mercoledì 10 ottobre 2012

DALLA CULLA ALLA TOMBA



Negli anni in cui è imperversato il berlusconismo si è creata presso una non esiziale
fetta di popolazione l'idea che i tempi avessero dato una svolta epocale alla concezione stessa
del vivere.
Con l'arte e la bellezza, semplicemente, non si mangia. Punto.
Il modello rampantista, "vincente", dell' "abbiamo l'esclusiva", del profitto prima di tutto,
dello status che ti dà un'identità, della devozione totale ed incondizionata al Dio mercato, era
diventata la Religione a cui piegarsi senza se e senza ma.

E l'italietta delle madonnine che piangono, dei Padripii, della FamigliaPrimaDiTutto, delle
riviste gossippare e delle Tv biscionate se n'è stata buona per un bel ventennio a godersi lo
spettacolo della Caporetto del riscatto sociale, del libero pensiero, dei "comunisti" e della
concezione solidale di società pensando che finalmente eravamo diventati il migliore dei mondi
possibili.
Ora, con tutto il rispetto per la categoria dei primati, quest'italietta è rimasta col culo per terra
e senza neanche quel quid di tenerezza che le scimmie possono suscitare.

D'altra parte se ci si affida ad un condottiero ignorante come le capre di Castellina, che parla
di Romolo e Remolo, che vuole andare a trovare papà Cervi, che va all'estero ad ostentare un inglese
degno di mio nonno che parlava solo marchigiano stretto, che negli anni ha conquistato all'estero
la stima di una manata di merda e che ora sta cercando di salvarsi il culo con la dignità di uno Schettino
la dice lunga sui processi mentali di certi miei connazionali.
E la dice lunga sul perché dei campi di rieducazione maoisti.

Perché, facciamoci il callo, questa nazione pullula di deficienti.
Nel più stretto senso etimologico del termine.
Deficienti nel ragionamento, deficienti nello stabilire un concetto di bene comune, deficienti per carenza di
sforzo nel cercare un perché della loro esistenza al di là del "produci, consuma, crepa".
Deficienti nel loro assoggettarsi a qualsiasi autorità che li rassicuri della loro mediocrità.

Siamo quelli abbandonati dal Re l'8 settembre e che per poco rivotano per la Monarchia.
Siamo quelli che abbiamo lasciato due stati esteri dettare l'agenda politica nazionale pensando che sia normale (parlo di USA  e Vaticano) tanto che ora abbiamo lasciato aggiungere la BCE e l'UE al tavolino senza fiatare perché il Buffo Omino di Arcore s'è rivelato per quel che era: un cialtrone col senso dello Stato di un mattone foratino a cui interessava solo pararsi il culo.

E siamo quelli che hanno dato retta a uno come Marchionne.
Che ora, dall'alto delle sue Multiple, Dune, Stilo e Argente sfornate grazie a copiosi interventi direttamente dalle nostre tasche, chiama Firenze una città "piccola e povera".

Ora, visto che per dar retta a questo ennesimo venditore di lozioni miracolose composte da acqua di fogna e rannata di pavimento di officina ci siamo giocati 30 anni di lotte e di diritti, direi che sarebbe anche l'ora di riflettere un attimo.

Non su di lui, che l'effetto ha sempre una causa.

Ma sulle Camusso, sui Bonanni e sugli Angeletti, ad esempio.
Sugli Ichino. Sui Renzi che gli danno retta poi dicono di essere stati fregati.
Sui Monti e sui Passera.

Sarebbe l'ora di riflettere sul fatto che andare in piazza a far sfogare a suon di manganellate battaglioni
di pezzi di merda in armatura strafatti di cocaina non serve più a un cazzo.

Perché il prossimo venditore di lozioni potrebbe essere quello che ci darà il veleno definitivo, quello da cui
non si torna indietro.

Eravamo la culla dell'arte e della cultura.
Vediamo di non diventarne la tomba.


4 commenti:

Ernest ha detto...

letto tutto d'un fiato! Standing ovation per questo post e quanto rabbia per un popolo che non esiste, e che si fa vivo solamente quando viene minacciato di perdere il calcio o altro. Per il resto si continuano a fare file di pecoroni, pronti a dividersi quando il lupo attacca più forte.
E' il buio.

mr.Hyde ha detto...

marchionne è un servo prezzolato.
Ogni tanto per darsi un tono emette giudizi che farebbe bene a evitare..
Si perchè i servi hanno sempre avuto la la lingua lunga..

Spazzolone ha detto...

losai che c'è? che a chiunque tu dica ste cose ti darebbe pienamente ragione tirando fuori lo spirito e la dignità di un uomo ferito dal comportamento di questo popolo per poi girarsi e tornare a fare l'italiano.

Spazzolone ha detto...

magari me compreso