Magari passerà anche la legge che vorrebbe imbavagliare i blog, ma non è questo il problema.
Il problema è se i bloggers lasceranno che questa legge funzioni.
Mi spiego: la mia posizione è abbastanza chiara: questa legge è stata partorita da un manipolo di gente che non esito a definire delinquenti, in primis il sedicente presidente del consiglio.
Non ho tempo né voglia di star qui a magnificare le doti di Dell'Utri, Previti, Cosentino, Verdini
& c. nè voglia e tempo di disquisire sul fatto che tuttora c'è un timido tentativo di definire se e come Forza Italia sia nata da un patto fra mafia e politica e sulla pelle di Falcone e Borsellino.
Sono questioni che chiunque abbia seguito la scena politica degli ultimi vent'anni non ha bisogno di chiarire, gli effetti sono sotto gli occhi di chi ha vista per vedere.
Così come per le stragi di Stato.
Ora, che io debba farmi dire se posso o meno esprimere una libera opinione da questa gente qua è roba che non esiste al mondo, qui, fuori di qui e all'estero.
Quindi la reazione che mi auspico arrivi dalla blogsfera dovrebbe essere quella di non riconoscere questo governo come interlocutore.
In maniera compatta e monolitica.
Perché loro faranno tutto quello che gli permetteremo di fare e ci deve essere un limite a quello che questa gente può permettersi di fare.
Quindi per quanto mi riguarda quella legge non esiste, non è mai stata scritta e non entrerà mai in vigore.
Dirò di più, non riconosco a questo governo l'autorità di decidere cosa posso o non posso scrivere nel MIO blog né in quello di chiunque altro.
E' bello costruirsi leggi a proprio uso e consumo quando si è dei mafiosi delinquenti, purtroppo le persone oneste non hanno queste possibilità, ma lasciarsi impunemente imbavagliare da costoro significa diventarne complici, perché poi pretenderanno ancora di più ed allora sarà anche colpa nostra che non li abbiamo fermati prima.
E provatemi a dire che l'ho buttata di fuori.
5 commenti:
No, non la hai buttata di fuori proprio per nulla, caro Sassicaia. Sottoscrivo quello che hai detto parola per parola.
Per quel che mi riguarda, se possibile rincarerò anche la dose. Saluti!
Sai come ti inculano? Col tuo essere una persona "normale", che nella vita non vuole potere e mignotte ricoperte di bamba, ma magari una famiglia e starsene tranquillo.
Per capirci, supponiamo che io abbia un blog di denuncia politica (ne ho uno di cazzate e fica, ma stiamo supponendo): come potrei rischiare di pagare migliaia di euro e/o finire al fresco sapendo di lasciare in mezzo ad una strada mia moglie che non ha stipendio e che solo tra tre mesi ne avrà uno (promesso) da 500 euro al mese in nero..?
E' lo stesso motivo per il quale molta gente, che ne avrebbe le ragioni, non si presenta a Palazzo Chigi con la doppietta del nonno caricata a pallettoni. Ti inculano coi tuoi affetti. Ti inculano perché loro non sanno amare e tu sì.
-Fine del momento poeticopatetico-
passo qua per la prima volta e ti dico la mia (non molto ragionata, scrivo di pancia, e poi dal mio blog ho escluso la politica non per ignavia ma per un'esecrabile e recente disaffezione, vedi de tocqueville ma anche no):
secondo me il fulcro del problema non è tanto la disobbedienza, che si rende necessaria qualora non si voglia diventare complici di questo regime. il problema è proprio: questa legge non deve passare, per principio. perchè segna il passaggio da un paese pseudodemocratico governato-dalla-mafia-anche-se-non-si-può-dire a un regime vero e proprio che non si può più spacciare per democrazia. no alla legge, che si salvi quel poco di salvabile: i blog. perchè i giornali non li leggo quasi più, la tv l'ho cestinata da tre anni.
@pollywantscracker: il voto l'hanno già dato quei geni dei miei compatrioti alle ultime politiche. Non credo che abbiamo molte alternative alla disobbedienza. E se vedi il prossimo post non è che di là se la passino meglio....
Non avranno mai il mio blog!!! E soprattutto i miei pensieri...
Un saluto
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