domenica 9 agosto 2009

BISOGNA SEMPRE FARE DEI PARAGONI


"La mia vita a quattro zampe" è un bellissimo film del regista svedese Lasse Hallstrom uscito nel 1985 e che è stato candidato all'Oscar (ovviamente nella sezione fuckin' strangers) per la regia e la sceneggiatura.
Il tema ricorrente del protagonista (un bambino di nome Ingemar) è l'ossessivo ricorso ai paragoni per convincersi che nella vita c'è sempre qualcosa di peggio rispetto a quello che gli capita (nota: non vorrei banalizzare il contenuto del film, che è assolutamente meraviglioso, è solo un riferimento che mi è venuto in mente riguardo l'argomento di cui voglio scrivere).
In effetti è molto importante fare dei paragoni: ormai oggi viviamo in un paese dove meno della metà dei cittadini e di coloro che, lavorando, contribuiscono al benessere del paese (che è bene ricordarlo, ma non possono votare in quanto cittadini stranieri) hanno mandato e sostengono al governo Silvio Berlusconi (e ho detto tutto), mentre l'altra metà aspetta che qualcuno si decida a FARE POLITICA e riaggregare quelli che Berlusconi lo vedrebbero bene fuori dai coglioni disperso in qualche angolo della galassia a vendere tappeti, cioè fare il lavoro per cui, oltre ad essere profumatamente pagati con le nostre tasse, ha garantito loro soldi, posizioni di potere, privilegi e visibilità mediatica senonchè al momento quando si parla di opposizione bisogna accendere il satellitare per cercare di individuare dove sia (e di sicuro non la troverete davanti ai cancelli della INNSE).

Li abbiamo sopportati per quasi vent'anni.

Dico Berlusconi e la sua ghenga di delinquenti, mafiosi, piduisti, servi, leccaculi a gettone, troie di regime, attricette che probabilmente si distinguono esclusivamente nell'arte del pompino con ingoio & gargarismo in FA bemolle, decerebrati e pagliacci che più che far ridere fanno tristezza, ma di quella che sfocia nell'esistenzialismo più greve.

Perdonatemi ma io non li sopporto più. Non ho più voglia di sentire neanche cosa dicono: leggo che ha dato dei delinquenti ai giornalisti di Repubblica e che questi non lo hanno neanche denunciato. Leggo che ha attaccato nuovamente l'informazione. Leggo che ha di nuovo preso le direttive da quella mandria di oranghi dei leghisti e si appresta a creare gabbie salariali per gli stipendi dei meridionali (che sono il suo bacino elettorale prediletto e che quindi meritano ogni nefandezza) e che si appresta a creare un'agenzia per il sud, tante volte qualche spicciolo non arrivasse ai suoi amici degli amici e non correre il rischio di ritrovarsi un Salvo Lima da impagliare.
Leggo che i suoi amici oranghi della Lega vogliono gli esami di dialetto per i professori come se riuscire a pronunciare correttamente "Gù, guguguggùggù" sia fondamentale per l'insegnamento della matematica e dell'italiano.
Ma già, loro sono padani.
Ma perchè non prendono i loro beneamati fucili tanto agognati da quel mongoloide di Bossi e non vengono a sparare e devastare l'Italia per fare la loro tanto invocata secessione?
Perchè non ci provano davvero a levarsi dai coglioni e farci tornare ad esser fieri di essere italiani?
(perchè se sommi il loro QI ottieni uno strudel ma questo è ovvio solo per chi ha almeno una cognizione minima del termine "comunità")

Ecco, a queste notizie non mi incazzo nemmeno più. Non mi viene più neanche da lanciare l'allarme democrazia, neanche ora che, dopo l'approvazione del pacchetto-sicurezza ci ritroviamo con delle leggi vomitevoli che negano perfino la dignità di un bambino la cui unica colpa è quella di nascere in un paese governato da queste merde.

Io ora me la rifaccio con chi li vota.

Si può avere una convinzione diametralmente opposta su qualsiasi cosa, ma ammetto solo chi ha la dignità delle sue idee. Fosse anche un fascista, un convinto e sincero fascista.

Ma queste merde no. Questi non li tollero, perchè una dignità perdio ce l'ho ancora. E quindi, visto che ognuno fa le sue battaglie in ragione di ciò in cui crede rimando innanzitutto ad un paragone: questo




Gente che nella politica sapeva far vivere i sentimenti, che conosceva il suo popolo, che lo amava nonostante le stagioni attraversate e le contrapposizioni fossero ancora più feroci di quelle attuali perchè spesso scorreva del sangue. E di sangue Pertini e Berlinguer ne hanno visto scorrere parecchio.

Questi omuncoli, questi grandissimi, monumentali pezzi di merda il sangue lo fanno scorrere senza rendersi minimamente conto di cosa significhi. Vadano a spiegare alle famiglie di quelli morti a Nassirya, ad esempio, perchè hanno richiesto il sacrificio dei loro cari. O vadano a spiegare alle migliaia di famiglie che perdono un loro caro sul lavoro ogni anno perchè fermare questa corsa folle di morte non è conveniente. Vadano a spiegare a quegli italiani dai quali si nascondono per paura della loro rabbia A PRO DI CHI stanno governando.

Ecco, a chi ha eletto questa destra col suo voto lascio una speranza quando tutto questo finirà perchè, nonostante i suoi elettori non lo sappiano Berlusconi non è immortale, è bene lasciargliene almeno una: che si ripeta il grande, madornale errore storico di non andare fino in fondo come nell'ultimo dopoguerra quando Togliatti firmò l'amnistia.
Perchè il danno fatto da questi politici arroganti, egoisti, ignoranti come capre al nostro tessuto sociale è ben più devastante della guerra e chi si è fatto ingoiare da questo virus è giusto che paghi e paghi salato.

Perchè finchè non ci sarà una definitiva resa dei conti, non tra rossi e neri ma fra chi vuole un'italia di TUTTI e per TUTTI e chi nell'Italia vede solo il mezzo per ingrassare se stesso, il suo potere e quello della sua famigghia e chi in questo modo di governare sublima la sua ansia di sudditanza, finchè non ci sarà questa resa dei conti resteremo sempre il paese di merda che siamo.

E, se proprio devo fare dei paragoni, sapere che abbiamo avuto un Pertini ed un Berlinguer e ritrovarci con Franceschini, D'Alema e Veltroni mi fa venire tanta di quella rabbia da smettere di pensare al perchè è successo tutto questo.

E pensare alla resa dei conti, quando ci sarà.

Perchè ci sarà.

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