sabato 14 gennaio 2012

LE DONNE E IL MARE

"Ogni uomo uccide ciò che ama"

Caro Oscar, felice per te che milioni di persone ti citano per i tuoi sapidi aforismi e che questo ti sia di sollievo per tutto quello che hai dovuto patire ma qui l'hai buttata di fuori.

Il 2012 è iniziato da 14 giorni e in queste prime due settimane c'è già da fare un paio di resoconti:

Uno lo fa con la consueta puntualità "Femminismo a sud" e giusto per informarvi prima di aprire il link le donne uccise solo nei primi 14 giorni del mese sono 11.
Non stiamo parlando delle maquilldoras di Ciudad Juarez


ma di donne che vivono nella Repubblica Italiana, nel centro mondiale della Cristianità, abitato dagli "italiani brava gente" e dai santi, eroi, poeti e navigatori.

L'articolo di "Femminismo a sud" lascia pochi spazi ad ulteriori commenti se non quello che se abbiamo occhi per vedere e cervello per capire il muro omertoso creato dal giustificazionismo italiota di stampo cattolico dai media mainstream brilla per schifo e mistificazione.
Un nanogrammo di onestà intellettuale imporrebbe ai mezzi di informazione, che sbraitano caratteri cubitali di solidarietà pelosa per qualunque cosa salvo evaporare quando si fa presente una qualsiasi soluzione alla radice del problema, almeno un accenno alle cause reali di questi numeri da guerra.

Macchè: nessun accenno a secoli di società patriarcale che ha dato all'uomo facoltà di mettersi al ponte di comando dei nuclei familiari a prescindere dalla sua capacità, nessun accenno alla strumentalizzazione ed all'avvilimento se non al tentativo di annientamento dell'identità femminile operata da poteri e religioni di ogni colore e foggia, nessun accenno all'imposizione del concetto di POSSESSO che spettava all'uomo in quanto capofamiglia (o capobranco, fate voi) ed alla codificazione dei ruoli e dei compiti pena ludibrio, violenze o peggio ancora delitti tollerati, giustificati quando non agevolati da un tipo di società costruita dall'uomo in qualche millennio, degenerata ulteriormente con l'avvento delle grandi religioni teistiche che ora quando non fanno orecchi da mercante sui danni apportati al genere umano trovano ancora il tempo di rincarare la dose.
E nessun accenno, per parlare di qualcosa di relativamente più recente, ai danni che lo sfruttamento incondizionato del corpo delle donne sui mezzi di comunicazione basato sull'esibizione di modelli assolutamente fuori dalla natura del sentire femminile.

Facciamo a capirsi: ad esempio anch'io sono uno sfegatato ammiratore della bellezza femminile. Di un bel culo. Di fianchi armoniosi. Di labbra turgide ed invitanti. Di tette generose (non troppo, i seni troppo grossi mi irretiscono ma questo è un problema mio). Insomma, ci siamo capiti.
E di più: sono anche uno sfegatato ammiratore di tutte quelle belle cose con le quali tante donne adornano il proprio corpo. Il famigerato tacco 12, ad esempio. Ci sono donne che non lo sopportano a priori, altre che sembrano esserci nate sopra. Ma il tacco 12 di per sè non significa un cazzo.
Tra lo stare ai piedi di una donna che cerca una gratificazione dal maschio e quella che semplicemente vuole sentirsi appagata e felice di indossare qualcosa che le piace c'è una voragine. E questo vale per qualsiasi capo d'abbigliamento a disposizione nei negozi di abbigliamento e biancheria.
Di più. Un abbigliamento di quelli definiti "sensuali e provocanti" non legittima il maschio ad una beata cippa di cazzo. Tra uno sguardo di ammirazione ed uno stupro ci corrono almeno qualche migliaio di opzioni praticabili che non contemplano l'usare violenza fisica o psicologica che sia.
Ne ho tante di amiche alle quali gli occhi brillano davanti alle vetrine o che portano disinvoltamente abbigliamenti ricercati e/o suscettibili di ammirati commenti.
Ma, così mi è stato insegnato, guardare e non toccare se non sollecitati dal gioco della seduzione.
E un no è un NO.
Cosa c'è di più bello e sensuale ed appagante e rinascimentalebaroccocòfutrista di una donna che ti vuole?
Ed il voler possedere per forza e con la forza qualcuno che non ti vuole fino a ferire, fino ad uccidere é più sano di due persone dello stesso sesso che vogliono accoppiarsi in amore&armonia?
E il cos'è giusto e sbagliato in tutto ciò me lo devo far dire oggi A.D.2012 da una torma di tonaconi segajoli nel migliore dei casi quando non assatanati manipolatori di organi sessuali in via di sviluppo di ragazzini/e capitanati da quel bel tomo dell'umile vignaiuolo?
Scusate, nessuno vuol togliere loro il diritto di sparare padrinostri e avemmarie ma la situazione esigerebbe un minimo di serietà. Un minimo di contegno. E anche un minimo di ritegno.
Ma andiamo oltre.

Personalmente non trovo nessun gusto nell'importunare una donna che non ne vuole sapere di me.
Primo, perché se proprio ci si deve divertire la condizione necessaria e sufficiente è divertirsi in due.
Altrimenti non mi diverto neanche io.
Che ne venga fuori una sana & semplice scopata o una seduta BDSM di gruppo con grigliata finale.
E sarebbe l'ora di mettere in chiaro che il piacere derivante dallo stuprare (perché è bene chiamare le cose col proprio nome) una donna obbligandola a fare qualcosa di cui non ha nessuna voglia e cioè avere un rapporto sessuale che non è precisamente il preparare una frittatina con le zucchine, é una MALATTIA MENTALE PATOLOGICA.

In un momento in cui da più parti, oltre alle tristemente solite, ci si affanna a catalogare l'omosessualità come una malattia i nostri media evitano accuratamente di esaminare anche superficialmente i meccanismi che portano un numero orribilmente alto di maschi ad estremizzare la loro sindrome da possesso fino a commettere crimini orribili.

A me hanno ucciso un'amica. Si chiamava Paola ed era in Messico a fare l'animatrice in un villaggio turistico.
E' stata ritrovata a pezzi dentro una specie di fossa comune dopo che sua madre, da Livorno, ha implorato aiuto alle autorità perché il suo assassino, il suo uomo, aveva semplicemente confessato l'omicidio ed indicato un luogo sommario dove l'aveva seppellita.
Risposte zero. Collaborazione zero.
Dopo due (mi sembra) viaggi in Messico e pacchi di mazzette alle autorità da parte della madre Paola è potuta tornare a riposare in Italia (il suo nome è in fondo all'articolo del link).

Mia madre ha fatto per anni da confessionale/sfogatoio ad un'amica che veniva regolarmente gonfiata di botte dal marito. A volte questa povera donna veniva in casa col viso pieno di lividi nascosto da occhiali da sole le cui lenti avevano una superficie di poco minore a quella del Liechtenstein, ma a poco servivano.
Una donna che viene massacrata regolarmente di botte si vede da come si muove, da come parla, da come si guarda intorno.
Mia madre è una donna semplice, trasteverina e dura e tenace come il marmo che lavorava suo padre concludeva regolarmente con un "daje 'n carcio nee palle e mannejele ar cervello" ma figuriamoci.
Quando quest'uomo è morto ho visto quella donna rifiorire letteralmente. Un'altra donna. Io ho abitato per qualche anno un pò in giro e quando l'ho rivista s'è ripresentata lei altrimenti col cazzo che l'avrei riconosciuta.

Non parliamo di quello che ho sentito durante gli anni in cui praticavo buddismo e mi era stata affidata la responsabilità di seguire dei gruppi di persone.
La percentuale di donne che non avessero mai subito molestie pesanti (tolgo i casi di stalking solo per non allargare troppo il discorso) può essere tranquillamente considerata esiziale.
L'Italia, la famiglia italiana, é un porcaio.
E' un luogo strutturalmente malsano.
Mi spiace ma non ho elementi per giustificare minimamente qualsiasi obiezione.
Neanche l'essere cresciuto in una famiglia fondamentalmente sana, da due genitori di cui nessuno dei due ha potuto vedere la gloria delle scuole medie e con tutte le dovute idiosincrasie verso certe "modernità" che coloro cresciuti fra guerra e dopoguerra hanno faticato tragicamente a comprendere.
Perché ci sono anche famiglie sane, ma è la struttura patriarcale stessa a creare (non agevolare) le condizioni per scatenare un rapporto di predominanza.
Si fa fatica ad abbandonare quei meccanismi le cui degenerazioni sfornano bei soggetti quali le "donne che amano troppo", quelle categorie che partono di sgommata in un gioco al massacro vittima/carnefice dall'orizzonte sempre e comunque invisibile ed incerto, comunque mai sano e mai felice.

Soluzioni? Un attimo, vorrei scrivere due righe su un'altra cosa e su un altro resoconto minimo di questi 14 giorni.

Pare che davanti alle coste livornesi ci sia una vera e propria discarica di materiali dannosi e/o tossici.
Pare che inizino a venire fuori guai grossi dai quali voglio sperare che il Sindaco della mia città se ne tiri fuori nel miglior modo possibile perché non sarebbe un bel servire i propri cittadini e dato per buono che in città comanda talmente tale e tanta gente, e di una tale portata (non per fare il puntiglioso ma ad esempio c'è praticamente una CITTA' MILITARE AMERICANA proprio al confine della città e a due passi dal porto) che probabilmente non sarebbe una notizia se qualcuno gli salta sulla testa ma qui credo che siamo sull'orlo di un bel casino. Non bastasse due giorni fa un giovane pescatore ha perso la vita proprio vicino alla costa. Costa che un pescatore livornese ha raccontato così.
D'altra parte per farsi un'ulteriore idea basta leggere questo articolo di Gianni Lannes pubblicato da "Senza Soste" (ci s'ha ir meglio giornale autofinanziato der mondo, Dome* segnati anche vesta visto che dici che noi livornesi siamo campioni der mondo di tutto).

(*Dome La Muerte, noto chitarrista rock'n roll e noto pisano)

Ora chi di noi non ama il mare.

Per tornare sull'argomento: "ogni uomo uccide ciò che ama"
Oscare, mavvainerculo e io no.

Possesso, distruzione, avidità, tutti elementi che chi ama non pratica ma trasforma.

Andiamo oltre e cominciamo a contarci oltre i sessi, le razze e i girivita per stabilire chi sta prendendo e dove porta quella direzione e chi invece vorrebbe invertire un ciclo che ci sta portando alla distruzione per manifesta stupidità.

Ce la possiamo fare, basta che non rimanga scritto qui e nel sottotitolo del blog di Mazzetta.
E negli sforzi di chi già da millenni si sbatte per lasciare ai posteri un minimo d'eredità umana.



6 commenti:

Norman Bates ha detto...

Mica vero del tutto che i media siano omertosi su questo fenomeno : basta che l'uomo in questione sia straniero o, peggio che mai, musulmano, e vedrai caro Sassicaia quante lagne che faranno i nostri "Democratici" mezzi di informazione, quante vestre stracciate su quelle culture non cos moderne ed evolute (!) come le nostre. Purtroppo, oltre al maschilismo di base del nostro cattolicissimo e pio paese, neggli ultimi anni abbiamo in sorte il delirio sociale che domina i nostri rapporti con l'altro, maschio e femmina che sia, coltivato amorevolmente da politici, mezzi di informazione... tutti intenti a sfruttare per i loro scopi il cvlima di sfiducia e terrore nei confronti dell'Altro. Qualunque cosa di diverso è un nemico ora, pèr molti, anche se lo è di genere e non fa quello che vuoi tu.

Anonimo ha detto...

Tu non trovi nessun gusto nell'importunare una donna, io neppure Sassi e mi è difficile commentare questo post perchè dovrei entrare dentro la mente contorta di alcuni uomini, scrivo alcuni perchè purtroppo le notizie di violenza sulle donne perpetuata da questi omini, vengono messe in risalto "giustamente" dai mass-media "ma solo perchè fa odiens la violenza" senza mai andare al di là del problema, cancellando tutti i passi in avanti che noi uomini a confronto di qualche decennio fa abbiamo fatto con le donne...nel rispettarle e metterle sullo stesso gradino! Viviamo in una società dove la violenza da parte del “maschio” verso la donna viene spostata su trasmissioni televisive oppure su palestre con istruttori preparati all’auto difesa per non farsi violentare con pratiche di arti marziali e spray da spruzzare agli occhi. Questo meccanismo lo trovo un po’ stupido perche il problema non deve essere spostato su chi subisce la violenza, ma su questi omini che perennemente in guerra con la donna non sanno più come gestire le loro frustazione e inevitabilmente si scagliano come delle bestie sulla donna…il sesso debole ma solo fisicamente! In tutti questi anni abbiamo avuto un Presidente del Consiglio, che anni fa abbiamo assistito attoniti che quasi quasi invidiava gli stupratori e strizzava loro l’occhio, all’ascolto della canzone sul tentativo di stupro su una bambina da parte di un vecchio, scritta e composta da un certo Gino Paoli in versione senile. Vi ricordate? Anno 2009. Un Presidente del Consiglio dove ha trattato la donna come un oggetto, pagandola e ridicolizzandola non solo nel nostro paese ma nel mondo intero. Non abbiamo la mentalità. Manca a mio vedere la giusta cultura dentro le nostre scuole primarie e secondarie, ma pure dentro le nostre famiglie, dove intraprendere un percorso educativo-sessuale per educare le nostre nuove generazioni per lo più maschili a un profondo rispetto verso la donna con approcci e relazioni diverse di come gli è stato insegnato fino ad ora. Ps: Ci saranno sempre le pecore nere “anzi più che pecore le bestie” da curare, ma cerchiamo sempre in una società civile come al nostra che ce ne siamo sempre di meno. Per quanto rigurda i problemi della tua città, sono convinto che riuscirete a risolverli al più presto, con le buone civilmente protestando oppure con le cattive…..ahimè come sempre!

Anonimo ha detto...

oggi sono venuto a onoscenza di un fatto che reputo sconcertante e ho subito pensato al tema trattato egregiamente in questo post. Il reato di omicidio volontario nel nostro codice penale riporta "chi cagiona l'uccisione di un uomo" cioè se un giudice applicasse il codice alla lettera, non sarebbe perseguibile chi uccide volontariamente una donna

Estrella_Marina ha detto...

Concordo molto col primo commento. Nonostante e malgrado i numeri dicano chiaro e tondo che la maggior parte dei femminicidii avvengano in ambito domestico e familiare la tendenza è quella di attribuire questi delitti al cosiddetto "uomo nero", allo straniero. Non a caso uno degli slogan dei movimenti femminili recita: "l'assassino ha le chiavi di casa". C'è un libro, l'ha scritto Concita De Gregorio, si intitola "Malamore" e racconta non tanto delle violenze subìte dalle donne ma s'interroga sulle ragioni che portano una donna a resistere in una orribile escalation ai maltrattamenti e alla sofferenza che provocano certe relazioni appunto, malate. Di violenza.

Sitka ha detto...

meraviglioso Sassi. non c'è da aggiungere null'altro. t'approvo e ti ringrazio.

Ernest ha detto...

ho appeno commentato da Arguzia sul tema... e ringrazio anche te per aver parlato di queste cose.
un saluto