mercoledì 21 gennaio 2009

EYELESS IN GAZA









Non parlerò delle vittime del fosforo bianco usato dall'esercito israeliano, nè dei giornalisti-burletta della nostra TV. Trattasi di un sottostimato gruppo inglese che proponeva un pop malato e crepuscolare subito associato alla montante new wave agli inzi degli anni '80. Curiosità inquietante se riferita alle notizie di questi giorni. Il gruppo non ebbe molta fortuna anche se riuscì a pubblicare prove discografiche nient'affatto disprezzabili, ma va detto che in quel periodo agivano anche nel sottobosco delle miriadi di gruppi nati sull'onda lunga della rivoluzione che il punk portò nella scena musicale mondiale (cosa che in molti fanno parecchia fatica a riconoscere, ma tant'è) la cui qualità ancora non è stata adeguatamente riconosciuta, e comunque riferendoci a quel genere, era tempo di gruppi che sarebbero diventati veri e propri mostri sacri come The Cure, Siouxsie & the Banshees, Bauhaus, Echo & the Bunnymen e U2 o oggetti di culto come Virgin Prunes, Monochrome set, Xtc, Teardrop explodes, Cabaret Voltaire, Clock DVA e, poco più tardi gli idolatratissimi Smiths. Gruppi anche fondamentalmente diversi tra loro, perfino gruppi nati e cresciuti insieme nella solita scena cittadina (Dublino, in questo caso) come Virgin Prunes ed U2, che erano concettualmente lontanissimi. Un piccolo spaccato pop inglese di un decennio, gli anni '80, ingiustamente denigrato per le derive kitsch e canzonettare del pop mainstream dove il limite del senso del ridicolo si perse in maniera preoccupante, ma che in realtà produsse delle pagine memorabili per chi ha avuto occasione di appassionarsi alla scena musicale creativa di quegli anni. Il video di questo post é proprio degli Eyeless in Gaza e l'atmosfera coglie abbastanza bene quale fosse il "colore" di quel periodo.

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