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martedì 2 giugno 2009

THE SOUND

"Here it comes, a new dark age". Adrian Borland aveva visto l'inizio di una nuova era oscura e non ha retto al pensiero. Era il 26 Aprile 1999 quando la mente dei Sound decise di buttarsi sotto un treno della subway londinese. I Sound non hanno fatto la storia del rock, ma è uno di quei gruppi che meriterebbero una considerazione più attenta anche in questa epoca povera di talenti e di nuovi grandi songwriters di rock britannico (e il resto del mondo non se la passa meglio); la tradizione albionica di esprimere talenti pop di levatura stratosferica negli anni '80 ha conosciuto vertici ancora inesplorati, se si pensa ad Andy Partridge e Colin Moulding (in pratica XTC), Ian Mc Culloch degli Echo & the Bunnymen, quello strippato di Julian Cope (non a caso il mio preferito) e Morrissey coi gladioli nel culo e Johnny Marr con quella cazzo di chitarrina.
Adrian Borland aveva toni preferibilmente cupi, non molto amichevoli, ma aveva scrittura e talento; era sofferto ed incisivo, decisamente infelice. Ma anche aggressivo e passionale come un depresso cronico può esserlo, questa è una delle sue canzoni più belle.
Degli anni '80 e del poco politicamente corretto pop britannico ne riparleremo.

mercoledì 21 gennaio 2009

EYELESS IN GAZA









Non parlerò delle vittime del fosforo bianco usato dall'esercito israeliano, nè dei giornalisti-burletta della nostra TV. Trattasi di un sottostimato gruppo inglese che proponeva un pop malato e crepuscolare subito associato alla montante new wave agli inzi degli anni '80. Curiosità inquietante se riferita alle notizie di questi giorni. Il gruppo non ebbe molta fortuna anche se riuscì a pubblicare prove discografiche nient'affatto disprezzabili, ma va detto che in quel periodo agivano anche nel sottobosco delle miriadi di gruppi nati sull'onda lunga della rivoluzione che il punk portò nella scena musicale mondiale (cosa che in molti fanno parecchia fatica a riconoscere, ma tant'è) la cui qualità ancora non è stata adeguatamente riconosciuta, e comunque riferendoci a quel genere, era tempo di gruppi che sarebbero diventati veri e propri mostri sacri come The Cure, Siouxsie & the Banshees, Bauhaus, Echo & the Bunnymen e U2 o oggetti di culto come Virgin Prunes, Monochrome set, Xtc, Teardrop explodes, Cabaret Voltaire, Clock DVA e, poco più tardi gli idolatratissimi Smiths. Gruppi anche fondamentalmente diversi tra loro, perfino gruppi nati e cresciuti insieme nella solita scena cittadina (Dublino, in questo caso) come Virgin Prunes ed U2, che erano concettualmente lontanissimi. Un piccolo spaccato pop inglese di un decennio, gli anni '80, ingiustamente denigrato per le derive kitsch e canzonettare del pop mainstream dove il limite del senso del ridicolo si perse in maniera preoccupante, ma che in realtà produsse delle pagine memorabili per chi ha avuto occasione di appassionarsi alla scena musicale creativa di quegli anni. Il video di questo post é proprio degli Eyeless in Gaza e l'atmosfera coglie abbastanza bene quale fosse il "colore" di quel periodo.