L'Italia è un paese che una volta sapeva anche ridere. A dire il vero la forza di questo paese era soprattutto questa. Siamo riusciti a rovinare anche questa qualità. Chi fa ridere oggi? I cinepanettoni? Sì, ciao. Se devo scegliere tra le folle di neurocarenti davanti alle multisale Medusa ansiose di vedere i "Natale a..." ed i tanto al tempo vituperati italianuzzi che le file al cinema le facevano per vedere i film di Totò il rimpianto per i bei tempi andati si fa struggimento e poesia, con tanto di lacrime di rabbia. Il resto? Non fa ridere. Magari bei film italiani ci sono, ma non fanno ridere. E dalla qualità della risata si capisce che l'Italia se la sta passando veramente male. I cabarettisti riescono a tirar fuori qualche risata a denti stretti: personalmente apprezzo Paolo Migone, che ho il piacere di ammirare fin dalla gavetta sulle sghimbesce tavole dei teatrini livornesi, ma che non è un attore da commedia dell'arte; ritengo molto brava Paola Cortellesi, che però è una vera e propria showgirl, non un'attrice comica; Angela Finocchiaro è bravissima ed è un'attrice a 360° con notevoli doti comico-brillanti (nonchè la moglie del mio capo, spero la citazione mi valga almeno tre giorni di permesso retribuito), ma c'è poco o nulla più. Sabina Guzzanti è un'eccelsa imitatrice ma trasporta troppo nella sua arte i suoi confusi tormenti interiori, cosicchè quando si cimenta in qualcosa al di fuori del puro cabaret l'impressione è quella di un'ansia profonda senza un naturale sfogo; Corrado, il fratello, è obiettivamente un genio, ma o non ha chi gli dà adeguato spazio o non trova la giusta scintilla per uscire dal guscio televisivo in maniera adeguata (comunque "Fascisti su Marte" poteva essere un buon inizio). Detto ciò è un dato di fatto che in Italia si ride ormai poco e male. E considerando la portata rivoluzionaria della risata, dello sberleffo, della battuta, è un dato che significa molto. Significa che siamo diventati più gretti, più cattivi, più viscidi, menefreghisti, tristi, stressati, meno intelligenti e soprattutto che sappiamo amare meno noi stessi ed il mondo intorno a noi. Andrà a finire che ci faremo governare da un cumenda più ottuso di una lastra di marmo ed all'opposizione metteremo un nerd incapace di decidere anche su quale tramezzino scegliere al bar. O forse ci siamo già arrivati.
Gli Onorevoli
Gli Onorevoli
Nessun commento:
Posta un commento