In qualsiasi paese a normale gradazione di coscienza civile questa destra verrebbe interdetta alle elezioni per manifesta incapacità di intendere e volere.
Ciononostante, visto che l'Italia è un paese che non si fa mancare nulla l'abbiamo mandata addirittura al governo. Le vicende dell'ultimo periodo hanno fatto in modo, almeno per chi non ha delle spesse e gustose fette di bresaola sugli occhi, la natura cialtronesca e fascistoide dell'allegra armata delle libertà, la cui icona potrebbe tranquillamente essere rappresentata dalla manifestazione di ieri a Roma dove la Polverini, con l'inossidabile faccia da portinaia di condominio ATER, aizzava uno sparuto drappello di teste a ginocchio ululando "Democrazia!" mentre sotto si sbracciavano in saluti romani.
Ne convengo, il gulag sarebbe troppo poco per questa gente.
Se non siamo precipitati in un abisso di follia collettiva la destra dovrebbe prendere una legnata tra collo e colletto tale da giustificare lo scioglimento delle camere ed il ricorso alle elezioni anticipate.
E, come diceva quel tizio mentre cadeva da 50 piani "fin qui tutto bene".
E mettiamo pure il caso fantascientifico che succeda proprio questo: il PdL prende la legnata, Fini rompe l'alleanza, Napo scioglie le camere e si torna a votare.
Uno dice: stavolta gli alesiamo le chiappette.
Siamo seri: un leader mafioso e corruttore, puttaniere e misogino, preso per il culo da tutto il mondo, con una corte di servi scemi, fascisti incapaci, zoccole a tariffa, invasate vomitate fuori dai salotti, camorristi, 'ndranghetisti, paninari, non capenti ed altre meraviglie dell'antropologia umana, voglio dire, votare questa gente vuol dire voler mettere il paese in mano ad una gang di bulletti del quartiere quando se solo ci permettiamo di sproloquiare su una questione come quella di Haiti ci rimandano indietro l'Eroe Nazionale Bertolaso a cuccia e ci mettono nella bacheca nazionale tutto il verminaio di zozzerie in cui anche il nostro Eroe del Disastro è immerso fino al collo.
Perché inutile farsi illusioni, il vero padrone qua è ancora lo Zio Sam.
E' evidente che se il nanetto la butta di fuori più del dovuto ce la dovremo vedere con - nell'ordine - Capitan America, i Fantastici Quattro, Chuck Norris, Rambo e Paris Hilton.
Ma diamoci una parvenza di paese libero e torniamo al punto: ci chiamano alle urne.
Mio primo personale pensiero: avviatevi ora vengo.
Di solito quando lo dico non ho intenzione di spostarmi di un mm. da dove mi trovo.
Ognuno ha una missione: trovo chi dice che non andare a votare sia un regalo al potere un fastidioso rompicoglioni da zittire con una mattonata sull'occipitale.
Ma fai il tuo.
Dice: "se tutti facessero come te"
Rispondo: "C'è di peggio, ad esempio se tutti facessero come te."
Chiariamo una cosa: la percentuale di non votanti sarà sempre minoritaria: ma importante quanto quella di qualsiasi partito.
E' l'espressione di chi vuole comunicare al Parlamento che non si sentono rappresentati: e questo è un diritto che in un paese civile va riconosciuto.
Poi c'è chi vota: o bravi.
Ma chi vince sa, anche se tiene la cosa sotto il tappeto, che - mettiamo - un 20% di cittadini sono potenziali rotture di coglioni. Elettorato ingestibile. Cani sciolti. Varianti imprevedibili.
Ora, sommate le schede bianche e nulle e la percentuale di non votanti delle ultime elezioni.
Sono il terzo partito d'Italia.
Toglieteci anche le percentuali di tutte le formazioni che non hanno superato lo sbarramento del 4%.
Questi sono numeri che , state sicuri, chi governa conosce benissimo.
Ed hanno una precisa valenza politica. Significa che quando Berlusconi dice "sono stato eletto dal popolo" si riferisce ad una MINORANZA.
E che di conseguenza c'è una maggioranza identificabile come potenziale opposizione.
Ed ora qui volevo arrivare:
se qualcuno, argomentando e motivando, sa dirmi perché dovrei pensare che l'attuale opposizione sia un'alternativa credibile venga pure qui che l'aspetto a braccia aperte.
Già che c'è può anche spiegarmi come mai la nuova norma che aggira l'articolo 18 è passata nel silenzio più totale e POI, DOPO, vi siete esibiti coi soliti borbottii da zio ubriaco ed irritato.
Così, una fra le tante.
C'è una NON minoritaria parte di cittadini che se non vedono svolgere adeguatamente il proprio compito ai parlamentari mandati lì a rappresentarli semplicemente smettono di votarli.
Proprio come si fa in democrazia.
Non saremo mai maggioranza, non succederà mai come stupidamente ci dicono "se fanno tutti come te ci sarebbe l'anarchia".
No, ma ci sarebbero grosse ripercussioni a livello istituzionale, probabilmente verrebbero indette nuove elezioni e probabilmente ci scapperebbe fuori il governo, ma rimarrebbe il messaggio di una richiesta di cambiamento radicale rispetto al modo di governare.
Questo è realismo, le fandonie di chi ha il feticcio del voto hanno francamente stufato.
Non accetto lezioni da chi, proprio col suo voto, ha legittimato questa classe politica.
La mia idea di politica è quella di farla tutti i giorni, per strada, sul lavoro e comunicando con quanto ho a disposizione. Provate a conoscere le personalità politiche della vostra città, andate a ficcare il naso in qualche consiglio di quartiere o sentitevi qualche seduta del consiglio comunale; andate a conoscere le realtà antagoniste del territorio, non mordono. Partecipate. Fatevi conoscere. Aggregatevi. Disgregatevi. E' la vostra vita, il vostro lavoro. Che c'è di sbagliato?
La democrazia non è una crocetta su un foglio pieno di scudettini.
Se pensate che la democrazia sia in pericolo non è necessaria la sola militanza, basta il movimento.
Ci hanno riportato ad uno stato di semischiavitù, ci hanno propinato un sistema che ci ha tolto quel poco di benessere gudagnato dall'Italia che si è saputa ricostruire nel dopoguerra, basta vedere quanto le famiglie siano ancora il principale ammortizzatore sociale italiano, col precariato ci hanno tolto la forza di costruire una famiglia solida, ci stanno smantellando la scuola pubblica, dismettendo le fabbriche, cosa volete che comincino a prendere gli operai in esubero per fargli fare i bersagli al Club di Tiro al Piattello dell'Olgiata?
Quando una formazione politica tornerà a farmi sentire rappresentato almeno nei massimi sistemi di quanto auspico possa farci tornare ad essere una democrazia, potrei tornare a votare.
Ma 'sta zozzeria non avrà mai il mio nome tra i complici.
Vabbè, mettiamo che si torni alle urne.
Avviatevi, ora vengo. Intanto mi faccio un pediluvio.
(nella foto: un sussulto di orgoglio politico segno della grande coscienza civile del popolo italiano)