Ti costringono.
Manco una persona non abbia più il diritto di viversi in santa pace quei frammenti di dolore sommessamente intimo, personale, che non confidi neanche alle persone più vicine perché sai benissimo che è condiviso da tutti ma che ha bisogno di discrezione, del suo angolo buio dove venire metabolizzato perché fa parte della cronaca e non del tuo quotidiano spicciolo fatto di storie e di persone che vivi a pelle, guardando negli occhi e sentendo le vibrazioni di quelli che incontri e che ti trasmettono gioie e drammi quotidiani.
Ti costringono ad alzarti e urlare, urlare e urlare ancora
BASTA!!
Quando hanno ritrovato Sarah Scazzi e lo zio ha confessato quello che aveva fatto non ho pensato minimamente di scriverci su qualcosa; mi sono tenuto il mio groppo in gola come credo abbia fatto qualsiasi essere ancora umano, così come succede ogni volta che un essere più debole ed indifeso viene sopraffatto dall'animalità di un altro essere che ne uccide, oltre alla forma fisica, i sogni e le speranze, il sorriso e la spontaneità, tutto quello che è stato e quello che poteva essere e quando si parla di una bimba di 15 anni ti si spezza qualcosa dentro ed il tuo groppo in gola si ingrossa via via pensando a quanto una ragazza di quell'età avrebbe avuto davanti se solo avesse potuto avere l'occasione di crescere, avere la possibilità di viversi una vita sua, perché non si sa mai, perché si può crescere e scegliere e quando queste possibilità vengono spezzate da qualcosa di abominevole come solo chi ha il coraggio, o meglio la viltà di uccidere queste possibilità può concepire, siamo tutti noi a perdere qualcosa.
Non ho avuto neanche voglia, nè la forza di pensare "io a quello lì gli farei...." tanto era sordo e compresso quel groppo in gola, alimentato dalla continua e silenziosa strage di miei simili di sesso femminile che si consuma a ritmo quotidiano per mano di uomini completamente inadeguati ad un mondo che cerca di crescere e migliorare, dove le relazioni tra esseri umani comincino ad essere qualcosa di più che delle fondamenta scricchiolanti che assicurano una tregua fra belve rabbiose in cerca di qualcosa da possedere.
Ci sono colpe di cui nessuno vuole farsi carico, meno che mai chi ne ha veramente per tutto ciò e che ancor meno vede la possibilità di pagare, un giorno, per quello che ha seminato e per la violenza belluina e senza speranza che ha instillato nel corso di tanti, troppi anni fra esseri umani.
Ho cercato di schivare giornali, telegiornali, inchieste, interviste e tutto quanto si crea intorno a questi casi: ormai i metodi dei nostri media li conosciamo tutti, possiamo scansarli, evitarli o almeno evitare che al groppo in gola si aggiunga il fegato ingrossato, oppure manifestare il solito sdegno per le consuete spettacolarizzazioni lasciando un segno sui mezzi con cui comunichiamo e con le persone con cui stiamo quotidianamente a contatto.
Ma alla fine ti costringono.
Perché ho questa maledetta abitudine di andare a mangiare in pausa pranzo nella trattoria più vicina e quindi mi tocca almeno un telegiornale.
E, nella striscia di notizie che passa sotto il TG2 mi tocca leggere:
"Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa".
Una, due, tre, cinque volte. E continuava a scorrere.
Ma che cazzo.
Ma cosa volete dire? Ma che senso ha mandare in loop una frase come quella? Ma che cazzo volete brutti pezzi di merda rifatta e ricaàta da quei cervelli impastati con il vomito del diavolo che purtroppo nessuno ha modo di potervi tirar via con una katama affilata da Hattori Hanzo?
Dovremmo commuoverci?
Dovremmo comprendere?
Dovremmo riflettere sulla preghiera e sul perdono?
No, spiegatemelo perché non ci arrivo. Non ci arrivo perché per della gente che ha la faccia di dare ad una madre la notizia in diretta della morte di sua figlia indugiando sul suo viso attonito queste riflessioni non me le faccio certo imboccare da loro.
Anzi, voglio farla breve.
Per me non sono nient'altro che un'altra mano che aiuta questi assassini e per questo dovrebbero pagare, e pagare pesantemente per quello che stanno facendo.
Auguro a questi Maestri della Comunicazione non la morte, ma sofferenza, tanta ed inestinguibile, di quelle che segnano per tutta una vita che gli auguro lunga, lunghissima e permeata in ogni singolo secondo da un indistruttibile fuoco che li consumi lentamente dal dolore così che si rendano conto che l'inferno, quello vero, esiste solo qui ed ora.
Cazzo, ti ci costringono.
(nella foto: non ne ho trovata una con un televisore, ma il senso è quello)
AA.VV. - Musica concreta. A cura di Stefano Ghittoni
-
*Stefano Ghittoni* si è premurato di raccogliere le testimonianze di una
quarantina di musicisti, artisti e "affini" in relazione al concetto di
musica ("...
23 ore fa
8 commenti:
Ci vorrebbe una Legge contro la violenza inferiorizzante dei tg mentre si mangia. Chi vuole rovinarsi stupidamente il pasto a casa propria è liberissimo di farlo, ma imporre la tv accesa in posti pubblici dove per mangiare si paga pure dovrebbe essere Reato. Questo indipendentemente dagli sciacallaggi, dall'imbecillità, dai grugniti forcaioli e persino faideschi e, buon ultimo, dalla cretina esaltazione giornalistucola degli aspetti di patetica ipocrisia superstizioide che quest'ultima tragedia ha appena apportato.
Vade retro, santa idiozia italiana!
http://www.tubechop.com/watch/97384
Ti propongo di leggere questa intervista-confessione di Ippolito Caldani: spero che emerga bene la fine che si sta facendo...
@Noirpink: m'hai quasi spaventato. Ma il post è veramente splendido nel suo cinismo.
@Angie: credo che quella scena dovremmo provare a girarla tutti noi almeno una volta nella vita. Attento con quell'ascia Eugenio......
"Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". - "Lo zio di Sarah: sono andato più volte a pregare sul posto dove l'ho uccisa". -
Aggiungo che quelle strisce scorrevoli andrebbero semplicemente vietate. Mi hai ricordato quella volta che era schiattato il papa, e allora sky, tv a strapagamento, si permise di far scorrere ossessivamente, per ore, su ogni canale, su ogni film, la scritta cretina SKY TG 24 LA SCOMPARSA DEL SANTO PADRE ULTIME NOTIZIE E APPROFONDIMENTI ECC., quando anche le pietre e i cespugli avrebbero capito che la bigottaglia e il popolino tutto STAVANO GIA' con le lacrime agli occhi su qualche cazzo di canale sciacallo-informativo, mentre chi andava avanti a guardarsi un film strapagato avrebbe tanto voluto goderselo senza rotture di cazzo necrofilo-papestri. Be', feci la stessa cosa che ha fatto qui sopra il grande Sciuscia: scrissi una lettera a sky dove ripetevo cento volte la scritta scorrevole di quel rullo di merda, salvo, all'ultima riga, trasformarla in SKY TG 24 LA SCOMPARSA DELL'INTELLIGENZA.
Comunque i primi che si dovrebbero vergognare e che avrebbero dovuto avere la decenza di tacere sono i familiari. La cugina e il fratello in primis.
Ho la spiacevole impressione di assistere ad un bruttissimo schiaffo nel viso ai tanto evoluti italioti occidentali.
Lo vogliamo ammettere che in certe realtà ancora presenti nel nostro paese siamo nella condizione evolutiva di chi ha appena smesso di incularsi le pecore o le mucche ed è appena passato agli umani e che se questi umani sono figliole, nipoti o zie o cognate conta poco o nulla?
Ce le abbiamo le palle di ammettere questo o no?
Posta un commento