Le democrazie sono entità strane, oserei dire indefinibili.
Il termine stesso è entrato nel novero di quelle parole fagocitate da quel blob gelatinoso e multiforme rappresentato dalla percezione delle parole che la gente ha in questo momento in cui tante parole hanno perso completamente significato.
Provate a chiedere ad un campione di cittadini italiani di descrivere cos'è la democrazia.
Parlo di quei cittadini che vanno a votare e che pensano che un vecchio laido mafioso e corruttore sia la soluzione ai mali del paese o che lo sia, invece quel misto di doppiezza, arroganza ed incapacità rappresentata da quella che vorrebbe dirsi la sua parte avversa, mentre ne è quella speculare.
Provate a chiederlo e vedrete se i risultati non saranno agghiaccianti.
Perché ogni tanto è bene chiedersi come ha fatto questo paese a tornare a questi livelli di ignoranza, termine che in questo caso va interpretato nella sua accezione più negativa.
L'ignoranza di coloro che invece pensano di sapere è un male molto subdolo e molto pericoloso.
E' molto curioso usare il termine "democrazia" quando due partiti scarsamente legittimati decidono di essere le uniche parti addette a delle riforme strutturali dello Stato.
Ed è altrettanto curioso quando si firmano accordi nei quali dalle contrattazioni sul lavoro si escludono delle parti sociali a favore di altre istituzionalizzate nel peggior senso del termine e che hanno dimostrato negli anni con patti scellerati di aver tradito conquiste ottenute col sangue degli operai.
Poi c'è la sentenza Cucchi, che è una sentenza aberrante ma un ottimo paradigma.
Il senso è che il potere ci gode a rimanere impunito e non si fa remora alcuna a sbattercelo in faccia.
Democrazia.
Non è troppo lontano il giorno in cui la sentenza assolutoria sulla strage di Piazza della Loggia a Brescia aveva ribadito il punto. E non saranno mai abbastanza lontani tutti quei casi in cui lo Stato ha assolto se stesso, che sia per coprire stragi di innocenti o per difendersi da inermi cittadini a cui ha tolto indebitamente la vita.
Questo potere, ecco, questa che chiamano democrazia vuole riservarsi il diritto di decidere come e quando ammazzarti e rimanere impunita davanti alle proprie responsabilità.
L'avere la possibilità di poter scrivere anche queste righe perse nel mare della Rete non è democrazia, è la conquista di uno spazio di libertà e guarda caso le torme di politicanti ladri e corrotti del nostro squalificante Parlamento stanno facendosi andare il cervello ulteriormente in pappa cercando di trovare legacci, lacci e lacciuoli alla Rete, senza pervenire a conclusioni che al momento sembrano partorite da una classe di scuola elementare non particolarmente vispa.
D'altra parte seguire su Twitter molti nostri politici è illuminante in questo senso: il livello intellettuale, specialmente se raffrontato a quello di normali utenti con un normale livello di scolarità, è deprimente. Gente che non riesce ad andare oltre il linguaggio dell'attuale politica il cui livello, ne converrete, è un'invito al suicidio per chiunque creda ancora che certi valori fondanti che la Costituzione reclama a gran voce siano imprescindibili; ignoranza profusa a piene mani, sia da politici che dai loro sgherri con il pennino in mano, quella pletora di zecche che sono la maggior parte dei giornalisti; volgarità e pochezza intellettuale che sono lo specchio dell'attuale Parlamento, quindi sostanzialmente ci sarebbe poco da sorprendersi, ma quello che irrita maggiormente è proprio la miseria umana individuale di chi viene designato a rappresentare il popolo che spicca prepotentemente.
Reclamare rappresentanti migliori, per chi crede nella democrazia, dovrebbe essere la base del proprio vivere in comunità con qualche altra decina di milioni di simili, le percentuali di affluenza alle urne, le schede bianche o nulle, i "voti di protesta", oggi sono più di un terzo del paese.
Se ne devono andare, e se non lo capiscono con le buone il futuro non sarà esattamente tranquillo, ed è questo il paradosso, senza dover evocare la Turchia e restando in Italia.
Ristabilire dei principi democratici in democrazia può costare delle vite.
Ed ora cercate di spiegare cos'è la democrazia.
Doctor Wu’s Weekly Vibes Vol. 4
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9 ore fa
4 commenti:
Democrazia= governo del popolo. Ma oltre questo, chi sa dire qualcosa di più illuminante? Benigni su rai uno. Sai che palle.
C'è ancora chi ce l'ha con gli "astensionisti" termine che virgoletto poiché mi pare brutto (evoca qualche clan di malavitosi), chi dice che nonostante i partiti non rappresentino nessuno, si deve comunque esprimere un'opinione. Forse lor signori non sanno che il non voto è una lampante presa di posizione politica, una scelta ponderata.
Democrazia è pratica di dominio e progetto di liberazione. Ora si vede solo quella.
Quando, costretto dalle istituzioni, devo spiegare a miei alunni elementi di "cittadinanza" (termine che trovo limitante, limitato e per giunta parziale, sicuramente peggiore di "educazione civica" a sua volta peggiore di "educazione politica"), mi trovo a definire la "democrazia" come segue:
La Democrazia è un insieme di processi e pratiche politiche, sociali e economiche, che risulta tanto più efficace quanto più mantiene con difficoltà in ogni suo processo e pratica (anche il più minuscolo) l'equilibrio tra òa volontà di una collettività e la volontà del singolo. Come tale è la forma più difficile di governo, la più fragile poiché come in una catena la sua forza e la sua coerenza massime sono sempre assolutamente pari alla forza e alla coerenza espresse dall'anello più debole.
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