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sabato 24 gennaio 2009

LA REPUBBLICA DELL'ASPERSORIO



L'ineffabile stampa italiana non perde occasione di coprirsi di ridicolo ogni qualvolta ogni spiffero proveniente daPiazza San Pietro ci porta nuove su come i tonaconi guidati dall'umile Vignaiuolo la pensino su qualsiasi scibile, dal big bang alla disposizione in panchina delle riserve dell'Albinoleffe.
Tra le trombe più fedeli ad annunciare ogni volta la buona novella il quotidiano laico "Repubblica", il quale non esita a mostrare, fiero e petto in fuori, come e quanto i laici italiani sappiano opporsi alle continue ed ormai insopportabili ingerenze vaticane nella vita dei cittadini laici, musulmani, ebrei, buddisti, atei, agnostici e di qualsivoglia altra convinzione.
L'ultimo esempio?

LA SANTA SEDE CONTRO OBAMA "SU ABORTO SCELTA DELUDENTE"


Ora, come si evince dal link, non sono io che sto delirando: la notizia è che la fanzine delle gerarchie vaticane si dichiara delusa dalla scelta del neoeletto presidente degli Stati Uniti di finanziare le associazioni che promuovono ed assistono (che assistono naturalmente su Repubblica non lo leggerete, meglio dare l'impressione di cupe congreghe di cacciatori di puerpere pronti a recidere il frutto del ventre di povere mamme in stato interessante) l'interruzione di gravidanza nei paesi in via di sviluppo.
Giova ricordare che l'ultima campagna antiabortista partita dalla Chiesa ha portato ad una rapida sollevazione tanto che la lista-burletta tirata su all'uopo dall'immancabile Giuliano Ferrara è scomparsa al primo tiro di sciacquone, dopodichè le dichiarazioni quotidiane di cardinali, vescovi, umili vignaiuoli e pretaglia simile sono scemate per indirizzarsi su altri temi più "sicuri" data la non già alta popolarità che stanno riscuotendo su tutto il resto dello scibile etico.
Giova anche ricordare agli scribacchini di "Repubblica" che se voglio leggere un giornale genuflesso a quel modo davanti alla "Santa Sede", ho opzioni più interessanti che vanno appunto dall'Osservatore Romano all'Avvenire e, in caso di battaglia politica infuocata ci sono sempre "Il Giornale" o "Libero" sempre pronti all'uso.
Quindi proviamo a spiegare alla laica "Repubblica" che la notizia é:
IL PRESIDENTE OBAMA CONSENTE IL FINANZIAMENTO DI ASSOCIAZIONI PRO-CHOICE CHE OPERANO IN PAESI IN VIA DI SVILUPPO E CHE AIUTANO DONNE CHE NECESSITANO DI ESSERE ASSISTITE DURANTE L'INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA.

Chiaramente la lobby vaticana strepiterà, muoverà le sue pedine all'interno del Congresso Americano, naturalmente qui in Italia si leveranno i primi urli di dolore di coloro che impudentemente si fanno chiamare Pro-Life.
Vedremo quante lezioni di laicità dovremo ancora prendere prima di renderci conto che non viviamo in una Repubblica dell'Aspersorio e che ciò che riguarda i cattolici deve riguardare solo la coscienza dei cattolici.

mercoledì 21 gennaio 2009

CAMBIAMO CON LUI?


Cosa può dire un cittadino italiano di sinistra, libertario e fondamentalmente legato a valori come la Pace, la Giustizia e la libertà, o come l'autodeterminazione dei popoli e la battaglia per la consapevolezza di ogni singolo individuo riguardo l'elezione di Barack Obama?
Si aspetta forse di veder cambiare l'America in pochi anni in modo da lasciarsi definitivamente alle spalle il disastro Bush, la sua deriva neocon-fondamentalista e parafascista, radicalmente imperialista ed esportatrice di democraziahahahaha?
No.
Cerca di essere realista e, pur riconoscendo le possibilità di trasformazione che un evento del genere può comportare nel migliore dei casi dice "stiamo a vedere". Intanto, qui dalla provincia dell'Impero, continuiamo a dare il peggio. Dopo l'Oracolo di Delfi-Fini ("Gli Stati Uniti non sono pronti per un Presidente afroamericano", complimenti ancora al nostro Presidente della Camera) e l'uscita in perfetto stile berlusconiano, cioè di se stesso, del guitto nazionale a proposito di abbronzature e del diversamente-possessore-di-materia-cerebrale Maurizio Gasparri ("Al Queda sarà più contenta") é il turno dell'altra sponda politica, quella piddina, la quale già dai risultati delle elezioni hanno iniziato a comportarsi come un banda di invasati che hanno visto tornare Gesù in terra a propagare il nuovo Verbo. E difatti basta guardare la prima pagina di oggi dell'Unità qui in cima al post: chiarisco subito che non sono un antiamericano a prescindere, anzi. Volente o nolente anche la nostra cultura antagonista o giù di lì è impregnata di messaggi partiti dagli Stati Uniti, e parlo di letteratura come di musica come di critica sociale e di ribellione al Sistema. Vorrei anzi rendere ancor più chiaro il concetto dicendo che a mio parere se è vero che dagli Stati Uniti abbiamo avuto l'esempio di quanto possa essere deteriore l'imperialismo ed il capitalismo è soprattutto dagli Stati Uniti che sono arrivati gli input più creativi ed efficaci per opporsi al mostro da loro stessi creato. Resta comunque il fatto che dagli input della controcultura statunitense dobbiamo poi mutuare ciò che a noi europei necessita per avere una piena comprensione dei fenomeni sociali e politici che influenzano le nostre vite di appartenenti all'Impero occidentale, siamo pur sempre il Vecchio Continente col suo retaggio di storia e di cultura ben stampato nel DNA; sta di fatto che gli antiamericani senza se e senza ma a mio avviso sono dei sesquipedali idioti più nocivi di un esercito di neocon strafatti di ketamina in procinto di occupare la Casa Bianca.
Però, cara signora Concita De Gregorio, sopra la foto di Obama con il trionfale titolo "Cambiamo con lui" che sa tanto di appecoronamento a prescindere, c'è una scritta: QUOTIDIANO FONDATO DA ANTONIO GRAMSCI NEL 1924.
Si può manifestare speranza, avere grandi aspettative di cambiamento, ma una tale mancanza di dignità nel rinnegare i valori del fondatore di questo giornale, umiliandone la memoria con quel titolo dà la misura di cosa sia questo accrocchio di bassi politicanti rintracciabile sotto la dicitura PD.