martedì 11 gennaio 2011

INTOLLERANTE SARA' LEI

Le parole con questa gente non servono più.

Anche le parole sono state svuotate di ogni significato da questa classe politica.
Pensate solo alla parola "Libertà".
Le parole sono importanti, ma Moretti lo diceva tanto tempo fa.
In mano a loro non contano più un cazzo.
E tu, popolo, dovresti interloquire con gente che non parla più neanche la tua lingua.


Se tre ragazzini bestemmiano doviziosamente ed istintivamente in uno di quei format di merda c'è la gogna, se lo fa il Buffo Omino di Arcore bisogna contestualizzare.
Neanche i termini "dissenso", "protesta", "terrorismo" o "valore" non significano più una cippa.
Il "dissenso" e la protesta ti pongono automaticamente "fuori" dai traffici ed i business che si svolgono allegramente sotto i nostri culi: c'è da fare un inceneritore, un rigassificatore, una centrale nucleare, un tratto di TAV, un nuovo ospedale inutile, un ponte tra Capraia e la Corsica, il tutto come, quanto e perché pare a loro; quello che importa, l'unica cosa che importa, sono i soldi che girano. I nostri soldi che amministrano come fossero i LORO soldi e solo i loro.
I referendum non li caga più neanche chi li promuove; è un istituto che ha perso significato, spinto all'eccesso dopo quelli storici su divorzio ed aborto.
Perché dovrebbe essere chi sta ben retribuito e ben assiso sulla sua poltroncina legiferare in nome di tutti gli italiani.
Quindi la classe politica attuale ha deciso che fa come cazzo gli pare e guai a chi fiata.
E allora quando le parole non servono più si passa ad altro.

Ad esempio, ieri mi leggo di come quella forma di vita su cui si dovrebbe studiare la curva parabolica ascensionale dell'involuzione del comportamento nei ceppi etnici suini e segnatamente Mario Borghezio, se n'è uscito con la solita favoletta del sud lavativo mettendo come icona i terremotati abruzzesi.

I quali, oltre  a vedersi tuttora la città ad uno spettro inquietante e desolato, con tutti i segni possibili ancora visibili, hanno dovuto sopportare imprenditori ridens, militarizzazioni, manganellate ed - en passant - lo sradicamento totale della propria vita, non senza il simpatico fardello di qualche tremendo lutto.

E allora sarebbe l'ora di farla finita con le parole.
Le loro, però.

Borghezio a Livorno non viene.
Non può venire.
Perché l'ultima volta che c'ha provato è finita così:





Io c'ero.
Non ero fra quelli che hanno avuto scontri con le forze dell'ordine ma c'ero.
Una giornata allucinante che, tanto per ribadire, dimostrò anche la gestione delinquenziale del coordinamento Comune-Questura, visto che l'incontro del suino leghista venne spostato ad un orario perfetto per accogliere gli ultras appena usciti da Livorno - Messina che si giocava alle 15.
Ma tant'è, ero all'imbocco degli Scali Finocchietti dove c'era una nutrita rappresentanza di gente che non aveva proprio l'aspetto del militante, anziani, famiglie con carrozzine al seguito, ragazzini, gente affacciata alle finestre, tutti ad urlare il proprio schifo verso quell'essere.
Ritorno sulla frase "Non condivido ciò che pensi ma darò la vita affinché tu possa dirlo".
Quello della città fu un fiero rigurgito di autodifesa, di distinzione alla marea nera di schifo che ci sta togliendo l'uso della parola e delle sue applicazioni.
E sarebbe una buona cosa se questi individui dovessero cominciare a non poter andare troppo in giro.
Perché Borghezio ha provato a tornare due anni dopo ma non gli è stato permesso di venire.
Motivi di ordine pubblico.
Ci va bene anche passare per intolleranti, nella loro lingua, o neolingua.
Se solo penso a cosa significa per loro libertà sono in una botte di ferro.
(nella foto: un livornese festeggia la cacciata di Borghezio nella piazza di un vicino borgo abitato da bifolchi che si muovono in curiosi barrocci)

23 commenti:

Ettore ha detto...

Bisogna dialogare con la Lega
Lo dice E.Letta:
http://www.enricoletta.it/?p=1148
C'e' qualcosa che non va in questo paese.

sassicaia molotov ha detto...

@Ettore: Letta, oltre ad essere il nipote di Gianni, ha l'aggravante di essere pisano.
C'è qualcosa che non va nel PD.

Zio Scriba ha detto...

Giusto essere intolleranti con chi le parole ce le ruba e le violenta. Ma quell'oscenità contro i terremotati perché non prova a dirla a L'Aquila, quel feldmortesciallo nazista mancato? Che schifo.

faustpatrone ha detto...

a me Borghezio fa decisamente schifo.

ma ovviamente non sono d'accordo con te e proprio sulla scorta di Voltaire. anche se so benissimo e ti di pienamente ragione sul fatto che per questi soggetti qua la sostanza del termine "libertà" è cosa ignota come potrebbe esserlo il Neoempirismo a un'oloturia. Anzi sicuramente, potesse parlare, un'oloturia fra le più sceme potrebbe battere il Borghezio dei momenti più lucidi.

Lo sai che non posso non darti ragioe sul merito. Ma sul metodo e sul principio no. Se il diritto di parola e di assemblea è tale, deve valere per tutti, i Borghezio inclusi. Anzi, la libertà di sfancularli in diretta a sorpresa mentre si aspettano un applauso - stile flash mob - sarebbe una vera vittoria della libertà e dell'intelligenza.

l'essenziale è lasciar il sordido Borghezio dir le sue cazzate liberamente e poi altrettanto liberamente sommergerlo con un clamoroso, stentoreo, colossale VAFFANCULO.

io sono contrario almeno in questo frangente a questo squadrismo, restando intesi che una volta che si è accettata la logica del gioco squadrista a chi picchia più duro, allora si accetti la possibilità di perdere questa battaglia. e non ci si lagni dovesse risultare più forte, almeno altrove, la marmaglia leghista.

ci sono giochi pericolosi che possono essere giocati in due.

faustpatrone ha detto...

ah tra parentesi mi preme ricordare che paragonare un Borghezio a qualunque feldmaresciallo del Reich è un insulto osceno, per il Reich ovviamente.

sassicaia molotov ha detto...

Contestualizziamo, come dice Mons. Fisichella.
In termini strategici non è certo la soluzione ottimale inscenare una protesta come quella, ma non mi risulta negli ultimi 20 anni una protesta che sia una che abbia avuto la considerazione e l'ascolto dovuto.
I fiumi di parole continuano a tracimare dai media, gli appelli dell'opposizione a trattare, dialogare e scendere a compromessi si fanno sempre più convinti, il parlamento diventa un banco di trattativa fra interessi privati, inoltre il clima viene continuamente esasperato dagli aizzi di personaggi come questo, un veicolo di odio ed intolleranza che ormai permea buona parte del paese.
Il dovere, una volta tanto, impone di dire di no.
Il fatto che non sia la soluzione ottimale passa in secondo piano, perché comunque nel contesto belante dell'informazione mediatica quello che importa è la legittimazione.
Qui Borghezio non è legittimato a parlare.
Non da TV e giornali ma dalla gente.
Questo il messaggio, gli altri si regolino.
Ripeto, non è la soluzione migliore ma un messaggio sì.
Purtroppo le vittorie della libertà e dell'intelligenza nell'Italia attuale presupporrebbero un clima meno esasperato capace di far riflettere con più lucidità.
Virtù che la massa non sempre usa a dovere.
Ne consegue che queste vittorie vanno costruite prima, creando una coscienza differente che esca dallo schema usuale di manifestazione del dissenso.
Credo sia inutile dirti quanto ne siamo tuttora lontani.

Lindalov ha detto...

Livorno tiene duro e a noi piace
(tiene duro, vero?)

faustpatrone ha detto...

in questo senso è vero.
questa società apparentemente e solo surrettiziamente democratica non reprime tanto il dissenso con una forza uguale e contraria ma lavora per togliergli ossigeno, come ammazzare dei pesci versando via l'acqua dalla vasca a colpi di cucchiaino.

quando non ci sono vere alternative politiche e vero ascolto o perlomeno VERO dialogo giocoforza la violenza e il metterlo sul piano della forza finisce per diventare l'unica alternativa praticabile.

piaccia o non piaccia nella storia è un processo naturale. ogni società che esaurisce dei canali di dialogo fra le parti va incontro o al dominio incontrastato di alcuni o alla rivolta sanguinaria degli inascoltati.

sassicaia molotov ha detto...

@Linda:
"Aiuto, mandate rinforzi, siamo accerchiati e con pochi viveri! Siamo tre uomini e una donna, mandate rinforzi o mandate almeno altre due donne!"
(Fratelli Marx - La guerra lampo dei fratelli Marx)

Ernest ha detto...

Si contenstualizziamo nel senso che rimanga nel suo contesto quell'essere di nome Borghezio, magari una bella scritta sull'indicazione stradale... città deborghezioizzata... un uomo indecente, ma cosa dico uomo.
un saluto

premio petrolio ha detto...

ma chissenefrega di esser definiti intolleranti! Cos'era Toscanini quando rifiutò di eseguire 'giovinezza'? Un grande. Altroché! ;)

Anonimo ha detto...

c'è anche chi l'ha mandato all'ospedale... (dal minuto 2 del video)!

sassicaia molotov ha detto...

@angie: che bello Porchezio col collare. Chissà dov'è finito il guinzaglio.

Sara ha detto...

"Un rutto è più profondo di un discorso di Borghezio"

Anonimo ha detto...

A me non meraviglia che quell'uomo (?) abbia detto quelle cose su di noi. Lui rappresenta il popolo, una parte di popolo che la pensa come lui. Il sior Borghezio ha fatto anche di peggio

lino ha detto...

sono d'accordo, la neolingua non aiuta, è utile solo ai politici populisti. ma vi prego, lasciate in pace la parola libertà. ha un suo significato. non è obbligatorio amare la libertà. ma non può esistere "comunismo e libertà", e nemmeno l'odierno socialista "sinistra e libertà". nemmeno fasismo e libertà, o l'oderno "futuro e libertà". i popolari liberali di Giovanardi (giovanardi, quelli che "cucchi se l'è cercata) sono un insulto. Berlusconi non so se personalmente è librale (non credo), ma sicuramente di liberale non ha mai fatto niente - altrimenti non prenderebbe il 30% in Italia. Io sono di convinzioni etiche anarchiche, politicamente liberale. Non vorrei mai obbligare altri ad amare la libertà, ma non posso vedere chi crede che l'uomo non possa disporre dei suoi averi, o del suo corpo o entrambi canciare di libertà. Borghezio è intollerante e illiberale. ma impedirgli di parlare non ha nulla a che fare con la libertà. intendiamoci, capisco benissimo che si possa considerare giusto impedire a Borghezio di parlare. ma perchè, per giustificarsi, tirare a mano Voltaire? Perchè stravolgere sempre il significato di libertà?

sassicaia molotov ha detto...

@Lino: forse perché il primo requisito per dare un senso alla parola libertà è tagliare le gambe a chi, parlando in nome della libertà, te la vuole semplicemente togliere.
Non credo ci siano molti sofismi da fare al riguardo.

lino ha detto...

a chi te la vuole togliere. se un politico me la vuole tolgiere, gli "taglio le gambe" col voto. oppure, nel momento in cui la moggioranza (dittatura della maggioranza, la chiamo io, che son anarchico e posso permettermelo ^__^ ) ormai l'ha votato, mi riprendo la mia libertà laddove con legge dello stato me l'ha tolta - sperando di non finire in galera. impedire a tizio, politico o no, di esprimere le proprie idee, per quanto comprensibile, ha poco a che fare con la mia libertà. Altrimenti io quando viene Vendola posso zittirlo violentemente quando esprime l'opinione che il 57% di pressione fiscale è ancora troppo poco?
Posso venire da te che sei, mi par di capire, socialista libertario, e andare da un tizio liberista ma contro l'aborto e impedirvi di esprimere le vostre opinioni solo perchè io vorrei difendere totalmente la mia libertà?

sassicaia molotov ha detto...

"a chi te la vuole togliere. se un politico me la vuole tolgiere, gli "taglio le gambe" col voto"

Sii sincero? Con questo sistema pensi davvero di riuscirci? Non si vede quanto i due schieramenti di riferimento abbiano messo nel viso agli italiani il peggio del peggio senza che possiamo magari, tramite le preferenze, limitare i danni?

"sperando di non finire in galera"

come vedi è questione di metodi.

"...e andare da un tizio liberista ma contro l'aborto e impedirvi di esprimere le vostre opinioni solo perchè io vorrei difendere totalmente la mia libertà?"

Dipenda da quanto l'esprimere la tua opinione mette in pericolo la libertà di poter scegliere.
Di tutti.

E penso che la Lega sia un ottimo esempio.

lino ha detto...

continuo a rimenere perplesso. certo, riguardo la tua prima obiezione, penso anch'io che il voto non valga niente. Ma non devi dirlo a me, per me la democrazia è il miglior sistema attualibile, ma bruttissimo: non la tratto da feticcio. forse sbaglio io a voler scindere l'idea di una persona, sia pure un politico, dalla sua possibile opera politica. Forse sottilizzo troppo.
La Lega è un esempio come un altro: attualmente, in quanto uomo, giovane e sano, risiedente in pianura padana, eterosessuale, non consumatore di nessuna sostanza, manco sigarette e alcool, la mia libertà (la parte economica) è messa in pericolo più da Vendola che dalla Lega.

sassicaia molotov ha detto...

@Lino: il liberismo sfrenato della lega credo dovrebbe farti più paura di Vendola, dal quale il maggior danno che può capitarti è vederti cascare le palle alla 450° metafora similpoetica.
Parliamoci chiaro: a quelli lì non farei amministrare neanche un condominio.
Poi ognuno, chiaramente, sceglie i propri fantasmi.

lino ha detto...

ma vedi, tu sei socialista. come la stragrande maggioranza dei miei concittadini o conoscenti (la lega è liberista? what? Mai sentito Zaia da ministro?). tutto il mio inutile - scusa se ti ho fatto perder tempo - commentare è nato dalla tua critica verso la neolingua, da me condivisa. però chiedevo di lasciar stare la libertà, poveraccia. c'è una bella parola, per i socialisti: uguaglianza (sostanziale).
lasciate in pace la libertà, ve ne prego!

(quando vorrò farmi una canna, quando la mia compagna vorrà abortire, quando sarò vecchio e malato e vorrò morire decentemente, avrò più paura della Lega. Adesso che "da gennaio a maggio" lavoro per uno stato borbonico, temo più Vendola e le municipalizzate pazze pugliesi)

sassicaia molotov ha detto...

@Lino: non è inutile commentare se lo si fa con educazione. Si è sempre benvenuti.
Ho sentito Zaia da Ministro dell'Agricoltura e Maroni da Ministro dell'Interno, nonchè Calderoli da Ministro della Semplificazione.
Oh, non ci posso fare niente, mi fanno più paura questi qua.
Poi sul significato della parola libertà possiamo pure farci un simposio.