Mi è testimone il post che ho intitolato "Basta" in cui me la prendevo con uno dei sottotitoli stile settimanale Rusconi (per arrivare ai livelli di Cronaca vera i titolettisti televisivi devono ancora mangiare tanta tanta pappa) all'indomani della prima confessione dello zio di Sarah Scazzi.
Devo dire che le evoluzioni stilistiche di socio-psicologia da tre palle un soldo che ho visto sul web da parte della galassia blogger non hanno reso molto onore alla categoria, a parte qualche eccezione che conferma comunque come i blogger siano anni luce gente più seria dei mestatori mediatici specialisti nel ficcare la merda nel ventilatore. Naturalmente taccio dei feisbucchisti un pò perché non avendo l'account non è carino spargergli merda addosso a gratis - ed usarla come concime continua ad essere più produttivo - un pò perché da quel che trapela al popolo in chiaro sarebbe come divertirsi a randellare un poveraccio che sta cacando, ed anche questo non è bello.
Fra coloro che, a mio modesto parere l'hanno pestata fino alle rotule ci sono anche persone che normalmente leggo con rispetto & stima, come Femminismo a sud; e non una ma due volte perché se sulle analisi si può discutere, il contesto di partenza si è rivelato fuorviante e fuorviato e altro non fa che aggiungere merda a quella già esistente.
La propensione al tafazzismo di solito, e sicuramente in questo caso, non danneggia soltanto chi la pratica, questa è una cosa che a sinistra mi sembrano MOLTO, MA MOLTO tardi nel comprendere.
Segnalo comunque questa risposta, sempre da parte di una donna, che vi invito a leggere con particolare attenzione.
Il rincaro, on the other side, lo potete avere procurandovi una copia del "Riformista" dell'altro ieri in cui in copertina un affranto Michele Misseri è sovrastato dalla scritta a undici colonne "Povero maschio".
Povero una sega. Come minimo complice.
Forse ci dimentichiamo che stiamo parlando di una ragazzina di 15 anni AMMAZZATA ed il cui omicidio è stato coperto nella maniera più omertosa e schifosa possibile dal suo stesso clan familiare.
E comunque figuriamoci se da un giornale diretto da una faccia come questa
ci si può aspettare il minimo sindacale di rispetto per il numero di femminicidi che vengono regolarmente commessi nel nostro paese.
Dalla fanzine degli inciucisti di professione, organo ufficiale dello Yacht club di Gallipoli, d'altra parte non è che ci si possa aspettare discorsi che abbiano più senso di un Daiquiri ben ghiacciato.
A fronte di quanto ho letto e continuo a leggere, con inquirenti, investigatori e magistratura ancora al lavoro e lasciando il liquame tossico Brunovespa ai suoi plastici sento solo a questo punto di poter citare la battuta finale di quel capolavoro già nascosto sotto il tappeto che è "La voce della luna"
"Se facessimo silenzio.......se tutti facessimo un pò di silenzio......forse potremmo cominciare a capire qualcosa".
Lo Yacht Rock dei “beautiful losers” #1
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*L'amico LEANDRO GIOVANNINI prosegue la rubrica dedicata allo YACHT ROCK,
ambito musicale spesso vituperato ma che nasconde piccole gemme degne di
essere ...
11 ore fa
2 commenti:
se dico "APPROVO" PASSO PER LECCACULO, MA SICCOME NON ME NE FREGA UN CAZZO DI QUEL CHE LA GENTE PUò PENSARE....APPROVO!!!!!!!!!
PS: M'è SCAPPATO MAIUSCOLO MA NON CIò VOGLIA DI RISCRIVERLO...di nuovo!
... la zona del ritrovamento del corpo – ci dice un volontario della Protezione Civile – è meta di un continuo pellegrinaggio...
mia madre mi ha stupito dicendo: "adesso si arriva ad ammazzare per andare in televisione"!
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