mercoledì 10 marzo 2010

GUARDA CHI ECCO


Me li ero quasi scordati, i Verdi.

Liberatisi della pestilenziale presenza di Pecoraro Scanio, diretti da un'incisiva e nuova segreteria sotto la guida di.....aspetta, quellaaaa.....bionda? Castana? Dài quella che si chiama.....

(pausa per andare su Google, quando sono ignorante lo faccio vedere sono uno onesto, IO)

Pare ci sia un esecutivo nazionale il cui presidente sia Angelo Bonelli. Ok.

Non ricordo se sono ancora nell'ultima manifestazione terrena di Sinistra e Libertà, comunque resta un partito dalla connotazione quantomeno curiosa in quanto sono entrati nell'immaginario collettivo come "quelli che dicono sempre NO mentre in realtà si sono ridotti in quello stato per aver detto troppe volte SI'.

Fra gente che fa a gollettoni e manate con se stessa e cerca di trascinare in rissa tutto il paese e gente che vede tutto questo casino con gli occhi di quello a cui stanno disturbando la pennichella delle 3 (il Bersani di oggi è stato strepitoso nell'interpretazione), c'è anche chi, in piccolo oscuro angolo di mondo, si toglie dal gioco.

Dici: bella gara, già erano in due e non si sapeva chi dei due fosse quello che votava qualcos'altro, però leggendo le motivazioni finalmente ho letto qualcosa di EDUCATIVO.
La questione non è di poco conto: questo territorio, la Toscana, sta diventando un deposito di porcherie e Livorno è il terminale della pattumiera.
Direte, guarda che tutta Italia è in questa situazione se non peggio.
Sì, ma queste sono elezioni regionali, nelle quali le formazioni politiche devono esprimersi a seconda delle esigenze della regione che amministrano.
E piantatela con queste manfrine del cazzo o perdo il filo.

Parliamo di ambiente e di diritti, due capisaldi della cultura di sinistra sui quali sia l'Ulivo che il PD hanno operato violenza reiterata & selvaggia. Si boccia una politica che in Toscana, ma soprattutto a livello nazionale laddove il Partito è stato chiamato ad esprimere posizione, è nient'altro che una versione cloroformizzata e democristianizzata del liberismo berlusconiano, inseguendo la pancia della parte meno sana del paese ma facendo la figura di quello che voleva vendere ghiaccioli agli esquimesi.

E' ora che qualcuno dica che non ci sta più.
Che questa non è sinistra, non ha quei valori, non ha quegli argomenti, non ha quegli ideali, a dire il vero non ha un cazzo, ma questo alla fine finisce per essere un dettaglio.
Sarebbe un bel messaggio: una sinistra vera saprebbe da dove ricominciare: proprio da quei temi sui quali il PD fonda la sua legittimazione come prima opposizione alle destre e che ha tradito.
Dignità, diritti, tutela del territorio, tutela delle persone.

Come diciamo da queste parti, vado in culo ai verdi e a chi sono, ma se iniziasse uno strano effetto domino comincerei a sperare per lo meno di rivedere un'opposizione parlamentare che mi dia più l'impressione dei 300 di Leonida alle Termopili piuttosto che gli 8000 soldati di terracotta dello Xian.

7 commenti:

jesup ha detto...

Sottoscrivo tutto,anche il turpiloquio.I verdi già da un po' si erano divisi,come a livello nazionale, tra quelli "istituzionali" leggi insieme al pd,e quelli che hanno sostenuto il precedente candidato sindaco,Cannito insieme ai grillini e sinistra critica.Speriamo che il linguaggio e i temi da loro proposti rappresentino un motivo di aggregazione di una "nuova"sinistra...

Ernest ha detto...

io opto per i 300 di leonida!
saluti

allelimo ha detto...

Sul sito dei Verdi di Livorno c'è un aggiornamento:
"Dopo l'invito a non votare nessuno dei candidati alle elezioni regionali, si è verificata una doppia scissione carpiata all'interno del movimento.
Le diverse posizioni, purtroppo, non sono state ricomposte dagli strenui tentativi di mediazione.
Dichiarata quindi ufficialmente conclusa l'esperienza "Verdi di Livorno", si sono quindi formati i seguenti nuovi schieramenti:
"Verdi a Livorno", che invita a non votare per nessuno dei candidati apponendo sulla scheda elettorale la dicitura "O bischeri!"
"Livorno Verde", che propugna fortemente l'astensione dal recarsi al seggio elettorale.
"Liverdi a Verdorno", che sarebbero anche d'accordo sull'astensione totale, ma ritengono irrinunciabile rimanere in pantofole per tutta la durata della tornata elettorale (e non mettersi le scarpe, come quei rammolliti di "Livorno Verde")
"Verdi ma Cattivi", che propone di picchettare i seggi elettorali e menare di santa ragione tutti i fascisti.
"Livigno a Livorno", che propone l'apretura di skilift ecologici sulle piste di sci di Livorno (o Livigno, boh...)
"Ahhaeehheaa iiaehheooga", aee aajhaaesa eaaasaaaj killaaooowe eeeea."

sassicaia molotov ha detto...

@Allelimo: e poi c'è la Livorno verde. Verde di pelle dopo che rigassificatori, centrali a biomasse, inceneritori, raffinerie e polveri sottili gireranno a pieno regime. Sono curioso di vedere che tonalità prenderemo a giugno quando si comincerà ad andare al mare.

Anonimo ha detto...

Mi sembra di essere la nonna di matusalemme quando mi viene in mente quel mio amico buffo che si candidava come "indipendente a sinistra di democrazia proletaria".
Guardo lo yacht di baffetto e la villa in costa azzurra del (ormai fu) Bertinotti e mi deprimo.

allelimo ha detto...

sm: lo so che c'è la "Livorno Verde", è quella dell'astensione dal seggio elettorale ma con le scarpe su :)

sassicaia molotov ha detto...

"Basta 'aa salute e 'n par de scarpe nòve pòi girà tutto er monno"
(Petrolini)