sabato 16 gennaio 2010

I MISERABILI


Dubito che nel resto del mondo libero esista un corrispettivo alla secchiata di vomito che qui in Italia, sotto il nome di Vittorio Feltri, dirige un giornale: e non un giornale qualsiasi ma addirittura il giornale controllato dal fratello del Presidente del Consiglio, nonchè l'uomo più potente d'Italia.
Tralasciando le ultime recenti imprese del liquame bergamasco, abbiamo avuto in occasione del terremoto successo nella già disgraziata Haiti (agli zoppi, pedate negli stinchi si dice da queste parti) l'ennesimo titolo (e relativo articolo firmato Nicola Porro) per il quale è inutile sprecare ulteriori aggettivi.

Dice a nessuno qualcosa il fatto che un conclamato mistificatore come Feltri abbia voce in capitolo addirittura nel nostro panorama politico, invece di essere preso, impacchettato e mandato nel Darfur come cibo scaduto? A me dice molto.
Dice molto di cosa sia il loro Partito dell'Amore e di quale materia sia fatto il cervello di coloro che leggono e si fanno un'opinione da quello che scrivono Feltri ed i suoi bravi; ormai non c'è più fondo alla volgarità della destra al governo, mentre per quanto riguarda i suoi elettori ed in particolare gli ammiratori di Feltri, non vedo cosa ci sarebbe di sbagliato nel catalogarli, metterli in delle comode gabbiette ed esporli in un qualsiasi zoo, a meno che gli altri animali non se ne giovino sia per il miserrimo livello morale ed intellettuale, sia perchè - eccheccazzo - dopotutto gli animali hanno una dignità assolutamente sconosciuta ai forzidioti.
Sciacallare su una tragedia come quella di Haiti - laddove il capitalismo le sue colpe le ha, eccome - non spaventa di certo la tribù berlusconiana nella sua concezione berluscocentrica dell'Universo, quindi al limite potremmo anche fare la solita cosa che faremmo coi titoli del "Giornale" se non fosse che almeno per quanto mi riguarda, la scorta di carta igienica in casa è sempre ben fornita.
Ma non credo sia una buona cosa abituarsi al peggio. In Italia, invece, se c'è una cosa in cui siamo veramente Campioni del mondo, è questa.
Nel dibattito politico abbiamo lasciato entrare la feccia della nazione senza battere ciglio. Ci ritroviamo degli omuncoli, poveri servi dei servi, con il roboante titolo di "giornalista" senza neanche prendere in considerazione il fatto che proprio queste - ripeto - secchiate di vomito come Feltri vorrebbero una Giustizia sotto il controllo del governo mentre dai loro fogli sparano sentenze senza che nessun organo costituzionale si preoccupi di verificare la portata delle menzogne, delle mistificazioni, dello sterco che quotidianamente questi braccianti del Potere riversano con tanto di contributi pubblici, ai cittadini italiani.
Chiaramente niente di nuovo, comunque. I Feltri ed i Belpietro sono nient'altro che un ingranaggio ben oliato che muove la macchina del consenso in ragione del fatto che una buona fetta di italiani ha perso ogni dignità e non è assolutamente differente da quelle ragazzine che fanno pompini nei bagni delle scuole in cambio di una ricarica del telefonino.
Perchè ragzzi, finchè la destra si riconosceva nell'inchiostro versato da Montanelli potevamo sperare che la borghesia italiana conservasse un minimo di sembianza umana; coi Feltri & c. abbiamo a che fare con dei rumorosi bulletti coatti di periferia, spavaldi solo in quanto consci di aver il culo ben coperto.
Ops, ho detto un'ovvietà.
Quella schiera di gente lì il marchio di infame l'ha tatuato direttamente nel cuore.

15 commenti:

Io Non Sto con Oriana ha detto...

"Pur fra tante fortune, purtroppo a me la sorte ha riservato di portarmi nella tomba le due cose che ho più amato: il mio mestiere e il mio Paese. Che cosa sia diventato il primo, annientato da computer e televisione, è sotto gli occhi di tutti. Quanto al secondo, la cancrena è ormai inarrestabile e la decomposizione sta avvenendo per dissoluzione di quel poco che resta dello stato. E dico decomposizione, non secessione. La secessione si fa anche con la violenza e dove lo troviamo oggi un solo plotone di soldati disposto ad imbracciare le armi pro o contro l'unità dello Stato? Che, se resta ancora in piedi, è solo perché non ha neppure la forza di cadere. Quello di rinunciare alla nazione poi, è un sacrificio che non saprei compiere, anche se razionalmente mi rendessi conto che è necessario, oppure inevitabile. E ringrazio l'anagrafe che mi esclude dal problema."

Indro Montanelli, 2002 (postumo)

SCIUSCIA ha detto...

Mi hai fatto stare male ricordando Montanelli.

Io Non Sto con Oriana ha detto...

Direi che per farti stare male ci vuole davvero poco!

jesup ha detto...

Se rimpiangiamo Montanelli e magari le vecchie sparate anticomuniste borghesi reazionarie del "geniale" siamo proprio messi male.Il fatto che ,all'ultimo abbia preso posizione contro il sig.B.ne migliora poco la storia.

jesup ha detto...

forse hanno sbagliato geograficamente l'indirizzo.Hanno scambiato Haiti con la vicina Cuba,da dove,tra l'altro stanno partendo aiuti e brigate di medici.L'anticapitalista Cuba ha concesso il proprio spazio aereo ai capitalisti usa,i quali,anche con Obama, continuano dal 61 a strangolare i cubani con un embargo,condannato anche dalle nazioni unite

Patrick Grimaldi ha detto...

Credo sia un affronto già il semplice catalogarli come "giornali".

SCIUSCIA ha detto...

Jesup, Montanelli era di destra e lontano anni luce da me, ma non era antidemocratico.

Io Non Sto con Oriana ha detto...

Ricordo di averlo sentito intervistare, alla fine degli anni Novanta. Semplicemente disse "Il mio anticomunismo è noto, ma se mi si impone di scegliere tra un galantuomo comunista e un farabutto anticomunista, non ho dubbi nello scegliere il primo".

I demeriti di Montanelli formano intere catene montuose che l'esser morto senza lasciare imitatori non basta certo ad appianare, ma se lo confrontiamo con quello che è il gazzettaio contemporaneo, non si può non rimpiangerlo.

jesup ha detto...

Scusami I.N.S.C.O. ma quella citazione di Montanelli in un mondo normale andrebbe benissimo per il sito "grazie al cazzo".Qualunque persona onesta e obbiettiva direbbe lo stesso.Il fatto è che in mezzo al lerciume attuale dei media si rivaluta un giornalista che era "democratico"ma mezzo fascio.Forse ho qualche anno piu di voi ma se leggete la storia di Indro,da quando era soldato in africa e aveva la schiava personale, a quando negli anni 70 dal giornale sparava addosso a tutto quello che ricordava qualcosa di sinistra,vi piacerebbe un po' meno.Comunque questa è la mia modesta opinione.

SCIUSCIA ha detto...

L'hai detta giusta, il punto sta nel confronto col lerciume attuale.

Un giornalista che, per quanto di destra, non si sarebbe mai sognato di fare editoriali a là Minzolini, oggi come oggi ti viene da sognarlo.

Io Non Sto con Oriana ha detto...

"Qualunque persona onesta e obbiettiva direbbe lo stesso."

Onestà intellettuale ed obiettività sono le linee guida che cerco di seguire in iononstoconoriana.blogspot.com ed in iononstoconoriana.com; direi quindi che questo potrebbe chiudere la questione.

La schiava personale? I sudditi dello stato che occupa la penisola italiana andarono in guerra, con ogni probabilità, imbevuti da centoni come questo. Ci fu chi ci si adagiò, chi morì, e chi visse abbastanza a lungo da cambiare idea. Per motivi simili io sparo addosso a tutto quanto attiene l'"occidentalismo": come certo antifascismo di un tempo, si intende di chiudere i conti con quanti non si riconoscono in esso come se fossero "un sacco di immondizie ed un errore della storia".

jesup ha detto...

Nemmeno io sto con Oriana e posso condividere parte di quello che dici.Ma non credo di essere antifascista di un tempo.Sono antifascista e basta.Ai tempi di Indro l'africano ci fu chi si adagiò perchè imbevuto di propaganda e,fortunatamente chi non si adagiò,per l'appunto i partigiani e gli antifascisti.Che sono quelli ai quali dobbiamo la nostra democrazia è bene ricordarlo.Lo zio di mio padre,ufficiale dell'esercito italiano di stanza in jugoslavia,dopo l'8 settembre non fece solo il mea culpa per aver servito il regio esercito di un paese fascista,ma,insieme ad altre decine di migliaia,si unì ai partigiani di Tito per combattere i nazisti e i fascisti e dette la sua vita,insiema ad altri 20000 italiani per riscattare la propria dignità.Benchè imbevuto di propaganda anche lui, ebbe un comportamento diverso,ai tempi, dal buana Indro,il quale,dopo, fu persona onesta e corretta,buon giornalista,ma convinto fascista in gioventù e dalla parte della borghesia reazionaria negli anni 70/80.Se me lo permetti,ho altri modelli di riferimento,come persone e giornalisti ma ripeto,è un mio parere
« Non si sarà mai dei dominatori, se non avremo la coscienza esatta di una nostra fatale superiorità. Coi negri non si fraternizza. Non si può, non si deve. Almeno finché non si sia data loro una civiltà. »
(Indro Montanelli, gennaio 1936, "Civiltà Fascista".[8])
Durante la campagna militare, Montanelli sposò un'eritrea di 12 anni, versando al padre la convenuta cifra di 500 lire, secondo i costumi locali.

Io Non Sto con Oriana ha detto...

Un discorso che porterebbe ben lontano, che sarebbe bene non infliggere ad un blogger che non è "casa nostra" -e cui la questione può benissimo non interessare- e che dovrebbe partire dalla definizione di fascismo, con la quale, mi dicono, si trovò nelle peste lo stesso Mussolini.
Io mi trovo bene con quella di Roland Barthes, che in un suo discorso ne identificò l'essenza con il "costringere a dire".

Cosa avrei fatto io a quei tempi? Non ne ho la minima idea, anche perché non ho avuto casi eclatanti da seguire né in una direzione né in un'altra, a differenza di quanto successo a te.
L'Otto Settembre da te ricordato provocò una spaccatura generazionale che non si richiuse più. Ma era il 1943 dei bombardamenti a tappeto, delle colonie perdute, della penisola invasa, non il 1936 in cui il fascismo godeva di un prestigio che sembrava eterno. L'ultima sentenza emessa dal tribunale speciale (ho un volume che le raccoglie tutte: nella biblioteca del paese lo buttavano via...) sei nanosecondi prima del Venticinque di Luglio affibbiava un carico di anni pazzesco ad un caporale dell'esercito, sorpreso da uno della Milizia a dire "La guerra, grazie a Dio, l'abbiamo perduta; ora quando trovo il Duce prima gli cavo gli occhi e poi l'uccido".

jesup ha detto...

appunto:anche durante i primi "gloriosi" tempi del fascismo c'erano persone che lottavano contro, alle quali dobbiamo la nostra libertà.Non credo che per un ufficiale(non iscritto al partito fascista) dell'esercito italiano,anche nel 43 fosse facile prendere la via della guerriglia ai fascisti invece di tornarsene a casa propria.Voleva dire aver maturato una consapevolezza dei propri valori e la voglia di riscattarli.Ma le mie opinioni al riguardo non sono supportate solo da esperienze familiari che semmai,le hanno rafforzate.Forse sarà troppo facile oggi dire, da che parte mi sarei schierato a quei tempi,in quel contesto.Però proprio con il senno del poi possiamo dire chi aveva torto e chi ragione,ma non assolvere i primi e liquidare i secondi.comunque,ripeto,ognuno si scelga i modelli che vuole,le citazioni che preferisce.Ma se parliamo di coerenza a Montanelli possiamo rivolgerci solo agli ultimi suoi anni.E rigrazio SM per l'ospitalità nel suo blog di questi nostri commenti.Anche se siamo a casa sua non credo che l'abbiano infastidito

sassicaia molotov ha detto...

Oh,fate pure. Basta che ogni tanto la passate.