mercoledì 10 marzo 2010

IO LO SO COME VA A FINIRE


I radicali manderanno Tinto Brass a ballare nudo e con un joint in bocca in Piazza San Pietro per protestare contro l'ingerenza del Vaticano nella vita politica l'ultimo giorno della campagna elettorale.

Gli elettori del PD andranno talmente in palla per cercare di capire che cazzo sta succedendo che si scorderanno di andare a votare.

Gli elettori del PdL ci andranno invece.
In ritardo e con un panino in mano.

I radicali nel frattempo pretenderanno un decreto interpretativo al fine di far eleggere, al posto della Bonino, Adriano Sofri minacciando uno sciopero della fame collettivo se Napolitano dovesse rifiutarsi di metterci il timbro.

La Polverini verrà avvistata furente in cerca di "quer disgrazziato che s'è 'nguattato er mociovileda" in previsione della dura giornata di lavoro nella ditta "La Fulgida s.r.m.l." che la aspetta già dal lunedì successivo.

Alemanno il giorno delle elezioni va a vedè aa partita daa Lazzio.

Aa Lazzio ggioca a Livorno.

Alemanno nun viene.

David Lynch annuncia l'uscita del suo prossimo film.

Gabriella Carlucci querela l'estensore di questo blog per aver interrotto comunicati d'interesse pubblico per divulgare notizie contrarie alla teoria creazionista.

I Radicali convocheranno una conferenza stampa per smentire l'esistenza di Bersani.

L'ufficio stampa di Bersani confermerà nel giro di 10 minuti.


La Regione Lazio verrà affidata a Lotito previo decreto interpretativo del TAR daa Lazzio.
Telegrammi di congratulazioni arriveranno seduta stante dal Sindaco di Roma Alemanno e dagli Oliver Onions.

La Polverini sarà cooptata da una delle cooperative nere che operano nella capitale come donna delle pulizie degli studi Mediaset al Palatino.

I Radicali si dichiareranno soddisfatti della prova di forza offerta in difesa della democrazia e della libertà d'espressione e convocheranno una conferenza stampa nella quale dichiareranno la loro adesione al Partito Transnazionale Musulmano.

D'Alema romperà il suo silenzio per pronunciare la solita sferzante battuta che otterrà il solito effetto detto della "scorreggia nel Simoun"

Io c'avrò una fava come una zampa di tavolino.

lunedì 8 marzo 2010

ODIO I LUNEDI'


Non è giusto.

Uno impiega una domenica intera a rimettersi a posto le palle, cadute e ruzzolate qualche metro sul pavimento di mattonelle lavorate dopo il teatrino del decreto salvaliste, e subito di lunedì mattina Napo le fa ricascare e riruzzolare immediatamente.

Avete presente quando vorreste rispondere così di getto che vi rimangono in canna 4-5 o 7 risposte tutte diverse fra loro e tutte aventi come concetto fondamentale "Ma sei scemo?" ma a causa di tale improvviso ingorgo rimanete muti con la bocca aperta dalla quale escono solo degli "m-m-m-ha-ha"?
Ecco.
Poi però ci si accorge che davanti a tanto involontario umorismo si nasconde il più bieco disprezzo per quelle persone che chiedendo il rispetto delle regole si sono sentite defraudate della democrazia anche grazie alla sua firmetta.
Perché il dire che "in una democrazia rispettabile non servono atti di coraggio" o significa ammettere esplicitamente di essersi cagato nel perizoma o che secondo lui questa sarebbe una democrazia rispettabile.

In ogni caso scusate, vado a vedere se le palle mi son ruzzolate fuori sul terrazzo.

(Nella foto: il Compagno Nedo Falorni della sezione di Salviano-La Leccia alla notizia che anche il Presidente della Repubnblica ci piglia per le mele)

domenica 7 marzo 2010

DECRETO INTERPRETATIVO POPOLARE


E ora si sono incazzati tutti.
Ma proprio tutti.
C'è mancato poco che si incazzasse anche il PD.

Stiamo ai fatti.
I buontemponi che credono di indorare la pillola dicendo che non si può privare del voto milioni di elettori evidentemente hanno della democrazia la stessa interpretazione che Berlusconi ha dato al termine "libertà".
Perché seguendo il loro stesso metro di giudizio domani posso compilarmi la mia lista di candidati, scriverla dietro lo scontrino col quale ho acquistato un pacco di preservativi, presentarla quando cazzo mi pare, attaccare i manifesti sopra quelli dei miei avversari, far saltare le antenne Raiset col tritolo, infamare i candidati degli altri partiti (no, di quello non c'è bisogno, sanno farlo benissimo da soli) e sbraitare fino a due minuti prima dell'apertura delle urne facendo comizi in ogni dove.
Perché non è giusto che coloro che voterebbero la mia lista siano privati del diritto di voto.

Napolitano ha fatto una cosa che non ha NESSUNA giustificazione; ma ovviamente il solo Di Pietro è stato lasciato solo a dare la corretta interpretazione dei fatti.
Di Pietro ed il suo partito di questurini devono per l'ennesima volta fare la figura degli eversori quando la decenza e la dignità imporrebbe a tutto il resto dell'arco parlamentare, fino alla più alta istituzione, le dimissioni immediate per indegnità morale.
Le giustificazioni di Napo sono francamente improponibili almeno nei confronti di quei cittadini maldisposti verso quella pratica splendidamente in voga presso la classe politica chiamata presa per il culo.
Aveva paura delle ritorsioni della destra?
Chi è il capo delle Forze Armate?
Chi è che sa benissimo che i rapporti di forza nelle strade e nelle piazze non sono precisamente a favore delle destre?
Chi è che ha, oltre al ruolo di presenziare, visitare e borbottare fragorose ovvietà quello di garantire la Costituzione e la Democrazia?
No, la risposta non è "Mio zio Oreste".
Ci pensi su, Napo. Perchè stavolta la ggente s'è incazzata, e di brutto.
E c'è un'altra notizia per Napo, per Bersani e per il buffo omino di Arcore.
Questa è ggente fuori dal controllo dei partiti. Non tutta, ma c'è. E' in mezzo al popolo viola, in mezzo ai grillini, in mezzo alle agende rosse, in mezzo agli studenti, in mezzo ai precari, in mezzo ai disoccupati e in mezzo a chi sa che se non è disoccupato oggi potrebbe esserlo domani.
Una parte potrebbe essere tra quella che non ha votato, o i cui partiti sono rimasti fuori dal Parlamento, il terzo partito d'Italia, forse il secondo, forse in questo momento il primo.
Può darsi che questa gente faccia meno paura a Napo di quanta ne faccia questa destra, ma sbaglia.
Perché qua non si pretende il 6 politico, né il miglioramento della qualità del caffè delle macchinette negli uffici pubblici ma democrazia e rispetto delle regole.
Ed è questa la vera tragedia di un paese ridicolo.
Ridicolo perchè ha passato 15 anni vedendo crescere il Mostro antidemocratico di un omuncolo che grazie a soldi che ancora deve dimostrare da dove provenissero, amicizie mafiose ed un totale disprezzo delle regole democratiche, aiutato in questo da un'opposizione il cui unico termine che mi viene è INFAME. Infame perché visto che in quel lasso di tempo in cui ha riscosso la disperata fiducia accordatagli da quella parte di cittadini ben consci di cosa rappresentasse Berlusconi in termini di deriva antidemocratica si sono adoperati per tenere ben in salute tutto l'apparato del suo avversario politico, privilegi e interessi multipli compresi.
E in questi 15 anni quanti anatemi contro gli "antiberlusconisti" portatori d'odio, foraggiatori di voti per il "partito dell'ammmore", alleati delle destre vestiti da rivoluzionari.
Loro, invece, pompieri in servizio permanente effettivo, responsabili, pacati, tessitori di trame politiche di cui ne è andata a segno solo una, l'isolamento delle sinistre e il ritiro di Prodi, adesso dovrebbero rispondere di quanto hanno contribuito a creare: una falsa democrazia dove una coalizione di umanoidi con vocazione autoritaria ed il quoziente intellettivo di un capibara strafatto di crack si sente in dovere di rigirare ogni regola così come meglio li aggrada e col pacifico consenso del Presidente della Repubblica. Tanto si sa da che parte sta, diceva il buffo omino di Arcore poco tempo fa. E s'è visto, vai.

E la tragedia di un paese ridicolo si sta consumando portando in piazze reali e virtuali milioni di persone che stanno dicendo che è arrivato il momento di dire BASTA.
Chiedendo democrazia e legalità. Proprio quello che col voto questa classe politica sarebbe chiamata a garantire.
In tutte quelle aggregazioni spontanee di viola, agende rosse, grillini, antagonisti, comunisti, lavoratori, disoccupati e preoccupati ce n'è una buona percentuale che non deve rispondere di nulla ai partiti.

Ora c'è solo da andare fino in fondo.
Fino ad un decreto interpretativo popolare del quale il primo sintomo potrebbe essere una legnata storica in questa tornata elettorale ai due partiti che, come dice Travaglio, hanno privatizzato la democrazia.

Una postilla breve per la cricca vaticana.
Complimenti.
Pavidi, ipocriti e falsi come un rigore per la Juventus ieri, oggi e domani.
Una garanzia.
Pensino alle loro voci dentro e fuori dal coro, và.

(Nella foto: in esclusiva la foto che sta ritardando la beatificazione di Papa Wojtyla)

sabato 6 marzo 2010

MA MI FACCIA IL PIACERE, SIA DUTTILE!


Non voglio tediare con le solite macchiettistiche rappresentazioni alla livornese, che tra l'altro personalmente penso siano abbastanza trite e poco divertenti, quanto andrò ad illustrare esula da considerazioni localistiche anche se riguardano Livorno.

In precedenza ho scritto un post di sostegno a Senza Soste in quanto il Sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, ha chiesto un risarcimento di 30.000 euro a causa dell'uso della sua immagine in un manifesto in cui si pubblicizzava la campagna di sottoscrizione agli abbonamenti al giornale.
E già con quella mossa l'impressione che il sindaco avesse pestato una bella zotta(*) era molto più che un'impressione, ma dopo le ultime dichiarazioni in merito da parte di Cosimi la certezza è che la zotta l'ha pestata con le infradito.

Cosimi parla di "Senza Soste" come di un giornale che "continua ad essere volutamente una zona franca dalla quale si può dire quello che si vuole ed attaccare senza essere visti".
Lì per lì il pensiero è andato a Totò, nello specifico nella scena di "Totò a colori" nella quale l'Immenso si adonta per essere stato scelto come sostituto del direttore della banda del paese con il sindaco:
"Scusi, lei è scemo!"
"Ma io sono il Sindaco!"
"E' un Sindaco scemo!"
Intanto sarebbe interessante capire quale sia il concetto di "zona franca" secondo Cosimi.
Io pensavo che "zona franca" fosse un luogo dove si decide di portare avanti i lavori del rigassificatore senza che la cittadinanza sia chiamata ad esprimersi in merito e che per evitarlo sia stato modificato lo statuto comunale, visto che l'Ufficio legale del Ministero dell'ambiente ha riscontrato 12 punti di illegittimità nella procedura di autorizzazione, senza avere nessuna concessione demaniale, dopo che Greenpeace e Comitato Anti-rigassificatore hanno vinto due ricorsi al TAR e senza un parere della Commissione Internazionale per la valutazione dei rischi dell'impianto e senza aver consultato Francia e Principato di Monaco sottoscrittori dell'accordo internazionale costitutivo del santuario dei cetacei.
Oppure pensavo che "zona franca" fosse quel posto in cui ci si impunta su progetti inutili e dannosi come la costruzione del nuovo ospedale, o si fanno figure da peracottari come per la costruzione dell'acquario cittadino, del quale si può ammirare uno splendido cartello indicatore all'uscita del porto e sul quale qualcuno ha provvidenzialmente scritto "NON C'E' ", visto che i lavori sono iniziati quando nella squadra del Livorno ci giocava Magnozzi e l'acquario non è ancora aperto al pubblico.
Oppure pensavo che una zona franca fosse un posto dove per decenni, secoli, eoni, le solite ghigne controllano i gangli vitali dell'economia cittadina senza nessuna soluzione di ricambio, un posto dove gli "amici" ottengono licenze per attività commerciali e possono tranquillamente svolgere il proprio lavoro mentre chi si azzarda a fare concorrenza praticamente entra in una valle di lacrime.

No, per Cosimi una zona franca è un foglio autogestito che fa controinformazione in una città piegata da quella che si è trasformata in un'oligarchia mantenuta in vita solo dalla paura "che venga a governare la destra". E che avrebbe molto da rendere conto, invece, ai propri elettori ed ai propri cittadini.
Cosimi ignora forse che la libera stampa ha origini che si perdono nella notte dei tempi, che in città sono esistiti fogli autogestiti e fanzines fin da quando era un piccolo sindachino che sedeva sui banchi delle elementari, che siamo nel 2010 e internet é una zona franca dalla quale si può dire quello che si vuole senza essere visti, non come nel caso di "Senza Soste" i cui collaboratori si firmano con degli pseudonimi ma sono conosciuti anche dalla mì mamma che per fargli prendere un giornale in mano ci vuole la Protezione Civile ma soprattutto che anche il sindaco conosce benissimo.

Cosimi non è il mio sindaco, perché in una città storicamente votata al lazzo ed allo sberleffo prende a pretesto un'iniziativa che avrebbe tutti i crismi della simpatia e del gioco per uscirsene con dichiarazioni di stampo fascistoide, Cosimi non è il mio sindaco perché a fronte di forzature ILLEGALI per costruire un impianto di elevato rischio per la popolazione non ha permesso che la popolazione stessa potesse avere voce in merito. Cosimi non è il mio sindaco perché continua ad essere quell'espressione dei poteri cittadini votati al solo interesse di parte, agevolato dalla ingiustificata paura di una affermazione delle destre.

Ma soprattutto Cosimi non è il mio sindaco perché io voto nel comune di Collesalvetti ed il mio sindaco si chiama Bacci.
Haw haw haw.

(*)zotta: grosso escremento.

venerdì 5 marzo 2010

DOPO DI ME IL PEDILUVIO


In qualsiasi paese a normale gradazione di coscienza civile questa destra verrebbe interdetta alle elezioni per manifesta incapacità di intendere e volere.
Ciononostante, visto che l'Italia è un paese che non si fa mancare nulla l'abbiamo mandata addirittura al governo. Le vicende dell'ultimo periodo hanno fatto in modo, almeno per chi non ha delle spesse e gustose fette di bresaola sugli occhi, la natura cialtronesca e fascistoide dell'allegra armata delle libertà, la cui icona potrebbe tranquillamente essere rappresentata dalla manifestazione di ieri a Roma dove la Polverini, con l'inossidabile faccia da portinaia di condominio ATER, aizzava uno sparuto drappello di teste a ginocchio ululando "Democrazia!" mentre sotto si sbracciavano in saluti romani.
Ne convengo, il gulag sarebbe troppo poco per questa gente.
Se non siamo precipitati in un abisso di follia collettiva la destra dovrebbe prendere una legnata tra collo e colletto tale da giustificare lo scioglimento delle camere ed il ricorso alle elezioni anticipate.

E, come diceva quel tizio mentre cadeva da 50 piani "fin qui tutto bene".

E mettiamo pure il caso fantascientifico che succeda proprio questo: il PdL prende la legnata, Fini rompe l'alleanza, Napo scioglie le camere e si torna a votare.

Uno dice: stavolta gli alesiamo le chiappette.

Siamo seri: un leader mafioso e corruttore, puttaniere e misogino, preso per il culo da tutto il mondo, con una corte di servi scemi, fascisti incapaci, zoccole a tariffa, invasate vomitate fuori dai salotti, camorristi, 'ndranghetisti, paninari, non capenti ed altre meraviglie dell'antropologia umana, voglio dire, votare questa gente vuol dire voler mettere il paese in mano ad una gang di bulletti del quartiere quando se solo ci permettiamo di sproloquiare su una questione come quella di Haiti ci rimandano indietro l'Eroe Nazionale Bertolaso a cuccia e ci mettono nella bacheca nazionale tutto il verminaio di zozzerie in cui anche il nostro Eroe del Disastro è immerso fino al collo.
Perché inutile farsi illusioni, il vero padrone qua è ancora lo Zio Sam.

E' evidente che se il nanetto la butta di fuori più del dovuto ce la dovremo vedere con - nell'ordine - Capitan America, i Fantastici Quattro, Chuck Norris, Rambo e Paris Hilton.

Ma diamoci una parvenza di paese libero e torniamo al punto: ci chiamano alle urne.

Mio primo personale pensiero: avviatevi ora vengo.
Di solito quando lo dico non ho intenzione di spostarmi di un mm. da dove mi trovo.

Ognuno ha una missione: trovo chi dice che non andare a votare sia un regalo al potere un fastidioso rompicoglioni da zittire con una mattonata sull'occipitale.
Ma fai il tuo.
Dice: "se tutti facessero come te"
Rispondo: "C'è di peggio, ad esempio se tutti facessero come te."
Chiariamo una cosa: la percentuale di non votanti sarà sempre minoritaria: ma importante quanto quella di qualsiasi partito.
E' l'espressione di chi vuole comunicare al Parlamento che non si sentono rappresentati: e questo è un diritto che in un paese civile va riconosciuto.
Poi c'è chi vota: o bravi.
Ma chi vince sa, anche se tiene la cosa sotto il tappeto, che - mettiamo - un 20% di cittadini sono potenziali rotture di coglioni. Elettorato ingestibile. Cani sciolti. Varianti imprevedibili.
Ora, sommate le schede bianche e nulle e la percentuale di non votanti delle ultime elezioni.
Sono il terzo partito d'Italia.
Toglieteci anche le percentuali di tutte le formazioni che non hanno superato lo sbarramento del 4%.
Questi sono numeri che , state sicuri, chi governa conosce benissimo.
Ed hanno una precisa valenza politica. Significa che quando Berlusconi dice "sono stato eletto dal popolo" si riferisce ad una MINORANZA.

E che di conseguenza c'è una maggioranza identificabile come potenziale opposizione.

Ed ora qui volevo arrivare:
se qualcuno, argomentando e motivando, sa dirmi perché dovrei pensare che l'attuale opposizione sia un'alternativa credibile venga pure qui che l'aspetto a braccia aperte.
Già che c'è può anche spiegarmi come mai la nuova norma che aggira l'articolo 18 è passata nel silenzio più totale e POI, DOPO, vi siete esibiti coi soliti borbottii da zio ubriaco ed irritato.
Così, una fra le tante.
C'è una NON minoritaria parte di cittadini che se non vedono svolgere adeguatamente il proprio compito ai parlamentari mandati lì a rappresentarli semplicemente smettono di votarli.
Proprio come si fa in democrazia.
Non saremo mai maggioranza, non succederà mai come stupidamente ci dicono "se fanno tutti come te ci sarebbe l'anarchia".
No, ma ci sarebbero grosse ripercussioni a livello istituzionale, probabilmente verrebbero indette nuove elezioni e probabilmente ci scapperebbe fuori il governo, ma rimarrebbe il messaggio di una richiesta di cambiamento radicale rispetto al modo di governare.
Questo è realismo, le fandonie di chi ha il feticcio del voto hanno francamente stufato.
Non accetto lezioni da chi, proprio col suo voto, ha legittimato questa classe politica.
La mia idea di politica è quella di farla tutti i giorni, per strada, sul lavoro e comunicando con quanto ho a disposizione. Provate a conoscere le personalità politiche della vostra città, andate a ficcare il naso in qualche consiglio di quartiere o sentitevi qualche seduta del consiglio comunale; andate a conoscere le realtà antagoniste del territorio, non mordono. Partecipate. Fatevi conoscere. Aggregatevi. Disgregatevi. E' la vostra vita, il vostro lavoro. Che c'è di sbagliato?
La democrazia non è una crocetta su un foglio pieno di scudettini.
Se pensate che la democrazia sia in pericolo non è necessaria la sola militanza, basta il movimento.

Ci hanno riportato ad uno stato di semischiavitù, ci hanno propinato un sistema che ci ha tolto quel poco di benessere gudagnato dall'Italia che si è saputa ricostruire nel dopoguerra, basta vedere quanto le famiglie siano ancora il principale ammortizzatore sociale italiano, col precariato ci hanno tolto la forza di costruire una famiglia solida, ci stanno smantellando la scuola pubblica, dismettendo le fabbriche, cosa volete che comincino a prendere gli operai in esubero per fargli fare i bersagli al Club di Tiro al Piattello dell'Olgiata?

Quando una formazione politica tornerà a farmi sentire rappresentato almeno nei massimi sistemi di quanto auspico possa farci tornare ad essere una democrazia, potrei tornare a votare.
Ma 'sta zozzeria non avrà mai il mio nome tra i complici.

Vabbè, mettiamo che si torni alle urne.
Avviatevi, ora vengo. Intanto mi faccio un pediluvio.
(nella foto: un sussulto di orgoglio politico segno della grande coscienza civile del popolo italiano)

giovedì 4 marzo 2010

ADDAVENI' MILO MINDERBINDER



Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è al momento in attesa che si riapra il processo sul suo coinvolgimento col reato di corruzione, reato riconosciuto dalla sentenza Mills il quale se n'è andato beatamente prescritto per pochi mesi, nel frattempo sono ancora in corso gli interrogatori nei quali il figlio di Vito Ciancimino sta delineando i rapporti che hanno legato la Mafia con la nascita di Forza Italia, nel frattempo lo stesso Silvio Berlusconi ha beatamente continuato i suoi simpatici siparietti da Homo Arrapatus anche se lo scandalo delle escort assoldate a Palazzo Grazioli altro non è stato che un simpatico modo di rendere la nazione edotta sul come si trattano normalmente gli affari fra stimati imprenditori Gentiluomini del Papa, nazifascisti di passaggio, coatti arricchiti ed una torma di personaggi improbabili come l'Eroico Salvatore dei Due Mondi, Bertolaso, colui che ci ripassa manco fosse il Dalai Bilama, l'uomo capace di far aprire una crisi diplomatica col paese che in Italia ha un numero sospettosamente alto di basi militari delle quali basterebbe l'arsenale contenuto in una sola di queste per indurci al mutismo più costipato. Oppure il corista nigeriano procacciatore di giovini virgulti freschi di seminario, la massaggiatrice cinquantenne, il solito contorno di zoccolette con quoziente intellettivo pari a quello di un forno a microonde, mentre i gazzettini di casa inciampano fra una cialtronata (poteva Belpietro esimersi dallo sparare "Mills Assolto" a tutta pagina?) alle pietose arrampicate di Feltri in merito al caso Boffo. Intanto vanno avanti le indagini sui fondi neri Mediaset, che sta ancora trattando come pagare la megamulta ricevuta per aver alterato l'acquisto di Mondadori compiendo un reato (oh! davvero! ma senti un pò!), tutto questo dopo che la moglie del Presidente del Consiglio ha pensato bene di andarsene per conto suo trattandolo da individuo che necessita un TSO.
D'altra parte per come sbraita sulla magistratura ogni volta che apre bocca non si riesce a darle torto.

Le ultime imprese sono cronaca troppo fresca.
Ogni giorno una nuova pagliacciata rischia di far dimenticare le precedenti.
Non so con quale faccia tosta un qualsiasi essere umano possa votare questa gente se non con l'intenzione di far parte di una gang.

No, così, gli italiani riescono a sbalordire anche se stessi.
E per i paesi come il nostro succede che poi arriva qualcuno che ti mette a cuccia.
Noi ce li abbiamo già in casa. Basi militari, armi convenzionali e meno convenzionali, truppe, generali, marina, aviazione e terra. Non devono neanche scomodarsi, hanno esperienza del territorio e sanno l'italiano come Alberto Sordi/Nando Mericoni.

E stavolta a governarci metteranno Milo Minderbinder(*). Quello vero.

(*)personaggio del libro "Comma 22" di Joseph Heller, dedito ad ogni genere di traffici in giro per il mondo col lasciapassare dell'Esercito degli Stati Uniti. Noto per la sua capacità di comprare uova a Malta per 7 centesimi l'una e rivenderle a 5 guadagnandoci su, aver fatto bombardare dai tedeschi la propria squadriglia ma con regolare contratto ed essersi impelagato con un investimento sul cotone egiziano, che finirà per mettere nei cioccolatini della mensa.

ESSERE BUFFONI DENTRO


Seguaci del PdL, abbiate pazienza: Dio con voi non ha ancora finito.

(segnalato da Mazzetta)

mercoledì 3 marzo 2010

AVVERTIMENTI


"Vorrei ringraziare tutti coloro del gruppo - ha concluso Di Girolamo - Non faccio nomi, visto che sono il Lucifero e l'untore. Credo che i colleghi sanno a chi è diretta la mia riconoscenza. Per loro stessa tutela non li chiamo per nome. Vale anche per i colleghi di opposizione con molti dei quali ho lavorato"

Se ci fosse ancora qualche dubbio sul fatto che il Parlamento è attualmente un covo di delinquenti ci ha pensato il signor Di Girolamo a spazzarlo via.
L'applauso finale che gli ha tributato la sua parte politicahahahaha, invece, non mi ha sorpreso affatto.

Ma il punto è un altro. Il punto è che li stiamo ancora a sentire.

Dobbiamo ancora sorborci Cicchitto che davanti ai giochetti coi quali stanno scannandosi fra di loro ed alle solite cialtronate con le quali hanno elevato le regole della politica a postille inutili rispetto ai cazzi propri parla di "accanimento"?
Dobbiamo ancora sorbirci le genialate di una incompetente assoluta, messa a guidare un ministero come quello della Pubblica Istruzione al fine di smantellare del tutto la scuola pubblica facendo più danni possibili?
Dobbiamo ancora sorbirci un cretino integrale come La Russa che davanti a delle palesi e conclamate violazioni delle regole democratiche si dice "pronto a tutto" pur di non farle rispettare?

Pensate che questa gente accetti un verdetto democratico dalle urne che li rimanda a casa senza battere ciglio e scusandosi con gli italiani per le castronerie che hanno dovuto sopportare sotto il loro governo?

Non serviva La Russa a ricordarci che questi delinquenti assassini che applaudono gli uomini delle cosche in Parlamento sono pronti a tutto.
Assassini.
Perché, non è vero?

Non sono forse loro ad avere uomini della P2 (toh, Cicchitto, uno a caso) a dettare l'agenda politica? Non sono loro quelli grazie ai quali per arrivare alla verità sulle stragi di Capaci, Via D'Amelio e Via dei Georgofili fanno il diavolo a quattro ogni volta che il pentolone minaccia di scoperchiarsi? Che forse la strategia della tensione è un'invenzione del Psiup?

Si continuano a riempire le piazze ma mentre il popolo viola le riempie davvero a destra si ritovano in quattro gatti e senza il minimo dubbio di essere in mano ad una banda di cialtroni.
Ma non si vince in piazza.
Si potrebbe vincere se chi deve far rispettare le regole facesse il suo lavoro.
Ad esempio, Napolitano.
Un ministro della Difesa che fa quelle dichiarazioni deve essere preso, convocato al Quirinale e fatto dimettere a calci nei denti.
Napolitano non l'ha fatto.
Un Presidente del Senato che dice di "guardare alla sostanza e non alla forma" va convocato al Quirinale e fatto dimettere a calci nei denti.
Napolitano non l'ha fatto.
Un Presidente del Consiglio che va avanti con l'unico programma di governo a cui realmente tiene, cioè evitare la galera, ed in ragione di questo spara fuoco e fiamme contro il potere giudiziario un giorno sì e l'altro pure, va convocato al Quirinale e informato che le Camere sono sciolte per manifesta incompatibilità del governo con l'ordinamento della democrazia.
Che se la vedano gli italiani.
Ma figuriamoci se Napolitano lo farà.

Tocca ai cittadini.
Un'altra occasione, questa per far presente a quell'ammasso maleodorante di imbelli travestiti da opposizione che il Paese che si è stufato di questo schifo sa benissimo fare a meno di loro.
Del PD, ma anche e soprattutto di tutta la sinistra cosiddetta radicale che in questa situazione per niente allegra continuano a rappresentare il NULLA.
Il PdCI, Rifondazione, SL e tutti quei partiti che parlano di masse con coefficenti dello zerovirgola perché alle masse non sanno più come arrivarci da quando li hanno informati che nemmeno i comunisti hanno più lo stomaco di votarli.
Prima o poi qualcuno dovrà pur chiedersi per quale ragione questi partiti continuano ad esistere.

Il movimento viola potrebbe essere un punto di partenza, ma in questa forma a mio avviso ha già detto quanto andava detto come manifestazione d'intenti. Ora va fatto il secondo passo.

E' solo una piccola indicazione strategica per chi ancora pensa di organizzare una parvenza di opposizione, eh.
Che se stiamo ad aspettare che Bersani ci indichi la direzione del Sol dell'Avvenire rischiamo di ritrovarci tutti sotto la sede del quotidiano della CEI.

(nella foto: un esempio dal basso su come riniziare a far rispettare le comuni regole del vivere civile)

I RADICALI


E ora che questa destra si è ritrovata coi radicali appiccicati al groppone voglio proprio vedere.

Voi li conoscete i radicali, naturalmente.
Forse avrete discusso con alcuni loro militanti.
Gente del tipo che s'immischia nelle discussioni altrui e fa un casino della madonna fino a quando la discussione non va beatamente in vacca. Se chiamati in causa sono come gatti attaccati ai coglioni e questo ne fa avversari dialettici molto temibili, in quanto maestri nell'arte del rovesciare ogni scibile su un punto indefinitamente idiota che è la libertà d'espressione: idiota specialmente se rivendicato da uno che da mezz'ora mi ha messo in moto una ditta di escavazioni dalle parti dello scroto con la sua visione del liberismo dinamico.

Dico ciò perché i radicali in questo hanno una qualità imprescindibile se si vuole fare politica e che alla scuola quadri del PD non hanno neanche iniziato a studiare: la ghigna a culo.

Davanti ad un partito capace di sfornare Rutelli e Capezzone, Adele Faccio e Cicciolina, non posso che fare chapeau. E poi le gloriose battaglie per il divorzio e l'aborto, Radio Radicale, quel Totem ingovonito di Pannella, insomma gente anche divertente.

Ora il problema è tutto del PdL. I Radicali sono gente che ama vedere rispettate le regole e le regole sono regole.
Ossia, c'è un'occasione per dare una dimostrazione seria di politica e di civiltà, nonché di rispetto delle regole democratiche, perché qui il tappo sta per saltare e se si comincia a mettere così in piazza il fatto che le regole ci sono ma col cazzo, c'è ancora un bel pò di gente che potrebbe decidere anche lei di approfittarne e allora sarebbero dolori.
Magari qualcuno che decide che d'ora in poi si fa per davvero come dice Lui.

Ora, la prima domanda è: cosa sta facendo il PD in questa intricata situazione delle liste irregolari che sta facendo saltare un bel pò di tappi su cui chiarirsi le idee riguardo a che gente è delegata la politica del nostro paese in PIENO tempo di crisi economica?

Se provate a chiamare alla segreteria nazionale troverete una voce registrata che intima: "La segreteria è momentaneamente assente, se volete lasciate un messaggio e sappiate comunque che troviamo tutto ciò inaccettabile".

Franceschini ha perso l'agendina delle agenzie di stampa e sta disperatamente cercando di richiamare l'attenzione su twitter, la Finocchiaro continua coi suoi rimbrotti da zia ricca annoiata, D'Alema si esibisce nelle sue Massime arcane: "Ecco, e ggiusto ar cane pò ariccontà 'ste stronzate" ha chiosato un militante romano all'ultima uscita di Baffino.
Bersani, anche lui, sembra la classica figura detta "dell'omino ciaccione", quello seduto magari fuori dal bar che commenta ogni episodio circostante con burbera disapprovazione senza alzare un dito in tutta la giornata se non per portarsi alla bocca il bicchierino di bianco.

La Bonino, parmi ricordare, è candidata per il PD.
L'alleato si soccorre sempre e comunque, con decisione e senza lesinare mezzi.
Berlusconi ed i suoi lo hanno fatto in ogni occasione e sono durati anche, anzi direi soprattutto per questo. Candidando la Bonino il PD ha fatto un patto.
Ed anche su questo è bene che sappiano che hanno anche loro i gatti radicali attaccati ai coglioni.

I radicali sono in pessimi rapporti con la sinistra radicale, e nemmeno io li vedo molto di buon occhio.
Ma hanno una caratteristica che, se usata bene, in questo preciso momento storico può indicare la svolta, perché finalmente potranno rompere fino allo sfinimento i coglioni fino a mettere di fronte non destra e sinistra, ma il partito dell'illegalità con quello della legalità.

Ecco cosa potrebbero fare i radicali e con loro tutto un movimento trasversale. Ma non lo faranno, perché i radicali non fanno queste cose.
Cominciano a discutere. A discutere, discutere, discutere, fino a che non ci sarà ancor più un casino della Madonna e tutta la discussione andrà beatamente in vacca.

Li conosco, sò fatti così.
Nun se possono trattenè.

Nella foto: un militante del Pd dopo una discussione con un militante radicale sulla massima "Il saggio guarda la luna, non il dito"

martedì 2 marzo 2010

IL PAP'OCCHIO


Renzo Arbore resterà sempre un personaggio controverso, sicuramente uno dei più grandi paraculi che abbiano mai occupato l'etere italiano, ma a mio avviso sempre e comunque uno dei migliori.
Ovviamente sta passando una serena vecchiaia strimpellando canzoni napoletane ma la sua carriera ha dato al popolo delle perle irripetibili, soprattutto grazie alla sua capacità di catalizzare le menti più folli ed iconoclaste ma allora digeribili da Mamma Rai; chi ha avuto la fortuna di aver ascoltato "Alto Gradimento" o di vedersi la domenica pomeriggio "L'Altra Domenica" potrà capire.
E proprio col cast de "L'altra domenica" Arbore si cimentò con questo strampalatissimo film, il quale Arbore, nel ruolo di se stesso, viene chiamato dai vertici vaticani a dirigere la nascente Tele Vaticano, e decide quindi di portarsi dietro i suoi discepoli Mario Marenco (per me un genio), Andy Luotto nella sua migliore versione, quella muta, Silvia Annichiarico, Michel Pergolani, Otto & Barnelli, le Sorelle Bandiera, il giornalista Fabrizio Zampa e Roberto Benigni, che nell'altra domenica aveva il compito di fare il critico cinematografico e quel che ne usciva era puntualmente una cosa folle.
Qui c'è ancora il primo Benigni, la migliore maschera apparsa dopo la generazione della commedia all'italiana storica e nel film si produrrà in un monologo straordinario che è, nella fattispecie, questo:





Ma il film è un vero e proprio florilegio di assurdità esilaranti, come ad esempio la selezione per gli "artisti" da proporre per la televisione vaticana, come ad esempio questa parodia di un pezzo per bambini allora in voga:






Oppure la rappresentazione del Papa (interpretato da un somigliantissimo Manfred Freiberger) e dei suoi cardinali






O il Papa che prende lezioni di italiano:



Sarebbe il caso, comunque, di rivalutare adeguatamente questo gioiello della commedia comica italiana e dare ad Arbore quello che è di Arbore.
Naturalmente il film venne censurato e sequestrato un mese dopo l'uscita grazie alle pressioni del Vaticano, ma venne ridistribuito nel 1998.
Ovviamente è rintracciabilissimo in rete ed il consiglio della sua visione per chi non lo avesse mai fatto è scontato.
Non sarà "Brian di Nazareth" ma sicuramente un film di ben altro livello rispetto alle attuali, avvilenti, commediole buone per ama l'umorismo della "Settimana Enigmistica" in versione coatta.