giovedì 13 agosto 2009

TANTO QUELLI FANNO COME GLI PARE


Interessanti le considerazioni di Lidia Ravera nel suo articolo visibile sul sito dell'Unità di oggi.
Certo, parla di donne, ma nei punti fondamentali credo che le questioni sollevate ci riguardino tutti.
Tutti, oddio, non esageriamo. C'è chi di queste questioni non solo non se ne interessa ma addirittura non vuol neanche sentirne parlare.
In pratica la Ravera parte da una conversazione pubblicata il giorno precedente sullo stesso giornale con Nadia Urbinati, docente alla Columbia University di New York di teoria politica, nella quale la professoressa parla di un "senso di inutilità collettiva" che avrebbe preso possesso del tessuto sociale. Tesi ampiamente, mi par di capire, sposata dalla Ravera con argomenti quanto meno molto difficili da confutare alla luce dei tempi che stiamo vivendo.

Credo sia ragionevolmente fuori da ogni dubbio che lo smembramento dell'identità collettiva del cittadino sia stato semplicemente trasformato da elemento chiave della partecipazione democratica alla vita del paese a mera espressione di consenso da parte di chi ha deciso di mandare in vacca ogni ipotesi di democrazia reale consegnando il paese in mano a Silvio Berlusconi. Agli altri ci ha pensato la politica suicida e priva di ogni cognizione strategica se non quella di litigarsi le briciole di potere rimaste fra loro da parte degli ammiragli della sinistra e del centrosinistra, politica che ha finito col frammentare e definitivamente smarrire il senso identitario del corpo cittadino più vasto, quello che nel linguaggio della vecchia sinistra veniva identificata come "la massa".

In ragione di ciò Berlusconi ed i suoi hanno avuto campo libero nel catturare quelle menti affatto interessate ad una reale giustizia sociale, quei cittadini incarogniti da un presunto benessere e gelosi della loro "roba" accumulata e terrorizzati dal babau di turno che, periodicamente, viene additato come l'usurpatore del frutto delle fatiche e del lavoro altrui; pensate al bombardamento subito dal governo precedente sulla questione fiscale, le "67 nuove tasse", "le tasse di Prodi", e pensate ora come mai la pressione fiscale non si sia ridotta di un decimillesimo e invece di quali benefici lo scudo fiscale di Tremonti abbia rifornito i soliti LADRI sottraendo per l'ennesima volta risorse alla collettività. Tutto questo tra gli applausi dei suoi elettori. Che, non lo scopriamo adesso, hanno una particolare propensione all'applauso per i ladri di risorse collettive, mentre per i ladruncoli di risorse private non esiterebbero a ripristinare la pena di morte.

Quindi, preso atto che una parte consistente del tessuto sociale è marcio e che da anni c'è un tentativo in corso di delegittimare qualsiasi tentativo di argomentare sulle basi di bene collettivo.
Si ricorre con incredibile faccia tosta al termine "gli italiani sanno che..." o "gli italiani ci hanno dato mandato....", quando a queste facce di culo gli "italiani" non hanno dato mandato di un bel cazzo di nulla visto che la percentuale di coloro che li hanno votati è ben al di sotto del 50%.

E' così che il senso d'identità collettiva viene corroso, così come davanti alle prove di arroganza e protervia di questo governo supportate dalla complice inadeguatezza, dalla smania di protagonismo completamente ingiustificata dei dirigenti dell'attuale opposizione e della solita, ingiovibile cricca cattolica, sempre pronta a zompettare dovunque il vento soffi refoli favorevoli alle loro politiche antidemocratiche ed oscurantiste e che il centrosinistra ha imbarcato sulla sua già pericolante flotta a costo di disorientare e disamorare una consistente parte di elettorato per vedersi ricompensata da un sacchetto di lupini e la rottura di coglioni dei teodem, altro fattore di divisione e frammentazione. Eppure starebbero così bene nell'UDC. Poi uno pensa che nel partito di Casini farebbero troppi meno macelli e capisce il senso della presenza dei crociati nell'area a loro meno consona.

A questo punto, però, le riflessioni della Urbinati prima e della Ravera poi portano a qualche conclusione: il ragionamento che le due signore applicano alla lotta delle donne non ha radici differenti da quelle che dovremmo applicare alle altre questioni che la vita democratica del paese sta urgentemente ponendo a chi non si rassegna di veder continuare lo spettacolo osceno che questo governo sta offrendo a tutto il mondo, la degenerazione cafona, egoista e senza alcuno scrupolo morale del benessere ottenuto oltretutto con modi che definire virtuosi è perlomeno un azzardo: intanto ribellarsi alla frammentazione ed alla divisione voluta dagli attuali coatti al governo, mettendo da parte chi ha ancora smania di protagonista pur avendo firmato e sottolineato con ogni evidenziatore possibile il proprio fallimento politico delegittimandolo al momento che di svolte politiche non se ne vedono. E riprendersi le piazze, i posti di lavoro, le scuole, i luoghi di partecipazione democratica.
Rivelare in tutta la sua crudele verità la natura transitoria del potere a coloro che si muovono come se il loro svaccarsi sulle poltrone di comando sia eterno. E soprattutto isolare chi a questo governo ha permesso di distruggere il patrimonio soprattutto morale che il paese aveva riacquistato con la lotta di Resistenza e nella ricostruzione del dopoguerra.

Vigilare continuamente sulla vita democratica del paese non è un lavoro in più da svolgere, è un dovere di ogni cittadino che ha a cuore la democrazia. Per non sentirsi più dire "Tanto quelli fanno come gli pare". Non possono. Non devono.

Possiamo farcela, siamo ancora la maggioranza. Ancora.

mercoledì 12 agosto 2009

CATTIVO KARMA


Per chi non avesse dimestichezza con i termini mutuati dalla cultura orientale, il karma è il nostro magazzino interiore dentro il quale la somma delle cause che abbiamo posto nel passato (e nel buddismo questo comprende anche le nostre manifestazioni precedenti a quella attuale come esseri umani) determinando gli effetti che vediamo apparire nella nostra vita nel memento presente. Ciò significa che le nostre azioni virtuose avranno effetti che trascenderanno la nostra forma attuale, così come l'avranno le azioni malvagie.
L'entità degli effetti è determinata anche dalla sincerità con cui compiamo l'azione, cosicchè anche un'azione malvagia può avere un effetto meno negativo se l'errore viene compiuto in buona fede, così come un'azione che crediamo virtuosa se fatta seguendo calcolo e convenienza non ci porterà alcun beneficio. Una legge, così affermano le scritture buddiste, a cui nessuno può sottrarsi, essendo una legge causale che permea l'intero universo.
E questa è roba di un paio di migliaia di anni prima di Cristo, tanto per gradire.
Nessun Dio che ci concederà un premio o una punizione una volta nell'aldilà. La sofferenza la scontiamo vivendo.
Ecco, l'idea che il karma collettivo (e cioè la somma del karma di un popolo che determina il benessere o la rovina di una nazione) degli italiani deve essere particolarmente fetente.
Al momento contiamo un governo che è quello che tutto il mondo si rifiuta categoricamente di invidiarci, a questo aggiungiamo quella piaga secolare che il provvidenziale intervento dei bersaglieri cacciò entro le mura vaticane. Fosse bastato, macchè.

Nel precedente post ho parlato degli alti lai levatisi dalle zecche a causa della sentenza del TAR del Lazio che, tanto per chiarire, è il frutto di una battaglia svolta oltre che dai laici, da altre confessioni religiose come i Valdesi, la comunità ebraica, i battisti e gli avventisti. Tutte confessioni alle quali, non si capisce con che titolo, il Vaticano ritiene di tacciare di "bieco illuminismo" (in realtà la frase è riferita alla sentenza, ma nel merito sono state le altre confessioni, appoggiate dai laici, a richiederla), e sentire la Chiesa che parla di "bieco illuminismo" il semplice chiedere pari dignità davanti ad uno Stato laico (o almeno così si dice) dà la misura di quali biechi e sudici oscurantisti alberghino sotto la cupola di San Pietro.
Tutto ciò mentre le Chiese continuano a svuotarsi e la Bestia ferita ricerca consenso fra il peggio del peggio di questo martoriato paese.

E questa congrega di pedofili e protettori di pedofili ha ancora il tempo, la voglia e la faccia tosta di lanciarsi in anatemi da Santa Inquisizione; la vittima di oggi è "La Cavalleria Rusticana", per mezzo della Curia di Caltagirone, la quale forse dimentica dei millanta casi di violenza e di stupro ai danni di minori perpetrati da prelati e che dai loro pulpiti mai hanno avuto l'onore di una denuncia, sbraitano contro la trama dell'opera mascagniana, uno dei fiori all'occhiello della nostra tradizione lirica.

Forse sarebbe ora di renderci conto che un'azione virtuosa potrebbe almeno rendere meno pesante il fardello di cattivo karma che l'Italia ha accumulato; e questa sarebbe una sola: confiscare i beni del Vaticano e spedire tutti i preti laddove i danni della loro mefitica cultura di morte, di violenza, di sopraffazione e di ipocrisia non potrebbe fare danni, nello specifico là dove regnano i ghiacci, nelle fredde terre artiche. Che se anche lì alzano troppo la testa ci sono gli orsi bianchi a finire il lavoro che non hanno potuto terminare i leoni in epoca romana.

NON C'E' PIU' NULLA DA OTTURARE


Montanelli si turava il naso e votava DC. Pochi anni dopo lo hanno seguito a ruota una buona parte degli italiani che votavano a sinistra quando si trattò di votare il PDS/DS/SOS. Non senza aver prima provveduto a turarsi anche gli orecchi quando, col craxismo imperante, la dirigenza post-comunista iniziò una serie di vergognose arrampicate sugli specchi per giustificare il fatto che mentre LORO mantenevano tutti gli status ed i privilegi derivanti dalla messe di voti raccolta sotto la segreteria Berlinguer, il loro elettorato iniziava a perdere progressivamente peso politico, diritti e potere d'acquisto dei salari. Ed ascoltare quelle arrampicate non era proprio così piacevole. Ma tant'è. Bisognava adeguarsi al nuovo corso della politica italiana fatto di rampantismo, Milano da bere, piccoli mostri che iniziavano a crescere dalle parti di Arcore e mignottismo esibito con la tipica nonchalance di chi pensa ad arraffare il più possibile che tanto in Italia rifarsi una verginità è più facile che bere un grappino. Arrivati alle urne con naso ed orecchi tappati i poveri elettori di sinistra si accorsero che c'era un orifizio lasciato senza difese ed alla mercè degli eredi dei loro rappresentanti storici, ed era quello più doloroso.
Troppo tardi.
Ora, il popolo della sinistra si è diviso tra chi ancora sta scegliendo la marca di unguento per rendere l'alesaggio dello sfintere meno doloroso e chi, avendo ancora la preoccupazione di mantenere naso ed orecchi ben turati, cerca qualcuno che gli faccia da security laddove invece la situzione contingente ha fatto convergere tutte le forze in campo dell'agone politico.
E così la strada ha portato dritti a questo obbrobrio chiamato Partito Democratico.

Al quale la nostra attenzione si rivolge in quanto presunto unico baluardo elettorale contro......sì beh, contro quelli là.

Ma la nostra attenzione si trasforma quotidianamente in avvilimento, quando non in rabbia che degenera in vero e proprio furore come, tanto per scendere nei dettagli, allentiamo la presa sui nostri orecchi ben tappati e lasciamo penetrare quanto i rappresentanti del partito elargiscono alle masse dai media.

Se qualcuno di voi ha letto l'articolo scritto da Piero Ichino sul Corriere della Sera mi può essere testimone del fatto che se è vero che la strategia seguita dalle Brigate Rosse con i giuslavoristi altro effetto non ha sortito se non quello di creare dei martiri, i morti sul lavoro continueranno a crescere e l'arroganza di Confindustria e padronati vari ne ricevono puntualmente linfa per perpetrare le loro politiche criminali.
Senza contare che morto un giuslavorista se ne fa un altro.

Quindi, se il principale partito ora all'opposizione promuove una struttura del mondo del lavoro attraverso quello che a conti fatti è uno spalleggiatore di Confindustria e che ha spianato la strada all'istituto della precarizzazione del lavoro infischiandosene altamente di potere d'acquisto ed ammortizzatori sociali significa che chi li ha votati oltre al naso, agli occhi, agli orecchi ed al buco del culo s'è tappato pure il cervello. E si ha un bel dire che gli elettori di questa destra sono dei boccaloni. Dico, almeno un pò di decenza.

Come decenza imporrebbe un'azione diretta a risolvere la questione teodem.
E' di ieri la notizia che il TAR del Lazio ha sancito che i professori di religione non hanno titolo per partecipare agli scrutini. E mi pare il minimo. Se qualcuno ha il cuore di ricordarsi quale battaglia i laici stiano tuttora conducendo affinchè il potere detenuto dai vescovi e dal Vaticano quando si parla di ora di religione e di chi la insegna capirà che far intendere a questa marmaglia che non siamo in uno Stato confessionale, che l'ora di religione interessa una percentuale risibile di studenti (compresi quelli che la frequentano) e che il cattolicesimo stesso, al di là dell'incredibile potere temporale dei suoi rappresentanti è in crisi nera (in Germania e negli Stati Uniti le Chiese in vendita sono in costante aumento, in Italia le Chiese si stanno semplicemente svuotando) perchè l'inadeguatezza e la distanza dalla realtà di questo istituto putrescente e stantìo come una fetta di prosciutto d'epoca fenicia si tiene in piedi soltanto in ragione delle sue ricchezze e sulle collusioni con la feccia della terra: potenti, banchieri, trafficanti, fascisti ed oppressori vari.
Naturalmente le zecche in tonaca hanno subito alzato la voce.
E, altrettanto ovviamente, il governo delle mignotte e dei mafiosi imbottiti di Viagra ha subito risposto presente al grido di dolore d'oltretevere.
Va da sè che le motivazioni del TAR sono eticamente e laicamente ineccepibili. E va altrettanto da sè che l'ingordigia e l'avidità del Vaticano non ha fondo, se si pensa che, oltre alle loro scuole private per le quali bussano regolarmente sia a quattrini che a privilegi, non mancano di rompere puntualmente i coglioni riguardo la scuola pubblica, che è frequentata nella stragrande maggioranza da gente che mette piede in Chiesa solo in occasione di matrimoni, cresime e funerali.
Naturalmente Suor Binetti non poteva esimersi dallo scendere in campo e provocare l'ennesima ruzzolata di palle nei calzini cicnciando di "rischio di creare insegnanti di serie B".
Fanculo a quelli tagliati dalla scure della Gelmini, fanculo a quelli precari o precarizzati, fanculo se lo smantellamento della scuola pubblica procede inarrestabile.
Adorare due stecchetti in croce con un pupazzo inchiodato, questo è importante. E, naturalmente, i suoi inviati in terra.

Non so di quale malattia soffrano gli elettori piddini per accettare tutto questo con cristiana rassegnazione e tonnellate di mea culpa per provenire dalla sinistra falce-e-martello, infuocandosi però quando una Serracchiani tira un bruscolino nello stagno.
Ma sappiano che molta, tanta, assai della colpa per la situazione in cui ci troviamo li vede responsabili, e non in seconda persona. Anzi.

martedì 11 agosto 2009

DIAMO A MARA QUEL CHE E' DI MARA


Sì, poi magari lei poverina c'entra zero o zero virgola, sta di fatto che ora al dicastero delle pari opportunità c'è lei e non che so, la Finocchiaro o la Bindi o la Melandri.

Non so se nessuno di voi è stato vittima di quel reato che da qualche anno in qua si chiama stalking.

Credo sia una delle cose più odiose che un essere umano possa fare nei confronti di un altro; la vita della persona perseguitata diventa un inferno 24 ore su 24, 31 giorni al mese, 365 giorni l'anno. E spesso trascende in atti di violenza e, in casi estremi, nell'omicidio.

Lo stalker è a tutti gli effetti un malato mentale al quale la dignità è sparita su per il buco del culo e che vive esclusivamente in funzione del potere annichilente che riesce ad esercitare sulla persona perseguitata e che meriterebbe di essere sbattuto a spaccare pietre nel Nagorno-Karabakh vita natural durante, fermo restando che la capacità di alcune (in special modo) donne nell'infilarsi in questo genere di situazioni è inversamente proporzionale alla capacità di Berlusconi di governare una democrazia ( e poi questo dei campi di lavoro è un tema che riprenderò più seriamente).

Bene, ora c'è una legge che prevede una pena per chi si macchia di tale reato.

Ora.

No, dico, (inserire bestemmia pesantissima e fiammeggiante a piacere) ORA hanno fatto una legge contro lo stalking. E, nominalmente parlando, c'è voluto il Ministro Carfagna.

Ovviamente ciò non è sufficiente alle signore (e, ça va sans dir, ai signori) facenti parte dell'area politica opposta di vergognarsi atrocemente e ritirarsi dall'agone politico per darsi al birdwatching; stiamo parlando di gente che (vedi l'immaginifico Uolter) si sveglia oggi, A.D. 2009 e decide di scrivere una legge contro il conflitto d'interessi.

Ora, è fuori dalla mia capacità di cognizione il sapere se la Carfagna abbia barattato l'approvazione di questa legge con qualche pompino supplementare e nel caso, l'essersi immolata alla causa non dico le farebbe onore ma almeno avrebbe un suo perchè, sta di fatto che i casi sono due: o ha ragione Berlusconi sul fatto che le deputate della sinistra non corrono nessun tipo di problema a causa della loro non esattamente appetibile avvenenza e quindi non hanno la minima cognizione di cosa significhi lo stalking (provateci voi a perseguitare Livia Turco, con la prima manata vi manda in rianimazione) o siamo di fronte alla stessa marmaglia che per riconoscere lo stupro come reato contro la persona e non solo contro la morale ci ha messo qualche decennio.

Sta di fatto che, mettevela come vi pare (e senza battute becere e sessiste) c'è voluta la Carfagna per avere una legge che punisca queste merde spiaccicate che perpetrano l'odiosa prevaricazione del più forte sul più debole nella maniera più vigliacca.

E la cosa mi dà da pensare non poco.

lunedì 10 agosto 2009

DEL CONSEGUIMENTO DELLA MAGGIORE ETA'


Visti i tempi la bimba s'è messa subito sotto con l'allenamento.
Credo ambisca al dicastero del Welfare.

domenica 9 agosto 2009

HUSKER DU


Ci sono gruppi rock che cambiano il volto di un'epoca senza che venga loro riconosciuto il necessario tributo, gli Husker Du sono tra questi. I tre di Minneapolis hanno trasformato il volto del punk segnando la strada che dal nichilismo e dalla beffa mediatica era passato all'impegno ed alla denuncia (il solco dei Clash contrapposto a quello dei Sex Pistols, non sono distinzioni da poco).
Il gruppo di Bob Mould, Grant Hart e Greg Norton riuscì a trovare il punto di compenetrazione tra personale e politico non aprendo, ma sfondando la porta che divideva l'attitudine punk dall'intimismo. Prima c'era solo il terreno oscuro e senza fondo esplorato da Killing Joke, Joy Division e Suicide, e non era una festa di compleanno



Gli Husker Du sono stati padri degeneri dell'emo-punk. Sarà. Non credo però che nessun gruppo emo abbia più toccato le vette di talento che l'alchimia Hart-Mould sapeva raggiungere.
"Zen Arcade" è a mio parere uno dei migliori dieci dischi di sempre.




Ma gli Husker Du furono tra i primi, se non i primi, a firmare con una major label, rompendo il muro che vedeva la scena alternativa nata e cresciuta col punk (che era esploso a suon di major labels, tanto per chiarire, l'aver creato una rete discografica alternativa ed indipendente a livello globale è stata la più grande vittoria del movimento punk, vittoria che a momenti alterni ha conosciuto anche gravi sconfitte, ma già il fatto che ancora resista un circuito portato avanti soprattutto grazie alla passione di chi ancora crede di poter affrancarsi dalle spire tentacolari del mercato globalizzante e dei suoi seguaci vestiti da messia underground (le matte risate) dà la misura della portata di questa vittoria.
Ma gli Husker Du ruppero quel muro.
Firmarono per la Warner Bros. e fecero uscire "Candy apple grey"
Che è un disco bellissimo.
E nessuno poteva dire che non lo fosse. Se "Zen Arcade" è un'assalto crudo e disperato, "Candy apple grey" è la consapevolezza del cambiamento, la fine del sogno, l'onda che si spezza, gli affetti che condizionano nella sconfitta, le droghe, l'ego non risolto. "No promise I have made".
Ed anche "Warehouse: songs and stories" è un bellissimo disco


Non è "Zen Arcade". E' un grande disco rock. Ma non è "Zen Arcade".
E quindi arriva lo scioglimento.
Ma per me sono rimasti tra gli Imprescindibili. Ci sono canzoni come "Pink turns to blue", "Standing at the sea" o "Turn on the news" che porto dentro come una parte integrante di me stesso. Magari le ho ascoltate in un particolare periodo ma quello che importa è che restano indelebili a distanza di vent'anni.
Ora Bob Mould e Grant Hart hanno una improbabile carriera solista, mentre Greg Norton, da buon cervello fino del Wisconsin, ha aperto un ristorante


Magari qualcuno non li ha mai sentiti:



BISOGNA SEMPRE FARE DEI PARAGONI


"La mia vita a quattro zampe" è un bellissimo film del regista svedese Lasse Hallstrom uscito nel 1985 e che è stato candidato all'Oscar (ovviamente nella sezione fuckin' strangers) per la regia e la sceneggiatura.
Il tema ricorrente del protagonista (un bambino di nome Ingemar) è l'ossessivo ricorso ai paragoni per convincersi che nella vita c'è sempre qualcosa di peggio rispetto a quello che gli capita (nota: non vorrei banalizzare il contenuto del film, che è assolutamente meraviglioso, è solo un riferimento che mi è venuto in mente riguardo l'argomento di cui voglio scrivere).
In effetti è molto importante fare dei paragoni: ormai oggi viviamo in un paese dove meno della metà dei cittadini e di coloro che, lavorando, contribuiscono al benessere del paese (che è bene ricordarlo, ma non possono votare in quanto cittadini stranieri) hanno mandato e sostengono al governo Silvio Berlusconi (e ho detto tutto), mentre l'altra metà aspetta che qualcuno si decida a FARE POLITICA e riaggregare quelli che Berlusconi lo vedrebbero bene fuori dai coglioni disperso in qualche angolo della galassia a vendere tappeti, cioè fare il lavoro per cui, oltre ad essere profumatamente pagati con le nostre tasse, ha garantito loro soldi, posizioni di potere, privilegi e visibilità mediatica senonchè al momento quando si parla di opposizione bisogna accendere il satellitare per cercare di individuare dove sia (e di sicuro non la troverete davanti ai cancelli della INNSE).

Li abbiamo sopportati per quasi vent'anni.

Dico Berlusconi e la sua ghenga di delinquenti, mafiosi, piduisti, servi, leccaculi a gettone, troie di regime, attricette che probabilmente si distinguono esclusivamente nell'arte del pompino con ingoio & gargarismo in FA bemolle, decerebrati e pagliacci che più che far ridere fanno tristezza, ma di quella che sfocia nell'esistenzialismo più greve.

Perdonatemi ma io non li sopporto più. Non ho più voglia di sentire neanche cosa dicono: leggo che ha dato dei delinquenti ai giornalisti di Repubblica e che questi non lo hanno neanche denunciato. Leggo che ha attaccato nuovamente l'informazione. Leggo che ha di nuovo preso le direttive da quella mandria di oranghi dei leghisti e si appresta a creare gabbie salariali per gli stipendi dei meridionali (che sono il suo bacino elettorale prediletto e che quindi meritano ogni nefandezza) e che si appresta a creare un'agenzia per il sud, tante volte qualche spicciolo non arrivasse ai suoi amici degli amici e non correre il rischio di ritrovarsi un Salvo Lima da impagliare.
Leggo che i suoi amici oranghi della Lega vogliono gli esami di dialetto per i professori come se riuscire a pronunciare correttamente "Gù, guguguggùggù" sia fondamentale per l'insegnamento della matematica e dell'italiano.
Ma già, loro sono padani.
Ma perchè non prendono i loro beneamati fucili tanto agognati da quel mongoloide di Bossi e non vengono a sparare e devastare l'Italia per fare la loro tanto invocata secessione?
Perchè non ci provano davvero a levarsi dai coglioni e farci tornare ad esser fieri di essere italiani?
(perchè se sommi il loro QI ottieni uno strudel ma questo è ovvio solo per chi ha almeno una cognizione minima del termine "comunità")

Ecco, a queste notizie non mi incazzo nemmeno più. Non mi viene più neanche da lanciare l'allarme democrazia, neanche ora che, dopo l'approvazione del pacchetto-sicurezza ci ritroviamo con delle leggi vomitevoli che negano perfino la dignità di un bambino la cui unica colpa è quella di nascere in un paese governato da queste merde.

Io ora me la rifaccio con chi li vota.

Si può avere una convinzione diametralmente opposta su qualsiasi cosa, ma ammetto solo chi ha la dignità delle sue idee. Fosse anche un fascista, un convinto e sincero fascista.

Ma queste merde no. Questi non li tollero, perchè una dignità perdio ce l'ho ancora. E quindi, visto che ognuno fa le sue battaglie in ragione di ciò in cui crede rimando innanzitutto ad un paragone: questo




Gente che nella politica sapeva far vivere i sentimenti, che conosceva il suo popolo, che lo amava nonostante le stagioni attraversate e le contrapposizioni fossero ancora più feroci di quelle attuali perchè spesso scorreva del sangue. E di sangue Pertini e Berlinguer ne hanno visto scorrere parecchio.

Questi omuncoli, questi grandissimi, monumentali pezzi di merda il sangue lo fanno scorrere senza rendersi minimamente conto di cosa significhi. Vadano a spiegare alle famiglie di quelli morti a Nassirya, ad esempio, perchè hanno richiesto il sacrificio dei loro cari. O vadano a spiegare alle migliaia di famiglie che perdono un loro caro sul lavoro ogni anno perchè fermare questa corsa folle di morte non è conveniente. Vadano a spiegare a quegli italiani dai quali si nascondono per paura della loro rabbia A PRO DI CHI stanno governando.

Ecco, a chi ha eletto questa destra col suo voto lascio una speranza quando tutto questo finirà perchè, nonostante i suoi elettori non lo sappiano Berlusconi non è immortale, è bene lasciargliene almeno una: che si ripeta il grande, madornale errore storico di non andare fino in fondo come nell'ultimo dopoguerra quando Togliatti firmò l'amnistia.
Perchè il danno fatto da questi politici arroganti, egoisti, ignoranti come capre al nostro tessuto sociale è ben più devastante della guerra e chi si è fatto ingoiare da questo virus è giusto che paghi e paghi salato.

Perchè finchè non ci sarà una definitiva resa dei conti, non tra rossi e neri ma fra chi vuole un'italia di TUTTI e per TUTTI e chi nell'Italia vede solo il mezzo per ingrassare se stesso, il suo potere e quello della sua famigghia e chi in questo modo di governare sublima la sua ansia di sudditanza, finchè non ci sarà questa resa dei conti resteremo sempre il paese di merda che siamo.

E, se proprio devo fare dei paragoni, sapere che abbiamo avuto un Pertini ed un Berlinguer e ritrovarci con Franceschini, D'Alema e Veltroni mi fa venire tanta di quella rabbia da smettere di pensare al perchè è successo tutto questo.

E pensare alla resa dei conti, quando ci sarà.

Perchè ci sarà.

sabato 8 agosto 2009

DEMASIADO CORAZON


Immagino che la maggioranza di chi lo conosceva lo dovesse a questa canzone. Sangue irochese, basco e irlandese, Willy De Ville aveva attirato non poca attenzione col suo disco d'esordio, "Cabretta", in piena esplosione punk e bissando con "Return to Magenta" l'ottimo esordio. Poi una carriera da outsider dei lusso con picchi come "Coup de grace" ed il "Live" del '94. E' andato via a 59 anni per un cancro al pancreas. Hasta siempre, Willy.

My baby got......the Cadillac walk


giovedì 6 agosto 2009

SERVI E BIGLIE


No, scusate ma un'altra foto di Bondi in questo blog non ce la metto, spero la foto che ho scelto sia più stimolante della faccia bovina del servo di Berlusconi.
Però in un certo senso infierire con questa gente, compreso chi la vota, non è mai abbastanza.
Quindi come doverosa premessa è d'uopo ricordare a chi legge di chi stiamo parlando. Olè:









E qui il tributo che gli dedica la folla radunata durante la commemorazione delle vittime della strage di Bologna, cioè l'accoglienza fatta al servo del piduista, quindi almeno socio aderente dell'organizzazione segnalatasi come colpevole di depistaggi e manomissioni sulle prove di colpevolezza di quella strage (lascio al buon cuore di chi legge calcolare la quantità in tonnellate della faccia di bronzo che Bondi ha avuto a presentarsi):





Ora, l'ineffabile si segnala di nuovo grazie alla sua personalissima spartizione dei soldi pubblici che verranno devoluti alle fondazioni varie presenti in Italia: una cifra che ammonta a 6,5 milioni di euro.
Tra le beneficiate troviamo la Fondazione Craxi, mentre tra quelle giudicate non meritevoli troviamo la Fondazione Sandro Pertini. Ora, lungi da me il sorprendermi però, grazie alla segnalazione del blog amico Minitrue
possiamo vedere in cosa consista questa Fondazione Craxi; lo potete leggere QUI
Ripeto: Sandro Bondi è l'attuale Ministro dei beni culturali e dello spettacolo.
E' il segnale che la democrazia in Italia ha definitivamente alzato bandiera bianca, per il semplice fatto che una democrazia è palesemente incompatibile con l'essere guidata da individui del genere.
Ricordo che, a proposito di comizi contestati, Luciano Lama allora segratario della CGIL, fu preso a bigliate di ferro all'Università di Roma, in un drammatico comizio di trent'anni fa circa: era la rabbia di chi aveva capito che ormai il percorso del sindacato stava pericolosamente imboccando il bivio sbagliato, quello che ci ha riportato indietro nella strada verso la conquista dei diritti.
Mi chiedo però se sia giusto: nel senso, se a Lama hanno tirato le biglie a questo qua cosa dovremmo fargli?
Al momento non saprei rispondere, però, checcazzo, prima o poi ci capiterà da queste parti.
Dovrà pur mettercela la testina fuori dal guscio e provare a venire a scomunicare la rossa Livorno (che rossa, poi.....lasciamo perdere, và).
Per certi figuri credo sia arrivato il momento di assaggiare non le biglie di ferro, che quelle creano solo martiri infami, ma il disprezzo totale ed incondizionato che quelli come lui meritano.
Da vicino, sussurrato e mesmericamente convincente, che permei ogni atomo d'aria che lo circonda.
Eccheccazzo.

IO SO (MA NON LO DICO)



Cominciava così un famoso inciso di Pier Paolo Pasolini.



E risentirlo è sempre un momento di riflessione molto dura e difficile da accettare; perchè si pensa subito a quello che stiamo vedendo ora; ecco, dopo aver sentito le parole di Pasolini ci si sente ancora troppo soli, abbandonati a questo regime senza uno straccio di difesa immunitaria, senza uno straccio di strategia, prigioniero del marchio di estremista e di extraparlamentare grazie alla galattica stupidità della classe dirigente che ha guidato il passaggio dal PCI alla sinistra come la vediamo oggi. Gli intellettuali non esistono più o si sono venduti, oltre al culo, anche venti-trenta metri d'intestino; oggi si parla dal tubo catodico come da un salotto con servitù in livrea, anche e soprattutto da parte di chi si dichiara di sinistra, lasciando la repellente impressione di essere rappresentati da pezzenti ansiosi di leccare le briciole del padrone dal pavimento.
E l'informazione: beh, a questo punto non so se sia più carenza di soluzioni strategiche o se questi sono veramente degli idioti da mettere subito sotto protezione di qualche struttura sanitaria (e senza ticket): leggete bene questo articolo della direttrice dell'Unità, Concita De Gregorio, lo riporto integralmente perchè non voglio neanche farvi fare la fatica di aprire il link, che comunque è QUI:



INIEZIONI DI FIDUCIA

Su una cosa almeno Paolo Guzzanti stavolta ha ragione: lo sapevano tutti. I nastri delle celebri intercettazioni telefoniche (mai pubblicate) tra signorine poi diventate ministro sono stati sui tavoli delle scrivanie delle redazioni, dei ministeri, degli uffici parlamentari il tempo necessario - poco, ma sufficiente - ad essere letti, fotocopiati, spediti in allegato per e-mail a decine di persone, e da queste decine a centinaia perché ciascuno ha un paio di amici con cui condividere. È come la storia delle farfalline disegnate da Lui, delle cene di quaranta ragazze ogni venerdì, del via vai di sconosciute in auto blu a palazzo Grazioli. Lo sapevano tutti, non lo diceva nessuno. Tutti si fa per dire, certo. Tutti quelli che hanno accesso alle carte. Milioni di italiani no e tra questi milioni coloro che vedono solo la tv non l'avrebbero saputo mai (la televisione, come vi diciamo oltre, è Cosa Sua). Ci sono i giornali, però, sebbene pochissimi, a raccontare. C'è il passa parola. Io le intercettazioni di cui parla Guzzanti le ho viste e poco importava allora che il fido Ghedini dicesse che non esistevano, poco importa che dica adesso, smentendo se stesso, che sono state distrutte. Non erano «rilevanti penalmente», certo, ma esistevano eccome e pensandoci col senno di poi avrebbero potuto dare indicazioni certe sulla composizione definitiva del governo. Le protagoniste dei dialoghi siedono tutte in Consiglio dei ministri. Del resto il Presidente è generoso, le ragazze lo sanno e in genere lasciano sul comodino il curriculum. Per l'Europarlamento, ultimamente c'era quello disponibile. Ricordo uno spettacolo di Luciana Littizzetto, l'estate scorsa al Festival di Spoleto, ne riferiscono le cronache del tempo. Trascrivo. «A proposito del caso delle intercettazioni il monologo ne svela i contenuti e racconta dei consigli sulle iniezioni da fare nel corpo cavernoso che trasformano il «walter» in una stecca da biliardo». Il corpo cavernoso, le iniezioni sul «walter». Lo sapeva anche lei.

[TITOBOLD]Ora la polemica [/TITOBOLD]è col Quirinale, che smentisce di aver chiesto che non fossero pubblicate come Guzzanti sostiene. È un tema minore: se qualcuno avesse voluto o potuto correre il rischio di pubblicarle violando la legge lo avrebbe fatto comunque, ignorando eventuali consigli. Non sarebbe del resto stata la prima volta, né l'ultima. Piuttosto è centrale un altro argomento, questo sì funzionale alla cancellazione delle prove: il controllo dell'informazione tv da parte del Premier. La guerra in corso tra Mediaset e Sky, una guerra personale del presidente imprenditore contro Murdoch, sta svuotando di denari e di contenuti la Rai, tv pubblica. Un danno collettivo in nome di una battaglia privata. Ecco una prova di cosa sia il conflitto di interessi. Il prezzo lo paga chi accende la tv, il prezzo più alto chi ha solo quella per conoscere e capire. Nel mondo reale intanto gli operai dell'Innse continuano a difendere il posto di lavoro barricati sulle gru. La benzina aumenta, come sempre d'agosto, il governo tace: ne parla Stefano Fassina. La Corte europea condanna l'Italia a risarcire un detenuto carcerato in condizioni disumane, ne parla Luigi Manconi. Se il risarcimento lo chiedessero tutti non basterebbero i miliardi del Sultano, nemmeno quelli conservati molto lontano da qui.


Ecco, la direttrice dell'Unità in pratica ci dice tomatoma cacchiacacchia che sapeva: sapeva che due o tre pompinare da cesso di locale alla moda ora sono Ministri della Repubblica.
E non lo ha detto.
Aveva le prove, sapeva i contenuti e sapeva chi c'era a Palazzo Chigi con tanto di marchio DOCG e certificazione ISO 9000.
E non ce lo ha detto.
Gnègnègnègnè, io lo so e voi no.
Malimortaccitua!


E poi, tanto per dare il tocco finale, mette di mezzo il Presidente della Repubblica, dandogli nè più nè meno che dell'insabbiatore, come se i "consigli" fossero da sempre discrezionali e mirati.
Oltretutto l'Ufficio Stampa di Napolitano ha subito provveduto a smentire, non foss'altro che la bislacca richiesta di moderare i toni in vista del G8 non fosse già di per sè indegna di ascolto nel caso qualche redazione avesse avuto quelle cose così piccole ma così preziose che comunemente vengono chiamate palle.
Cioè, questi sanno ma tacciono.
Allora rilancio: io so che voi sapete e non dite. Ma non da ora.
Io so che voi parlate o tacete non nell'interesse dell'Italia ma nell'interesse di quella classe politica che ha rovinato la sinistra, quella gente che cercate di tenere a galla nonostante il prezzo da pagare sia tenerci Berlusconi fino a quando l'Italia non sarà ricoperta da una nube densa ed impenetrabile di fosforo che rimetta i neuroni di buona parte degli italiani almeno in condizione di non-latenza, io so che adesso che al congresso ci sarà la Grande Spartizione (ridere) l'attuale linea politica di opposizione che dovrebbe dimostrare la propria forza nelle durissime prove che l'attenderanno in autunno è "arriviamo al congresso, poi vediamo", che per "vediamo" si intende quali e quante briciole del padrone leccare da terra.

Berlusconi & c. non sono avversari che si battono semplicemente mettendoli all'angolo; vanno schienati, resi inoffensivi definitivamente, tolti di mezzo, resi inermi. Non so se chi dovrebbe fare opposizione l'ha capito, perchè buona parte della longevità politica di Berlusconi è dovuta agli errori dell'opposizione.

Quello di tacere è un errore, sempre e comunque.
Nel caso di moltissimi dirigenti e teste d'uovo del PD anche il parlare, ma questo è un altro discorso.
Ed in questo caso specifico la reticenza sembra l'ennesima, vergognosa esibizione di cretinismo veltroniano, il virus più devastante che abbia colpito la sinistra dai tempi in cui la Federazione Giovanile elesse a proprio segretario Massimo D'Alema.

Intanto gli operai della INNSE continuano a gridare dalla cima di una gru ed a prendere botte dalla Polizia.