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lunedì 15 giugno 2009

STAY TUNED


E' sicuramente un lavoro, essere italiani.
Dovrebbero pagarci solo per questo.
C'è una storia di un tipo che, trapassato a miglior vita, viene ricevuto da Belzebù: "di dove eri?", domanda il demone.
"Di nessun posto in particolare, sono nato su una nave ed ho vissuto sempre un pò qua e un pò là in giro per il mondo." "allora puoi scegliere il tuo inferno, vieni ti porto a vedere"; Belzebù accompagna l'apolide in un terribile antro pieno di gente che spala merda addosso ad altra gente immersa nella merda, la quale con un martello si colpisce i coglioni: "questo è l'inferno dei francesi, ogni mezz'ora quelli che spalano danno il cambio agli altri e così via, per l'eternità" lo informa Belzebù.
"Vediamone un altro" chiede perplesso l'apolide.
Belzebù allora lo porta in un altro terribile antro pieno di gente che spala merda su altra gente che si prende a martellate i coglioni; "questo è l'inferno dei tedeschi!" lo informa di nuovo Belzebù.
"Non per essere scettico, ma vorrei vederne un altro", risponde ormai quasi rassegnato il dannato.
Belzebù allora entra in un altro terribile antro ma trova i dannati di quel girone comodamente sdraiati in perfetta postura da ozio conclamato, qualcuno si fuma anche una sigaretta e si beve una birra.
Belzebù sgrana gli occhi e dice all'esterrefatto apolide dannato:" Mah, questo sarebbe l'inferno degli italiani, però qualcosa non torna, aspetta qui" e si dirige verso uno degli italiani comodamente sdraiato con le mani dietro la testa che stava giusto facendo un riposino: "che succede, perchè non siete a spalare merda e martellarvi i coglioni?"
"Dottò, e qua nunn'è ccosa. Una volta mancano 'e pale, una volta mancano i martelli, una volta manca 'ammerda......".
Il livello di allegra approssimazione con cui l'opposizione sta cercando di contrastare il più patetico buffone che abbia mai rivestito la carica di Presidente del Consiglio mi fa puntualmente tornare in mente la storiella succitata.
Uno dei punti più applauditi del famoso discorso grazie al quale Debora Serracchiani ha acquisito la visibilità attuale era quello in cui l'avvocatessa chiede che il partito parli con una voce sola.
Detto, fatto.
Il giorno dopo le elezioni europee sul sito di "Repubblica" campeggiavano messe accanto in buona visibilità due dichiarazioni di due differenti esponenti del PD, una in cui si auspicava l'avvicinamento con l'UDC (ora non ricordo il nome del genio, credo di averlo spontaneamente rimosso), l'altra di Scalfarotto che auspica un avvicinamento alla sinistra appena cancellata anche dal Parlamento europeo anche e soprattutto grazie all'ultima allegra scissione in nome dell'unità delle sinistre.
E Franceschini non si fa intimidire.
Fermo restando che, appoggiando i desiderata della Serracchiani e di una consistente parte dei loro elettori, i due rappresentanti andavano convocati nella sede del partito e strinati come galletti vallespluga, se ancora l'avere una segreteria ha un senso, ma la cosa raccapricciante è stata l'aprire il vaso di Pandora e farne venire fuori quella iattura vivente che risponde al nome di Massimo D'Alema.
Che vuole Bersani segretario.
E che in "extrema ratio" è pronto ad immolare se stesso per la causa.
La situazione deve essere veramente seria se Baffino ha deciso di scendere tra noi umani e mettere direttamente la sua faccia.
L'uomo che quando Berlusconi poteva almeno essere messo in condizioni di non nuocere più di tanto gli ha invece steso un tappeto rosso, rendendo acclarata la propensione della sinistra a porgere le chiappe non appena c'è in vista la possibilità di scopare, si presenta alle turbe come l'"extrema ratio" dell'opposizione.
Ho idea che il prossimo congresso del PD sarà molto, molto divertente.
Stay tuned.

lunedì 27 aprile 2009

IL SINDACALISTA


Che sarebbe toccato a dei miei colleghi di sputtanare un politicante come Sergio Cofferati è cosa che mi dà un sottile prurito di soddisfazione.
Lascio per una volta da parte il fatto che i sindacati che hanno condotto la battaglia dei dipendenti del Teatro Comunale di Bologna siano FIALS e CISL-firmatutto, se anche fosse (e probabilmente lo è) uno scontro soprattutto politico ciò non toglie che una condanna per comportamento antisindacale presa da uno che ha guidato la CGIL proprio quando i diritti dei lavoratori hanno cominciato ad essere attaccati e progressivamente smembrati con inaudita facilità è una notizia che meriterebbe un commento a sè.
Come meriterebbe un commento a sè la conduzione di certi teatri di tradizione, anche solo per aver dato il fianco alle cazzate di Baricco qualche tempo fa, il quale ha dimostrato non solo di non aver la minima cognizione di cosa sia in realtà un teatro, ma anche di avere un concetto molto nebuloso quanto arrogante sull'Arte in generale; spero di tornarci su quanto prima, ma ora concentriamoci su Cofferati, il quale tra ritiri familiari, smentite, candidature a Bruxelles e ora con questo carico da 11, altro non ha fatto che definire in maniera incontrovertibile la natura cialtronesca, ambigua e doppiogiochista di tanti papaveri in seno al Partito Democratico.
Questo è l'uomo che ha guidato il più grande sindacato italiano in piena sbornia di libero mercato, eppure eravamo in pochi a definire quest'uomo una delle più grandi iatture mai capitate ai lavoratori italiani; ma come era riuscito bene a far calare dall'alto del suo scranno l'ordine di chinare la testa e di assoggettarsi a certe regole, come le prime forme di precariato senza diritti (il pacchetto Treu del 1997, ad esempio), riuscendo a vincere solo la battaglia per l'articolo 18, una battaglia che comunque hanno vinto soprattutto i lavoratori. 
Credo sia un pleonasmo fare 2+2 in questi casi e giungere ad una riflessione conseguenziale: il ruolo dei sindacati-guida va completamente ripensato togliendo loro quella fiducia a prescindere grazie alla quale hanno costruito privilegi per sè, lasciando spogliare coloro che dovevano proteggere dei propri diritti. Discorso forse troppo secco e senza distinguo. Forse.
Peccato che i fatti siano lì, inattaccabili, a sancire da che parte stia la verità. 

mercoledì 25 marzo 2009

ASCOLTARE

Non sarà certo Franceschini a convincermi a votare PD, figuriamoci.
Ma devo riconoscere che in confronto a Veltroni ha già fatto vedere ben altra stoffa di politico e di comunicatore; e questa, per uno come TopoGigio, è la bocciatura definitiva che dovrebbe convincerlo a togliersi veramente dalle palle ed andare in Africa come aveva promesso.
Questa ragazza di 38 anni sta mietendo ottimi consensi sul web grazie a questo intervento



Vediamo quanto resterà un episodio.

mercoledì 18 febbraio 2009

COLPE NON SUE

" Onorevole, ma anche Ignazio Marino è un cattolico."
" Questo lo saprà solo il Signore. Contano i fatti. E conta la rappresentazione
culturale di una posizione. Noi diciamo che la vita costituisce un bene non disponibile."
(Paola Binetti)

Ecco, caro Veltroni.
Se ora vieni fuori con la solita solfa del pagare colpe non tue ricordati che questo liquame l'hai voluto tu nel partito.
E ora puoi anche continuare a chiederti perchè hai fatto la fine che hai fatto.

giovedì 12 febbraio 2009

PIDDISMI - 2


Le straordinarie imprese dei Veltroni boys saranno raccontate in qualche film-documento di un qualche regista nouvelle-vague del prossimo decennio? O saranno ridipinte per Natale prossimo da Neri Parenti con un bel cinepanettone con De Sica nel ruolo di Veltroni e Berlusconi nel ruolo del Papa? O sarà dipinto a tinte fosche ed idefinite in un esercizio di simbolismi lynchiani e con i dovuti tributi alla schizofrenia narrativa ballardiana da un allievo del Centro Sperimentale di cinematografia di Caltanissetta?

Al momento il teatrino piddino riserva l'inarrestabile corsa lingua-in-fuori al culo di Ratzinger, penitenza dovuta dopo che la Finocchiaro si è permessa, in uno slancio futurista, di recitare la parte dell'altra parte, dando quasi l'impressione di far parte di un'opposizione.

E se non c'è un pretesto per scusarsi subito con Sua Santissima Santità per l'inutile sagrifizio del Devotissimo Francesco Rutelli, lo si trova lo stesso; ecco quindi che proprio mentre incombe il dibattito parlamentare per dare luce, finalmente, ad una legge sul testamento biologico la dirigenza veltroniana non trova di meglio che sostituire il caposquadra della Commissione Sanità in Senato, il luminare Ignazio Marino, con una baciapile ex-Udc, ex-teodem ed ora in quota alla corrente Fioroni (badalì), Dorina Bianchi.

Leggere per credere:

Democratici, scoppia il caso Marino

Già mi riusciva difficile giustificare quegli irriducibili che si ostinano tuttora nel considerare normale classificare come centro-SINISTRA il partito di Veltroni, e se non si coglie tutta la poesia e la drammatica tensione interiore di una dirigenza del genere, ormai impegnata a rompere ogni muro a destra ed ogni sopportazione a sinistra, ci si deve rassegnare al fatto che il voto al Partito Democratico è un voto democristiano a tutti gli effetti e con tutte le pessime conseguenze del caso.
Chi ha militato nel PCI-PDS-DS-SOS e si sente rappresentato da questo accrocchio, rappresenta come meglio non si potrebbe proprio di quella parte d'Italia che ha maggiormente subito il lavaggio del cervello dalla classe politica di questa inguardabile Seconda Repubblica.
Altro che i seguaci berlusconiani.
Non rimane che spostare la festa del Primo Maggio in Piazza San Pietro e far suonare Povia, Frà Cionfoli e il coro delle suore di Vitorchiano, ma se non sarà quest'anno ci sono buone prospettive per il prossimo.
In attesa del tentativo di abbordaggio all'UDC, ai Cuffaro, ai Casini, ai Buttiglione & c. (e schivato di poco nientemeno che Giovanardi), chiedo ai piddini uno slancio di sincerità e di smetterla una volta per tutte di considerarsi in qualche modo "di sinistra". Siete democristiani, col bollino blu e il marchio DOCG, DOP, certificati ISO9000 e con la Regia Approvazione di Sua Infinità Ciosef Razzinger.

domenica 1 febbraio 2009

CHE BELLO, DUE AMICI UNA CHITARRA E LO SPINELLO


C'è questo tizio che fa il sindaco a Padova, Zanonato si chiama. E' di quello che ancora qualche buontempone si ostina a chiamare centrosinistra; probabilmente la situazione a Padova é veramente seria, non lo so, o almeno so solo per sentito dire dal mio chitarrista che é di lì, frequentava il Gramigna ed ha ovviamente una visuale data dalla sua appartenenza all'area antagonista del posto. Ma una cosa come questa

PADOVA: OBBLIGO DI CURA PER CHI FUMA HASHISH

abbisogna di qualche fattore deviante per essere concepita: innanzitutto una pessima conoscenza del fenomeno e del suo impatto sulla società; quindi una volontà di estendere la criminalizzazione ed il controllo ad una fascia di cittadini i quali, al di fuori del consumo più o meno regolare di cannabis ed hashish non sono da ritenere socialmente pericolosi (per quanto un consumatore abituale di queste sostanze possa esserlo); infine far constatare che dopo decine d'anni di studi c'è ancora qualcuno per cui il consumo di droghe leggere e pesanti ha la stessa valenza.
Ora, io voglio essere buono, ve lo giuro.
Ma dover ancora sentire queste bestialità nell'anno 2009 mi induce ad una pacata riflessione: siamo in una condizione per cui l'agente esterno che altera la percezione mentale non solo è tollerato ma addirittura incoraggiato.
Come?
Fin dall'infanzia. Si pensi al Ritalin ed alla pervicacia con cui stanno cercando di farlo entrare tra le "normali" cure per bambini un pò più vivaci. E non parliamo di quanti adolescenti e ragazzi sono già armati del loro flaconcino di Zoloft e stabilizzatore annesso, o di quante signore con prole hanno il loro Mother's little helper (no, dico, lo cantavano i Rolling Stones nell'anno di grazia 1966).
E' ovvio che ai legislatori di definire le cose e dar loro una dimensione reale non può fregar di meno: i mariti alcoolizzati possono tranquillamente continuare a gonfiare di botte mogli e figli, mentre il marito beccato con due grammi di fumo si ritrova al SERT.
Non credo ci sia ancora molta gente che sia all'oscuro del fatto che gli effetti delle droghe leggere sono subordinati alla tolleranza ed al metabolismo dell'individuo e che nella stragrande maggioranza dei casi l'impatto è minimo o comunque niente di assolutamente paragonabile agli effetti dell'alcool o degli psicofarmaci. Sarebbe di una tristezza unica non vedere quanto abbiamo sotto gli occhi ogni giorno ed ancora credere alla panzana sui devastanti effetti fisici e comportamentali della marijuana e dell'hashish.
Ma no, ancora ci sono i paladini della lotta alla droga, quella di chi poi non rompe le palle a nessuno nè va a schiantarsi su larici, cipressi o guard-rail, visto che la percezione del fumatore di hashish rimane più o meno identica dopo una canna se si tratta di guidare, e ve lo dice uno che s'è fatto decine di migliaia di chilometri riportando a casa ogni fine settimana amici gonfi come mongolfiere senza mai fare uno struscio ad alcunchè.
Eppure ancora esistono gli Zanonato che invece di farsi una canna e stare in pace col mondo producono queste genialate pensando addirittura che possano costituire un deterrente.
Questa è la gente che mandano a governare invece di inviare loro al SERT per vedere se alla stupidità, alla coglionaggine ed alla volontà di creare uno Stato di libertà provvisoria c'è un limite.
Credo proprio che mi accenderò una canna alla faccia di Zanonato.

sabato 31 gennaio 2009

QUALCOSA DI NUOVO


Lo sentii coi miei orecchi, Veltroni.
Non perchè fossi andato al suo comizio, ma perché stavo lavorando all'allestimento del suo comizio, direttamente sul mio posto di lavoro.
"Sta succedendo qualcosa di nuovo": non so di preciso quante volte lo ripeté.

Questo sarebbe il nuovo:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Il-Pd-salva-Cosentino/2063067


Se leggete l'articolo ci sono i nomi ed i cognomi dei deputati che sono provvidenzialmente evaporati al momento di votare.
Credo che dopo questa fragorosa figura di merda anche il più tiepido riformista memore di cosa fu il PCI prenderebbe la colubrina ed andrebbe ad impallinare a sale questi pezzenti vestiti da parlamentari. Ma aspettiamo e facciamo la conta dei voti che il PD prenderà alle europee.
Giusto per sapere quanti coglioni ci sono in Italia.

mercoledì 17 dicembre 2008

TANTO PER CHIARIRE

Il PD è uno strumento assolutamente complementare al berlusconismo ed a questa destra.
Non che avessi dei dubbi prima delle elezioni nè dopo aver assistito al comizio che Veltroni venne a fare durante la campagna elettorale proprio sul mio posto di lavoro. Però speravo avesse quel minimo di pudore. Così, dopo i foglietti di Latorre a Bocchino, dopo la non-espulsione della Binetti dal partito, dopo il caso Villari e, last but nost least, la raffica di indagini sugli amministratori locali che ha finalmente scoperchiato la realtà su questo partito-azienda da cartone animato, arriva

QUESTO


Ora, se veramente gli elettori del PD non vogliono essere equiparati all'elettorato berlusconiano



hanno una sola scelta: mandare in discarica quest'aborto post-democristiano e cominciare a pensare come aggregarsi in una opposizione seria.
Sul dizionario c'è una parola chiamata dignità, perdio.