lunedì 23 novembre 2009

ROCKSTARS


Ammetto che l'accezione "rock'n roll" oltre che abusata si presta ad infinite interpretazioni.
Elvis, il Re del rock 'n roll, fu presto ridotto ad entertainer lustrinato ad uso della middle-upper class americana, ma aveva già dato, uh se aveva già dato; dopo il servizio militare diciamo che è stato un ispiratore dei nostri Bobby Solo e Little Tony, mentre prima aveva "inventato" il mestiere di rockstar col suo bacino e il suo ciuffo imbrillantinato.
Ho sempre pensato che se Chuck Berry non fosse stato nero il rock avrebbe avuto un'altra storia (oppure se l'America non fosse stata razzista), ma va bene lo stesso.
Una rockstar è tale non quando si limita ad avere folle osannanti che sanno le sue canzoni a memoria e torme di bimbiminkia in adorazione solenne e sciamante in ogni angolo del web (ora) o delle riviste per ggiovani (prima) ma quando rompe dei canoni, apre nuovi mondi, mostra altre prospettive ed in ragione di questo conquista un seguito fedele ed indistruttibile.
David Bowie, ad esempio, è una rockstar.
La rivista italiana Rolling Stone (epigone della sua più celebre versione americana) ha eletto Silvio Berlusconi "Rockstar dell'anno".

Non so (e francamente non me ne frega un cazzo) se l'intento della redazione fosse ironico, provocatorio, caustico, riverente, convinto o deferente: se di beffa si tratta, è la solita beffa all'italiota tipo il credersi trasgressivi mettendo il culo fuori dal finestrino del treno lasciando la stazione. Sporco.

Quindi mi limiterò a spiegare perchè, oltre ad avere ottime possibilità di far presa verso un certo pubblico (che è comunque la perfetta antitesi del rock 'n roll vedi il TG1), la geniale intuizione della redazione di Rolling Stone non coglie nessun tipo di iperbole ma accosta una forma d'arte come il rock' n roll che in sè contiene tutte le altre forme d'arte che in qualche modo hanno dato un contributo fondamentale all'apertura delle menti di svariate generazioni con ripercussioni piuttosto pesanti anche a livello sociale e politico.

Il rock 'n roll ha una caratteristica fondamentalmente sublime che è quella di rovesciare ogni visione puramente politica del quotidiano. Lo fa attraverso la forza delle parole, che possono essere poesia, freddo anatema o urlo primale guidate dalla melodia e dal rumore; instilla una gamma di sensazioni, siano esse positive o negative, dalla gamma infinita e dallo spettro ultraesteso; il rock 'n roll rinasce sempre da se stesso perchè permette ogni tipo di contaminazione, da destra e da sinistra.

Il modello comunicativo del rock 'n roll era altamente sconsigliato ai puristi della politica al di fuori dell'Italia nell'epoca degli anni di piombo, eppure il rock ' n roll è riuscito a sfuggire anche alla codificazione politicizzata che i "compagni" avevano intelligentemente creato intorno al rock ' roll manifestando allegramente a partire da un famoso tentativo di concerto dei Led Zeppelin al Vigorelli di Milano nel 1969 per chiudere con Lou Reed al Palasport di Roma devastato a causa del prezzo del biglietto a £3500.

Personalmente ho avuto a che fare con queste illuminate visioni quando uscì fuori il punk rock, anni fine '76/primi '77.
Ebbi così modo di constatare già giovanissimo che l'essere un "compagno" non dava l'esenzione automatica dall'essere una sfolgorante, enorme e turgida testa di cazzo.
Gli anarchici mi stavano più simpatici: meglio tre ore di Leo Ferrè che dieci minuti di Ivan Della Mea o Pino Masi (con rispetto parlando); ma il fenomeno punk fu recepito da una fascia di persone che proprio con i troppi dogmi voleva dare un bel taglio, rimettere tutto all'aria e ripensare anche il modo di aggregarsi; i Centri Sociali mi sembra stiano resistendo con grande coraggio e grande dignità ed in qualche caso hanno addirittura marchiato un preciso riferimento sociale e culturale di città enormi come Milano e Roma, così come a Pisa e Padova e così via in una rete non sempre collegata ma comunque fondamentalmente solidale.

L'offerta spettacolare ha dato modo ad un numero incredibile di realtà culturali ed artistiche di esprimersi, di confrontare situazioni differenti dal rituale bar-amici-lavoro-discoteca, dove è richiesto il ruolo passivo della commedia umana di fronte all'evolversi del tempo, dei tempi, della vita che ci scorre addosso e che nessuno ci renderà indietro.

Il rock 'n roll può essere una fonte di illusione come una fonte di salvezza. Attraverso i suoni e le parole si parla il linguaggio dei frammenti dell'anima, l'infinito puzzle che compone l'universo.

Un esempio assai banale: c'è un pezzo meno conosciuto di Lou Reed che si intitola "Magic and loss"; è un pezzo che conclude un album a tema dallo stesso titolo e il tema è la perdita di due amici a causa del cancro.
E' un testo che ha praticamente riassunto venti anni di vita, succede, a volte trovi quel testo, quella frase e quella poesia che non può essere stata scritta appositamente per te.
Fosse stata "Walk on the wild side" ci sarebbe stato da ridere.

E poi ci sono i Ramones che "Now I wanna sniff some glue" o "Commando" dove si dice che "Third rule is: Don't talk to commies", non parlare ai comunisti.
I Germs, invece, con "Communist eyes" la presero decisamente sul paranoico. Johnny Rotten nelle prime foto agiografiche su Ciao2001 aveva stampata sulla t-shirt un'enorme svastica.
Basta simboli.
La grande truffa del rock 'n roll.
E la truffa continua: ora le rockstar sono gli U2 che non sfasciano gli alberghi mentre gli Oasis ancora qualche problemino lo danno. Springsteen sembra lo zio di Ligabue. Le nuove rockstar durano il refolo di un paio di dischi: l'industria spadroneggia senza tirare fuori neanche un accenno di respiro non dico sovversivo ma anche solo riformatore; l'arte cresce e si sviluppa fuori dal mercato, quello indipendente è ancora in via di riforma dopo che le esperienze di distribuzione più coraggiose hanno subito la mutazione dei tempi (leggi: fallimenti a rotta di collo) ma essendo del settore e del mestiere in quanto pure musicista (leggi: perdere due laringi a concerto latrando nel microfono) devo constatare che il livello medio dei gruppi che ottengono produzioni soddisfacenti comincia a ricrescere di livello dopo l'irreparabile perdita degli One dimensional man.

La nostra rockstar, Vasco, veleggia vanesio verso vincenti vaffanculo, ripete se stesso non per lo specchio ma pè vizio e tutto sommato una rockstar lui lo è davvero pure se fra un pò lo dovranno portare in giro col transpallet.

Ma Berlusconi no.

Lui è proprio l'italiano medio gretto e bifido, signùr milanès e guappo napoletano di cartongesso, parla un linguaggio da far apparire mio nonno un guru saccente,ha i comportamenti tipici di un figlio di imprenditori con la paghetta di 5000 euro a settimana, è mediocre, untuoso, bugiardo e volgare senza essere veramente trasgressivo, anzi, è lui che rincorre il peggio degli italiani per perfezionare il suo modello, che è quello della mediocrità fatta potere.
Se permettete Pol Pot e Hitler erano più rock 'n roll.

Via, vi metto su qualche esempio di rockstars di quelle vere.
Sennò stiamo qui a farci pugnette.
















E mai sarà abbastanza rivalutato questo signore qui:



Rockstars, mica Berlusconi qualsiasi.

(Nella foto: Lux Interior dei Cramps, recentemente scomparso: una rockstar)

7 commenti:

brazzz ha detto...

bè..credo che la copertina fosse una provocazione, ma a parte quello,c'è delvero in quel che fici..ah..grazie per la foto di lux interior..uno dei tanti grandi...

Riccardo Venturi ha detto...

A onore e gloria del defunto Ivan Della Mea va però detto che nessuno, e nemmeno tuttora, si sognerebbe mai di accostarlo a Silvio Berlusconi. Neanche per sbaglio, direi. Ad ogni modo, pur dichiarandomi d'accordo con la maggior parte delle cose che dici, non credo che per esaltare il rock sia necessario tirare in ballo Della Mea o Pino Masi: semplicemente facevano altre cose. Piacessero o non piacessero. Nel rock, poi, è vero che c'è tutto e il contrario di tutto; come si suol dire, è la sua grandezza e, al tempo stesso, il suo limite. Saluti!

sassicaia molotov ha detto...

@Riccardo: Pino Masi è decisamente più simpatico di persona che come cantante. Anche se è matto come un cavallo. Gli ho visto fare una manifestazione per la liberalizzazione delle droghe leggere davanti alla Questura di Pisa nella quale si rollò un cannone d'erba proprio davanti al portone. Intervento immediato delle FF.OO. ed arresto. D'altra parte la manifestazione era composta dal solo Pino Masi.
Eppoi da tredicenne con gli ormoni a palla com'ero gnaa facevo proprio a reggere più di 5 minuti 5 di cantautorato politico, ero molto più vicino alla linea politica Search & destroy (però prima si tromba), anzi, chissà se m'è passata. Saluti anche a te, presto sono a Firenze, fatti trovare.

Lindalov ha detto...

Certo che palle. Ci manca il suo volto sul latte, sui sussidiari, sulle banconote.

Riccardo Venturi ha detto...

Mi fo trovare eccome! L'indirizzo e il telefono non sto nemmeno a darteli, tanto sono spiattellati sul blog :-)
Beh, oddio, certo che il fatto che avevi tredicianni ha il suo peso. Sulla pazzia oramai conclamata di Pino Masi sono ovviamente d'accordo, io l'ho visto tre o quattro anni fa al Panico sgomberato a Firenze in una serata in cui fra poco piglia a manate un vigile urbano che voleva multargli la sua Escort scassata SOLO perché l'aveva parcheggiata in sosta vietata sul marciapiede in una zona pedonale...ma che sarà mai!

Giò ha detto...

Uè...la lista sarebbe lunga certamente, ma i Led Zeppelin non possono mancare :-)

Del resto la biografia del direttore di Rolling Stones merita un piccolo approfondimento per capire chi sia, oltre che uno snob-salottista-saccente in evidenza ogni volta che apre bocca.

Se poi consideriamo anche il podio (Obama e B16) a me pare una maniera per mascherare il lecchinaggio, fornendo giustificazioni da rokkettaro. Il ragionamento che hanno fatto secondo me è quello che segue: il primo è Berlusconi perchè lui deve stare in copertina (è un amico mio e gli voglio fare un regalo), poi ci metto Obama perchè può starci in una lista del genere (magari lo avrei messo al primo posto ma poi Berslusconi...?!) e chiudo con B16 a conferma dell'ironia che voglio comunicaree e della stravaganza della lista (ma senza esagerare nei confronti della chiesa che se no si incazzano).

Ciao

jesup ha detto...

Grazie per Lux Interior,ci manca già e parecchio..bikini girls with machine guns...