L'anatema di Stramalidetto XIV contro le coppie di fatto non ci coglie impreparati, sebbene ogni volta che l'Umile Vignaiuolo dà aria alle carie la raffica di stronzate che ne esce lascia sempre con un vorticoso movimento rotatorio dei testicoli tanto da consigliare l'astensione per ogni gentile signora che nell'immediato avesse intenzione di cimentarsi in un sontuoso pompino pena un raffreddore da fieno.
Non si capisce innanzitutto da dove una banda di pedofili e segaioli tragga l'autorità per sentenziare su scibili che li riguardano quanto la corretta accordatura della chitarra di André Segovia né quanto ci riguardi a noi il fatto che qualche milione di gente che parla con un amico immaginario gli dia pure retta. Cazzi loro.
C'è un post di qualche tempo fa scritto dall'amica Minerva Jones riguardo il concetto di famiglia e le trasformazioni che l'epoca sta apportando a questa struttura che sempre più sta mostrando la propria inadeguatezza a reggere da sola il tessuto connettivo sociale attuale. I concetti espressi possono apparire rivoluzionari anche a chi non sia attualmente coinvolto in beghe legali con ex-mogli, assistenti sociali e legislazioni in merito che a mio parere sono state scritte da un tossicomane in scimmia pesante e che andrebbero assolutamente cambiate, ma questo è un altro discorso.
Quello che appare ridicolo, se non fosse patetico, è questo continuo richiamo alla "famiglia" come nucleo imprescindibile di una società mentre è proprio il concetto di famiglia così come le zecche in tonaca ed i loro sgherri cercano di imporre quello dal quale è diventato assolutamente necessario affrancarsi se vogliamo vedere veramente crescere questa società.
Non si vede infatti ragione per cui, ad esempio, una coppia di precari (ma anche una coppia dove uno solo dei genitori ha un lavoro precario) debba andare a complicarsi ulteriormente la vita andando a certificare legalmente e con tutte le conseguenze immaginabili in caso di separazione, un'unione che nel caso rimanesse semplicemente una convivenza avrebbe sicuramente una minore incidenza nella vita dei due individui che formano una coppia sotto ogni aspetto.
Se due persone vogliono formare un nucleo familiare basato sull'amore non hanno certo bisogno di imbarcarsi in avventure nelle quali una firma comporta il sottostare a leggi idiote ed anacronistiche.
E comunque resta un problema di coscienza: c'è gente che si sposa in Chiesa altrimenti i genitori non cacciano i soldi per comprare l'appartamento (visti coi miei occhi), ma fondamentalmente i moniti di Stramalidetto XIV hanno nei fatti l'incidenza di una scoreggia in mezzo al tifone Katrina.
Anche perché.
Il loro è un concetto di famiglia piuttosto curioso.
Leggiamo, ad esempio, come nella Chiesa si faccia elegantemente orecchi da mercante riguardo la vicenda delle "Maddalene" irlandesi e cioè di donne letteralmente imprigionate, vessate, torturate e spesso stuprate che venivano impiegate nelle lavanderie di ben quattro ordini religiosi di stanza nella simpatica penisola.
Una brutta storia sulla quale la Chiesa non ha mai ritenuto opportuno, come suo costume, prendersi le proprie responsabilità.
Stiamo parlando di stupri, di torture e di sequestri di persona, non di brodo di fagioli.
Non credo che a gente del genere affiderei il compito di sentenziare su alcunché, ma si sa, gli umani non hanno tutti una capacità di intendere e volere così definita. Almeno non tutti.
Eppure quello che, quando è commesso da un tunisino arrapato per il nostro popolino giustificherebbe la pena di morte, viene accolto dalle turbe quasi con sospetto.
Proprio come è successo quando si è cominciato seriamente a sollevare il problema delle violenze pedofile tra le fila delle zecche in tonaca, obbligando l'Umile Vignaiuolo ad una presa di posizione un tantinello diversa da quella espressa qualche anno fa nel suo breve trattato "Crimen Solicitationis".
Naturalmente a questo cambio di rotta ci abbiamo creduto, così come crediamo fermamente che le mucche normanne producono chinotto.
D'altra parte basti vedere quale sia la posizione della Chiesa nei confronti delle donne che regolarmente subiscono dai loro amorevoli mariti botte, sevizie e stupri (perchè, per quanto mi riguarda, un rapporto non consenziente è SEMPRE E COMUNQUE uno STUPRO).
Se vogliamo chiamare col proprio nome questa gente cerchiamo quindi di non girarci d'intorno.
Sono CRIMINALI. Niente di più e niente di meno.
Non vedo perché chi indossava una divisa nazista venisse considerato comunque un nazista, mentre chi indossa una tonaca venga considerato a priori una persona degna di rispetto sebbene sia agli ordini di cotanti delinquenti; delinquenti e pure impuniti.
Forse è proprio l'impunità il fattore che affascina decisivamente una discreta fetta di italiani dei quali non mi onoro manco per il cazzo di condividere la cittadinanza.
Sennò non avremmo ancora sulla sedia di Presidente del Consiglio la macchietta umana che abbiamo.
E' piuttosto sintomatico comunque che la Chiesa dimentichi puntualmente di porre accenti sulla conditio sine qua non che dovrebbe cementare ogni unione, di fatto o di fatti, in Chiesa o nei Palazzi Comunali o nelle Sale del Regno dei Testimoni di Geova: l'Amore ed il rispetto per la persona.
Condizioni che quando vengono meno ci chiedono di sopportare con cristiana rassegnazione.
Col cazzo.
Parlino per i loro fans, i Papa-boys, le beghine, le prefiche e quelli che senza il loro amico immaginario non trovano un senso nella vita.
Per conto mio mantengo la mia libertà di scegliere come ed in che forma creare il mio giro di affetti che chiamo "famiglia", sperando che le zecche in tonaca non ne rosichino troppo, chè la deforestazione comincia ad essere un problema assai grave.
(foto Archivio famiglia Pezzi)
Too Much Too Young. Ska, antirazzismo e ribellione Kanalino, Modena
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Si parla di ska e 2Tone con Pier Tosi e Robertò Gagliardi di Hellnation,
partendo dal libro d...
1 giorno fa
10 commenti:
Sono totalmente d'accordo con te. FIn da bambino (quando ovviamente credevo a tutto) mi son chiesto come mai quei signori cpon il vestito buffo che erano "sposati con la Chiesa" parlassero sempre del valore della FAMIGLIA e dell'unione. Oggi a distanza di tanti anni so certamente molte più cose a riguardo di quei buffi esseruncoli eppure non capisco ancora perchè si battano per la FAMIGLIA. Quella famiglia che è causa di violenze, dolori indicibili, contratti miliardari, assegni, prole inetta e chi più ne ha più
ne metta.
Dimentichi che per la chiesa il matrimonio è indissolubile e che i problemi del divorzio non sono contemplati per questo motivo, inoltre i suddetti bigotti credono che mettendo in discussione la sacralità della tonaca facciano peccato e come vedi il medio evo non è morto.
Ricordo che all'età di 17 anni ho avuto un incontro ravvicinato con un prete che mi propose di portarmi a letto giustificandosi col fatto "che loro sono pur sempre uomini".
La chiesa è un'associazione a delinquere ed è il cancro dell'Italia che ancora oggi è sotto la sua dominazione straniera.
Hai menzionato le maddalene, ricordo il film bellissimo "Magdalene" di Peter Mullan del 2002 che fu snobbato dalla grande platea. Peccato!
@Marisa: Indissolubile a meno che non si sgancino fior di quattrini alla Sacra Rota.
Non so se ce la farei a vedere il film di Mullan senza avere reazioni inconsulte :-) ma è ovvio che il film non abbia avuto grande distribuzione nè pubblicità.
In compenso arrivò puntuale la condanna della Chiesa.
Non potevi spiegarlo meglio...Quello che vuoi dire,lo scrivi davvero bene.
Il bello è che con tutti i divorzi che ci sono,le famiglie sono composte da 2 o più madri,2 o più padri e 8 o più nonni...Purtroppo sulle coppie di fatto da parecchio tempo l'Italia non ne parla,grazie di aver riaperto in qualche modo il dibattito. L'italia è una repubblica fondata sul lavoro e sul papa,mi piace pensare che se non ci fosse il vaticano,alcune cose sarebbero diverse...
il problema comunque rimane perché io non ce l'ho più di tanto col papa che tira giustamente acqua al suo mulino: lui di cazzate vive, campa e ci guadagna, come qualunque ciarlatano.
ma è il fatto che uno stato laico e quindi indipendente e sovrano obbedisca al papa tanto da obbligare un non credente come me al matrimonio civile (religioso MAI) per vedermi garantiti diritti elementari copme reversibilità della pensione, diritti fiscali, voce in capitolo su trattamenti sanitari del coniuge ridotto in condizioni di non decidere, ecc... ecc... ecc... perché il problema sono le leggi laiche che non riconoscono le coppie di fatto.
@faustpatrone:
"ma è il fatto che uno stato laico e quindi indipendente e sovrano..."
Pensavo di rivolgermi a "Chi l'ha visto?"
sarebbe davvero bello se quell'uomo smettesse di parlare di cose che nemmeno conosce.
un saluto
una quistione...abbiate pazienza ma le"prefiche" sono delle adolescenti bone in gergo tonacato?
@hokutojen: eh, dal nome parrebbe. pre-fiche, ragazzine in sboccio. Macché.
Per conto mio mantengo la mia libertà di scegliere come ed in che forma creare il mio giro di affetti che chiamo "famiglia": tu fai parte della mia, e ci sono già fior di testimoni che potranno sostenere questa mia volontà in qualsiasi condizione io mi trovassi in futuro.
Questo detto, spero nell'implosione del Vaticano a breve (non credo manchi molto, vi sono ampi segnali di sgretolamento ovunque ormai e con internet disponibile la diffusione di un'altra coscienza/consapevolezza comincia a essere incontrollabile) in modo tale d'avere finalmente uno stato laico (come dovrebbe essere da sempre) e possibilmente non avere manco più uno stato, in futuro. Ciao, mio caro :-)
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