domenica 17 gennaio 2010

ALLA TU' ETA' ARRICCIOLAVO I PICCONI


E' un modo di dire.
Di quelli che i vecchietti delle mie parti usano dire ai giovanotti che non fanno sfoggio di resistenza alla fatica, e dato che le condizioni di lavoro in uso prima del boom economico (perchè c'è stato, una volta, non l'ho letto su Urania) erano ben diverse da quelle attuali ci si potrebbe anche credere.

Ho fatto istantaneamente un collegamento tra QUESTA NOTIZIA e QUESTO POST di Satira Sciusciesca, poi ho fatto 2+2 e mi sono detto: cazzo, ho 46 anni, non ho figli, ho una ragazza bellissima che ha 15 anni meno di me e che di figliare non gliene può fregare di meno, per quale stracazzo di ragione dovrei mettermi a vuotarmi i coglioni per allevare magari un* stronzetto/a che dopo aver passato l'adolescenza a zoccolare o a coattare mi va pure a denunciare per mancato mantenimento quando a quell'età dovrebbe già tenere su il PIL nazionale quasi da solo/a?

Questi sono coloro che al prossimo giro saranno genitori, a meno che una provvidenziale epidemia di vajolo modificato non scongiuri una tale immane tragedia, roba che in confronto il terremoto di Haiti diventerebbe un toga party.

Ho idea che mi godrò lo spettacolo di questa società che crolla e va in putrefazione da vecchio, con una quantità abnorme di alcoolici a tiro, una quantità altrettanto abnorme di haschish pronta all'uso e l'i-pod sparato nelle cuffiette con "Careful with that axe, Eugene" a palla immaginandomi questa parata di subumani esplodere come la casa di Zabriskie point.
O magari senza scomodare troppo l'immaginazione e andando sul pratico dando un modesto contributo all'accellerazione del processo. Tipo piazzando qualche carica nel posto giusto.

(P.S. : il post è volutamente iperbolico, ho anche due nipoti in gambissima che non rappresentano in alcun modo la generazione descritta, però OCCHIO, SONO TRA NOI)

(P.P.S.: il bambino della foto non potrebbe mai essere mio figlio; il mio portrebbe una T-shirt dei Dead Kennedys e non quel ridicolo cappellino reggae)

11 commenti:

jesup ha detto...

Caro boccia di vino bono riempita a benzina,ma che giovani vorresti in un paese dove Corona è il modello di riferimento,i mafiosi sono al governo e si intitolano le vie ai ladri latitanti?A volte alcuni di questi pargoli ti fanno rivalutare i gulag di baffone,o le miniere del sulcis come posti dove mandarli per le loro vacanze...

Anonimo ha detto...

(non mi soffermerò sui commenti al post di Sciuscia...)
allora, se la metti sul personale:
ci sono due che si separano dividendo, oltre la casa, e le spese per il figlio (che non ha chiesto lui di venire al mondo), pure quelle del cane e del gatto (bastardi quelli che li abbandonano);
il padre guadagna più della madre, la quale per l'occasione perde il lavoro, perchè la Società per cui lavora cambia ragione "sociale" e dipendenti (mica dico perchè è una donna e non più in età di formazione);
in questo caso il figlio finisce gli studi, si veste degli abiti smessi dello zio (letteralmente) perchè non gliene frega di essere alla moda (ha da sei anni sempre lo stesso modello di telefonino), e non prende neanche la patente per non dover avere l'auto, ma trova lavori precari da contratti di 2-3 giorni per 2-3 giorni.
come tu stesso ammetti: puoi avere un* figli* che ti denuncia, ma anche un* ragazz* che si trova a "combattere" un mondo che quelli prima di lui hanno voluto!
c'è da sperare nella selezione naturale...

sassicaia molotov ha detto...

@Angie: non so se hai la mia età. Ma ho avuto l'assoluto onore di crescere con una generazione che almeno ci ha provato. E potrei anche dirti che qualche risultato l'ha avuto, quello di dare tanti individui che sanno ancora cosa vuol dire sentirsi liberi nonostante il Potere, nonostante la società dello spettacolo, nonostante la Grande Cospirazione Globale, i rettiliani, i trigonoplexormiti di Trux e nonostante i cinesi.
Se il mondo voluto da "quelli prima di lui" non piace può cambiarlo. A patto che parta da se stesso. Se denuncia il Papy per 350 euro di mantenimento dopo 8 anni di fuori corso a filosofia, se usa il suo corpo come una sala giochi senza averne coscienza, se si adegua senza mettere in discussione e senza mettersi in gioco ha perso. Tutto qua. E di aspiranti perdenti se ne vedono parecchi, ne converrai.

SCIUSCIA ha detto...

Sì, ci vogliono decisamente due coglioni così, per avere un figlio. Speriamo di avercerle, 'ste sfere.

Ah, grazie per la marchetta, da marchettario apprezzo.

Anonimo ha detto...

ho mezzo secolo (mio figlio un quarto di) ma i vocaboli vincente/perdente non mi appartengono: per la vita che sta facendo lui adesso nel campo del lavoro, preferirei vederlo fuori corso all'università (anche se non si sognerebbe mai di denunciare suo padre - ci sono anche genitori che denunciano figli; non è come per gli amici, che ognuno ha quelli che si merita perchè se li sceglie...) ciò non toglie che il problema dell'occupazione colpisca più i giovani che non i vecchi (nonostante licenziamenti e casseintegrazioni - non parliamo poi delle donne che vorrebbero veder tornare a fare la calzetta e bon -, e le parole di Brunetta sulle quali ho fatto addirittura il post)
detto questo, indubbiamente il grado di stupidità e volgarità che ci sta investendo non riguarda solo le nuove generazioni, secondo me!

sassicaia molotov ha detto...

Perchè il problema dell'occupazione colpisce più i giovani dei vecchi?
Perchè le generazioni successive alla nostra invece di continuare a rivendicare collettivamente il proprio diritto ad avere la possibilità di potersi costruire una vita si sono disgregati rincorrendo il culto del successo personale, individualmente ed egoisticamente. E i "vecchi" arnesi del potere ci hanno nel frattempo mangiato stipendi, potere d'acquisto, modelli di produzione, dignità del lavoro, diritti, ammortizzatori sociali.
Nel frattempo cellulari WAP, vacanze a Ibiza, SUV, arnesi completamente inutili spacciati per irrinunciabili, fashion & trashion, a gridare che ci stavano pesantemente fottendo c'erano rimasti quattro coyote incazzati neri ed ostracizzati prima di tutto proprio dai ggiovani, perchè OUT.
Sì, ci credo che tu preferiresti vedere tuo figlio fuori corso piuttosto che vederlo con la sua laurea lucida lucida a ravanarsi per due lire.
Quando dicevo che il mondo com'è se non ci piace si può cambiare intendevo proprio questo: io appartengo, come te, ad una generazione che ha iniziato a fare casino a 14 anni, a non conformarsi, a capire che ribellarsi è prima di tutto un dovere, che la strada dell'egoismo è perdente, perchè abbiamo voglia di rifiutare il dualismo vittoria/sconfitta. Quando i sogni si rompono e ci si adatta alla convenienza possiamo anche mentire a noi stessi. Ma si è perso. E questa generazione se non alza il culo e non va a dire al Palazzo che NON CI STA, a muso duro, a far loro paura, quella vera, perderà, continuerà a perdere e metterà le basi per la sconfitta di quella successiva. Il '77 aveva il dogmatismo di sinistra, ma all'interno di quel dogmatismo si sono sviluppati ben altre coscienze. Siamo rimasti minoritari, esclusi, fuori moda, fuori del passo dei tempi. Ma vivi. Veri. Pronti a ricominciare al minimo squillo di tromba finchè ci regge il fiato. Se un paese dà ad un laureato le stesse possibilità di un raccoglitore di arance qualcuno deve pagare. Ma questo i ragazzi di oggi non lo sanno, perchè nessuno glielo ha detto, a parte i soliti comunisti.

SCIUSCIA ha detto...

Quanto ha ragione Sassicaia - e lo dico avendo il culo (lavorativamente) parato.

jesup ha detto...

Io invece ho più fiducia nelle nuove generazioni.Le recenti manifestazioni della scuole,anche degli studenti medi,dei centri sociali,mi hanno fatto rivedere il mio giudizio.Del resto SM, anche la nostra generazione,non è che abbia ottenuto granchè,vedi il mio logo, useless generation,è quello che esprime ciò che penso di noi.Poppanti nel 68,preadolescenti nel 77,ci siamo beccati in pieno l'involuzione partita negli anni 80 di Tatcher,Reagan,Craxi e la milano da bere (e da iniettare).Il risultato di quel periodo è il deserto politico culturale attuale,che noi con le nostre ribellioni,i nostri centri sociali autogestiti,non abbiamo scalfito.Non possiamo ora,arrivati quasi alla mezza età,ripetere il solito cliché "ai miei tempi si che i giovani..." Era la sinistra che doveva dare gli indirizzi politici, culturali,etici,i valori insomma,alle nuove generazioni.Ma la sinistra ha seguito lo stesso cammino involutivo di tutta la società,anzi,ne ha fatto parte attivamente.Quelli che si definivano ai tempi comunisti,oggi pd,paradossalmente restituiscono autorevolezza a tutta la cultura craxiana e dicono addirittura che hanno sbagliato a "combatterla"(ma dove,quando???) ai tempi e che lui aveva ragione.Ai giovani che sono nati quando le "ideologie erano morte" da dx a sx gli è stato detto il capitalismo aveva vinto, che era bello consumare, apparire per dimostrare di esistere ,mandare affanculo tutto pur di raggiungere lo scopo.Non tutti i giovani sono così ed io ho fiducia in quelli.

Anonimo ha detto...

Sassi, mi fai fare una parte che non mi piace: di quella che dice "io nel 77 scappavo di casa ch'ero ancora minorenne" etc.etc.
a cosa siamo serviti? e a cosa è servito un "fenomeno" come quello de' Bravi Ragazzi (ancora adesso riesumato con poca fantasia dagli uomini di Potere) visto l'inasprimento di ogni legge repressiva che ancora si basa su un codice Rocco... e i pestaggi degli sbirri che crescono in misura esponenziale alla polvere bianca!
ci hanno chiuso in questa rete, eliminando ogni altra possibilità di conoscenza attraverso altre fonti: certi intellettuali, certi libri, certi film; ora c'è un'autocensura pazzesca, non solo nelle parole, ma anche delle azioni (come dice Venturik sul suo post per Livorno!)
io sono per avere ognuno un posto in questa società: chi ha smesso di sognare, è perchè gli hanno fatto credere che la vita fosse solo un gioco...
(p.s.: mio figlio non è laureato... però forse lo era qualcuno tra quei di Rosarno che hanno fatto scappare!)

sassicaia molotov ha detto...

Ci mancherebbe non ci fossero anche giovani sui quali riporre fiducia: però non credo che il non aver scalfito ad ora il sistema, anzi avendolo visto ancor più inasprirsi, ci renda inutili. Abbiamo tutti, chi più chi meno, seminato cose che comunque sono ancora nella memoria, i centri sociali esistono ancora, i circuiti artistici indipendenti anche, sebbene siano costantemente sotto tiro, c'è ancora brace sotto la cenere, credo solo che ora siamo al punto che dobbiamo fare la guardia affinchè non venga spenta del tutto ed aspettare il momento giusto per ripartire. Quando c'è stata la manifestazione delle madri sabato a Livorno ero dentro a lavorare, ma le pattuglie e qualche digossino in borghese passava perfino davanti al teatro, che è abbastanza fuori traiettoria. Ecco, quando sono preoccupati anche per manifestazioni pacifiche mi sento meglio. Molto meglio.

jesup ha detto...

Io invece c'ero,ma non mi è piaciuta per niente..era una livorno surreale,quella di sabato.C'erano le strisce di nylon dei lavori in corso e i cordoni della digos che perimetravano l'area del corteo,per tutta via grande.Oltre ai cordoni, La polizia ci ha "scortato"per tutta la manifestazione seguendoci passo passo,in borghese e in divisa,come se delle mamme che chiedevano giustizia per i figli fossero pericolosi "autonomi".Corteo blindato quindi,in una livorno surreale,quasi deserta,saracinesche abbassate,qualche curioso che guardava dal marciapiede.Come ho detto a Venturik,non si è visto nemmeno la livorno mammona che difende "i bimbi"ammazzati di botte dalla pula.Tantomeno,quella delle istituzioni o della politica,a parte i soliti due gatti "comunisti".La maggior parte dei partecipanti veniva da fuori.Come sempre in italia,i valori si sono rovesciati.Quelli che in quel caso dovevano essere gli accusati - le istituzioni,la polizia - erano quelli che controllavano che le loro vittime non facessero troppo casino e che fossero ben isolati,insomma che non rompessero troppo i coglioni,così in galera non ci vanno e le botte non le prendono.