mercoledì 21 gennaio 2009

CAMBIAMO CON LUI?


Cosa può dire un cittadino italiano di sinistra, libertario e fondamentalmente legato a valori come la Pace, la Giustizia e la libertà, o come l'autodeterminazione dei popoli e la battaglia per la consapevolezza di ogni singolo individuo riguardo l'elezione di Barack Obama?
Si aspetta forse di veder cambiare l'America in pochi anni in modo da lasciarsi definitivamente alle spalle il disastro Bush, la sua deriva neocon-fondamentalista e parafascista, radicalmente imperialista ed esportatrice di democraziahahahaha?
No.
Cerca di essere realista e, pur riconoscendo le possibilità di trasformazione che un evento del genere può comportare nel migliore dei casi dice "stiamo a vedere". Intanto, qui dalla provincia dell'Impero, continuiamo a dare il peggio. Dopo l'Oracolo di Delfi-Fini ("Gli Stati Uniti non sono pronti per un Presidente afroamericano", complimenti ancora al nostro Presidente della Camera) e l'uscita in perfetto stile berlusconiano, cioè di se stesso, del guitto nazionale a proposito di abbronzature e del diversamente-possessore-di-materia-cerebrale Maurizio Gasparri ("Al Queda sarà più contenta") é il turno dell'altra sponda politica, quella piddina, la quale già dai risultati delle elezioni hanno iniziato a comportarsi come un banda di invasati che hanno visto tornare Gesù in terra a propagare il nuovo Verbo. E difatti basta guardare la prima pagina di oggi dell'Unità qui in cima al post: chiarisco subito che non sono un antiamericano a prescindere, anzi. Volente o nolente anche la nostra cultura antagonista o giù di lì è impregnata di messaggi partiti dagli Stati Uniti, e parlo di letteratura come di musica come di critica sociale e di ribellione al Sistema. Vorrei anzi rendere ancor più chiaro il concetto dicendo che a mio parere se è vero che dagli Stati Uniti abbiamo avuto l'esempio di quanto possa essere deteriore l'imperialismo ed il capitalismo è soprattutto dagli Stati Uniti che sono arrivati gli input più creativi ed efficaci per opporsi al mostro da loro stessi creato. Resta comunque il fatto che dagli input della controcultura statunitense dobbiamo poi mutuare ciò che a noi europei necessita per avere una piena comprensione dei fenomeni sociali e politici che influenzano le nostre vite di appartenenti all'Impero occidentale, siamo pur sempre il Vecchio Continente col suo retaggio di storia e di cultura ben stampato nel DNA; sta di fatto che gli antiamericani senza se e senza ma a mio avviso sono dei sesquipedali idioti più nocivi di un esercito di neocon strafatti di ketamina in procinto di occupare la Casa Bianca.
Però, cara signora Concita De Gregorio, sopra la foto di Obama con il trionfale titolo "Cambiamo con lui" che sa tanto di appecoronamento a prescindere, c'è una scritta: QUOTIDIANO FONDATO DA ANTONIO GRAMSCI NEL 1924.
Si può manifestare speranza, avere grandi aspettative di cambiamento, ma una tale mancanza di dignità nel rinnegare i valori del fondatore di questo giornale, umiliandone la memoria con quel titolo dà la misura di cosa sia questo accrocchio di bassi politicanti rintracciabile sotto la dicitura PD.

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