sabato 9 maggio 2009

LA SERVA SERVE, LA SERVA E' CONSIGLIABILE!


E finalmente anche questa qua è diventata ministro:



Oddio, non è che il suo ministero nasca sotto i migliori auspici, visto che il Mentore Maximo le ha assegnato il dicastero del Turismo e subito abbiamo rimandato a casa circa 200 turisti africani che probabilmente volevano visitare i nostri accoglienti resort 5 stelle nei quali accogliamo questi opulenti fratelli "abbronzati", come simpaticamente insegna il nostro premier.

Non sono tra quelli che si scandalizza, almeno non ora e non a questo punto. O almeno non per la Brambilla ministro e neanche per il barcone riportato in Libia. Questo fa parte delle cose che uno si aspetta da questo governo e da un ministro come Maroni ed i suoi degni compari leghisti; se si analizza la fredda cronaca vediamo come negli ultimi giorni Berlusconi è stato esautorato dal ruolo di marito dopo l'ennesima esibizione di cafonaggine all'italiana rilanciata subito dalla richiesta di palpeggiamento ad una assessore trentina diffusa in video ed in piena discussione sul suo divorzio, dopo lo spottone passato da Bruno Vespa, ha pensato bene di piazzare il ministro autoreggente tanto per affrontare con più ottimismo la crisi.
Gli spunti di riflessione sono vari e molteplici: pensiamo al partito di opposizione.
Le donne del PD.
Nell'immaginario globale dell'italiano dovrebbero essere rappresentate più o meno da questa qui:







Si dice sia una brava donna ed una politica seria. Sarà.
Ma una politica seria dovrebbe conoscere bene chi è Fabrizio Corona e tutto l'apparato di "ciarpame senza pudore" che gira intorno a questi personaggi; c'è poco da fare gli snob. L'Italia di oggi ha proprio nei Corona la sua espressione più degradata eppure un numero incredibile di persone ne subisce il fascino. Sarebbe il caso di chiedersi perchè e reagire di conseguenza. La Turco dovrebbe rivendicare il suo diritto personale di rappresentare dei valori contrapposti visto che di quanto fatto in politica ha poco da vantarsi, ma se non si è in grado di ridurre ad un cencio uno zero come Corona, ci si alza stizzite e si scappa si ottiene proprio il risultato che i Corona & simili si auspicano.

Oppure ci sarebbe la Anna Finocchiaro, quella che non più di dieci giorni fa si è sdilinquita davanti all'autorevolezza, il carisma ed il sintomatico mistero del ministro Maroni e che è ben rappresentata da questa imitazione di Sabina Guzzanti.



Oppure ci sarebbe la Rosi Bindi, di cui vi risparmio la diffusione in video ma che addirittura è quella dialetticamente meglio preparata e sicuramente più combattiva.
E poi? La Melandri che fine ha fatto? Non s'è ancora ripresa dall'erba di Malindi? La Jervolino? Cosa farà dopo Napoli? Tanta professione di progressismo e poi ci ritroviamo con questa fuffa in gonnella?
Facciamo a capirsi: una donna in politica deve presupporre fascino e presenza, tutte doti che nelle figurine come la Brambilla, la Carfagna, la Carlucci & simili sono scandalosamente carenti. Si vede che non hanno i mezzi per costruirsi un minimo di personalità propria, però tanto è bastato al Nanoviagra per conquistarsi le platee di quei fini esteti che sono gli elettori italiani, perchè beninteso, anche le donne guardano con MOLTO interesse a questi modelli. Ed è qui che dall'altra parte, come al solito, hanno perso l'ennesima occasione. Berlusconi ha potuto allegramente perpetrare lo stereotipo della zoccola devota al padre-padrone senza incontrare resistenza, senza che dall'altra parte venisse proposto un modello femminile eticamente antitetico pur tenendo d'occhio la propensione degli italiani all' apprezzamento di chi dimostra una cura tutta femminile di sè; non si sono minimamente preoccupati di lanciare giovani capaci e che sapessero trasmettere, ad esempio, la freschezza e la feroce franchezza dimostrata dalla Sarracchiano, che dopo qualche intervista è ripiombata nell'oblìo. Nessuno del PD ha pensato bene di curare questo aspetto, nonostante si cianci di donne protagoniste da due generazioni e più. E quindi campo libero al mignottame berlusconista, via libera allo stereotipo del fare carriera dandola via, via libera all'immagine della donna ridotta a figurina e guai se non fai vedere un paio di cosce. D'altra parte dove si lascia campo libero la altrove improponibile radice culturale dell'italiano medio prende tutto lo spazio concesso, con la benedizione di Sua Santità al quale vedere donne capaci, combattive e propositive fa venire l'orticaria. Meglio qualche zoccola da diporto. Obbediscono ed ingoiano senza creare troppi problemi.
Ma, come al solito, nessuno è innocente.

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