sabato 6 marzo 2010

MA MI FACCIA IL PIACERE, SIA DUTTILE!


Non voglio tediare con le solite macchiettistiche rappresentazioni alla livornese, che tra l'altro personalmente penso siano abbastanza trite e poco divertenti, quanto andrò ad illustrare esula da considerazioni localistiche anche se riguardano Livorno.

In precedenza ho scritto un post di sostegno a Senza Soste in quanto il Sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, ha chiesto un risarcimento di 30.000 euro a causa dell'uso della sua immagine in un manifesto in cui si pubblicizzava la campagna di sottoscrizione agli abbonamenti al giornale.
E già con quella mossa l'impressione che il sindaco avesse pestato una bella zotta(*) era molto più che un'impressione, ma dopo le ultime dichiarazioni in merito da parte di Cosimi la certezza è che la zotta l'ha pestata con le infradito.

Cosimi parla di "Senza Soste" come di un giornale che "continua ad essere volutamente una zona franca dalla quale si può dire quello che si vuole ed attaccare senza essere visti".
Lì per lì il pensiero è andato a Totò, nello specifico nella scena di "Totò a colori" nella quale l'Immenso si adonta per essere stato scelto come sostituto del direttore della banda del paese con il sindaco:
"Scusi, lei è scemo!"
"Ma io sono il Sindaco!"
"E' un Sindaco scemo!"
Intanto sarebbe interessante capire quale sia il concetto di "zona franca" secondo Cosimi.
Io pensavo che "zona franca" fosse un luogo dove si decide di portare avanti i lavori del rigassificatore senza che la cittadinanza sia chiamata ad esprimersi in merito e che per evitarlo sia stato modificato lo statuto comunale, visto che l'Ufficio legale del Ministero dell'ambiente ha riscontrato 12 punti di illegittimità nella procedura di autorizzazione, senza avere nessuna concessione demaniale, dopo che Greenpeace e Comitato Anti-rigassificatore hanno vinto due ricorsi al TAR e senza un parere della Commissione Internazionale per la valutazione dei rischi dell'impianto e senza aver consultato Francia e Principato di Monaco sottoscrittori dell'accordo internazionale costitutivo del santuario dei cetacei.
Oppure pensavo che "zona franca" fosse quel posto in cui ci si impunta su progetti inutili e dannosi come la costruzione del nuovo ospedale, o si fanno figure da peracottari come per la costruzione dell'acquario cittadino, del quale si può ammirare uno splendido cartello indicatore all'uscita del porto e sul quale qualcuno ha provvidenzialmente scritto "NON C'E' ", visto che i lavori sono iniziati quando nella squadra del Livorno ci giocava Magnozzi e l'acquario non è ancora aperto al pubblico.
Oppure pensavo che una zona franca fosse un posto dove per decenni, secoli, eoni, le solite ghigne controllano i gangli vitali dell'economia cittadina senza nessuna soluzione di ricambio, un posto dove gli "amici" ottengono licenze per attività commerciali e possono tranquillamente svolgere il proprio lavoro mentre chi si azzarda a fare concorrenza praticamente entra in una valle di lacrime.

No, per Cosimi una zona franca è un foglio autogestito che fa controinformazione in una città piegata da quella che si è trasformata in un'oligarchia mantenuta in vita solo dalla paura "che venga a governare la destra". E che avrebbe molto da rendere conto, invece, ai propri elettori ed ai propri cittadini.
Cosimi ignora forse che la libera stampa ha origini che si perdono nella notte dei tempi, che in città sono esistiti fogli autogestiti e fanzines fin da quando era un piccolo sindachino che sedeva sui banchi delle elementari, che siamo nel 2010 e internet é una zona franca dalla quale si può dire quello che si vuole senza essere visti, non come nel caso di "Senza Soste" i cui collaboratori si firmano con degli pseudonimi ma sono conosciuti anche dalla mì mamma che per fargli prendere un giornale in mano ci vuole la Protezione Civile ma soprattutto che anche il sindaco conosce benissimo.

Cosimi non è il mio sindaco, perché in una città storicamente votata al lazzo ed allo sberleffo prende a pretesto un'iniziativa che avrebbe tutti i crismi della simpatia e del gioco per uscirsene con dichiarazioni di stampo fascistoide, Cosimi non è il mio sindaco perché a fronte di forzature ILLEGALI per costruire un impianto di elevato rischio per la popolazione non ha permesso che la popolazione stessa potesse avere voce in merito. Cosimi non è il mio sindaco perché continua ad essere quell'espressione dei poteri cittadini votati al solo interesse di parte, agevolato dalla ingiustificata paura di una affermazione delle destre.

Ma soprattutto Cosimi non è il mio sindaco perché io voto nel comune di Collesalvetti ed il mio sindaco si chiama Bacci.
Haw haw haw.

(*)zotta: grosso escremento.

7 commenti:

Spillo ha detto...

Azzeccata la critica, ma poche le informazione corrette.
Intanto di ricorsi al TAR ne è stato accolto (e vinto) solo uno (purtroppo), ossia quello del Comitato, che rilevava un'illegittimità procedurale. Quello di Greenpeace, seppure condiviso dai comitatiani, non è stato giudicato ammissibile per vizi di forma. Attualmente - dopo la sentenza 'riparatrice' del Coniglio - pardon, volevo dire Consiglio - di Stato, è in fase di discussione il ricorso alla corte Europea, visto che una delle motivazioni del ricorso del Comitato era (ed è) la mancata osservanza del Trattato europeo di Aarhus, che prevede la consultazione e partecipazione popolare nella scelta di impianti ad alto rischio.Una consultazione per evitare la quale - a fronte di ben 7000 firme che la richiedevano - sono state cambiate le regole 'a gioco in corso', con un frettoloso pastiche inserito a forza nel regolamento comunale, e con un altrettanto frettolosa leggina regionale.
Vale la pena ricordare - a margine - che di rimaneggiamenti del Regolamento comunale, Cosimi durante il suo primo mandato ne ha fatti diversi, tanto che in Consiglio Comunale quando si doveva discutere di altri impianti a rischio, come per esempio la c.d. seconda linea dell'inceneritore (di fatto un inceneritore nuovo), non è risultato tanto semplice, perlomeno per chi si opponeva.Questo grazie ad una serie di veti introdotti appunto dal neue kurse del sindaco, che in pratica hanno reso molto difficile avere finanche la parola.
In compenso sciatteria, maleducazione e atmosfera da mercato di piazza, in Consiglio Comunale, sono arrivati a fulgidi livelli di splendore, quali mai si erano visti prima. Telefonini che squillano, gente che discute con la moglie il menù della cena, (il sindaco per primo) clamor di sedie spostate rumorosamente per ogni dove, e uscite in blocco di folti gruppi di consiglieri di maggioranza per prendersi un caffe, o fumarsi un cicchino, Naturalmente quando parla l'opposizione, perchè quando parla LUI o uno dei suo scherani, il silenzio e l'ordine regnano sovrani.
Dunque, per tornare all'argomento principale, un foto mentre legge Senza Soste con la scritta "irresistibile" avrebbe dovuto essere un onore, per un simile personaggio.
Ma il personaggio in questione - dopo una riunione con Prefetto e Questore svoltasi lo scorso anno, in seguito alle contestazioni antifasciste contro Bonanno - ha l'aria di aver firmato una pax istituzionalis nella quale certe 'libertà' costituzionali, considerate ormai obsolete e improduttive dalla politica a livello nazionale, avrebbero dovuto essere cancellate anche nella sua città, considerata ormai da molti l'isola felice dell'antifascismo. Il fatto che dopo neppure 4 mesi dalla sua riconferma siano fioccati arresti e denunce a piede libero per gente che non era palesemente imputabile di nient'altro se non di essere esplicitamente critica nei confronti della amministrazione cosimiana potrà anche essere una coincidenza, ma lascia molto perplessi. E il fatto che un sindaco forte di una seconda investitura si senta 'minacciato' o addirittura espropriato della propria 'immagine' per un manifesto come quello di Senza Soste non lascia spazio a dubbi. A Livorno la Destra ha già vinto, prima ancora che qualsiasi pseudo-elezione ne consacri la vittoria.

jesup ha detto...

Evviva il nostro sindaco del (P)artito (D)ell'ammore! W il meno peggio!

sassicaia molotov ha detto...

@Spillo: Grazie delle puntualizzazioni, direi che data la situazione l'ottimismo più sfrenato può esplodere senza remore. Bah, ci vediamo il 20, va.

Spillo ha detto...

@Sassicaia: a proposito di ottimismo, il 27 alla libreria Edison verrà Gianni Lannes, giornalista che da secoli si occupa dell'intreccio fra traffico di armi, traffico di rifiuti, scorie nucleari e affondamenti sospetti. In pratica le cosiddette navi dei veleni. L'ho invitato io, pare abbia novità legate anche al Moby Prince. Se puoi diffondi la notizia, sarà nel pomeriggio, e sarà...esplosivo. E, sempre se puoi, guarda di venire, il divertimento è assicurato.

Anonimo ha detto...

Ormai rappresenti il mio minuto quotidiano di buonumore! E di intelligenza...

sassicaia molotov ha detto...

@Spillo:spero sia dopo le 17, la Edison è a due passi dal teatro a venire faccio in un baleno. Ma tanto noi ci vediamo prima...

@Niki: Ti ringrazio, il tuo blog è sofferto e struggente, spero che in Spagna tu ritrovi un pò di serenità, di sicuro hai lanciato un messaggio molto importante ai new age all'amatriciana. Un abbraccio.

jesup ha detto...

Chissà se ci parlerà anche della Karin b o delle navi che partivano da Livorno la sera del Moby prince,o di Ilaria Alpi.O di qualche altra bella nave piena di merda affondata nel nostro mare...Caro Spillo,più che divertirsi forse ci verrà il mal di stomaco,ma sarà comunque molto interessante!Io verrò.