martedì 13 luglio 2010

DIAMOCI UN TAGLIO


Tanto per chiarire chi difendono i signori di cui al precedente post:

il Presidente del Consiglio Mafiusconi sbraita contro chi vuol toccare l'Onorato Cosentino, nella fattispecie quel covo di rivoluzionari denominato "finiani", che in realtà è un distaccamento camuffato del Partito Comunista Marxista Leninista bolognese e che ha studiato questa strategia per decenni, coltivando falsi ex-fascisti allenati a fare il saluto romano ("Ciao Prodi!" rispondeva l'astuto Fini nei primi anni '80, poi gli hanno spiegato che il boiardo democristiano per il momento non c'entrava nulla).
In questa democrazia si decidono alleanze, manovre e traffici a casa di un maggiordomo che conduce da anni un varietà televisivo che qualcuno si ostina a chiamare "d'informazione"; al desco, immancabile, anche un porporato carrozzato Bertone. Dicono faccia pendant con i velluti che ricoprono le sedie.
Ma non solo.
Se avete qualche minuto vi consiglio, nel caso non l'abbiate già fatto, di guardarvi quest'ottimo riassunto dell'ineffabile Travaglio, uno che non amo affatto viste certe sue posizioni specialmente in politica estera ma che quando c'è da fare il riassunto degli intrighi che ci fanno tranquillamente sotto il naso è semplicemente imbattibile. D'altra parte è un cronista giudiziario. Il migliore.






Direi che il quadretto è quantomeno repellente, specie per chi di questi tempi sta facendo fantasmagorici esercizi di contorsionismo per arrivare alla fine del mese.

Ed è grazie a questi signori ed al miscuglio letale di delinquenti e decerebrati che li ha votati, grazie alla ossequiosa e non troppo invadente servitù mascherata da opposizione che siamo al punto in cui siamo. Punto che non necessariamente è lo zenit della faccenda.

Ad esempio, mi piacerebbe ascoltare qualche testimonianza di chi ha avuto a che fare con le cosiddette "autorità locali", sia di destra che piddine (che, mica vorrete che li chiami "sinistra"?).

Cricche.
E non di quelli che servono a sollevare le automobili per cambiare una ruota.
Gruppi di potere, non partiti.
Che devono sempre rendere conto a qualcuno.
Ai comitati d'affari ai quali sono legati, alle consorterie più o meno segrete, ai soliti "amici degli amici".

Cosa abbia a che fare tutto ciò con la democrazia non c'è un cane che sappia spiegarlo in maniera convincente.
C'è una Costituzione, ancora.
Basterebbe quella per fare piazza pulita.

Se qualche ragazzetto è anche solo sospettato di attività che tramano contro lo Stato Democratico viene immediatamente sbattuto dentro una cella, poi si vedrà.

Queste cricche e chi legifera in loro favore, invece, vengono lasciati liberi di continuare i loro traffici nonchè di mandare i loro donzelli a manganellare operai, terremotati, studenti, donne vecchi e quant'altro.

E giù con leggi-bavaglio, distruzione sistematica della scuola pubblica, del patrimonio artistico e culturale, ma soprattutto delle nostre vite.
Ci hanno serenamente portato a non poterci permettere più una famiglia.

Mio padre ha tirato su due figli cominciando come trasportatore per un magazzino di elettrodomestici.
Ora con un lavoro come quello non ti mantieni neanche da solo.
Prima un metalmeccanico poteva tirar su dignitosamente una famiglia, far studiare i figli, sperare di dar loro una vita ancora migliore.
Ora può solo sperare di arrivare alla fine del mese senza che l'ufficiale giudiziario arrivi a pignorare qualcosa.
E destra, centro e sinistra hanno accompagnato questa discesa agli inferi lasciando gli italiani con un bel telefonino nuovo nuovo in mano e un palo grande quanto la torretta principale della raffineria ENI piantato nello sfintere, con la buona compagnia dei sindacati confederali.

Allo stesso livello di questi liquami in doppiopetto metterei senza meno la cricca vaticana.
Presente in ogni consiglio d'amministrazione di ogni banca, presente ad ogni convivio dove si intrecciano delinquenti vestiti da politici e politici vestiti da delinquenti con contorno di cortigiani, troie e cocainomani.
Il loro livello morale, se non bastasse il comportamento tenuto al momento in cui si è deciso di mettere in pubblico la loro passione per giovin virgulti dall'età preadolescenziale in su e che, se possibile, ha fatto ancor più schifo dei reati commessi sui bambini, leggete pure qui per quale reato hanno chiesto il diritto all'extraterritorialità e quindi di non essere giudicati da un tribunale italiano.

Personalmente sento di dover alle gerarchie vaticane un caloroso grazie per rendere così facile il lavoro delle coscienze libere nel definirli, o almeno nello sbizzarrirsi per trovare un epiteto confacente alla loro caratura etica.

Per questo direi che il primo lavoro da fare è mettersi nella condizione mentale di darci un taglio con questa gente.
Non riconoscere più loro nessuna autorità e nessun diritto verso di noi.

Non rappresentano la maggioranza degli italiani, numeri alla mano.
Non rappresentano la parte sana ed onesta del paese.
Non rappresentano la Costiutuzione Italiana.

E' ora di darci un taglio definitivamente e cominciare da subito.
Non riconoscerli più come interlocutori in una democrazia che hanno tradito, svilito, mistificato e che stanno crecando definitivamente di uccidere.

Non c'è più nessun dialogo da tenere, se mai c'è stato (no, non c'è stato).
Nè conquesti signori, nè coi loro complici, quelli che li hanno votati.

Ognuno di noi può portare un contributo fondamentale affinchè questo schifo abbia fine.
Basta fare un breve excursus su quali sono le nostre qualità e le nostre caratteristiche migliori e mettersi al lavoro facendo leva su di loro.

A meno che il vostro talento migliore non si esplichi in attività delinquenziali.
Allora continuate pure a sostenere questa gente, come non detto.

Nel nome di "eroi" come Mangano o come quest'ometto qua sotto.






E ci sono andato leggero.

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