Francamente non mi interessa che Bonanni si faccia del male fisico.
Può capitare, perché lui ed il suo sindacato, insieme a quell'altro genio di Angeletti e alla UIL, sono stati i protagonisti della definitiva resa di fronte alla prepotente offensiva da parte di una categoria che non fa mistero di considerare la forza-lavoro come un mezzo per creare profitto; il LORO profitto. Punto.
Nessun afflato di umanità, nessuna considerazione del fatto che le braccia che producono e creano profitti, i LORO profitti, è fatta di uomini.
La CISL e la UIL hanno venduto diritti conquistati a prezzi altissimi durante gran parte del dopoguerra ed oltre, mettendo in pratica i desiderata espressi in quello che è il tristemente noto "Piano di Rinascita Nazionale", piano che lo stesso Licio Gelli ha dichiarato di aver visto realizzare dal buffo omino di Arcore, quello che anche oggi ha mandato in onda
il suo tristo spettacolino di pessimo cabaret ad uso e consumo di quegli ominidi che ancora lo stanno ad ascoltare.
Un sistema, quello auspicato dal Gran Maestro aretino, che porta dritti ad un autoritarismo per niente illuminato, gestito da una elìte greve, ignorante, volgare e ributtante. Tutti epiteti che calzano a pennello per questo governo ed i suoi componenti e che ha creato un bacino elettorale con le medesime caratteristiche.
Ma parliamo delle controparti.
Parliamone perché lo stesso errore commesso all'apparizione del buffo omino di Arcore, prima nell'ambito dei media, poi in quello politico si sta ripetendo, e quando un errore così grave e disastroso viene ripetuto due volte non può che esserci una spiegazione ed una sola: connivenza.
Prendiamo l'esempio delle contestazioni alla CISL di questi ultimi giorni.
Se prendete Google views e cercate la sede CISL di Livorno la troverete in via Goldoni, una strada stretta ed a senso unico che sfocia in una grande piazza dove c'è un teatro: il teatro Goldoni, perlappunto.
Il giorno della contestazione, della quale si è scritto che sono stati lanciate uova, fumogeni e SASSI, sono passato di lì.
Cosa del tutto normale, visto che lavoro in quel teatro e la sede della CISL è a nemmeno 50 metri di distanza.
La barista del bar dove mi fermo a prendere il caffè prima di entrare a lavorare dice che s'è accorta a malapena che fosse successo qualcosa.
Impossibile trovare un sasso in via Goldoni.
E' una via centrale, anche se piccola, ben tenuta e molto più pulita della media delle strade del centro. Nessuna pietra divelta dal lastricato con cui la strada è stata rifatta non molto tempo fa.
"Ma quali sassi" mi dice un omino che abita lì vicino "gli hanno tirato dù ova e hanno urlato un poìno, poi hanno acceso dù fumogeni come allo stadio, ma un l'hanno mìa tirati!"
Poi oggi Senza Soste pubblica
questa testimonianza di uno dei partecipanti
Ok, io non faccio il giornalista. E nemmeno l'investigatore.
E quindi vado a vedere cosa dice la stampa cosiddetta progressista.
Il sito dell'Unità, giornale fondato da Antonio Gramsci titola:
"Uova e sassi lanciati contro la CISL e Confindustria" ed il titolo è lo stesso anche oggi, quattro giorni dopo.
Da rimarcare il fatto che nell'articolo l'unica campana ascoltata è quella del segretario provinciale della CISL.
"Repubblica" si supera,
mettendo i sassi addirittura in primo piano. Due righe neanche con un virgolettato per il segretario della FIOM e poi festival di indignati a gettone; "Il Manifesto" è lì che chiede soldi altrimenti chiude (e sai la novità); nei commenti agli articoli (specialmente sul "Fatto Quotidiano") la solidarietà con i contestatori raggiunge però livelli imbarazzanti.
Ma la sedicente controparte continua a sgolarsi, PD e CGIL in testa, nel condannare le contestazioni motivando il "pericolo di strumentalizzazioni" e "gli episodi provocati da una minoranza" e via blaterando.
E' qui che stanno ripetendo l'errore commesso col buffo omino di Arcore.
I lavoratori, i precari, i cassintegrati, i disoccupati non devono azzardarsi a contestare, solo loro hanno il diritto di opposizione nei modi e nelle forme da loro concordati.
Altrimenti SI FA IL LORO GIOCO.
Ma dopo 15 anni di opposizione-burletta, che sono seguiti a dieci anni di condiscendenza verso il nuovo Re dei Media che aveva sollazzato i teleutenti italiani a suon di Drive-in e Striscia la Notizia (loro sì che dicono come stanno le cose, vero?), qualcuno comincia ad avere il sospetto che NESSUNO ha voglia di prendere le difese delle categorie che i vari pacchetti Treu e leggi Biagi stanno portando dritti nel tunnel della miseria, che i piani aziendali di delocalizzazione sono semplicemente una gretta ed avida ricerca di maggiori profitti nel nuovo mercatino degli schiavi, che stavolta sono stati lasciati tragicamente soli e senza voce.
E che il gioco di questa banda di delinquenti l'hanno fatto, lo stanno facendo e continueranno a farlo proprio coloro che esigono il primato di oppositori ufficiali.
Si vergognino l'Unità e Repubblica, infami e falsari allo stesso modo del "Giornale" e di "Libero" ai quali sarà bene d'ora in poi che evitino di dare lezioni di morale.
Le centianaia di morti sul lavoro ogni anno, le famiglie che vedono saltare per aria ogni ipotesi di futuro, le persone che da un giorno all'altro si ritrovano a lavorare a singhiozzo o addirittura a casa, se continuerete ad informare così, potrebbero venire a chiedere il conto anche a voi (a parte i morti, loro si spera vengano a tirarvi i piedi mentre dormite).
Siamo al punto di non ritorno, la disperazione sale e chi si dispera si sente sempre più solo.
Ma questa accozzaglia di banditi col culo ben caldo e gli stipendi con miriadi di zeri (Bonanni becca 10.000 euro al mese, tanto per gradire) continua a cantarsela e suonarsela senza vergogna.
Spero faccia la fine dell'orchestra del Titanic.