domenica 7 febbraio 2010

BOMBE A MANO SU 4 RUOTE

La Citroen Ami 8.
Un ferro da stiro con quattro ruote. In quattro ci stavi non bene ma quasi. Lanciata in discesa, con vento di bora a favore e le gomme nuove potevi vedere il tachimetro toccare quota 95 Km/h. Se il ferro da stiro si sentiva in forma, ovviamente.
Dai primi anni '80 si convertì in carne da macello per tutte le pattuglie di qualsivoglia Forza dell'Ordine. Viaggiare su una AMI 8 con due canne in tasca significava offrire il valoroso petto al nemico con ardimento, sprezzo del pericolo ed invitta fede nell'ideale supremo, che poi era quello di riuscire a passare indenni la perquisizione, spesso blanda e rassicurante visto che dopotutto non s'era dei delinquenti bensì bravi ragazzi che si divertivano come tanti ragazzi della nostra età, andando a ballare, ad ascoltare musica, bere e soprattutto scoprire la parte di mondo che di solito ha dei nomi che finiscono per A.
I più saggi partivano direttamente dai night club.
Io sono da sempre stato orgogliosamente povero e quel poco che avevo lo sputtanavo in dischi, libri, riviste e monumentali mangiate al ristorante.
Quindi niente night e pene d'amore ad intervalli regolari che altro effetto non hanno che migliorare la qualità e la componente creativa della Nobile Arte dell'Onanismo.
Poi trovai. Ma non trascendiamo.
Quanto alle mangiate al ristorante, quelle hanno avuto un'importanza fondamentale in tutta la componente folclorica di ogni livornese: il Monte di Pietà era invaso, in anni anche non sospettabili, di "spose" che andavano ad impegnarsi qualche oro di venerdì in modo da farsi una solenne "ribotta" il sabato, spignorare il lunedì reimpegnare il venerdì e così via.
Figuriamoci gli uomini cosa potevano essere capaci di fare.
E Livorno si conosce soprattutto zompando con regolare puntualità da un ristorante all'altro.
Essendo per parte di madre trasteverina e con famiglia numerosa ed amante del vino non mi è stato difficile ambientarmi.
Così ho udito:
Uno dei segreti della felicità in questa terra è avere dei buoni ristoratori per amici.
Se riusciamo a diventare gente che sa stare bene a tavola e sa far stare bene chi sta intorno siamo destinati al Nirvana.
Ve la dò così a gratis, d'altra parte il Budda quando ha un'illuminazione sente automaticamente il desiderio di condividere.
Vabbè, la pianto subito.
E passo alla:


Bella macchina, davvero.
Solo che io avevo il modello base, mi pare 900 di cilindrata. Blu notte. Usata.
Un camioncino in manovra mi prese la fiancata dalla parte del passeggero, avevo ragione piena ed andavo a 30 all'ora per trovar la bimba mia, ma la feci fare ad un mio amico che me la ripresentò con la fiancata bianca di stucco e uno sportello arancione. Decisi che era meravigliosa così e la tenni com'era per un'altr'anno, poi la feci ritingere color crema pasticcera. Aveva più scatto delle caffettiere tipo AMI 8, non che ci volesse granchè, ma aveva pur sempre un motore che ti metteva in condizione di non andare oltre i 120 e con grande eccitazione ed agitazione fra tutte le componenti del mezzo, dal cofano ai tappini delle gomme.
A parte quell'episodio col camioncino in manovra, mai un incidente in 5 anni in cui ho viaggiato su questa versione poco più larga ed aerodinamica della Mini Minor.
Ma c'erano ben altre perle:



In ginocchio, infedeli!
La Perfezione.
Come dovrebbe essere un'automobile se il mondo fosse una cosa seria.
Se un moscone si spiaccicava sul frontale faceva 200.000 lire di danni. Se controsterzavi violentemente, per quanto il termine riferito ad una 2cv va sempre inteso in maniera MOLTO elastica, imbarcavi neanche come su una gabbianella col mare forza 8.
In salita era possibile arricchire il catalogo di preghiere e/o bestemmie, a seconda delle abitudini ma soprattutto poco dopo l'uso assumeva sempre e comunque sinistramente i connotati del proprietario. Gli interni sembravano progettati per diventare il bar del quartiere. Anfratti ovunque per riporre ogni tipo di cosa, specialmente bottiglie vuote.
La percentuale di tetraidrocannabinolo assorbite ormai nel DNA da parte delle 2cv e dell'altra regina della strada che andrò a presentare subito dopo ha fatto sì che ci siano ancora in giro esemplari funzionanti nonostante siano fuori produzione da molto tempo.
Ma vanno con calma, con moooolta calma.





La mucchina.
L'inossidabile gioia di ogni meccanico.
Oddio, non che i risultati delle FIAT fossero già allora migliori, pensate alla FIAT Duna e ai contributi che gli Agnelli intascavano e quanto l'Avvocato fosse il sogno erotico di ogni aspirante vippettaro. Dignità per 'ste cose ne abbiamo sempre avuta poca, eh.
E la mucchina era un altro di quei mondi paralleli che fortunatamente ci veicolavano nell'altrove che settimanalmente ci sceglievamo.
Erano automobili socializaanti. Lente, talmente lente che ci si abituava alla loro lentezza, ai ringhi rabbiosi del motore quando provavi a pigiare più forte e che significavano inequicabilmente "Non rompere i coglioni" e quindi ti faceva tornare repentinamente alla velocità di crociera di 80 km/h in autostrada (no, dai 95 a volte le facevi).
Stesso discorso fatto all'inizio per L'AMI 8 e le forze dell'ordine.
Una 2CV o una Renault 4 con quattro e a volte cinque gonfi a bordo dava vita a siparietti degni della miglior commedia dell'Arte mai visti fuori da un palcoscenico.
Ho visto cose che voi umani e bla bla. Mai stato portato in Questura. Ma per i controlli stradali potrei scrivere un'intera commedia. L'unica volta che ho varcato la soglia di un posto di Polizia è stato perchè avevo due passeggeri a bordo, di cui uno dei buttafuori del locale dove lavoravo come DJ che prima che il poliziotto aprisse bocca gli mise in mano 2 grammi di fumo e gli disse che tutto quello che aveva gliel'aveva appena messo in mano.
Io e l'altro non sapevamo nulla (però ci speravamo, eh).
Mezz'ora a ridere nella sala d'aspetto e poi mandati via senza nemmeno la segnalazione.
Vano il tentativo di riavere indietro i 2 grammi. Gli occhi dei ragazzi della pattuglia erano inequivocabilmente espliciti su chi se li sarebbe tenuti.
Ora per una cosa così ti rovinano la vita.
Io so una cosa: di bombe a mano in giro ce ne sono state fra le persone che ho conosciuto e che guidavano. Tossici, alcoolizzati, impasticcati, fumati, in acido o di qualsiasi altra cosa.
Ne sono morti tanti.
Nessuno, e quando dico nessuno vuol dire nessuno, in un incidente stradale.
In Vespa o in moto sì, ma mai in automobile; quelle automobili che ho appena presentato.
Ora, vorrei sapere, visto che in altro post c'è stata una discussione in proposito, se sono più criminali quelli che si mettono alla guida dopo una canna o con un leggero stato di alterazione alcoolica o quelli che permettono, hanno permesso o permetteranno a dei gonfi di 20 anni o poco meno o poco più di mettere il culo su mezzi con cilindrate superiori alle 1100.
Se vuoi il brivido della velocità vai su una pista, paghi, affitti una monoposto a 200 euro per un'ora di corsa e ti sfoghi.
Non vedo perchè devo preoccuparmi di vedermi piombare addosso una BMW lanciata a 180 km/h con 5 cretini impasticcati ripieni di gel il sabato sera sulla FI-PI-LI o sull'Aurelia. Ce n'ho già tante di mio.
Sul Romito, il famoso lungomare del "Sorpasso" di Dino Risi, parecchi anni fa ne ho visti tirare fuori 3 da sotto un camion.
L'auto era entrata completamente sotto il mezzo pesante, un TIR.
Dovettero alzarlo con un argano della Bettarini per tirare fuori il mezzo coi tre ragazzi a bordo.
Avevano sui 25 anni e viaggiavano su una Wolkswagen Golf. E quando dico Wolkswagen Golf ho detto tutto. La Wolkswagen, la casa del Maggiolino, praticamente un blocco di ghisa a forma d'automobile, aveva concepito uno dei più perfetti strumenti di idiozia di massa.
C'è una bellissima descrizione dei proprietari di Golf da parte di Michele Serra in un suo "Che tempo fa", la striscia che aveva sull'Unità, risalente all'epoca del massimo fulgore di questa sfortunata berlina.
Credo di aver sfanculato più proprietari di Golf più dei capi di governo degli ultimi 40 anni.
Ecco, l'avvento delle berline veloci e "di moda" come le Golf hanno segnato un salto di qualità nel modo di concepire la guida sulle nostre strade. Non so se siete d'accordo, ma ho una quantità molto considerevole di chilometri sotto il culo. Proprio tanti.
E' anche, non del tutto, ma soprattutto, una questione di mezzi.
Credo che un dibattito serio potrebbe anche cominciare da lì

16 commenti:

allelimo ha detto...

Avevo promesso di lasciarvi in pace, ma vabbè - era una finta... :)

La tesi del tuo post mi delude un po', e ti spiego il perchè: cerca pure in rete e troverai siti di produttori di alcoolici che pubblicano studi tesi a dimostrare che il rapporto vino/incidenti stradali è trascurabile.
Poi cerca i siti delle associazioni dei gestori di discoteche e troverai studi tesi a dimostrare che il rapporto tra impasticcarsi fino alle 7 del mattino e incidenti stradali è trascurabile.
Eccetera eccetera - la colpa è sempre di qualcuno o qualcosa d'altro. Ma sicuramente non "nostra".

E a questo punto faccio fatica a capire: se ti fai una canna e non hai significative alterazioni della percezione perchè diavolo non puoi aspettare se sai che devi guidare? Se invece le significative alterazioni ci sono, allora è giusto che qualcuno ti impedisca di mettere in pericolo gli altri.

Poi sì a tutto il resto, le Golf, i cretini al volante, le leggi stupide e tutto quello che si vuole - ma è così difficile capire che non si sta parlando di libera scelta: per me siamo tutti padroni di fare qualsiasi cosa, ma senza mettere in pericolo nessun altro che noi stessi.

Riccardo Venturi ha detto...

Insomma, come dirti, do il benvenuto anche a te nel magico mondo dei Treggisti! :-))

jesup ha detto...

Ci metterei anche il Dyane.Auto che avevano comunque comodità e di mantenimento ti costavano poco più di un motorino.Anche perchè quando si fermavano almeno sapevi dove erano le candele,ora con sta cazzo di elettronica,ci vuole un ingegnere per rimetterle a posto!Spie dappertutto che sembrano alberi di natale!Io ho ereditato gratis una golf gti,a suo tempo presa d'occasione, e quindi ti odio per questo post,ma mi rendo conto che se l'avessi avuta a 20 anni mi sarei impastato sicuramente in qualche muro.La mia prima auto di 18enne neopatentato fu comunque la più bella della storia:citroen ds,lo squalo.Ai tempi,non le voleva più nessuno,te le regalavano quasi.Erano macchinoni,bellissimi di una comodità ed eleganza particolare mai più raggiunta da altri modelli.Benchè avessero motori da 2000 cc (avevo il gpl) in sù non erano da velocità,avevano un altra filosofia,della calma,della morbidezza;6 posti comodi e ribaltando i sedili anteriori che andavano al pari del divano posteriore,avevi un letto matrimoniale viaggiante,una cosa che a 18 anni è di vitale importanza.Il problema era che un pischello capellone alla guida dello squalo era pane per i denti di ogni pattuglia nel raggio di 500 km,quindi ogni volta che uscivo dovevo calcolare una mezzora in più nella tabella di marcia,per i controlli di rito da parte della pula.Ora se potessi,abolirei le auto.Le odio,soprattutto i suv,odio il traffico,odio le lamiere dappertutto,sui marciapiedi,in ogni anfratto possibile.Odio le file,ognuno nella propria scatoletta,uno dietro l'altro,fermi come idioti,minuti,ore,per distanze che a piedi faresti in metà tempo,senza ammorbare l'aria.Comunque mi hai fatto incazzare se vuoi,mi gioco la golf contro la tua scarsa utilitaria....:)

sassicaia molotov ha detto...

@Allelimo: Dato che hai la non trascurabile dote dell'educazione sei sempre e comunque il benvenuto :-) Per quanto riguarda la tesi, ho scritto che ridurre potenza e gadgets dei mezzi è una delle questioni da affrontare, non l'unica; la statistica non l'ho fatta io, nè altri interessati, guido dal 1981 quindi ho avuto modo di vedere attraverso gli anni, il solo fatto che abbiamo diverse reazioni essendo diversi come metabolismo agli stimoli di sostanze alteranti non permette di poter legiferare adeguatamente. E' ovvio che ognuno deve innanzitutto avere la coscienza di non guidare in stato di alterazione anche minima, è che non sempre è possibile, ma è anche vero che andare piano è già un grandissimo passo avanti nel ridurre le possibilità di far danni a sè e agli altri. Se entri in un qualsiasi parcheggio di una discoteca appena appena trend di auto sul tipo di quelle che ho descritto ne trovi poche. Anzi, facciamo nessuna. Ora facciamo una statistica su quanto incidono in proporzione alterazione del conducente e velocità (o entrambe). Io se penso a quei parcheggi, ai mezzi che ci vedi e li associ alle teste che sospetti li porteranno via di lì penso solo a cercare il luogo più lontano dalle loro traiettorie. Possibilmente il pianeta.
@Riccardo: ma quanti siamo? Sarei curioso.
@Jesup: Rassegnati, sui guidatori di Golf ci sono studi etnomorfopsicosociologici inequivocabili. E anche sulle loro pettinature.

Riccardo Venturi ha detto...

Oddio, proprio "quanti" siamo non saprei proprio dirtelo; spero abbastanza. Però da quando ho iniziato il "Treggia's Blog" (e a questo punto che aspetti a linkarlo con tutti i venef...pardon, i benefici che comporta) sarà un caso, ma i Treggisti su blog sono spuntati fuori come funghi. A proposito della Ami 8: l'ho avuta anche io, una delle mie prime macchine. Una volta mentre andavo tranquillo, altrettanto tranquillamente mi è rimasta la leva del cambio in mano, si vede che l'avevo tirata troppo. Uno dietro di me mi strombazzava mentre non sapevo che fare, procedendo in una marcia imprecisata, allora aprii il finestrino e gli mostrai il cambio agitandoglielo per l'aria. La cosa finì direttamente da un vicino sfasciacarrozze. Avercela avuta ora....

jesup ha detto...

Vado a tagliarmi i capelli...

SCIUSCIA ha detto...

Mi è venuto in mente che, quando la Punto getterà le armi, dovrò dedicarle un post-necrologio.

sassicaia molotov ha detto...

@Riccardo: l'ho messo nel blogroll, quando vedo una cosa interessante mi ci perdo, poi quattro ore dopo magari al bar mi ricordo che potevo linkarla. E che mi son dimenticato il portafogli.
Bella quella del cambio, strano non sia venuto giù tutto il resto quando t'è rimasto in mano.
@Sciuscia: mi sa che il necrologio fra poco lo dovrai fare alla FIAT. E sarebbe anche una buona cosa se servisse a mandare Lapo a guadagnarsi da vivere col sudore della fronte invece mi sa che non servirà manco a quello.

Leandro Giovannini ha detto...

sono anch'io un treggista ! ho pure un pandino con 145.000 km che regge l'anima co' denti !

Riccardo Venturi ha detto...

@Sassicaia Molotov: Ovviamente ti ringrazio per la blogrollata, e anche nel TB c'è da oggi un link al Tafferuglio. Oggi il TB ha vissuto tra l'altro una giornata di gloria con la Maserati Quattroporte: avresti dovuto vedere la scena con il qui presente a bloccare il viale dei Mille. Per il resto sei esattamente come me, specialmente quanto a dimenticanze del portafogli. Ma tanto è costantemente vuoto, quindi fa lo stesso....
@Harmonica: Sì, ok, e che aspetti allora a mandarmi una foto del pandino con 145.000 km? :-) Io invece giro con una Fiesta del 1989, 264.000 km, ma è "di servizio". Vale a dire che ho la benza aggràtisse, non pago né assicurazione né bollo, entro anche nelle zone pedonali e faccio schiumare di rabbia i SUV che alle barriere Telepass del centro sono costrette a svoltare e a infognarsi chissà dove mentre io procedo con la Treggia. E questa è una NOTEVOLE vendetta!

Riccardo Venturi ha detto...

@Jesup: Ho pensato di "dedicarti" sul TB questo post che parla della Dyane: http://catorcibus.blogspot.com/2010/02/la-pavesina.html

sassicaia molotov ha detto...

Il post della Maserati quattro porte m'ha fatto lo stesso effetto dell'astronave Cuore D'Oro su Zaphod Beeblebrox(*) L'unico problema è che non avendola avuta davanti materialmente non ho potuto rubarla.

allelimo ha detto...

(*) Ovviamente dalla "Guida galattica per gli autostoppisti", la nota ti era rimasta in canna? :)

sassicaia molotov ha detto...

@Allelimo: Eggià, grazie della precisazione :-)

mazzetta ha detto...

non è il mezzo che è pericoloso, ma il guidatore

in discesa sulla Bo-fi con una Panda 45 ho visto l'asticella dei km fermarsi sul piolo del sottozero prendendolo da dietro, con una 305 familiare ho picchiato 2 volte il dietro sui muretti di un toboga in discesa, giusto per citare momenti tipici della vita di un adolescente della terra delle colline e dei motori, che ad andare a tavoletta sul dritto son buoni tutti

comunque l'ami 8 nella foto è rara, quella più diffusa aveva il portellone inclinato, lo sapete che in Francia era conosciuta come la "3 cavalli"? che poi erano cavalli fiscali, erano spompe ma non così tanto 22 e poi 32 hp per il motore 600

mazzetta

sassicaia molotov ha detto...

@Mazzetta: Ah ma anche noi non ci si faceva mancare nulla, appena esci da Livorno ci sono colline, tornanti, strettoie e quant'altro possa fare la gioia di un rallysta. Certo che da voi ci sono strade improponibili, tipo il muraglione, che ti prendono sullo sfiancamento. Capisco chi ci si incoccia.