lunedì 30 novembre 2009

DELLA SINISTRA DEL CAZZO E DI BANDIERE DA BRUCIARE


Essere di sinistra non vuol dire solo fare la guerra a quel mafioso delinquente di Berlusconi ed alla sua cricca.
Cosa che sarebbe comunque parziale e probabilmente strategicamente poco produttiva, visto che la malattia sta soprattutto nella gretta ignoranza annidata nelle teste di quegli italiani che, una volta visto Colui che si proclama Unto dal Signore e finalmente trovato il Paladino della Crociata contro i Comunisti gli si è buttata davanti in ginocchio implorante ed adorante.

Berlusconi ha fatto il suo lavoro e una decina di milioni di coglioni indegni di vivere in una democrazia e del diritto di voto gli ha consegnato il paese, non c'è molto da girarci d'intorno.

Ma c'è un'altra parte d'Italia che è altrettanto malata.
Molto malata.

Prendiamo 'sta storia del crocifisso.

La Corte Europea tenta di riportarci agli standard dei paesi laici civili scatenando le ire dei nostri ducetti della minchia strappona che hanno quindi, in un crescendo rossiniano, risposto invadendo le gazzette con le proposte più imbecilli che mente umana possa concepire e non a caso sono venute dal sottobosco leghista, la più grande fucina di cercopitechi ancora funzionante dall'alba dell'uomo.

E siamo arrivati a Castelli che vuole il crocefisso sul tricolore.

Dichiaro qui nel pieno delle mie facoltà mentali (i leghisti si astengano dal commentare, sono cose troppo grosse per loro) che se mai un abominio del genere dovesse mai realizzarsi la prima bandiera crocifissomunita verrà bruciata in Piazza Goldoni a Livorno dal sottoscritto.
La prima, poi passo a tutte le altre che mi capitano davanti.

Non permetterò ad una masnada di razzisti xenofobi e delinquenti (sono o non sono compagnucci di merende di Berlusconi? E quindi....) di mettere un simbolo religioso identitario sulla bandiera del paese dove sono nato. Non ho nessuna intenzione di far passare la cosa senza conseguenze.

Queste merde che col tricolore ci si volevano pulire il culo, che "chi non salta italiano è!", non devono azzardarsi a menzionare la bandiera italiana neanche per scherzo. Figuriamoci sentenziare su cosa debba contenere o meno.

E questo premesso che
"we draw lines, stand behind them
that's why flags are such ugly things that
they should never touch the ground"
come canta Ian Mc Kaye dei Fugazi in uno dei loro pezzi più belli ("facet squared")

E questa ultima uscita leghista valga da esempio ai signori benaltristi che si dichiarano di sinistra e che invece farebbero bene a fare le persone serie e levarsi dai coglioni, che un Rutelli ed un Casini che se li mettono nella gabbietta li trovano senza problemi. Se ci si dichiara "di sinistra" e non si capisce come quel pezzetto di legno con un pupazzo attaccato è solo un mezzo per imporre una cultura dominante assolutamente agli antipodi con qualsiasi cosa che possa anche lontanamente essere definita "di sinistra" credo proprio sia il caso per loro di lasciar perdere il ragionare ed il disquisire di politica e di società ed andare a farsi turni di 18 ore al giorno al mercato ortofrutticolo, non sia mai possano rendersi utili a qualcosa.

Stesso richiamo lo potete trovare presso un altro amico blogger, Riccardo Venturi, del quale mi pregio di condividere ogni riga del suo post. Non sono il solo, a quanto pare, ad aver individuato certa sinistra del cazzo, snob e completamente funzionale a questa destra la cui icona potrebbe essere, che so, un Sansonetti, ma a far le pulci verrebbe una fila lunga da qui a Donoratico.

Richiedevo, tempo fa, una durissima presa di coscienza degli errori fatti dalla sinistra italiana negli ultimi vent'anni e la ricompattazione in un unico grande partito della sinistra (credo che sia esemplificativa oltre ogni chiarezza la figura meschina fatta da Sinistra e Libertà, tanto per citare l'ultima porcheria partorita dai nostri leaderini del cazzo) che inizi a mostrare agli italiani la volontà di ricostruire sulle macerie cerebrali degli italiani un paese laico, improntato sui diritti e sull'equità sociale.

Seguo con una certa ilarità i primi passi del PD bersaniano, che in questa vicenda sta dimostrando l'agile elasticità di un lungodegente ospedaliero. Ma è ormai ovvio non aspettarsi una sola azione degna di nota da un partito che non vuole neanche mescolarsi ad una manifestazione nata dal basso, quella del 5 dicembre, un'altra occasione persa per rendersi conto di CHI sono gli elettori di sinistra. Gente che, probabilmente a loro non interessa.

In attesa di rimettere insieme cocci e macerie di un'idea di politica affossata prima dai propri leader e poi dalla carenza di civiltà dell'italiano medio godiamoci quindi gli spot nei quali delle specie meno evolute (o devolute) mostrano ad un'attonita umanità come si governa un paese facendo ridere il mondo.

4 commenti:

SCIUSCIA ha detto...

Se poi lo fai, quel falò, da' una voce, che un salto a Livorno ce lo faccio sempre volentieri.

brazzz ha detto...

hai ragione..non capire che la lega si sta proponendo come paladina della moralità(la loro)e che acquisterà ulteriori consensi è demenziale..

Giuseppe ha detto...

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ad una manifestazione nata dal basso
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??? dubito che la manifestazione sia nata dal basso
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comunque sia, trovo perniciosa la parola d'ordine delle dimissioni
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cfr. http://maninrete.blogspot.com/2009/11/fanculo-le-dimissioni.html
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jesup ha detto...

La manifestazione è nata dalla rete e ha avuto centinaia di migliaia di adesioni.Italia dei valori e federazione della sinistra si sono aggregati dopo.
Caro S.M. è molto difficile oggi coniugare unità della sinistra in un unica grande forza e poi dare continuità coerente al progetto stesso,visto il panorama frastagliato e le diverse concezioni stesse di "sinistra"da parte degli attori.Io suggerirei un modello simile a quello attuale sudamericano,che però,i moderati della sinistra appunto,rifuggono.