venerdì 21 settembre 2012

LA SATIRA COME ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA


PREMESSA: questa vignetta è di Ellekappa, alias Laura Pellegrini, a mio parere una delle migliori vignettiste satiriche in giro, se non la migliore. Non la invitano ai talk show. Fine della premessa.

Certo che ci mancherei io a spiegare al volgo cos'è la satira.
Io sono un utente. Al quale però la satira piace, e piace come concetto.
Mi piace perché scardina proprio quell'area di pensiero per cui qualcosa diventa intoccabile, sacro, immune e quindi non giudicabile dai comuni mortali.

Sticazzi.

Cominciamo col dire che sono proprio gli intoccabili che dalla notte dei tempi sembra vivano con la costante preoccupazione di giudicare quello che fanno i comuni mortali, quando non dettano direttamente le regole per gli stessi.
E diciamo pure che anche il "politicamente corretto" è un'astrazione che ognuno cerca di plasmare a seconda delle proprie paturnie e che quindi, comunque la si veda, ha origini quanto meno sospette.

E comunque c'è la satira cosiddetta "intelligente" o "politicamente corretta" che annovera tra le sue fila anche soggetti validi e che ogni tanto infilano anche la battuta da applausi e c'è anche la stira sguaiata, senza freni nel cercare ed infilzare i propri bersagli e che non risparmia nulla e nessuno, anzi in special modo proprio quelle icone che vengono ritenute (e si ritengono) intoccabili.

Ma sono e restano vignette. Istantanee di una critica sociale che comunque cova nelle parole della gente, di certe parti di popolo, quelle che sono in qualche maniera il termometro di sentimenti ai quali ci si lascia spesso prendere quando si percepisce, netta e perfettamente a fuoco, la distanza che c'è fra noi e quello che da sempre è il cosiddetto "senso comune", o almeno quello che le elìte dominanti ci vorrebbero imporre.

Posso trovare una vignetta inutile, la battuta inefficace, il bersaglio sbagliato, il concetto volgare ma lo stesso concetto lo posso applicare sia a qualsiasi altra forma d'arte sia a quello che ci viene somministrato dai media istituzionali.

Ad esempio, io trovo il programma "Uomini e donne" di una volgarità e di una grettezza incommensurabili.
Cosa dovrei fare? Chiederne la chiusura? Ma neanche per idea.
Chi ama quel genere di programmi deve godersi il suo inferno fino in fondo. E' quel soggetto che permette al programma di esistere da tanti anni.
Per me quel programma non esiste. Non lo guardo. Punto.

Se vogliamo combattere le implicazioni sociali e le ripercussioni sulle menti di chi lo guarda (roba che già il parlarne mi fa venire il giramento di coglioni) niente di meglio che esprimere la propria visione in maniera appropriata quando eventualmente c'è l'occasione di farlo. Non do per scontato che tutti abbiano in ogni occasione il coraggio di esprimere le proprie idee ma visto che nell'epoca della Rete c'è modo di farlo nei più svariati e variegati ambiti, può essere un occasione per dare un contributo.

E veniamo al punto.

Tanto per essere chiari credo che tutta la manfrina sul film blasfemo e sulle vignette su Maometto sia funzionale ad una ulteriore stretta sulle libertà civili ed individuali per chi vive in Occidente. Ma non c'è niente di meglio che una causa religiosa per scatenare una bella repressione, magari condita con qualche atto terrorista ad hoc per preparare meglio i cittadini a qualche legge stile Patriot Act.
O a qualche milione di telecamere, satelliti, intercettazioni ed amenità del genere.

E le religioni, si sa, non si sono mai tirate indietro nel dare una mano. Pochi giorni fa l'Umile Vignaiuolo se n'è uscito con una battuta che avrebbe vinto il premio FACCIADACULO non dell'anno ma della storia dell'umanità.Sarebbe a dire che il capo della congrega che nella storia ha compiuto più omicidi e stermini di massa quando non genocidi, viene a raccontarci che "UN CREDENTE NON UCCIDE".

E non desidera la donna d'altri, naturalmente.

In altri, e per fortuna più tranquilli ambiti, si è polemizzato su una vignetta di Vauro che ritraeva la Ministra Fornero in abbigliamento decisamente non consono ad una Ministra della Repubblica alludendo ad una sua conversione al cosiddetto mestiere più antico del mondo (che non è poi neanche vero, sono nati prima i cuochi).

La vignetta è stata giudicata sessista, altri invece l'hanno giudicata soltanto stupida.
Per me è entrambi, ma è un'opinione personale, visto poi che pur considerando meritorie tante cose fatte da Vauro credo che è proprio come vignettista che dà il peggio di se.
Ma non per il sessismo o altro, è proprio che raramente azzecca le battute.

Ellekappa, per dire, è su un altro pianeta.

E comunque anche chi ha contestato come sessista la vignetta una volta messo il puntino sulle I è passato/a (più a che o) oltre. E ci mancherebbe. Si passa oltre le vignette e si ricomincia, semmai, a preoccuparsi della radice del problema. Quello che poi genera le vignette che non fanno ridere, o sono sessiste per compulsione , o semplicemente sono così becere che si fa fatica a considerarle satira.

Non sono state fatte fatwe, nè manifestazioni, nè fiaccolate, nè è stata fatta saltare in aria la redazione di Anno Zero.
Si va oltre.

Quando per un film o una vignetta si fomentano i peggiori istinti e le peggiori convenienze significa che in arrivo c'è un piatto che non ci piacerà per niente.

Resistere significa continuare a pubblicare e leggere tutte le cazzo di vignette che i vignettisti ritengono di fare e continuare a far uscire tutti i film che i produttori ritengono di voler fare uscire.

E' al cervello, che vogliono farci rinunciare.
Meglio fargli capire che questa guerra la perderanno, sempre e comunque.


2 commenti:

Humani Instrumenta Victus ha detto...

Le vignette a carattere religioso cagionano casini pazzeschi sin dal XVI secolo (le hanno inventate i luterani se non sbaglio). Almeno in Francia, con buona pace dei peggiori scalmanati e dei provocatori di Le Pen, le cose sembrano tranquille (per ora). Diverso discorso per gli USA...

Berica ha detto...

sottoscrivo tutto questo tuo intelligente post.