giovedì 4 giugno 2009

BRACCIA RUBATE AI GULAG


Sì, perchè non ho nessuna paura a dire che per certi ceffi i gulag andrebbero immediatamente riaperti. Sicuramente il magnanimo Putin accoglierebbe a braccia aperte elementi come Lele Mora, del quale si scopre che ha fatto pagare agli italiani i suoi sollazzi ed i suoi festini; d'altra parte non sarà difficile trovare tra la razzumaglia dei berluscones chi invece giustificherà questo troiaio d'omo e che avrà da dire quanto Mora sia stato figo a scaricare tutto addosso al fisco delle tasse di Prodi.
Chissà se gli stessi proprio ora, in tempi di dichiarazione dei redditi, s'accorgeranno che la pressione fiscale è sempre uguale e che le tasse di Berlusconi per chi deve pagarle sono esattamente le stesse.
Voi dite che se ne accorgono?

PER UNA SCUOLA PULITA


Forse qualcuno è ancora convinto che la Chiesa sia un organismo utile, anzi irrinunciabile per la società. E non manca di cercare di imporlo anche a chi della Chiesa ne farebbe più che volentieri a meno. Ripetere come un mantra che la religione é e resta una dimensione personale legata all'interiorità ed alla spiritualità dell'individuo altrimenti, come insegna la storia, è semplicemente uno strumento di oppressione ed annullamento delle coscienze sembra però non toccare le torme di invasati sparsi per il belpaese, molti dei quali posseggono cariche pubbliche e che considerano la libertà di coscienza dell'individuo un pericoloso viatico verso l'Abominio.
Il caso dell'insegnante del liceo "Righi" di Cesena sospeso per aver distribuito un questionario che chiedeva di esprimere la preferenza tra l'ora di religione e le materie alternative mette nella sua giusta luce quanto ci sia da far piazza pulita nella scuola italiana.
Piazza pulita di presidi e commissari ministeriali, naturalmente.
Visto che i cattolici sono quelli che sfracellano le palle per avere sempre più fondi per le loro scuole private si potrebbe pensare che almeno abbiano il decoro di lasciare in pace quelle pubbliche.
Macchè.
Nonostante gli insegnanti di religione siano gli unici ad aver ricevuto benefici dalla cura-Gelmini, e già questo è sintomatico di come la ministrella vuole riorganizzare la scuola pubblica, gli utenti di ogni fede e credo debbono sorbirsi anche i soprusi di autorità scolastiche ciellino-talebane quando il libero pensiero dei ragazzi viene chiamato ad esprimersi.
Fossi un genitore di quel liceo toglierei immediatamente mio figlio da scuola, ovviamente.
E ovviamente la preside e la commissaria talebane avrebbero delle conseguenze da doversi gestire, conseguenze assolutamente poco piacevoli, perchè in quanto genitore di un alunno che frequenta un istituto pubblico, attiverei tutti i mezzi possibili per fare in modo che questi cancri non debbano più avere a che fare in alcun modo con una scuola pubblica.
La cosa interessante, comunque, sono i risultati del questionario, i quali devono aver fatto vieppiù imbestialire le devote carampane; della religione cattolica non frega un emerito cazzo a nessuno.

Ci sono ottimi elementi per pensare che in molti, ma molti altri istituti i risultati sarebbero simili.
D'altra parte si vede benissimo in politica e nelle quotidiane esternazioni di fonte vaticana la statura morale ed etica, la modernità del pensiero e la capacità di relazionarsi con l'individuo dei tonaconi e dei loro protettori politici.

Non è mai troppo tardi per segnalare al buon chierichetto Franceschini chi deve far fuori DA SUBITO nel suo partito se vuole ridare un minimo di credibilità alla sua opposizione.

mercoledì 3 giugno 2009

RIALZATI, ITALIA!


Era questo che intendeva?

E' la pubblicità di una compagnia di navigazione tra Catania e Napoli, aspetto di vedere uscire un libro di aforismi di Bombolo presentato a Porta a porta poi posso anche morì tranquillo.

(Dal blog di mazzetta)

martedì 2 giugno 2009

THE SOUND

"Here it comes, a new dark age". Adrian Borland aveva visto l'inizio di una nuova era oscura e non ha retto al pensiero. Era il 26 Aprile 1999 quando la mente dei Sound decise di buttarsi sotto un treno della subway londinese. I Sound non hanno fatto la storia del rock, ma è uno di quei gruppi che meriterebbero una considerazione più attenta anche in questa epoca povera di talenti e di nuovi grandi songwriters di rock britannico (e il resto del mondo non se la passa meglio); la tradizione albionica di esprimere talenti pop di levatura stratosferica negli anni '80 ha conosciuto vertici ancora inesplorati, se si pensa ad Andy Partridge e Colin Moulding (in pratica XTC), Ian Mc Culloch degli Echo & the Bunnymen, quello strippato di Julian Cope (non a caso il mio preferito) e Morrissey coi gladioli nel culo e Johnny Marr con quella cazzo di chitarrina.
Adrian Borland aveva toni preferibilmente cupi, non molto amichevoli, ma aveva scrittura e talento; era sofferto ed incisivo, decisamente infelice. Ma anche aggressivo e passionale come un depresso cronico può esserlo, questa è una delle sue canzoni più belle.
Degli anni '80 e del poco politicamente corretto pop britannico ne riparleremo.

I SOVVERSIVI NON VOTANO


Vedo che sarò costretto a saltare anche questa tornata elettorale.
Nel senso che annullerò la scheda, magari scrivendoci sopra qualche facezia, del tipo una frase di Lautreamont o "Viva Stalin" in cirillico oppure "Zambrella Sindaco".
Cosa mi si può imputare? I censori del non-voto e gli esegeti del voto utile o del voto col naso turato dentro la mascherina sono una genìa particolarmente agguerrita e numerosa.
Direbbero, ad esempio, che faccio il gioco di chi è al potere; non quanto chi li vota, rispondo.
E questo potere, questo Parlamento, manca di elementi fondamentali per essere legittimato.
Non voglio un Parlamento sovietico, strapieno di comunisti che legiferano fracassando le piccole, medie e grandi imprese per rimpinguare le tasche dei funzionari di partito, dei notabili e dei loro amici dando due lire a chi produce, operai, metalmeccanici e Nuovi Precari benedetti dal Comitato Centrale. Credo che il sogno di costruire un grande partito di sinistra sobrio e capace di dare regole precise alle follìe di un capitalismo incosciente e truffaldino sia finito quando nel PCI si sono asciugati le lacrime per la morte di Berlinguer e si sono accorti di non avere più difese. Perchè Craxi era lì, pronto come un avvoltoio, a spianare la strada al pupillo della feccia transumata dalla P2 direttamente sui nostri rotocalchi.
E ci resta sui rotocalchi, eccome.
E in Italia c'è stata una mutazione genetica del termine "regole" che ha provocato una dispensa a parte nel dizionario Devoto-Oli integrabile con un comodo finanziamento da 53 euro al mese per 6 mesi.
Vivo in un paese dove la criminalità organizzata controlla e decide l'economia di un terzo d'Italia ed ha interessi sparsi negli altri due terzi. Leggere "Gomorra" e scandalizzarsi é una reazione molto "naif" dopotutto; ma io non mi sento tutelato nel mio voto perchè interessi da cifre come quelle che muovono Mafia, Camorra, 'ndrangheta, Sacra Corona Unita, Stidda, e poi massoni deviati, rotariani dissidenti, opusdeisti reticenti, insomma ma qualcuno ce l'ha il coraggio di dirmi che essere in democrazia vuole dire questo?
Io non me la sento di legittimare questa gente.
Abbiamo una Costituzione.
E abbiamo un pagliaccio eletto da un branco di capre che vuole cambiarla senza nemmeno consultare l'opposizione da operetta che si ritrova.
A questo punto siamo.
E per cortina di fumo ci mette di mezzo corna, minorenni, fidanzatini, sciacquette e troioni di regime nella parte della comare dal parrucchiere.
Muore gente sul lavoro a ritmi impressionanti, quelli che ancora ce l'hanno perchè tra licenziamenti e casse integrazioni, precariato e disoccupazione c'è da spaventarsi come mai e quello rincorre i fotografi che paparazzano ai suoi festini.
Almeno licenziassero chi l'ha votato.
Da parte dell'opposizione niente di nuovo se non che Franceschini almeno è uno che riesce a sostenere un confronto con dei viscidi e squallidi individui come Bondi e Belpietro facendogli fare figure da carrettieri ubriachi, ma credo proprio che in questo momento ci sia bisogno di altro.
Intanto vedo che il liquame cattolico con Rutelli in testa si sta già fregando le mani in vista del congresso prossimo venturo, poi c'è da fare i conti con lo staff di cervelli con cui Veltroni ci aveva sollazzato, a partire da Ichino col quale non ho nulla di personale ma per favore non me lo propinate come deus ex machina della politica del PD sul lavoro perchè a quel punto vorrei sapere se il solo pensare qualcosa di sinistra provocava al buon Valtere degli choc anafilattici.
Non mi sento neanche di perpetrare la stupida, controproducente e bambinesca telenovela della conta dei partiti di sinistra extraparlamentari (al momento siamo, credo, a 6).
I tempi per un accordo su un'unica forza di sinistra, laica e socialista li vedo lunghi.
Credo farà prima il Pagliaccio di Arcore a diventare Neoduce, deportarli tutti a Capo Marrangiu, cadere per mano dei marines che nel frattempo hanno reinvaso l'Italia, essere liberati dopodichè ricominceranno a litigare frazionandosi in altre 18 sigle con falci e martello di ogni colore e foggia.
Intanto, vi ricordo, un terzo del paese è controllato da organizzazioni criminali ed al governo c'è uno pulito come la tuta di uno spurgatore di fogne.
Mi spiace, non sono le regole che richiede una democrazia.

(nella foto: i nostri Padri della Patria)

martedì 26 maggio 2009

CHE PRETESE


Il mio lavoro è sottoposto alla direzione di un ministero,
il cui attuale ministro é Sandro Bondi. Proprio quella macchietta umana che ho avuto modo di vedere stasera a Ballarò, e che ha sbroccato schiumando bava dalla bocca nel tentativo di difendere il suo padrone. Diciamo che siamo al punto che davanti a spettacoli del genere, con un ministro che viene dileggiato dalle risate del pubblico (e si accontenti perchè a pensarci su due volte sarebbe da mani nel viso), riusciamo ancora a catalogare certe performances come folklore nostrano, ma anche quel senso di rassegnazione dovuta al fatto che il popolo catodico neanche davanti allo spettacolo penoso di servi ignobili come Bondi e Belpietro può riuscire a riprendere quel barlume di coscienza individuale necessario a riconoscere il baratro civile in cui questi signori vogliono cacciarci.
Belpietro che sbrocca quando Franceschini gli ricorda che è un dipendente di Berlusconi non è patetico, è solo falso, perchè un essere che fino a ieri ha diretto un giornale il cui editore si chiama Paolo Berlusconi e che oggi dirige "Panorama", e soprattutto che ha citato tra le sue medaglie da direttore lo scoop di Sircana che va a trans ed in ragione di ciò si dà arie da cronista impavido e libero vuol dire voler prendere per il culo chiunque lavori onestamente ed onestamente si guadagna il pane.
Da cittadino pretenderei che gente simile venga presa per quel che è, un servile cronista di partito arrogante e cafone e non ci venga ammannito come opinionista in ogni trasmissione a tema politico e di costume perchè per la Voce del Padrone ci sono già le sue televisioni;
pretenderei anche, ad esempio, che Bondi la piantasse di rompere i coglioni ad ogni servizio riguardo a come si fa o non si fa televisione e soprattutto la pianti di prendere a soccorso delle sue tesi "tutti gli italiani" perchè io non ho nessunissima intenzione di essere rappresentato da lui e tanto meno dal suo padrone, e gli ricordo che se è vero che prenderanno il 40% il restante 60% non li voterà e probabilmente gradirebbero non essere messi di mezzo.
Non sto particolarmente seguendo la vicenda di Papi&Noemi, ritengo che la sentenza Mills dovrebbe essere trattata molto di più e molto meglio della vicenda da Cronaca Vera, perchè più che la scomposta reazione dell'ometto di Arcore preoccupa il fatto che l'opinione pubblica per prima si rifiuta di veder rispettate le leggi. E preferisce parlare di topa; trattata al Viagra, oltretutto.
So solo che far ricorso al casellario giudiziario dell'ex-fidanzato di Noemi è il più grosso boomerang giornalistico che il vivace direttore di "Panorama" potesse usare; innanzitutto i pregiudicati che dobbiamo mantenere in Parlamento e che lui difende un giorno sì e quell'altro anche avrebbero in questo modo la credibilità di Loredana Bertè vestita da Lamù, eppoi non è che la limpidità delle frequentazioni della signorina Noemi ne esca rafforzata.
Oddio, una volta conosciuto Berlusconi posso far passare per rispettabile anche la mia eventuale frequentazione del Mago Do Nascimiento Maestro di Vita, che oltretutto a lui per ingropparsi quella bellezza mediterranea della Marchi jr. non gli serviva di sicuro alcun aiuto farmacologico esterno. Solo un gran fegato.
Ora, che i comunicatori del PdL non passino universalmente come dei pacati filosofi recanti con sè l'aura delle Perfetta Trascendenza credo sia cosa nota ai più, ma potrei pretendere da questi qua un comportamente che eviti almeno di evocare burrascose immagini primitive da guerra tribale? A prescindere dall'appartenenza vorrei cominciare a sentire qualcosa di concreto sulla crisi in corso e invece Franceschini è stato l'unico a ricordare cose come il sussidio garantito.
Oggi ho dovuto sentire Tremonti invocare un allentamento della stretta creditizia. Per le imprese. Delle famiglie strozzate non se ne ha notizia, anche perchè la gestione dei fondi per le imprese è in mano a gente che ha provocato questa crisi in prima persona, al pari dei mutui subprime, al pari di Cirio e Parmalat, al pari di Lehmann Brothers, al pari di Mafia e Camorra e qualsiasi altra Mafia di cui lo Stato è impestato.
Non fa male ogni tanto distrarsi con dell'ottimo sesso consumato con passione, o anche con consapevolezza e rispetto, poi ognuno ha i suoi gusti e li esplica come meglio può; quindi largo anche alle perversioni ed alle trasgressioni perchè non credo sia mai esistito governo capace di frenare la naturale propensione dell'uomo al piacere (anche se la Chiesa ci ha provato anche con metodi poco cristiani), però qui siamo a ragionare di operai che votano Lega e pacchetti-sicurezza che sembrano fatti apposta per creare altra insicurezza.
Chissà che la Rivoluzione non possa essere fatta godendo.
E che, mica ce l'ha solo lui.
(nella foto: Paris Hilton, Bellezza del Popolo)

sabato 23 maggio 2009

THE SHOW MUST STOP


I lavoratori della Videotime hanno scioperato.
- Esticazzi? - Diranno i tre lettori di questo blog. Tra cassintegrati, licenziati, disoccupati e precari non è che la notizia sia tutto questo scoop; in effetti non lo è, perché tra l'altro non è questo il tema del post.
La Videotime è la società licenziataria di Mediaset-RTI che si occupa di quei programmi che vengono registrati nei Centri di produzione Palatino ed Elios, quindi "Matrix", "Uomini e donne", il TG5 e "Forum", ad esempio.
Monnezza, tanto per capirci.
Sull'articolo linkato in cima si legge comunque che i lavoratori della Videotime (tecnici, macchinisti, sarte, parrucchiere, insomma tutto il personale che occorre per mettere in scena un programma) hanno scioperato per via dei tagli della produzione, per i propri salari che vengono pagati da un'azienda il cui fatturato non combacia minimamente con la crisi economica in corso, essendo la creatura del nostro Buffone del Consiglio reduce dall'ultima ed ennesima marcia indietro dopo le immani cazzate sparate sull'argomento Parlamento.
Posso testimoniare che chiunque lavori nel settore dello spettacolo è tutto fuori che un miracolato. Non vorrei infatti che qualcuno pensi che lo stare a contatto con ambienti di cinema, teatro, televisione e di tutto quanto fa spettacolo sia una specie di privilegio divino piovuto da chissà dove grazie a potenti amicizie o sltri tipi di spintarelle, gollettoni, calci in culo etc.etc.; non sempre è così, anche se figuriamoci se il settore spettacoli è scevro da questo tipo di fenomeni; siamo in Italia, dopotutto.
Ne consegue che i lavoratori di Videotime sono lavoratori a tutti gli effetti, gente che si guadagna il pane duramente e chi ha mai avuto modo di vedere cosa succede dietro le quinte di uno spettacolo non potrà che darmi ragione. E soprattutto chi lavora in questo settore non è tenuto a preoccuparsi quale sia lo spettacolo che sta mettendo in piedi, perchè le preoccupazioni sono altre. Chiedete però ad un macchinista o ad una sarta o ad un elettricista cosa ne pensa dello spettacolo a cui a lavorato: la stragrande maggioranza risponderà che lo spettacolo non lo guarda nemmeno, una volta finita la preparazione la maggior parte va a riposare o a decantare lo stress di ore ed ore fatte a ritmi serratissimi, di urli, vaffanculi e sbroccate varie perchè tutto deve essere perfetto e tutto nei tempi stabiliti, se possibile anche prima.
Insomma, Videotime ha fatto sciopero ed "Il Manifesto" è l'unica testata ad essersene occupata; non hanno trasmesso neanche il comunicato di solidarietà dei colleghi del TG5, tanto per dire a che livelli siamo. Ma veniamo a quello che più mi interessa di questa faccenda: prendo dai commenti all'articolo del "Manifesto" queste perle:

"Giusto segnalare questi fatti che possono dare fastidio al Cavaliere e che altrimenti passerebbero sotto silenzio. Quanto alla mia solidarieta, la conservo per gli operai metalmeccanici delle RSU e della FIOM -CGIL che devono lottare sia contro la Confindustria che contro i venduti e traditori della CISL e UIL che hanno firmato il contratto."

"embè e allora? questi sono i servi di B che protestano un po' - poi andranno a baciargli le mani- sono servi sciocchi non vi illudete, non faranno nulla per danneggiarLo - lo amano alla follia- prende l' dentro il 90% dei voti- o no?"

"Una volta consolidato il potere il Silvio la farà pagare anche alla propria servitù"

"Sono d'accordo con Zin Zin i servi del padrone sono penosi, vedono il conto del parrucchiere dei divi, applaudono, masticano amaro e poi corrono a baciare la veste dell'imperatore. Il loro sciopero non ha valenze di classe è solo lo strepitio dei servi che chiedono un osso in più dalla tavola del padrone. Quella stessa tavola che servono sgomitando tra loro."

Io mi chiedo: ma questa gente qui sarebbe la sinistra?
Cioè, ma veramente io dovrei condividere una qualsiasi lotta accanto a dei deficenti del genere?
Ma perlamordiddio.
Ed ho il vago sospetto che tali posizioni non siano affatto isolate in quell'area politica.
L'equazione gli viene facile: lavora per le TV di Berlusconi = Servo di Berlusconi.
Ecco, se per far vincere la sinistra bisogna affidarsi a minus habens di questo genere meglio rimanere all'opposizione perchè quindici anni di Berlusconismo ha fritto il cervello non solo agli elettori del Cialtrone Maximo ma anche a diversi sedicenti appartenenti all'area della sinistra.
Vorrei vedere se gli stessi avranno il coraggio di dire che i metalmeccanici FIAT sono dei leccaculi di Marchionne quando e se il piano del losco figuro dal quale verranno tagli e licenziamenti verrà messo in pratica.
Vorrei vedere questi discorsi riferiti a chiunque abbia dovuto ingoiare contratti-capestro con il beneplacito dei sindacati confederali grazie ai quali ogni sciacalletto aderente a Confindustria dorme sonni tranquilli.
Ragionare nei termini di cui sopra significa non riconoscere la dignità di lavoratori che fanno esattamente quello che fanno tutti gli altri lavoratori: si guadagnano da vivere, lottano per i propri diritti e per la propria dignità. Se sono servi, lo sono al pari di metalmeccanici, edili, agricoltori e camerieri.
Oltretutto sarebbe il caso di ricordare a questi comunisti da pollaio che le maestranze del settore spettacoli sono per la stragrande maggioranza schierate a sinistra, mentre a quanto pare il fenomeno degli operai che votano a destra è ormai endemico; non sia mai che si sono resi conto di quali teste di cazzo si ergono a paladini dei lavoratori?
Oggi il teatro dove lavoro è chiuso, doveva esserci Berlusconi a fare campagna elettorale ma come si sa il Buffone ha preferito il basso profilo ed ha preferito restare a sparar cazzate tramite proclami davanti a platee acquiescenti come quelle confindustriali; ovviamente avrei fatto il lavoro richiestomi così come ho già fatto a suo tempo quando è venuto Veltroni e quando venne Bertinotti; è il mio lavoro, a prescindere da cosa poi succede sul palcoscenico. E non mi sento affatto un servo. Sono un lavoratore serio, punto.
Domani da noi c'è Morgan, che dovrei fare? Irrompere sul palco mentre suona urlando a squarciagola "We don't care what you say, fuck you!" come i D.O.A.?
La sinistra è in crisi, lo sappiamo tutti.
Prima si libera dei suoi cretini, prima la crisi si risolve. Me lo sento.

martedì 19 maggio 2009

BIRBA BIRBA BIRBA.........


Il Presidente del Consiglio dei ministri, nonchè il titolare di tre reti televisive a diffusione nazionale, nonchè il Presidente dell'A.C. Milan, nonchè l'uomo a cui fanno riferimento banche, giornali, concessionari di pubblicità e riviste di grande diffusione, insomma l'uomo più potente d'Italia è un corruttore.
Sai che notizia.
Il suddetto uomo più potente d'Italia si rifiuta di rispondere a dieci domande che riguardano le sue frequentazioni private.
Sai che notizia.
Qualche italiano comincia a svegliarsi e ritenere immorale che il paese sia in mano ad un figuro del genere.
Ecco, questa non sarebbe una notizia.
Sarebbe un miracolo.

lunedì 18 maggio 2009

BOBO RONDELLI
















Ieri Livorno ha vissuto una giornata niente male.
Nella cornice di Villa Corridi si svolgeva la seconda delle due giornate di festa organizzata a sostegno della gente d'Abruzzo con concerti e spettacoli teatrali dal primo pomeriggio a tarda sera ed alla quale ho partecipato con il mio gruppo.
Nel frattempo i ragazzi del movimento antagonista accoglievano il deputato de "La Destra" Teodoro Buontempo detto "er pecora" andandolo ad omaggiare prima alla "Baracchina bianca", un noto bar del lungomare, quindi in circoscrizione 2. Da quanto riferiscono le gazzette locali il noto deputato fascista (credo che il buon Pecora non si adirerebbe di certo della definizione) ha dato vita ad un discreto show cercando di aggredire la scorta per poter venire a contatto con i contestatori (e cazzo, c'è una foto sul Tirreno di oggi col Pecora che prende per il colletto un agente, roba da Pulitzer), poi ha inscenato un teatrino con tanto di saluti romani & tutto l'armamentario del perfetto giullare della politica, con dichiarazioni alla stampa locale da sganasciarsi dal ridere.
Come provocatore sta perdendo punti, comunque. Non è riuscito nemmeno a farsi prendere a schiaffi come mi capitò di vedere all'EX-SNIA di Roma (sulla Prenestina) dove arrivò in visita suscitando le ovvie reazioni degli occupanti, visto che si trattava di un centro sociale piuttosto tendente a sinistra.
In serata, invece, in barba alle ronde ed alle pruderie leghiste di controllo del territorio, alcuni baldi giovani livornesi hanno inseguito con spranghe e bastoni un tunisino che qualche giorno fa aveva avuto una lite in un locale nel quartiere La Venezia ed aveva tirato fuori una pistola (poi rivelatasi una scacciacani) e che si era allontanato all'arrivo della Polizia. Il malcapitato si è ripresentato in zona ed è stato quasi linciato, poi ha cercato di fuggire ma si è dovuto gettare nei fossi che costeggiano il quartiere, dai quali poi è stato fatto uscire e quindi messo al sicuro dalla Polizia.
Se qualcuno vedesse delle contraddizioni in tutto questo (la contestazione a Bontempo ed il quasi linciaggio del tunisino) faccia pure. Anche qui, ad esempio, c'è una discreta fioritura di tunisini non molto graditi alla popolazione in ragione di ripetuti comportamenti che in una città come Livorno, piccola e dove più o meno tutti conoscono tutti, non sono per così dire bene accetti.
O almeno non bene accetti come ad esempio i senegalesi che vendono la loro mercanzia in giro per la città e sul lungomare, proprio dove pochi giorni fa una pattuglia di vigili urbaniarrivata con l'intenzione di fare una retata s'è ritrovata accerchiata ed insultata da passanti, coppie con figlioli e anziani a passaggio.
Per quanto mi riguarda, dopo aver suonato col mio gruppo al benefit per l'Abruzzo sono andato nel teatro dove lavoro, una volta tanto da utente, a vedere la serata di Bobo Rondelli, preceduta dalla proiezione del film-documentario di Paolo Virzì a lui dedicato: "L'uomo che aveva picchiato la testa". Bobo fa parte anche della mia storia personale, ci siamo frequentati nello stesso locale per qualche anno, poi veniva spesso a farmi compagnia nel negozio di dischi che avevo vicino casa sua e lì distribuivo il primo demotape dell'Ottavo Padiglione, quel "Vi si dà Fòo" che in tanti dei suoi primi ammiratori considerano ancora il suo lavoro migliore.
Poi, carriera musicale a parte, abbiamo avuto vite piuttosto movimentate e diversificate, ma Roberto è comunque una persona che per molte ragioni porto nel cuore perchè rappresenta un periodo molto importante della mia vita, lui come tutte le persone con cui ho avuto ed ho tuttora amicizia che ho frequentato in quel periodo. Artisti, cantautori, punks, compagni di strada e di danni, tutti aggregati in posti diversi: quando il centro sociale, quando la birreria o il locale in un seminterrato, quando il vinaio, quando il lungomare dove ululare stornelli da ubriachi col mare di fronte. Qualcuno non c'è più, qualcuno fa tutt'altro, qualcuno ancora cerca una risposta.
Bobo era quello col talento più grande, quello che quando imbracciava la chitarra catturava gli sguardi e le emozioni senza quasi che chiedesse di essere ascoltato. Timido, introverso, filosofo da cantina senza particolare bisogno di uditori qualificati, la voce profonda e tormentata, ha iniziato a scrivere canzoni che erano pennellate del suo mondo, del nostro, quello in cui il troppo talento e la troppa sensibilità raramente viene perdonata. Ma lui è sempre stato ad un passo dal farcela; fare cosa, poi. Poter vivere delle proprie canzoni? No, che non è facile tenere le briglie ad uno come Bobo. E allora è diventato quello che ha scelto di diventare, un musicista per pochi, smarriti cuori nella tempesta, ma a mio parere ha scritto alcune delle più belle canzoni italiane degli ultimi vent'anni.
E ieri sera, dopo la presentazione del documentario di Virzì (un buon lavoro, più ciò di cui Bobo ha bisogno che il vero Bobo, ma va bene così) ha cantato le nuove canzoni che compongono il CD in uscita "Per amor del cielo": bellissime, poesie soffiate da un angolo in penombra pervase da un tormento che sembra non voglia andare più via. Pelle d'oca. A batuffoli.
Ci si sente il senso della rivolta contro e l'amore per la vita, il cinismo di chi nonostante tutto sa benissimo che se stai prendendo una stella in mano vuol dire che sei, per l'ennesima serata, BRIAO DI STRIZZO e che va bene così. Perchè quella, la poesia, non ce la possono rubare nè politici infami, nè preti arroganti, nè quei subumani che della poesia della vita non sanno che farsene e che stanno cercando di farci vivere un'altra barbarie.
Poi si ride e si piange.
Senza rimpianti e senza vergogna.
Avercene di Bobo.

venerdì 15 maggio 2009

RISPOSTE


Ordunque: alle domande del quotidiano "Repubblica" Berlusconi risponde come sempre a modo suo: cioè non rispondendo affatto bensì insultando e minacciando.
In cuor mio spero che i giornalisti di "Repubblica" sapessero benissimo che la reazione non potrebbe essere mai stata diversa: perchè se è vero che c'è una parte di paese che ormai ha messo definitivamente il cervello sotto formalina e che probabilmente nemmeno il più perverso degli emuli del Dott. Frankenstein s'azzarderebbe ad usare per il suo più folle esperimento, ce n'è un'altra che da tempo ormai immemorabile chiede a questo figuro:

"COME HAI FATTO I SOLDI?"

Basta questa domanda per innescare la più leggendaria delle fughe.