazioni, banche, supermercati e quant'altro.

Uh, sto facendo una campagna di odio?

No, sto esprimendo opinioni discretamente supportate da fatti. Soprattutto per quanto riguarda gli epiteti sul fascista mafioso etc etc.

Soprattutto perché a volte rispondere alle provocazioni è assolutamente necessario, solo che alle provocazioni di questa destra finora c'è stata una "sinistra" continuamente bersaglio di insulti e di angherie e che non ha fatto una monumentale cippa di cazzo per indurre i guerriglieri della destra a darsi una calmata. Ci hanno dovuto pensare leaders o personaggi improvvisati come Grillo, come Travaglio, come gli internettiani, ma MAI e sottolineo MAI che dall'opposizione sia arrivata una voce che riuscisse ad aggregare qualcosa di più dei manifestanti a gettone che seguono solo i pifferi del partito.

Sfortuna vuole che la massa aggregatasi spontaneamente ha superato l'opposizione. E per fortuna non ha usato il metro di coloro che resisi conto dell'assoluta inaffidabilità dei veltrondalemisti cattolici ma anche laici ma anche zoroastriani ha deciso che è comunque meglio "mettere a posto quelli lì" e votare a destra.

E ora questa massa è fuori controllo.

Un piccolo memorandum per coloro che hanno paura delle ventilate censure paventate da questo governucolo: quello che la gente viola, violina o violoncella comunica su Twitter, Facebook, My Space o Adult XXX bukkake party Interracial Transgender Gangbang (che è meglio di Facebook ma gli italioti non lo sanno) non vive nella punta dei polpastrelli ma nella mente e nel cuore.

Ne consegue che una volta tolto uno strumento se ne cerca un altro.

Gli italiani che non tollerano più questo modo di governare un paese e vogliono una politica che usi regole certe, rispetti il lavoro dei suoi cittadini, non concentri potere in troppe poche mani, e soprattutto che sia fatta da politici, non da una banda di delinquenti, visto che sia di quà che di là sembra di essere nell'androne di un tribunale in attesa di un processo.
In nessuna ditta o fabbrica o ufficio c'è una percentuale simile di inquisiti e condannati. E questi sarebbero coloro che devono gestire la vita democratica di un paese. Poi ci stupiamo se siamo arrivati a sembrare una rissa tra interisti e juventini.

Quindi le censure, anche e se arriveranno, non otterranno nulla se non ampliare e diversificare i sentieri di espressione. Per anni su internet si è potuto leggere e scrivere di tutto e di più.
A parte qualche fortunato che c'ha rimediato delle ottime scopate finalmente stiamo scoprendo, nel 2009, che c'è un uso aggregativo non della rete, ma delle menti e dei cuori e quelli inizieranno a funzionare senza più i lacci di leaderini della minchia che, ad esempio, ci hanno portato a vertici come 6 partiti di sinistra diventati rapidamente extraparlamentari.
Ci si può riaggregare in rete come nelle piazze, nei posti di lavoro, nelle periferie, nei locali.
Non c'è più a chi dar di conto se non alla volontà di tornare ad essere un paese civile.

Dalla politica si parla continuamente di "abbassare i toni", poi uno compra "Il Giornale" e legge che il Lancio del Duomo era premeditato, in prima pagina a caratteri cubitali.

Questo è un rotolo di carta igienica che becca fior di contributi pubblici.

Quindi è chiaro che vogliono la guerra. Bossi c'ha i ciufili patani. Berlusconi può lanciare la Santanchè vestita da Kamikaze in un corteo di Centri Sociali. O far fare a Bondi il Ministro della Cultura e dello Spettacolo (ops, l'ha già fatto). Fini l'hanno perso. Casini pure. La Lega morirà sotto il peso della sua stupidità.

Io dico che non gli conviene.

Siamo già abituati da un'intera stagione di Stragi di Stato ai loro giochetti, Berlusconi di bombe e bombette dovrebbe intendersene, magari insegni ai suoi leccaculi che scriversi da soli finte lettere delle BR e farsi beccare come un pivello costa l'andare a scavare buche alle Isole Cayman.

Quindi mi faccio carico semplicemente di avvertire. Sulla prova di forza estrema si farebbero veramente, veramente male.
E sì che di Piazzale Loreto dovrebbero averne magari un vago ricordo.


mercoledì 16 dicembre 2009

O FALLO IR GUAPPO CON LE FIE DELL'ALTRI

IL DUOMO DI CERAMICA ED IL CAMPIDOGLIO DI FERRO


A me questa storia del lancio del Duomo addosso a Berlusconi non mi riece di prenderla sul serio.
Questi sono all'ammazzacaffè, adesso s'inventano la strategia della tensione mediante lanci di souvenir.
Secondo "Il Giornale" era tutto preparato.
Bene, fuori nomi e cognomi, denunciate ed andate in tribunale.
La consorteria che vanta perle come la BeffaBoffo o la falsa lettera delle Brigate Rosse scritta con lo stile da giornalista di Libero, la stampa berlusconiana, non c'ha messo mezza giornata a far capire chi è che dalla discesa in campo ha preso l'Italia per il tinello di casa sua e dalla discesa in campo chiagne, fotte e si fa il bidè con la Costituzione, e ora gli eversivi saremmo noi perchè un matto gli ha tirato una ceramica, che se niente niente veniva dalle parti di Pisa avrebbe saggiato la consistenza delle stupende torri pendenti d'alabastro che vendono in piazza dei Miracoli, sicchè gli è andata di extralusso.
E capace quel Duomo di ceramica arrivato in faccia al Presidente del Consiglio l'hanno fatto i cinesi.

Due considerazioni: il clima è violento? Può darsi: è che prima del Lancio di Tartaglia stavo osservando che, come feci notare svariati post fa, le cariche della Polizia su studenti ed operai stanno diventando una abitudine giojosa & ripetuta: il clima è violento perché tra ALTE cariche dello Stato c'è un clima che sconsiglia l'assembramento delle stesse sia che si debba discutere di riforme sia che ci sia una briscola & scopa con in palio un caffè: non è aria.

E Berlusconi, con accuse niente male per un Primo Ministro di cui rispondere, ha chiaramente messo al centro dei problemi del Paese un corso accellerato di Giurisprudenza for dummies, per cui ogni Italiano si sente in diritto di essere Primo Grado, Secondo Grado, Cassazione e Fucilazione o Nocchini a seconda dell'indole.

Io penso che Berlusconi sia un uomo inadatto, pericoloso e disonesto.
Non è che la tortorata di ceramica presa in pieno viso possa aver smosso qualche sinapsi esotericamente comparsa grazie all'impatto e che possa rendermelo di colpo lo statista ed il messaggero di Pace che all'Italia farebbe tanto, ma tanto comodo.
Quindi continuerò a non votarlo, ad esprimere rumorosamente il mio dissenso quando il suo impagabile team di ministri e tirapiedi ne fa una delle sue (ogni cazzo di giorno che Manitù manda in Terra, narturalmente) e ritenere che da quanto è già stato accertato sulle sue fortune, i suoi metodi, la sua statura morale, ce n'è abbastanza per ritenere che la Verità venga messa a disposizione della Pubblica Opinione Internazionale al più presto possibile perchè altrimenti devo pensare che siamo governati da un intreccio di poteri politici collusi con poteri criminali, organizzati e meno organizzati, ma che soprattutto il Sistema Italia sta rapidamente trasformandosi in una jungla invereconda dove o stai fra quelli che fanno il cazzo che gli pare o ragà, qua fra un pò la gente comincia a saltare i pasti.

"Gli italiani" che pretendono ogni volta di rappresentare quando parlano, non gli hanno dato la maggioranza ASSOLUTA.
Vuol dire che la MAGGIORANZA degli italiani non l'ha votato.
Può riprendere anche il 40%, ma non è il 51%. E anche se fosse il 51%, al restante 49% devi portargli rispetto.

A sentire lui e la sua banda siamo noi che lo odiamo: tra lui e la Lega credo non manchi nessuna categoria pensante che non è stata aggredita, derisa, vituperata, messa all'indice, insultata e maltrattata.
Solo Wowbagger l'Eterno Prolungato ha insultato più gente di loro.
(Nota: Wowbagger l'Eterno Prolungato è un personaggio della Guida Galattica per Autostoppisti, che avendo scoperto di essere immortale aveva deciso di passare il resto della sua esistenza insultando ogni forma vivente dell'Universo, in ordine alfabetico)
Feltri è il Feltri che è, e scrive per lui. Betulla è Betulla, e scrive per lui. Tutti i servitori passati dalle colonne, ai TG ed ai programmi d'opinione di ogni televisione sono stati sempre puntualmente un disco rotto di insulti e vituperi verso qualche categoria di italiani.
Hanno seminato odio, contro la Nazione, contro il tricolore, contro la Costituzione, contro la Resistenza, contro la figura di Presidente della Repubblica, che neanche Scalfaro e Ciampi hanno passato un bel settennato con quelle ghigne a giro per il Parlamento.

E Cicchitto parla di "network dell'odio".
Sì, Cicchitto, ci state sui coglioni. Pesantemente.
Perchè insultate quotidianamente milioni di lavoratori e di studenti, milioni di persone oneste che vorrebbero semplicemente più legalità e rispetto per le regole, perchè una democrazia le regole le ha fin dallAntica Grecia, non me le sono inventate io.
Perchè la demonizzazione dell'avversario politico è iniziata in maniera mistificatoria quanto immediata, perchè il tanto sbandierato "potere rosso" vi riduce a cagarvi addosso per due gruppi di facebook o per una manifestazione ben fornita di ogni categoria di cittadini nella quale vi si fa gentilmente presente che è l'ora di levarvi dai coglioni.

Per quanto mi riguarda il gesto di Tartaglia, a parte il discreto stile da pallanuotista, è sembrato il più idiota che mai si potesse concepire in chiave di difesa della Democrazia.
Non è una bella cosa da fare ad una persona che, tenuta com'è tenuta, ha pur sempre 73 anni.
E infatti solo qualcuno con problemi mentali di una qualche rilevanza poteva produrre una genialata simile, così come qualche problemuccio devono avercelo anche quelli che vanno a frotte ad iscriversi a gruppi tipo: "TARTAGLIA TI VOGLIO SPOSARE AL DUOMO" o "TARTAGLIA MAESTRO DI YOGA" o "Se Berlusconi non va al duomo, il Duomo andrà da Berlusconi" (questa è un pò da cattolici di area Casini, eh), se non altro vorrei venisse data la giusta enfasi anche alle crocchie che studenti ed operai si prendono e continueranno a prendere perchè se parliamo di clima violento non è che ci dimentichiamo quanto può essere violento l'impatto di un manganello Tonfa dato fra collo e colletto.

Allora, qui entra in gioco il Presidente della Repubblica.
O fa rispettare la Legge o la fa finita con le manfrine, gli consegni la Repubblica chiavi in mano, ABS, lettore CD e sedili ribaltabili compresi.

Non è un Duomo di ceramica che può spostare l'attenzione dei cittadini dalla radice della questione, ci vuole un Campidoglio di Ferro.


(Ah, la foto. Berlusconi era veramente molto brutto ripreso così, verde e sanguinante. Quindi Kate Moss vi ricorda che il sesso fa bene e che l'amore vince sull'odio)

giovedì 10 dicembre 2009

MAESTRI


Non oso pensare cosa potrebbe provocare un'analisi di quanto andrò a scrivere nella mente di uno degli omofobi repressi sdoganati dal clima che si respira nella nostra bella Italia; non oso pensarlo, e quindi non perderò altro tempo a preoccuparmene.
Però giuro che se dovessi dare una tesi di laurea in antropologia mi incuriosirebbe molto studiare la gamma di minchiate che gli italioti medi saprebbero tirare fuori dall'argomento.

L'argomento è la diversità TRA omosessuali.

E lo spunto mi è venuto leggendo QUESTO articolo nel quale, se mai ce ne fosse bisogno, il Grande Maestro Franco Zeffirelli conferma e ribadisce la sua statura di uomo, di artista e di libero pensatore.

Io non ho mai lavorato per Zeffirelli, ma ho avuto L'ASSOLUTO ONORE di aver lavorato per un grandissimo uomo di teatro che risponde al nome di Paolo Poli.

Leggendo, per l'ennesima volta, l'esibizione di volgarità, doppiezza e spocchia assolutamente immotivata mostrata da un mediocre regista, capace solo di riempire di vuota retorica allestimenti lirici che sviliscono perfino la prosopopea del teatro di tradizione, svuotandolo del suo fascino prettamente popolare senza aggiungere elementi innovativi che possano dare un'identità che giustifichi il titolo di "Maestro" (e non parliamo dei film per pura compassione) e che quindi può piacere solo a vecchie zoccole ingioiellate, mi viene spontaneo associarlo alla puntuta levità ed alla assoluta passione che Paolo Poli sprizza da ogni poro della pelle anche alla veneranda età di 80 anni.

Quando può, Paolo Poli arriva di buon'ora in teatro, si siede di lato dal palco, accavalla le gambe e guarda i facchini ed i macchinisti lavorare agitando un ventaglio. Non parla, non mette bocca, non interviene, non dà direttive, semplicemente guarda. Magari scambia due parole con la sarta, magari confabula con il direttore di scena, ma l'impressione è quella di un artista che quotidianamente si gode lo spettacolo della messa in scena di una rappresentazione come se lui non sia assolutamente conscio di esserne il protagonista.
Invece lui è il Re, la Regina, il Motore Primordiale, l'Alfa e l'Omega delle 15 ore che intercorrono dall'arrivo delle scenografie in teatro alla chiusura dello scarico quando il camion accende il motore per ripartire verso un altro teatro.

Un signor vecchietto? Neanche per idea. Conosco diciottenni più vecchi di lui e senza la sua monumentale esperienza di vita e di arte. Life is what you're making of it. La vita è quello che ne fai.

Lindsay Kemp è un altro falso vecchietto che ancora dipinge i propri sogni sulle assi di un palcoscenico alla veneranda età di 71 anni. Credo viva immerso una nuvola rosa fucsia fluorescente popolata di soavi mostrilli dalle forme improbabili. E' sotto contratto col teatro per cui lavoro come curatore del laboratorio giovani/adulti e col quale ha già allestito una "Cenerentola" che abbiamo messo in scena durante la scorsa stagione, ma con Livorno ha una relazione che risale a molti anni fa, dice che gli ricorda Wight, l'isola dove è nato. Beato lui, dico io. A me Livorno ricorda Livorno e se esistesse un posto simile da qualsiasi altra parte del mondo gli farei causa anche solo come livornese adottivo.

Lindsay Kemp è una persona incredibile, che permea l'aria che lo circonda di soave leggerezza e di movimenti lenti e che inesorabilmente vanno a toccare il lato fantasmagorico della vita; il suo obiettivo è DONARE se stesso e la sua arte come un regalo, non fare sfoggio di vuoti e retorici artifici che riempiono la rappresentazione al fine di ingrassare lo spettatore dallo stomaco, invece che dal cuore.
Vedere come dirige ed educa i suoi allievi all'arte dello stare in palcoscenico è a sua volta un'esperienza imprescindibile per chi voglia anche solo capire cosa significa sperimentare l'approccio al sè in relazione ad un pubblico, qualsiasi pubblico, che è lì, a pochi passi dal proscenio e ti guarda mentre cerchi di spiegare con la tua propria mimica la vita, la morte, la nascita, la gioia, la sofferenza e l'estasi e tutto quello che lo spettacolo vuole comunicare.

Donare e concedere sono due modi antitetici di rappresentare e rappresentarsi.

La brutta, ignorante e servile sceneggiata di Zeffirelli è solo un'estensione di quello che è sempre stata la sua indole ed il suo approccio all'arte. Se qualcuno di voi ha avuto la fortuna di leggere una qualsiasi "seria" intervista a Paolo Poli (memorabile una pubblicata su "Frigidaire" negli anni d'oro della rivista) o a Lindsay Kemp, uno che nel suo curriculum può mettere l'essere stato l'ispiratore ed il coreografo di quella icona della musica e dell'immagine ad essa associata di nome David Bowie e del suo Ziggy Stardust, non troverete traccia di alcun nesso riconducibile tra il Maestro Zeffirelli ed i due LAVORATORI di teatro, Paolo Poli e Lindsay Kemp, due lavoratori che possono fregiarsi del titolo di Maestri proprio perchè nè loro nè nessun cantore delle gesta dei registi teatrali dei nostri disastrati media si sogna di usare per loro quest'appellativo.

Quello che mi preme sottolineare in tutto ciò è quanto basta poco per rendersi conto di quanto gretta, ignorante, stupida e CONTRONATURA può essere la mentalità di chi generalizzando riesce ad unire due modi antitetici nell'approccio all'arte, e quindi alla vita, semplificando tanta complessità di espressioni umane sotto il marchio "FROCI".

Dove va l'umanità? So una sega, so solo che c'ha un branco di strada da fare.



lunedì 7 dicembre 2009

CAPACITA' GIURIDICA E NO-VATICANO DAY


Potremmo tranquillamente dare la colpa alla banda PdL se è allo studio una legge che dia capacità giuridica all'embrione, e così facendo ci potremmo mettere l'animo in pace con le solite esibizioni di turpiloquio composto all'indirizzo del peggior governo degli ultimi 5000 anni (Caligola sicuramente non aveva bisogno di processi brevi o di inventarsi scudi fiscali).

La capacità giuridica dello spermatozoo non credo sia in esame, anche perché molti prelati dovrebbero rendere conto di quelli con i quali innaffiano le giovani prede con le quali amano intrattenersi, mentre le donne essendo quei mostri per le quali il Libro Sacro detto Bibbia ha deciso quale, quando, chi e perché, sono un bersaglio fin troppo scontato per questi portatori di civiltà e valori cristiani.
La Bibbia, eh la Bibbia.....
Un concentrato di svagellate che afferma tutto ed il suo contrario, scritto migliaia di anni fa da invasati semianalfabeti ad uso e consumo di pastori e pesciaioli palestinesi in un epoca in cui si credeva che la terra fosse piatta.

Non nego che ci siano passi poetici di un certo spessore, ma anche nei libri di Moccia suppongo che qualche anima semplice sia capace di trovarne.

E chiaramente sappiamo che in quest'ultima trovata dell'associazione a delinquere che siede al governo la Bibbia c'entra giusto quel pò che serve a spaventare chi ancora non ha il santino di Berlusconi nel portafogli.

No, questo è un mercimonio puro e cristallino col quale la disastrata suddetta associazione a delinquere tratta l'assoluzione con Santa Madre Chiesa.
Che, ovviamente, si guarda bene dal dire "pè" ed attende il dono, magari sotto l'albero di Natale, con sguardo benevolente.

Alle pidielline ed alle timorate di Dio a un tot di euro al chilo che all'occorrenza prendono un biglietto d'aereo e vanno a risolvere le loro questioni in qualche clinica estera la cosa farà il solletico, ma le altre?

Galera?

Quale logica può avere dare personalità giuridica ad un fagiolo che senza sua madre che lo tiene e lo nutre nel suo corpo sarebbe, aulicamente parlando, un fagiolo? Un fagiolo, sì. Perché anche un fagiolo, se vogliamo metterla giù com'è, è una forma di vita, ma nessuno ha mai preteso di dargli capacità giuridica. E non venitemi a dire, per favore che un'embrione è un potenziale essere umano. Potenzialmente deve fare tante di quelle cose prima di diventare essere umano che è come dire che un albero di noce è un potenziale salotto e quindi ci sentiamo in dovere di piazzarci la televisione, i servizi da 12, il divano e le poltrone e la nonna che rammenda all'uncinetto.

Quale logica può avere una legge che nelle intenzioni vuole tutelare la Vita fin dal concepimento fatta da gente che quando la Vita diventa Vita in tutto e per tutto inventa ogni giorno qualche geniale trovata col fine di rendertela ancor più di merda di quanto non abbiano già fatto?

Non è forse questo un attacco frontale alle donne, a tutte le donne, le uniche vere portatrici di vita, le uniche che conservano il vero segreto della nascita, le uniche che sentono la vita crescere e svilupparsi dentro se stesse?
Non è di questo che la Chiesa ha sempre avuto paura e poi invidia, astio ed infine vera e propria rabbia, che quando la pretaglia ha avuto mano libera nel poter esprimere si è materializzata nei roghi e nella caccia alle streghe?

Il diritto all'autodeterminazione sul proprio corpo è una di quelle cose che non fa dormire la notte la pretaglia che ovviamente non si accontenta di dare direttive ai suoi sempre più sparuti fedeli.
E quindi appena può presenta il conto con le sue materie di mercimonio preferite con il potere di turno, specie con questo che è più ricattabile di un prete beccato sul fatto con un ragazzino di 11 anni nel letto.

Ora, che la Chiesa ed il potere politico mercanteggino le proprie infamità sul corpo delle donne non è cosa che possa sorprendere dato che i ceffi che rappresentano queste due disgraziate istituzioni non hanno di certo statura morale ed etica per potersi permettere di meglio, nel caso che lo IOR o le società offshore, la corruzione, il satrapismo e la copertura dei crimini sull'infanzia che la Chiesa ha da sempre garantito ai suoi messaggeri non bastino a dare un'idea del puzzo di marcio putrefatto che lasciano dietro di sè ogni volta che manifestano la loro presenza, ecco quindi questo ennesimo capolavoro di retorica medioevale che vorrebbero presentare al popolo bue come una conquista dei paladini della Vita.

Mercanti di morte, sono invece. E teniamolo sempre a mente.

Il papocchio coi suoi proclami scontati che potrebbero andar buoni solo sul sito "Grazie al cazzo"
viene sparato a tutta pagina perfino da quei miscredenti di "Repubblica" quindi immaginiamo pure quanto sia stato funzionale per i cattolici l'aver impestato tutto l'arco parlamentare coi loro chierichetti, perciò state sicuri che se questo obbrobrio di disegno di legge dovesse avere seguito avremo per l'ennesima volta lo spettacolo del sedicente partito di opposizione che "non vorrà mettere il cappello" sulla piazza di donne e di cittadini che manifesteranno a difesa del proprio diritto di autodeterminazione.

Quindi prepariamoci: c'è stato un movimento spontaneo che il 5 dicembre ha portato centinaia di migliaia di persone in piazza per chiedere le dimissioni di Berlusconi.

Adesso un bel NO-VATICANO DAY ed un bel gavettone di muriatico al fegato dei nostri pavidi ed imbelli (wow che termini, quasi quasi mi verrebbe da dire felloni e marrani) politici sarebbe un'ottima mossa.

Con la promessa di non votare mai più qualsiasi partito che abbia nelle sue liste anche un solo cattolico, perchè questi sono come le serpi: arrivano strisciando e mordono quando meno te lo aspetti.

P.S. La sig.ra Dorina Bianchi è rientrata nell'UDC perché secondo lei "nel PD un cattolico si sente ospite". Direi che la dichiarazione spontanea della deputata vale più di mille discorsi. Questi qua se non fai cosa vogliono loro, SOLO quello che vogliono loro "si sentono ospiti". Ovviamente la Binetti nel ruolo di ospite ci sta come un pisello nel suo baccello e di levare le tende non se la fila manco di pezza. CVD.

sabato 5 dicembre 2009

ISTANZE DI PIAZZA, FINTA OPPOSIZIONE, VERI IMPUNITI ED ALTRE STORIE


E sicché non erano tifosi della Fiorentina.

Il milione (secondo gli organizzatori) o i 90.000 (secondo la Questurahahahahaha) o i 300 (secondo Frank Miller) è sceso in piazza ed ha compostamente chiesto le dimissioni di Berlusconi.

Perché hanno ritenuto una vergogna che un elemento del genere possa guidare un paese.

Tutto questo mentre in un'aula di tribunale un pentito di mafia, Gaspare Spatuzza, sta dicendo che di fatto la Berlusconi/Dell'Utri connection ha di fatto consegnato alla mafia il paese.
E, puntuale come la sigaretta dopo il caffè, arriva l'esibizione di due super-iper-mega-boss arrestati, uno in casa l'altro mentre passeggiava beatamente per Milano.
Ma chi vogliono prendere per il culo.
Come mai con tutti questi superboss incarcerati da millanta anni a questa parte la mafia ha continuato allegramente a fare il cazzo che gli è parso?
Semplice perché è un sistema che funziona tranquillamente anche se il boss o i boss di turno sono dentro. E' un sistema che agisce per effetto del "lavoro" di varie cosche, ben protette da interessi economici che coinvolgono anche uomini delle istituzioni, il problema è che quando gli uomini delle istituzioni vengono sgamati questa classe politica fa quadrato neanche si trattasse di difendere l'Italia dall'invasione di qualche potenza aliena.

Prendete La Torre, quello che durante una trasmissione RAI passò un bigliettino a Bocchino (quota AN) suggerendogli come levare le gambe da un contraddittorio con un politico dell'IdV nel quale era andato un pò in difficoltà.

Questo cialtrone ieri ed oggi ha avuto la faccia di commentare sia le dichiarazioni di Spatuzza che la manifestazione di Piazza San Giovanni.

E, naturalmente, ha fatto cadere i coglioni.

Ricordo al signor La Torre che noi cittadini sappiamo distinguere una sentenza da una dichiarazione di un pentito di mafia; e preferiamo però che sia la Giustizia a fare il suo lavoro senza che il politichicchio di turno venga fuori a pontificare siu metodi perché va da sè che alle dichiarazioni del pentito seguiranno i necessari accertamenti.
Gradirei invece sapere dov'erano i colleghi del signor La Torre quando si è trattato di dare l'autorizzazione a procedere nei confronti di Nicola Cosentino.
Anzi, visto che la lista dei parlamentari che hanno votato e che invece si sono o astenuti o addirittura sono evaporati ce l'ho la vado a vedere. Minchia. Hanno votato in due. Gli altri o astenuti o in missione e chi c'era s'è alzato pochi minuti prima del voto.

E Pizzino La Torre c'ha pure la faccia di parlare.

Ai vertici del PD c'è una dirigenza che non si sa bene se c'è o ci fa. Secondo me entrambi.
Non si capisce come mai, a turno, si sfianchino a buttare merda su chiunque faccia un'opposizione di qualsiasi genere visto che il PD non si azzarda minimamente, con una qualche precisa presa di posizione, a dimostrare che sono un vero partito di opposizione.
C'è che a questo partito le istanze dei cittadini che si sono riversati a Piazza San Giovanni non interessano.

Non interessa combattere realmente il sistema di cosche mafiose, camorristiche, della 'ndrangheta e di qualsiasi altra consorteria che mina e stravolge l'economia italiana, il lavoro, la dignità del Paese e di chi cerca di trascinarlo lavorando onestamente.
Non interessa cambiare le regole del sistema politico che garantisce favori e prebende di alto lignaggio a lui ed a tutta la banda di delinquenti che popola numerosa i banchi del Parlamento, non interessa difendere la democrazia da un pericoloso corruttore, un virus che ha definitivamente infettato non solo la democrazia, ma tentato di scalzare dalle basi i fondamenti della Costituzione italiana mentre loro sbroccavano tra primarie ed elezioni del nuovo segretario, tanto per non disturbare troppo il manovratore e poi se ne escono con un partito che manda a pontificare i soliti Letta, Violante e, per l'appunto, La Torre.

Allora parliamoci chiaro, signori piddini.

Il VOSTRO sistema è un sistema CONNIVENTE.

Ci avete fresato i coglioni per anni con l'antiberlusconismo che non paga, è stata la vostra unica difesa capace di spaventare gli elettori.

E' finita. Chiuso, Non è più credibile, come non siete voi più credibili.
Vogliamo un'opposizione capace di fare delle scelte. Voi non ne siete capaci perché i sistemi che usate nelle amministrazioni locali, il vostro modo di troncare e sopire ogni alzata di scudi che possa veramente mettere in difficoltà Berlusconi davanti all'opinione pubblica, la vostra sfacciata connivenza nel proteggere amministratori della cosa pubblica in odor di mafia o camorra, ecco, è di questo che dovreste preoccuparvi.

L'appalto sull'opposizione a questo governo l'Italia ve lo sta togliendo da sotto i piedi per disperazione.
Ogni cittadino che si è preso la briga di documentarsi un minimo sa delle sentenze su Dell'Utri, sa dei punti oscuri che le stragi di Capaci e Via D'Amelio ancora si trascinano dietro, sa che a casa di Berlusconi è stato per anni ospite un pezzo grosso della mafia, sa che la nascita della sua fortuna ha più di qualche incongruenza rispetto al mito del "self-made-man" e vi siete alacremente impegnati affinché ci si dovesse inchinare alla "volontà del popolo al momento del voto".

Ora basta.

Se non avete intenzione di difendere la Costituzione e la legalità, se non avete intenzione di difendere neanche la Resistenza da cui è nata questa Repubblica, se per voi la sinistra è soltanto un motivo di imbarazzo, sappiate che i cittadini che auspicano un'Italia vivibile, civile ed onesta vi stanno abbandonando uno ad uno.
Il messaggio da Piazza San Giovanni, sottinteso alla richiesta di dimissioni di Berlusconi, è un ben assestato calcio nei denti anche a voi.
I cittadini stanno chiamando altra gente, nuova e completamente avulsa dai vostri sistemi; e state certi che verrà fuori nonostante cercherete di screditarla, infamarla e distruggerla.
Sono apparsi alcuni parlamentari PD oggi, a Piazza San Giovanni, buon per loro; ma il partito non ha preso una posizione, come da tradizione. Anche oggi la vostra logica bifronte ha timbrato il cartellino.

Per invitarvi meglio alla vergogna vi posto un articolo trovato su "Giornalismo partecipativo" e che riguarda un amico e suo padre, venuto a mancare giusto un anno fa.
Credo che il modo migliore di ricordarlo sia riportare qui e per intero quanto Alessandro ha scritto, perché al di là di tutta la storia dell'uomo, il ricordo che ne lascia suo figlio parla di orgoglio e passione, di onestà e lotta.
E leggendo questa lettera, se mai dovessero farlo, consiglio ai vertici del sedicente partito d'opposizione di riflettere un paio di minuti sul perché il loro modo di fare politica ci fa esemplarmente, splendidamente, ineluttabilmente SCHIFO.

La storia di mio padre in sintesi ripercorre il cammino di un uomo di sinistra, influenzato in gioventù dallo zio, (persona colta, sensibile, intelligente, ufficiale dell’esercito italiano di stanza in Jugoslavia, dopo l’8 settembre ‘43 si era unito ai partigiani di Tito, fu ucciso in combattimento da una pattuglia delle ss), che dopo aver vissuto sulla sua pelle di "balilla" i disastri del fascismo,si era iscritto giovanissimo al partito comunista.

A quei tempi, per iscriversi a quel partito, era necessario essere presentati da un iscritto più anziano che garantisse per il rigore morale integerrimo del nuovo candidato.

Eletto più volte nel comitato federale, associò all’impegno politico quello sindacale, arrivando negli anni’70, ai vertici regionali della cgil di categoria.

Quello però che, secondo me, ha reso straordinaria la sua esperienza, è stato il totale rifiuto del compromesso politico, della logica del nepotismo e delle raccomandazioni,del raggiungimento di fini personali approfittando della posizione. Questo approccio onesto alla politica, al sindacato, alla cosa pubblica in genere, se all’inizio lo fece prevalere, a lungo andare lo rese figura "scomoda" agli apparati.

Mi ricordo ancora i suoi scontri con la federazione del partito a causa della sua apertura, nella sezione centro del PCI della quale era segretario, ad una radio libera gestita da giovani non iscritti, a seminari su energia e ambiente molto partecipati da cittadini ed esperti del settore, ma sgraditi appunto ai vertici perché ritenuti contrastanti con le linee del partito.

Ricordo i turni festivi di lavoro saltati volontariamente, per recuperare i giorni di permesso sindacale che lo impegnavano fuori città, evitando i “privilegi” che il suo incarico gli avrebbe permesso.
In prima persona posso ricordarmi, per esempio, dei miei primi lunghi periodi da disoccupato, quando per uno nella sua posizione, seguendo le sgradevoli logiche dell’italietta, sarebbe bastata una telefonata per trovarmi un lavoro.

E infatti, anche nei primi anni ‘80, non lo capivo. Non capivo la sua ostinazione a non adeguarsi, come la maggioranza della società, al "cambiamento dei tempi", al rifiutare il consumismo dilagante, il modernismo rampante della società dell’immagine, dell’impoverimento culturale nei media, nella televisione. I suoi tentativi di far ripudiare ad un adolescente quale ero, i vestiti alla moda, il motorino di marca, i primi programmi televisivi dell’era berlusconiana, erano per me patetici, erano il segno che i suoi valori erano "vecchi" e non sarebbero più stati utili per noi giovani. Non capivo che il suo fine non era tanto rifiutare quelle cose in quanto tali, ma le idee, i concetti che rappresentavano, parte di quel declino culturale che avuto l’epilogo nell’egemonia del pensiero unico che viviamo oggi. Poi l’ho capito.

Nemmeno il suo partito, il suo sindacato corrispondevano più a lui, che incarnava la parte della sinistra "radicale", operaista, poco incline ai compromessi del periodo "migliorista". Infatti sul finire degli anni ‘80, arrivato alla pensione, lasciò il sindacato e, sciolto il PCI, aderì con entusiasmo a Rifondazione comunista. Anche qui a Livorno la mia città, ri-nasceva 70 anni dopo da una scissione, tra mille difficoltà, un nuovo partito comunista e mio padre a 60 anni suonati raccoglieva la sfida di ripartire da zero. Ancora una volta, negli organismi dirigenti e come tesoriere data la sua "rettitudine cristallina".

Questi aggettivi, benché appropriati, se scollegati dal contesto della persona davano un immagine di lui come un moralista, invece della persona curiosa e aperta verso ogni differenza quale era.

Il suo rapportarsi strettamente più con le nuove generazioni che con i coetanei, fece sì che il suo impegno nel volontariato si traducesse in 2 mandati consecutivi alla presidenza provinciale dell’AVIS donatori sangue e del CESVOT poi. Il centro servizi volontariato gestisce i finanziamenti da destinare a progetti validi di attività di formazione e volontariato appunto, per cui, è inevitabile che il rigore morale di chi lo presiede sia ineccepibile.
Ma gli impegni personali in politica e nel volontariato non avevano contrastato in lui la consapevolezza della deriva culturale e morale del nostro paese. Negli ultimi tempi della sua vita avvertivo in lui la somatizzazione in dolore fisico del dilagare dell’indifferenza, dell’individualismo, dell’egoismo, dell’ignoranza della società italiana.

Lo vedevo soffrire nel prendere coscienza della sconfitta delle battaglie faticose e dolorose di una vita i cui risultati, in fondo, si erano vanificati e involuti nel giro di pochi anni. La curva del bilancio di conquiste dei diritti civili, sul lavoro, della partecipazione politica e sociale delle persone che aveva raggiunto l’apice negli anni 70, volgeva ora inevitabilmente al basso, in negativo. Ogni notizia di questo riflusso involutivo la sentiva personalmente sulla sua pelle, come un peso in più da portare.

Ma la consapevolezza che "un altro mondo era possibile" non lo faceva arrendere completamente e la partecipazione ad eventi tipo Genova 2001 erano ricariche al suo entusiasmo.

A 75 anni lo sentivo discutere con i coetanei in privato e in pubblico di apertura mentale verso le differenze,gli omosessuali,i migranti,i rom,di vera uguaglianza con le donne;di un altro metodo di sviluppo che non presupponesse produrre sempre di più per consumare sempre di più;di ricercare una nuova politica coerente e onesta meno di apparato e più vicina ai giovani,alla gente.

Parole che si infrangevano su mentalità ristrette dal qualunquismo, maschilismo, ignoranza, razzismo, di menti rincoglionite dalla televisione.

D’altronde si sentiva sempre più spinto al di fuori del sentire e del vivere comune, quasi un estraneo, con le sue centinaia di libri, con i suoi 2 o 3 quotidiani al giorno e internet, ai quali, la maggioranza della sua generazione, contrapponevano tanta televisione e partitine a carte al barrino.

Era quasi strano, quest’uomo che in tutta la vita aveva fatto quello che aveva pensato e detto di fare, che aveva mantenuto inalterati i suoi valori, non plasmandoli per adattarli di volta in volta agli eventi.
Per questo era inorridito da una cosa su tutte: l’indifferenza. Era come il nuovo sinonimo del "fascismo", dilagato indifferentemente in tutti i ceti sociali,a destra e a sinistra, come un virus.

Tornò sconvolto dalla commemorazione dei 4 bambini rom morti carbonizzati nella loro roulotte per un incidente, nella periferia della nostra città.
I commenti che aveva sentito da alcuni dei presenti (ma perché non se ne tornano a casa loro… tanto da grandi avrebbero rubato sicuramente…) lo avevano nauseato e ancora una volta, reso consapevole di una società sempre più rozza e ignorante, della quale non si sentiva più parte.
Con tutti i suoi limiti e difetti, di uomo "normale" non di eroe, tutti i suoi errori e debolezze e i dovuti paragoni, quanto dista questa figura da molte di quelle politiche e pubbliche attuali.

Che distanze siderali dalla "normalità" sentiamo oggi nella malafede e nel servilismo verso il potere o il potente nei loro discorsi nauseanti.

E’ ancora possibile in questo paese per un uomo "normale", sentirsi parte integrante di una società e poter avere incarichi relativamente di rilievo senza dover per forza, nel migliore dei casi, rimestare nel fango, non avere scrupoli, schiacciare tutto e tutti per i propri interessi.

La cronaca recente ha evidenziato, se mai ce ne fosse bisogno, che il degrado e l’aggettivo più democratico del nostro paese, delle nostre classi dirigenti, è bipartisan, ben spalmato ovunque.

Come ovunque sono le chiacchiere sulle questioni morali, che nessuno ha veramente volontà di affrontare, nemmeno il popolo italiano che volentieri assume con ammirazione, i comportamenti ignobili di chi sta ai vertici.
Mi manca, mio padre, mi mancano i suoi punti di vista, i suoi commenti, la sua esperienza, dalla quale partivo e mi rapportavo per cercare di comprendere meglio le cose.

Pensieri che non necessariamente condividevo ma che tenevo ben in evidenza perché sicuro che erano frutto di un ragionamento obbiettivo e coerente e non il risultato di opportunismi e faziosità nascoste.

Mi manca, ma non solo inevitabilmente per l’affetto di figlio, ma per l’esempio che mi trovavo sempre accanto che ho condiviso con tanti, ma sfruttato troppo poco.

L’esempio che incarichi pubblici e rigore morale possono stare nella stessa persona.

Che coerenza,onestà e obbiettività non sono un optional ma valori da tenere sempre in primo piano.

Che si può continuare a lottare anche dopo la sconfitta dell’impegno e del sogno di una vita.

Un esempio che paradossalmente risultava a volte troppo ingombrante anche per me.

La figura di un uomo "normale" e proprio per questo oggi, straordinaria.



E grazie Ale.