lunedì 14 febbraio 2011

UNA GIORNATA IN MEZZO ALLE DONNE

Casi della vita.

Fuori, in tante piazze d'Italia una milionata di persone sfila in nome delle donne e per le donne - lasciamo perdere le reazioni del Partito dell'ammore e dei suoi sostenitori (grazie Mazzetta) , rimarcarne lo squallore umano è ormai un mero esercizio stilistico - il sottoscritto ha lavorato 13 ore in occasione di una maratona di danza durante la quale mi sono visto sfilare circa 400 fra ballerini e ballerine, con una percentuale per le seconde vicino al 90% comprese fra i 6 ed i 25 anni.
Sicché ho visto donne tutto il giorno.
E come sono belle. Tutte.
Dalle pulcine di 6 anni coi costumini schierate vicino alle quinte che si guardano intorno come se fossero capitate in un mondo incantato e che quando passa qualche rude macchinista si fanno da parte come se stesse passando l'orco a quelle svezzate che sgambettano con fiero cipiglio e fare professionale e che quando passa loro accanto qualche rude macchinista si fanno da parte come se stesse passando un orco.

D'altra parte coi visi che abbiamo come dar loro torto.

Però siamo lì per loro ed al loro servizio e per quanto mi riguarda è molto emozionante prendersi cura di queste ragazze assicurando loro che la loro esibizione, la loro festa, la loro emozione sia qualcosa di speciale e che alla fine - com'è stato - tutti vadano via raggianti e felici.

In un simile contesto non ho avuto che flebili eco dall'esterno riguardo alla manifestazione di ieri, anche perché c'è un pò di sovraffollamento ultimamente, visto che sabato avevano sfilato in 500 per il boicottaggio ad Israele e io comincio a non capirci più una sega su quando si scende in piazza e con chi e per cosa.
Già tengo a malapena il ritmo del lavoro.

Comunque, a quanto pare, la mia città non ha fatto bella figura e la cosa non mi ha affatto sorpreso, perché chi ha il mito della Livorno rossa e rivoluzionaria sarà bene che cominci a svegliarsi a modino, chiedere cappuccino e pezzo e tornare nel mondo reale.
C'è un bel manipolo di attivisti, è vero, abbiamo una controinformazione cittadina grazie ai ragazzi di Senza Soste davanti alla quale è d'obbligo togliersi il cappello, ma la sensazione di essere in un fortino anche dentro la propria città c'è ed è molto, molto acuta.

Comunque se i berluscones si sono irritati é un buon segno, comunque la si giri.

Se una miracolata come la Gelmini ci pregia dell'ennesima esibizione di buffonaggine e cialtroneria per noi tutti è un punto in più in classifica; è ora, anzi, che parlino, si esprimano, vomitino tutta la loro bile da servi quali sono, a maggior ragione ora che il loro ducetto traballa.
Vogliamo sentir loro perdere il fiato nel declamare la propria ignoranza, il proprio squallore umano, la propria miserabile condizione di condannati al Brutto, come il link al blog di Mazzetta che ho messo sopra ci mostra in tutto il suo orrore.

Davanti alla gioia scintillante delle centinaia di ragazze ansiose di danzare che ho visto ieri non c'era traccia, di questa brutta gente, proprio come, spero, nelle piazze di ieri.
Perché se c'erano, potevano solo vergognarsi di sè stessi. Ammesso che siano ancora capaci di provare vergogna.

(Nella foto: Non ho bisogno di 5 Dita, me ne basterebbe una)

6 commenti:

Eva Aiko ha detto...

Ultimamente si protesta solo per motivi sbagliati...Quanto dobbiamo aspettare per una vera e propria rivoluzione?! Pensa a me che in Friuli se vedono che sei un po rossa ti pestano...Anche se i giovani da cui sono circondata non sono così. Però la gente è per la maggior parte leghista e fascista,sono stufa. Vengo a vivere da te.

sassicaia molotov ha detto...

@Violet: porta qualche boccia di grappa ;-)

Eva Aiko ha detto...

Direi anche un buon Merlot e Cabernet Franc...!! ;)

faustpatrone ha detto...

DA EX-LIVORNESE, quale trapiantato nella campagna ahimé pisana, non ho gran nostalgia. penso che la politica, quella medio piccola delle istituzioni labroniche abbia smesso da decenni (4 almeno) di essere realmente "comunista"), se mai lo sia stata e ne dubiterei persino.

arrivismo, malagestione della città, che è decisamente diventata una mezza discarica e che per i giovani era una cadaverata a cielo aperto peggio delle fosse di katyn. almeno quando io ero ragazzo là, e non mi pare che le cose siano cambiate a quel che vedo presentandomi una domenica si e due no a casa dei miei genitori in quel di Stazione-Sorgenti che è pure secondo me uno dei quartieri più carini (un mix di popolare e piccolo borghese che non ci sta mai male...). figurarsi quindi gli angoli peggiori della mia città.

no io decisamente provo mal di stomaco a tornarci a livorno (e non mi si dica che sono pisano perché provo lo stesso schifo per la città in cui ho fatto anni piuttosto grigi e insipidi di università). ci voglio un po' bene a questo mucchio di case strette tra la sabbia di San Jacopo e i pratacci della "Puzzolente" e tra le ciminiere di Stagno e le colline sotto "Montinero", ma beh... non è una città che mi stia nel cuore. non come Trieste, che conosco abbastanza bene.

politicamente penso che il livornese medio non vada oltre un antifascismo urlato di facciata, ma al momento del dunque lascia troppo indietro le cose veramente importanti che costano coerenza e un (bel) po di merda inghiottita... ma certamente qualche bravo ragazzo sincero e realmente coinvolto tu lo conosci meglio di me.

fagli comunque i miei auguri. ne ha decisamente bisogno.

faustpatrone ha detto...

per dir come la vedo su Trieste:

http://3200iso.blogspot.com/2009/04/trieste-2009.html

sassicaia molotov ha detto...

politicamente penso che il livornese medio non vada oltre un antifascismo urlato di facciata, "ma al momento del dunque lascia troppo indietro le cose veramente importanti che costano coerenza e un (bel) po di merda inghiottita... ma certamente qualche bravo ragazzo sincero e realmente coinvolto tu lo conosci meglio di me.

fagli comunque i miei auguri. ne ha decisamente bisogno."

Ti capisco, io sono romano di nascita e di cuore (credo sia giusto puntualizzarlo) ma ovviamente provo un profondo affetto per questa città, se non altro perchè il germe della disobbedienza (più che dell'esser rivoluzionari di facciata) alberga ancora in quello strato saldamente ancorato alla cultura popolare, che è passato dalle mani dei portuali e degli operai di fabbrica ai precari ed ai disoccupati. L'amministrazione cerca di barcamenarsi fra la radice e l'impulso al nuovo proprio dei tempi ed il risultato è al momento catastrofico. Per il popolo e per la città. Il sito di Senza Soste è pefettamente esemplificativo nel descrivere con occhi obiettivi (non tragga in inganno la visione di appartenenza, in città chi ha occhi per vedere le cose le sa tali e quali ai ragazzi di SS)la situazione.
C'è un bisogno di una nuova aggregazione identitaria, questa è una delle cose che dalla mia città parte come messaggio forte e chiaro diretto all'esterno.
Un'identità condivisa e solidale ma ferma nel mantenere inalterati certi principi che non hanno niente a che fare con l'ideologia.
E questo significa combattere contro i totem del tempo, non il berlusconismo o non solo, bensì quell'approccio di rispetto alla vita che il popolo raramente sa spiegare a parole nè ci sono stati grandi letterati a riuscire a materializzarlo su carta.
Ci sono riusciti solo i poeti. Piero Ciampi era uno di quelli.
Questo per dirti, Furio, che al momento siamo fottuti e consapevoli di esserlo, possiamo solo seminare per far sì che nel tempo cominci a tornare la Natura al posto del bitume, interno ed esterno ai nostri corpi.
Seminare come possiamo e consapevoli dei nostri limiti, ma anche della nostra infinita ed indistruttibile volontà di potenza che ci porta a lasciare un seppure infinitesimo graffio nel grande disegno dell'universo. Sennò che cazzo siamo venuti qua a fare.