mercoledì 2 febbraio 2011

MILLE TRIBU' NESSUNA COMUNITA'

E insomma pure la piccola Noemi aveva il suo guiderdone. Ma guarda un pò.

Bonfici a svariati zeri mandati direttamente alla maitresse, ops, la mamma.
Due donne. E, ovviamente, il problema é il vecchio satiro kativo.

Peccato che il vecchio satiro kativo sia IL problema già dal decreto Craxi e che quando in quell'occasione qualche sparuto gruppo di scalmanati in quel decreto aveva già visto l'orrore che ne sarebbe seguito le forze politiche istituzionali, opposizione compresa, mancava solo che invocassero la deportazione con TSO obbligatorio per i sacrileghi oppositori dell SS. e Veneratissimo Libero Mercato.

Ed il decreto Craxi è roba del 20 ottobre 1984.
Qualcosa come 26 anni 3 mesi e qualche giorno fa.

Dopo 26 anni, 3 mesi e 4 giorni gli italiani si sono organizzati da par loro rispetto all'avvento di un coso buffo che forte di intrecci con il peggio del peggio della feccia reperibile sul territorio nazionale s'è via via rafforzato ed incollato là dove dovrebbero esserci cariche istituzionali che agiscono nell'interesse del popolo italiano.

E se s'è rafforzato una ragione c'è.

Come c'è anche una ragione se negli altri paesi europei un simile figuro non ha attecchito, anzi, laddove c'ha provato è stato accompagnato alla porta per gli orecchi e rimandato da dove era venuto con un semplice calcio in culo (Francia e Spagna, ad esempio, dove avranno tanti difetti ma sanno ancora riconoscere un imprenditore da un mafiosetto cialtrone).

Gli italiani che non hanno gradito stanno scervellandosi su come levarselo di torno ma ciò che sembrava il satori adeguato finora s'è sempre rivelato un fiasco desolante, e questo per una ragione molto semplice.

L'italiano probabilmente dovrà snaturare se stesso e la sua storia per superare il concetto tribale di comunità che si porta appresso da secoli.
Per tribale intendo l'incapacità dell'italiano di riuscire ad andare oltre un ragionamento che non rispecchi esclusivamente le due-tre necessità primarie della sua tribù, guardando al resto del mondo con l'esclusivo ausilio del paraocchi che queste necessità costituiscono e quindi ha avuto buon gioco l'ascesa di un capotribù che ha usato proprio quegli slogan capaci di attecchire presso chi, ragionando con la stessa metrica di chi vive in un villaggio di capanne di fango arroccato su una collina, s'è visto arrivare il ricco forestiero con il sacchetto di perline colorate.
E questo non riguarda solo chi al messaggio del Buffo Omino di Arcore ha abboccato come un crognolo ma (e soprattutto) chi ha riconosciuto l'inganno che il buffo omino portava con sè.

Il punto a cui siamo arrivati, però, è un punto di non ritorno.

Perché è vero che il regime instaurato dai mentori del Buffo Omino di Arcore contiene in sè il peggio del DNA italiota e ne ha fatto la sua bandiera, ma a questo punto si tratta di decidere come invertire il percorso ed iniziare una GUERRA definitiva verso non tanto Berlusconi e la sua truppa di servi sfigati, ma di quel sistema di pensiero che ne costituisce il terreno sul quale la macelleria sociale in atto ha potuto crescere ed arrivare al punto in cui siamo.
E nulla lascia presagire che ci sia una fine a breve, Berlusconi o no.

Ho usato il termine "guerra" perché a mio modesto avviso non siamo più nelle condizioni di non accorgerci della foresta per colpa degli alberi e concentrare tutti  gli sforzi sul mausoleo di Arcore può essere redditizio solo in un caso: scendere in strada a milionate, andarlo a prendere e cacciarlo da Palazzo Grazioli, Montecitorio, Costa Smeralda, Antigua insomma da dove vi pare, chiudere al gabbio lui ed i suoi servi e buttare via la chiave.

Poi venga pure Obama a trattare.

Ma di quelli che lo hanno votato e continuerebbero a votarlo, quelli che credono davvero che ci sia una persecuzione giudiziaria in atto, quelli che godono solo nel vedere quanto è ricco il nostro premier, quanto tromba il nostro premier, quanto lusso e quanta pheega fa girare il nostro premier, quanto è bravo a fare affari con Putin, Gheddafi e personcine ammodo del genere, di quelli che ne facciamo?
Visto che i campi di rieducazione maoisti qua non si possono fare anche solo per il fatto che ci vorrebbe mezzo stivale solo per contenerli, urge intanto andare a vedere dov'è il problema, e quello della pheega è un problema.
Un grosso problema.

Cominciamo col dire che gli italiani sono dei repressi ed il coro di approvazione dei berluscones alle performances del capo ne è una prova lampante.
Anche a me piace la pheega ma mica faccio tutto 'sto casino.
Nè ho bisogno di andare a giro ad urlarlo col megafono nel caso qualcuno non l'avesse capito.
Ammettiamolo una volta per tutte e beviamoci sopra.
E non potrebbe essere altrimenti dopo svariati secoli nei quali l'Unica Legge la stabilivano dei non trombanti in pubblico (mentre nel loro privato nessuno, dai 5 ai 500 anni, uomo o donna, era al sicuro).
E allora dovremmo deciderci una volta per tutte ad iniziare a coalizzare chi della doppia morale cattolica, nel suo percorso umano, spirituale, familiare, lavorativo e complessivo, sa di poterne fare a meno.
Anzi, sa che negando alla Chiesa qualsiasi autorevolezza e qualsiasi autorità, non ha che da guadagnarci.

Invece no.
L'opposizione ufficiale, anzi, non riesce a staccarsi dalle sottane di Santa Madre Chiesa, dalle sue menzogne, dalla sua schifosa connivenza fatta di una realpolitik capace di appoggiare i più turpi abomini salvo strillare per reato di lesa maestà quando gli si ricorda che il messaggio che dovrebbero portare parlava di tutt'altro.
E per rincorrere le sottane della Chiesa ha mandato letteralmente a puttane 40 anni di patrimonio di lotte e di conquiste che la sinistra post-conflitto era riuscita a conquistare.

Mi chiedevo in più post a cosa cazzo servissero 6 partiti di sinistra o presunta tale dei quali 5 fuori dall'arco costituzionale. Ecco, se vogliamo dare una definizione di concetto tribale della società direi che questo è un esempio più che calzante.
E sul quale il substrato "qulturale" di cui i berlusconi si nutrono cresce più rigoglioso che mai.
Se poi a questo concetto tribale assommiamo voglia di protagonismo, cazzonaggine, stupidità congenita, spocchia e presa di distanza da quello che è il sentimento che si respira per le strade e sui posti di lavoro ecco qua il piatto servito.

E allora la guerra bisogna iniziare a farla porta a porta.
Riconoscere i simboli del potere ed identificarli, dare loro un nome, uno per uno.

E la pheega, quella rappresentata dalle Minetti, dalle Santanché, dalle Gelmini & Carfagna, dalle famiglie Letizia, ecco, questo é un problema.
Proprio come quello degli operai che votano Lega.

Me ne batto i coglioni se questo è un aspetto e non la problematica globale del sessismo.
E' però uno dei suoi concimi più formidabili.

L'uso del corpo, la violazione dell'intimità concessa esclusivamente a fini di potere, la smania di apparire, il fine di ingrassare il conto in banca proprio e della propria tribù.
Su questa forma mentis, che non ha scoperto di certo il Buffo Omino di Arcore, ci si costruiscono imperi.
E ci sono donne che scelgono di assecondare questo disegno.
Sovvertire questo ordine è possibile solo con una azione condivisa di uomini e donne che non accettano questa logica.
Ma pensare che ci sia una intera categoria di innocenti, che il problema sia solo ed unicamente la struttura del sistema quando questo è già monoliticamente assiso sul trono e conta milioni di devoti e devote pronte a difenderlo a qualsiasi costo, questa beh, è la maniera migliore di prendersi a roncolate nei coglioni.

A quanto pare ammettere questa cosa fa male. Peccato scoprire che non è solo il maschio l'unico responsabile di secoli e secoli di sfruttamento, di sopraffazioni, di violenze.
Peccato, eh.

Però a 'sto punto non sarà mica l'ora di piantarla con rivendicazioni tribali?
Sarà mica l'ora invece di avviare rivendicazioni condivise basate su dei valori e cominciare ad attaccare ad alzo zero dei bersagli ben precisi, uno per uno, senza risparmio e senza sconti?
Qua gli innocenti non esistono, pochi cazzi.
Siamo in un regime patriarcale, oligarchico, autoritario, sessista e mistificatore.
Ma disponiamo di mezzi per capire.
Libri, giornali, internet, Cronaca Vera e tanta altra di quella roba che fino soltanto a 20 anni fa potevamo sognarcela.
Non ci sono più scuse.

Quello che va scardinato è questo approccio - ripeto - prettamente tribale di concepire l'aggregarsi di individui che qui in Italia sembra diventato il nostro marchio e la nostra dannazione.
E sarebbe il caso se tutti, individualmente, cominciassimo a capire cosa c'è che non va dentro di noi, dove è che smettiamo di essere comunità e restiamo attaccati alla nostra tribù.
Pensate a cosa provereste se nella lotta contro questa deriva apparentemente inarrestabile, invece di ritrovarci sempre coi soliti con i quali ce la cantiamo e ce la suoniamo con le bandierine tutte uguali ci ritrovassimo con semplici individui a cui non serve e non è necessario chiedere razza, religione, orientamento sessuale, genere, mod. 740 e CV ma che hanno semplicemente ucciso l'italiota da tribù dentro di sè..

Fino a quel momento buon Berlusconi e buona Santanchè a tutti.

(nella foto: il Ragionier Costanzo & famiglia)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Siamo in un regime patriarcale, oligarchico, autoritario, sessista e mistificatore. Aggiungerei anche mafioso, piduista e videocratico.
Io non riesco a capire chi lo difende, chi legge Libero, Il Tempo, Il Giornale prenderli per vangeli, verità assolute. Davvero non hanno scuse

premio petrolio ha detto...

Evviva! Condivido a tutto campo! Sono ormai contro ogni partito e aggregazione a scopo di egoistici slogan: io sono quello più forte, quello più morale, quello più votato! m'hanno rotto il cz! Non conoscono il significato del tricolore e stanno a recriminare il proprio simbolo e le icone figa! Avanti la prossima, se me la dai o sei d'accordo con questo modo di fare ti faccio diventare ministro. Maledetti! L'unica libertà che professano e praticano è quella di mercato!!! Io non son in vendita e dico basta! Ma voglio che lo dicano anche i miei compagni uomini! Basta!

Unknown ha detto...

Hai ragione. Bisogna fare fronte comune e smettere di restare attaccati alla nostra tribù. Qua bisogna combattere il Banana tutti insieme uomini e donne senza fare sconti. Sarà un vero piacere allora vederti sfilare il 13 con quelli di Futuro e Libertà. Perchè stiamo parlando di quello, non di cazzeggiare dietro un computer.

sassicaia molotov ha detto...

@adegest: vatti ad informare con chi sfilo prima di sparare cazzate. Il blog è pieno di riferimenti.
Per la cronaca io il 13 vado a lavorare.

sassicaia molotov ha detto...

@adegest: scusa non ci sono tag quindi hai voglia a cercare: comunque mai sfilato dove c'erano bandiere di partito, e la prima manifestazione l'ho fatta nel '77.
Vedi te .