Maneggiava le parole come fossero attrezzi da giocoliere; le sue macchiette ed i suoi personaggi sono arrivati fino a noi grazie ad una vera e propria folla di grandi artisti che gli sono debitori e che potevano rendergli adeguato omaggio solo esibendo un grandissimo talento.
Petrolini è stato riproposto da gente del calibro di Alberto Sordi, Alvaro Vitali (interprete di un rimarchevole "Giggi il bullo"), l'appena scomparso Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini, Enrico Montesano, Gigi Proietti, ma Petrolini era Petrolini, inarrivabile inventore di visi, smorfie, espressioni e sguardi come di battute apparentemente innocue che nascondevano neanche tanto velatamente una "satira efferata" assolutamente sconosciuta agli autori odierni, posto che il teatro satirico esista ancora (nel cartellone del teatro dove lavoro per quest'anno non ce n'è traccia, sono gradite segnalazioni).
La battuta più famosa per la quale è ricordato è comunque quella detta su un palco la sera stessa dopo aver ricevuto una onoreficenza dal Duce: "Questa medaglia me l'ha data il Duce e io me ne fregio!".
Ed è una battuta che solo Petrolini poteva permettersi.
In tutti i sensi.
Se qualcuno ancora non ha avuto modo di verificarne la grandezza si guardi pure questi due capolavori, due personaggi che sono ancora avanti anni luce rispetto all'attuale rappresentazione satirica della realtà, che stagna e langue non perché i bersagli (ad esempio quelli politici) l'hanno superata ma semplicemente perché l'aridità inventiva che permea questo paese in piena decadenza ha fatto tabula rasa di quella componente fondamentale chiamata talento.
Ci rimane qualche artista valido ed intelligente, vedi Antonio Albanese, ma poco altro anzi quasi niente.
Dico solo che per questa stagione teatrale l'unico nome che mi ha entusiasmato per il solo fatto di poterci lavorare è quello di Paolo Poli, uno dei pochi veri geni teatrali italiani che ancora possiamo ammirare.
E allora per ricordarci di quali vertici siamo stati capaci sulle assi di un palco date un'occhiata a questi due capolavori:
AA.VV. - Musica concreta. A cura di Stefano Ghittoni
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*Stefano Ghittoni* si è premurato di raccogliere le testimonianze di una
quarantina di musicisti, artisti e "affini" in relazione al concetto di
musica ("...
15 ore fa
4 commenti:
troppo avanti...il pezzo di Nerone , poi....
ma quanti Neroni !!!
decisamente grande!
semplicemente geniale.
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