mercoledì 30 dicembre 2009
ANNI ZERO: IL KALI YUGA
Lungi da me il voler fare citazioni tanto per fare il sapientone: il mio diploma di terza media inferiore è lì, a perenne monito, a ricordarmi che il mio biglietto da visita in questa Terra delle Opportunità è di quelli fatti con quei cartoncini coi quali, nei momenti di necessità estrema, ci si fanno i filtri per sigarette farcite.
Però ebbi modo una decina d'anni fa di leggere un interessante saggio di Renè Guènon dal titolo "Il Re del Mondo", che riprendeva il tema dell'Agarttha (o Agartthi, a seconda della gradazione della birra, credo) e del centro spirituale sotterraneo dal quale sarebbero nate tutte le forme di culto conosciute; una teoria che, se valutata attentamente e se ci si lascia prendere dalla torrenziale eloquenza di Guènon, ha un suo fascino nonchè una base plausibile se consideriamo il sistematico ricorso al linguaggio esoterico, metaforico e sostanzialmente paraculo dei profeti e dei Messaggeri delle più svariate rivelazioni.
Nel saggio, Guènon faceva anche riferimento al Kali-Yuga, l'era oscura in cui ogni insegnamento sarà corrotto e mistificato ed in cui l'umanità perderà contatto con la sua natura essenziale, un periodo che durerà un qualche centinaio di migliaia di anni dopo di che il mondo come noi lo conosciamo finirà per fare posto ad una nuova era di pace & prosperità.
Ora, tralasciando le allegorie vediche come l'apparizione del decimo avatara di Visnù a cavallo di un destriero bianco con tanto di immancabile spada de fòco (e qui prima di Guènon mi viene in mente l'indimenticabile Mario Brega), i Veda non sono le uniche scritture sacre che fanno riferimento ad una lunghissima età oscura di grandi conflitti e grande confusione etica e morale: il buddismo infatti divide in tre periodi il cammino dell'essere umano: Primo, Medio ed ultimo giorno della Legge; chiaramente ora siamo nell'Ultimo Giorno della Legge, le cui caratteristiche sono pari pari quelle descritte nei Veda come Kali-Yuga.
Il saggio di Guènon comunque é una continua scoperta di come teorie, simbologie e parabole di testi sacri provenienti da ogni angolo della terra presentino inquietanti similitudini se non dei veri e propri plagi, avvenuti però in tempi ed a distanze inconciliabili con delle semplici prestiti, e comunque è un saggio tanto agile e veloce quanto rigoroso ed affascinante, che consiglio caldamente.
Il punto, per noi che abbiamo salutato il nuovo millennio, è che siamo nella merda.
Sì, alcuni di noi guardano le stelle come affermava Oscar Wilde, ma può darsi che per un dandy raffinato e dalla mente poliedrica la cosa possa anche bastare mentre per noi uomini ipertecnologici ma grezzi come la carta a vetro del 12 i riscontri terreni sono l'unica cosa che genera il nostro metro di giudizio; e così dopo un secolo incredibile come il '900 nel quale l'umanità ha accellerato il suo corso come mai nella Storia, ci ritroviamo in questi anni zero constatando che stiamo andando verso un vuoto senza fondo schiacciati da un improbabile desiderio di benessere che ha come risultato il tenere 2/3 del mondo a morire di fame, ed 1/3 che mangia ma che fa a gara per restringere il numero di chi si accaparra le risorse della Terra.
Direi che sarebbe già abbastanza per essere definita era oscura.
E non sarebbe comunque una tragedia se l'umanità stesse percorrendo un sentiero IN AVANTI, crescendo e migliorando se stessa, seguendo la strada dei diritti dell'individuo, di regole di convivenza che permettano a chiunque di fare delle scelte reali e non dettate da necessità di mera sopravvivenza. Stiamo diventando un'unica ed enorme periferia dell'Universo con alcune oasi di cartongesso nelle quali esseri apparentemente benestanti si agitano per migliorare la facciata di cartongesso. Solo quella.
L'Amore è vincolato da assurde credenze millenarie perpetrate con la violenza e l'arroganza del potere, compiendo genocidi e stermini di interi popoli o assoggetandoli al loro credo in virtù della stretta fratellanza con tiranni e despoti di ogni genere: il risultato è che un venditore di tappeti come Berlusconi può affermare di far parte del Partito dell'Amore ed essere preso sul serio da qualcuno.
Il risultato è che il normale flusso corporeo composto da attrazione, contatto e scambio di sensi è mediato da gente che se la tocchi si spacca un femore, vedi la esilarante aggressione al Papocchio. Gente che nega la parte più nobile e profonda dell'Amore, colmando spesso la loro carenza di possibilità di contatto rovinando la vita a ragazzini che si credono in mano ad una vera autorità morale. O di gente che ha preso il "Simposio" di Platone un pò troppo alla lettera.
In questi anni zero non ci sono figure di riferimento tra chi lotta affinchè il cammino dei diritti, la crescita verso l'alto dell'umanità continui a fare un passo avanti.
Barack Obama ha vinto il premio Nobel per la Pace. Con tutto il rispetto per il suo difficile ruolo tanto valeva darlo ad un consulente matrimoniale qualsiasi. O al meccanico di Piazza Mazzini, uno dei pochissimi meccanici onesti, veloci, gioviali e capaci rimasti sulla faccia dlla terra.
In questi anni zero tante figure di medio calibro, sulle quali però aleggia lo spettro che si sta agitando in Sud America. Non so dove questo continente sarà fra dieci anni, ma sicuramente allo stanco, corrotto, guerrafondaio mondo occidentale ed al suo contraltare arabo, all'indecente contraddizione cinese ed all'ormai privo di propulsione mondo orientale sta contrapponendo la strada della riappropriazione di sè e quindi è un motore in movimento che a mio avviso è degno di attenzione.
Anche e soprattutto perchè i nostri media occidentali, compresi quelli di certa sedicente "sinistra", fa a gara per disinformare al riguardo.
Siamo ancora fermi ai no-logo, no-global, no-TAV, no-Nukes e giustamente ma senza una strategia per TOGLIERE il controllo delle risorse a questa categoria di potenti, quelli che hanno mosso i fili di Copenhagen, quelli per cui una banca vale più di un pianeta.
In Sud America l'influenza degli Stati Uniti d'America sta arretrando perché i popoli lo hanno voluto, ed hanno pagato prezzi di sangue dei quali la nostra infallibile stampa ha pensato bene di trattare alla stragua di liti condominiali.
Noi siamo messi veramente male. Non stiamo coltivando adeguatamente la lotta, lasciamo soli ragazzini di vent'anni le cui icone sono più o meno il loro sapere, Che Guevara contro Mussolini, nelle periferie le droghe lasciano trentenni-zombi felicemente decerebrati, non vogliamo più lottare per strada, probabilmente non dobbiamo più.
Dobbiamo cambiare strategia, forse renderci ancora più invisibili, forse dedicandoci di più alla riscoperta di noi stessi, anche per capire meglio gli altri.
Gli anni zero sono stati un vuoto, se è stato uno sbalzo d'aria o l'inizio di una picchiata fatale lo scopriremo presto.
martedì 29 dicembre 2009
LO STESSO TRENO DERAGLIATO A VIAREGGIO
Il treno è lo stesso deragliato a Viareggio il 29 giugno scorso!
Il carico è lo stesso: Gpl (Gas di petrolio liquefatto)
La partenza è la stessa: Trecate (Novara)
La destinazione è la stessa: Gricignano di Aversa (Caserta)
La ditta del Gpl è la stessa: Sarpom (Società per azioni raffineria padana olii minerali)
Il transito da Viareggio è lo stesso: 22.16 (il 22 dicembre, avendo 14 ore di ritardo, è transitato dalla stazione di Viareggio alle ore 12.30 circa; la sera del deragliamento avvenuto alle ore 23.48 aveva circa un’ora e mezzo di ritardo)
La società incaricata della spedizione è la stessa: Fs logistica
L’impresa ferroviaria è la stessa: Trenitalia
Il gestore delle infrastrutture è lo stesso: Rete ferroviaria italiana (Rfi)
Il numero del treno non è lo stesso (da 50325 - quello deragliato a Viareggio - a 50329). Forse per opportunità le Ferrovie lo hanno modificato? Forse per necessità la proprietà delle cisterne non sembra essere la tedesca Gatx, bensì una società privata francese.
Il treno di Grosseto ha preso fuoco il 22 dicembre, lo stesso giorno in cui moriva, dopo 6 mesi, Elisabeth, 32^ vittima della strage di Viareggio.
Poteva essere una strage fotocopia di quella del 29 giugno
Dopo i 32 morti di Viareggio non è stato fatto ancora nulla per la sicurezza nel trasporto ferroviario. Moretti & C. continuano a giocare con la vita delle persone.
In questi mesi sono morti sui binari ancora ferrovieri e lavoratori delle ditte di appalto.
I viaggiatori e i pendolari sono costretti a sacrifici, sofferenze e rischi per il diritto alla circolazione ed alla mobilità. I vertici aziendali hanno ancora voglia di scherzare su panini, coperte, piazzale Loreto…
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteoli, si permette di dire che simili dichiarazioni sono dovute al fatto che i lorsignori sono solo un po’ stressati. Alla faccia dello stress: Moretti ha una retribuzione di circa 1.200.000 euro. E il cassaintegrato o il disoccupato da cosa dovrebbe essere affetto !?
Ricordiamo solo che il ministro dei trasporti egiziano, a seguito di un incidente ferroviario che il 17 ottobre scorso causò la morte di 17 persone, si è dimesso. Forse, nel paese degli eredi dei faraoni il buon senso e la responsabilità di certi signori è ben altra cosa da quella nostrana.
lunedì 28 dicembre 2009
IDENTITA' DE/GENERE
Una trans si impicca in un CIE.
FRANA ITALIA
In Italia si può morire di tutto, ma non di noia.
giovedì 24 dicembre 2009
mercoledì 23 dicembre 2009
3 IN DIECI MESI! LE TROMBATE DI SILVIO? NO, I SIMBOLI DI VENDOLA!
Non è giusto.
Nella Storia della Repubblica Italiana solo puntuti e poco accademici ricercatori, speleologi delle crepe della Storia alla maniera dei Wu Ming ricorderanno la meravigliosa comparsa della formazione politica denominata "Sinistra e libertà".
Ora, non me ne vogliano i compagni seguaci del porcellino con l'orecchino anche detto Babe, il leaderino coraggioso, questa storia dei tre simboli frutto di altrettante scissioni nel giro di dieci mesi mi pone automaticamente dei quesiti.
Il primo è:
CHI CAZZO SIETE?
Il secondo è:
COSA CAZZO VOLETE?
E ce n'è anche un terzo, che dice più o meno:
DOVE CAZZO ANDATE?
Dove sono i verdi? Chi ha rubato i socialisti? Che volete rispetto a RC, o al PdCI, o al Partito Marxista-Leninista? (ah, complimenti per il manifesto, mancava qualche partecipante alla corsa "io mai stato madre russia", vi meritereste una cura Ludovico a base di Precariopoli)
E in buona sostanza: non vi pare che se un progetto politico dopo dieci mesi è già a livelli di queste pagliacciate sarebbe il caso di prendere e, a coda bassa, alla zitta e senza farsi troppo vedere, rimescolarsi dove si crede più opportuno (anche nel PD, toh mi sento buono) e vedere se le formazioni ed i gruppi della sinistra extraparlamentare tornano ad essere meno di 47?
C'è una spirale repressiva in corso d'opera che, a mio avviso, dovrebbe tenere tutti sullo stato di allerta permanente e compatti, se possibile. Inutile che posti link, controlink, video, fatti, misfatti & altro ancora.
Ora anche i social network sono andati a scuola di Sicurezza da Maroni.
Tengo a far presente che non era una tavolata di spiriti libertari e che i suddetti social network sono aziende floridissime il cui scopo è fare sempre più soldi, avere meno grane possibili da qualsiasi potere perchè altrimenti il fatturato cala e per il resto spassarsela il più possibile, visto che il sistema dei social network è molto utile anche a chi governa perchè una banca dati del genere finora era paragonabile solo a quella delle Questure e dei Carabinieri, mentre un Facebook è lì, gratis e tutto colorato.
Prendo quindi spunto per riflettere sul se farà prima la destra a spedire tutti i comunisti a Capo Marrangiu o all'Asinara, oppure la sinistra a rifondarsi in un unico partito. Di sinistra. Serio.
Sì, vabbè.
martedì 22 dicembre 2009
"chi va alla scuola comunale fa una scelta ideologica"
La vogliamo commentare QUESTA NOTIZIA?
No, dai.
Ma vogliamo pure commentarla?
Premesso che a mio parere non starei troppo a lamentarmi, se fossi uno dei genitori dei bambini esclusi dal coro natalizio in quanto frequentatori di asili pubblici.
La Chiesa ha il diritto di fare e disfare a proprio piacimento in tutto ciò che riguarda il suo campo.
I problemi semmai nascono quando la Chiesa viene a ficcare il naso in campi che non le competono.
Come le leggi di uno Stato Sovrano.
La notizia è invece il sintomo, al pari del "Bianco Natale" di Coccaglio, di un crescente ricorso a leggi e leggine palesemente razziste e xenofobe partorite da ominidi convinti di stendere le dieci tavole delle Legge per la loro tribù.
Direi che le condizioni per un embargo verso i comuni a guida leghista ci sono tutte. E vediamo se prendono davvero anche le province.
domenica 20 dicembre 2009
L'UNICA MINACCIA GLOBALE
Davvero commovente lo sforzo dei potenti della terra nel far finta di cercare una soluzione al problema del riscaldamento globale e delle emissioni inquinanti.
[...] Il testo presentato non è democratico, non è inclusivo. Ero appena arrivato e ci stavamo sedendo quando abbiamo sentito la Presidente della sessione anteriore, la Ministra, dire che c'era un documento in giro, che però nessuno conosce, io ho chiesto di esso, non l'abbiamo ancora, credo che nessuno ne sa nulla di tale documento top secret. [...]C'è un gruppo di paesi che si credono superiori a noi del sud, a noi del terzo mondo, a noi i sottosviluppati, o come dice il grande amico Eduardo Galeano: noi i paesi travolti come da un treno che ci ha travolti nella storia [gioco di parole in spagnolo tra "subdesarrollado", sottosviluppato, e "arrollado", travolto o investito, n.d.t.]. |
[...] Uno potrebbe dire, signor Presidente, che un fantasma si aggira per Copenhagen, parafrasando Karl Marx, il grande Karl Marx, un fantasma si aggira per le strade di Copenhagen, e credo che questo fantasma va in silenzio per questa sala, va qui tra noi, si mette nei corridoi, esce da sotto, sale, è un fantasma spaventoso che quasi nessuno vuole nominare: il capitalismo è il fantasma, quasi nessuno lo vuole nominare.
È il capitalismo, là ruggiscono i popoli, là fuori si sentono.
Stavo leggendo alcuni slogan scritti sui muri per le strade, credo che siano di questi giovani, alcune le ho sentite quando venivano là i due giovani, ce ne sono due che ho annotato. Si sentono tra gli altri due slogan potenti. Una è: Non cambiate il clima, cambiate il sistema.
E io la assumo per noi.
Non cambiamo il clima, cambiamo il sistema!
E allora cominceremo a salvare il pianeta. Il capitalismo, il modello di sviluppo distruttivo, sta terminando con la vita, minaccia di terminare definitivamente con la specie umana.
[...]
Dicono per le strade questo: se il clima fosse una banca, lo avrebbero già salvato. E credo che è vero. Se il clima fosse una banca capitalista di quelle più grandi, già l'avrebbero salvato i governi ricchi.
[...]
I ricchi stanno distruggendo il pianeta.
Sarà che pensano di andarsene in un altro quando abbiano distrutto questo?
Avranno dei piani per andarsene ad un altro pianeta?
Per ora non se ne vede nessuno nell'orizzonte della galassia.
Mi è appena arrivato questo libro, me l'ha regalato Ignacio Ramonet che sta lì da qualche parte in questa sala; e finendo il prologo c'è una frase molto importante, dice Kempf questo, leggo: "Non possiamo ridurre il consumo materiale a livello globale se non facciamo che i potenti scendano di vari scalini, e se non combattiamo la disuguaglianza. È necessario che al principio ecologista tanto utile al momento di prendere coscienza, pensare globalmente e agire localmente, aggiungiamo il principio che impone la situazione: consumare meno e dividere meglio".
[...]
Voglio ricordarlo: i 500 milioni di persone più ricche, 500 milioni, ovvero il sette per cento della popolazione mondiale, sono responsabili del cinquanta per cento delle emissioni contaminanti, mentre il 50 per cento più povero è responsabile di solo il sette per cento delle emissioni contaminanti.
[...]
Signor Presidente, il cambio climatico non è l'unico problema che affligge oggi l'umanità, altri flagelli e ingiustizie ci attaccano, il fossato che separa i paesi ricchi e i poveri non ha smesso di allargarsi. [...] Il totale delle entrate dei 500 individui più ricchi del mondo è superiore alle entrate dei 416 milioni di persone più povere, i 2 mila 800 milioni di persone che vivono in povertà, con meno di 2 dollari al giorno e che rappresentano il 40 per cento della popolazione globale ottiene solo il 5 per cento delle entrate mondiali.
[...]
Adesso la causa, qual'è la causa?
Parliamo della causa, non eludiamo le responsabilità, non eludiamo la profondità di questo problema: la causa senza dubbio, torno al tema, di tutto questo panorama disastroso, è il sistema metalobolico distruttivo del capitale e il suo modello incarnato: il capitalismo.
[...]
Jean-Jacques Rousseau, sempre bisogna ricordarlo, diceva una cosa: tra il forte e il debole, la libertà opprime. Per questo l'impero parla di libertà, è la libertà di opprimere, di invadere, di assassinare, di annichilare, di sfruttare, questa è la sua libertà e Rousseau aggiunge la frase salvatrice: solo la legge libera.
Ci sono alcuni paesi che stanno giocando a che qui non ci sia un documento, perchè precisamente non vogliono una legge, non vogliono una norma, perché l'inesistenza di tale norma permette loro giocare con la loro libertà che sfrutta, la loro libertà che travolge.
Facciamo uno sforzo e facciamo pressioni qui e nelle strade perché da qui esca un impegno, esca un documento che impegni ai paesi più potenti della terra.
[...]
Può una terra finita sopportare un progetto infinito? La tesi del capitalismo, lo sviluppismo infinito, è un modello distruttivo; accettiamolo.
[...]
Fino a quando permetteremo che gli affamati non possano alimentarse, né alimentare i propri figli; fino a quando permetteremo che continuino a morire milioni di bambini per malattie curabili; fino a quando permetteremo conflitti armati che massacrano milioni di esseri umani innocenti, per appropriarsi i potenti delle risorse di altri popoli.
Che finiscano le aggressioni e le guerre, chiediamo i popoli del mondo agli imperi, a quelli che pretendono continuare dominando il mondo e sfruttandoci.
Niente più basi militari imperiali, né colpi di stato; costruiamo un ordine economico e sociale più giusto ed equanime, sradichiamo la povertà, fermiamo immediatamente gli alti livelli di emissioni, freniamo il deterioramento dell'ambiente ed evitiamo la grande catastrofe del cambio climatico, uniamoci nel nobile obiettivo di essere tutti più liberi e solidali.
[...]
Solo è possibile per il cammino del socialismo, il socialismo, l'altro fantasma di cui parlava Karl Marx, anche questo va in giro là, o meglio è come un contro fantasma, il socialismo, quella è la via, quella è la via per la salvezza del pianeta, non ho il minimo dubbio, e il capitalismo è il cammino verso l'inferno, verso la distruzione del mondo. Il socialismo, d questo Venezuela che per questo deve fare fronte alle minacce dell'impero nordamericano.
[..]
Se la natura distruttiva del capitalismo si oppone, allora lottiamo contro di essa e facciamo che ci obbedisca, non aspettiamo con le mani in mano la morte dell'umanità.
La storia ci chiama all'unità e alla lotta.
Se il capitalismo oppone resistenza, noi siamo obbligati a dare battaglia contro il capitalismo.
[...]Ascoltiamo Rosa Luxemburg quando disse: Socialismo o barbarie.
Grande Hugo.
E gli Omero Ciai, le Angela Nocioni ed i Sansonetti, i piddini che "Chavez è un dittatore" (sì, le Olimpiadi degli idioti qui sono permanenti) per non parlare dei nostri impresentabili leaderini possono continuare a leccare le suole delle sue scarpe. Ci vuol poco a capire perchè qua la sinistra non conta un cazzo.
sabato 19 dicembre 2009
D'ALEMA
La politica come servizio verso gli elettori o la politica al servizio del potere.
venerdì 18 dicembre 2009
LIBERTA'
Ecco, se c'è uno scempio che l' Homo Berlusconis ha compiuto ai danni della lingua italiana, quello riguarda la parola libertà; mettiamo in chiaro: non sono un pacifista. L'essere umano comprende nella sua specie curiosi elementi incapaci di intendere il reale senso delle parole. Oppure incapaci di intenderle senza mistificarle pro domo sua.
mercoledì 16 dicembre 2009
IL DUOMO DI CERAMICA ED IL CAMPIDOGLIO DI FERRO
A me questa storia del lancio del Duomo addosso a Berlusconi non mi riece di prenderla sul serio.
Questi sono all'ammazzacaffè, adesso s'inventano la strategia della tensione mediante lanci di souvenir.
Secondo "Il Giornale" era tutto preparato.
Bene, fuori nomi e cognomi, denunciate ed andate in tribunale.
La consorteria che vanta perle come la BeffaBoffo o la falsa lettera delle Brigate Rosse scritta con lo stile da giornalista di Libero, la stampa berlusconiana, non c'ha messo mezza giornata a far capire chi è che dalla discesa in campo ha preso l'Italia per il tinello di casa sua e dalla discesa in campo chiagne, fotte e si fa il bidè con la Costituzione, e ora gli eversivi saremmo noi perchè un matto gli ha tirato una ceramica, che se niente niente veniva dalle parti di Pisa avrebbe saggiato la consistenza delle stupende torri pendenti d'alabastro che vendono in piazza dei Miracoli, sicchè gli è andata di extralusso.
E capace quel Duomo di ceramica arrivato in faccia al Presidente del Consiglio l'hanno fatto i cinesi.
Due considerazioni: il clima è violento? Può darsi: è che prima del Lancio di Tartaglia stavo osservando che, come feci notare svariati post fa, le cariche della Polizia su studenti ed operai stanno diventando una abitudine giojosa & ripetuta: il clima è violento perché tra ALTE cariche dello Stato c'è un clima che sconsiglia l'assembramento delle stesse sia che si debba discutere di riforme sia che ci sia una briscola & scopa con in palio un caffè: non è aria.
E Berlusconi, con accuse niente male per un Primo Ministro di cui rispondere, ha chiaramente messo al centro dei problemi del Paese un corso accellerato di Giurisprudenza for dummies, per cui ogni Italiano si sente in diritto di essere Primo Grado, Secondo Grado, Cassazione e Fucilazione o Nocchini a seconda dell'indole.
Io penso che Berlusconi sia un uomo inadatto, pericoloso e disonesto.
Non è che la tortorata di ceramica presa in pieno viso possa aver smosso qualche sinapsi esotericamente comparsa grazie all'impatto e che possa rendermelo di colpo lo statista ed il messaggero di Pace che all'Italia farebbe tanto, ma tanto comodo.
Quindi continuerò a non votarlo, ad esprimere rumorosamente il mio dissenso quando il suo impagabile team di ministri e tirapiedi ne fa una delle sue (ogni cazzo di giorno che Manitù manda in Terra, narturalmente) e ritenere che da quanto è già stato accertato sulle sue fortune, i suoi metodi, la sua statura morale, ce n'è abbastanza per ritenere che la Verità venga messa a disposizione della Pubblica Opinione Internazionale al più presto possibile perchè altrimenti devo pensare che siamo governati da un intreccio di poteri politici collusi con poteri criminali, organizzati e meno organizzati, ma che soprattutto il Sistema Italia sta rapidamente trasformandosi in una jungla invereconda dove o stai fra quelli che fanno il cazzo che gli pare o ragà, qua fra un pò la gente comincia a saltare i pasti.
"Gli italiani" che pretendono ogni volta di rappresentare quando parlano, non gli hanno dato la maggioranza ASSOLUTA.
Vuol dire che la MAGGIORANZA degli italiani non l'ha votato.
Può riprendere anche il 40%, ma non è il 51%. E anche se fosse il 51%, al restante 49% devi portargli rispetto.
A sentire lui e la sua banda siamo noi che lo odiamo: tra lui e la Lega credo non manchi nessuna categoria pensante che non è stata aggredita, derisa, vituperata, messa all'indice, insultata e maltrattata.
Solo Wowbagger l'Eterno Prolungato ha insultato più gente di loro.
(Nota: Wowbagger l'Eterno Prolungato è un personaggio della Guida Galattica per Autostoppisti, che avendo scoperto di essere immortale aveva deciso di passare il resto della sua esistenza insultando ogni forma vivente dell'Universo, in ordine alfabetico)
Feltri è il Feltri che è, e scrive per lui. Betulla è Betulla, e scrive per lui. Tutti i servitori passati dalle colonne, ai TG ed ai programmi d'opinione di ogni televisione sono stati sempre puntualmente un disco rotto di insulti e vituperi verso qualche categoria di italiani.
Hanno seminato odio, contro la Nazione, contro il tricolore, contro la Costituzione, contro la Resistenza, contro la figura di Presidente della Repubblica, che neanche Scalfaro e Ciampi hanno passato un bel settennato con quelle ghigne a giro per il Parlamento.
E Cicchitto parla di "network dell'odio".
Sì, Cicchitto, ci state sui coglioni. Pesantemente.
Perchè insultate quotidianamente milioni di lavoratori e di studenti, milioni di persone oneste che vorrebbero semplicemente più legalità e rispetto per le regole, perchè una democrazia le regole le ha fin dallAntica Grecia, non me le sono inventate io.
Perchè la demonizzazione dell'avversario politico è iniziata in maniera mistificatoria quanto immediata, perchè il tanto sbandierato "potere rosso" vi riduce a cagarvi addosso per due gruppi di facebook o per una manifestazione ben fornita di ogni categoria di cittadini nella quale vi si fa gentilmente presente che è l'ora di levarvi dai coglioni.
Per quanto mi riguarda il gesto di Tartaglia, a parte il discreto stile da pallanuotista, è sembrato il più idiota che mai si potesse concepire in chiave di difesa della Democrazia.
Non è una bella cosa da fare ad una persona che, tenuta com'è tenuta, ha pur sempre 73 anni.
E infatti solo qualcuno con problemi mentali di una qualche rilevanza poteva produrre una genialata simile, così come qualche problemuccio devono avercelo anche quelli che vanno a frotte ad iscriversi a gruppi tipo: "TARTAGLIA TI VOGLIO SPOSARE AL DUOMO" o "TARTAGLIA MAESTRO DI YOGA" o "Se Berlusconi non va al duomo, il Duomo andrà da Berlusconi" (questa è un pò da cattolici di area Casini, eh), se non altro vorrei venisse data la giusta enfasi anche alle crocchie che studenti ed operai si prendono e continueranno a prendere perchè se parliamo di clima violento non è che ci dimentichiamo quanto può essere violento l'impatto di un manganello Tonfa dato fra collo e colletto.
Allora, qui entra in gioco il Presidente della Repubblica.
O fa rispettare la Legge o la fa finita con le manfrine, gli consegni la Repubblica chiavi in mano, ABS, lettore CD e sedili ribaltabili compresi.
Non è un Duomo di ceramica che può spostare l'attenzione dei cittadini dalla radice della questione, ci vuole un Campidoglio di Ferro.
(Ah, la foto. Berlusconi era veramente molto brutto ripreso così, verde e sanguinante. Quindi Kate Moss vi ricorda che il sesso fa bene e che l'amore vince sull'odio)
giovedì 10 dicembre 2009
MAESTRI
Non oso pensare cosa potrebbe provocare un'analisi di quanto andrò a scrivere nella mente di uno degli omofobi repressi sdoganati dal clima che si respira nella nostra bella Italia; non oso pensarlo, e quindi non perderò altro tempo a preoccuparmene.
lunedì 7 dicembre 2009
CAPACITA' GIURIDICA E NO-VATICANO DAY
Potremmo tranquillamente dare la colpa alla banda PdL se è allo studio una legge che dia capacità giuridica all'embrione, e così facendo ci potremmo mettere l'animo in pace con le solite esibizioni di turpiloquio composto all'indirizzo del peggior governo degli ultimi 5000 anni (Caligola sicuramente non aveva bisogno di processi brevi o di inventarsi scudi fiscali).
La capacità giuridica dello spermatozoo non credo sia in esame, anche perché molti prelati dovrebbero rendere conto di quelli con i quali innaffiano le giovani prede con le quali amano intrattenersi, mentre le donne essendo quei mostri per le quali il Libro Sacro detto Bibbia ha deciso quale, quando, chi e perché, sono un bersaglio fin troppo scontato per questi portatori di civiltà e valori cristiani.
La Bibbia, eh la Bibbia.....
Un concentrato di svagellate che afferma tutto ed il suo contrario, scritto migliaia di anni fa da invasati semianalfabeti ad uso e consumo di pastori e pesciaioli palestinesi in un epoca in cui si credeva che la terra fosse piatta.
Non nego che ci siano passi poetici di un certo spessore, ma anche nei libri di Moccia suppongo che qualche anima semplice sia capace di trovarne.
E chiaramente sappiamo che in quest'ultima trovata dell'associazione a delinquere che siede al governo la Bibbia c'entra giusto quel pò che serve a spaventare chi ancora non ha il santino di Berlusconi nel portafogli.
No, questo è un mercimonio puro e cristallino col quale la disastrata suddetta associazione a delinquere tratta l'assoluzione con Santa Madre Chiesa.
Che, ovviamente, si guarda bene dal dire "pè" ed attende il dono, magari sotto l'albero di Natale, con sguardo benevolente.
Alle pidielline ed alle timorate di Dio a un tot di euro al chilo che all'occorrenza prendono un biglietto d'aereo e vanno a risolvere le loro questioni in qualche clinica estera la cosa farà il solletico, ma le altre?
Galera?
Quale logica può avere dare personalità giuridica ad un fagiolo che senza sua madre che lo tiene e lo nutre nel suo corpo sarebbe, aulicamente parlando, un fagiolo? Un fagiolo, sì. Perché anche un fagiolo, se vogliamo metterla giù com'è, è una forma di vita, ma nessuno ha mai preteso di dargli capacità giuridica. E non venitemi a dire, per favore che un'embrione è un potenziale essere umano. Potenzialmente deve fare tante di quelle cose prima di diventare essere umano che è come dire che un albero di noce è un potenziale salotto e quindi ci sentiamo in dovere di piazzarci la televisione, i servizi da 12, il divano e le poltrone e la nonna che rammenda all'uncinetto.
Quale logica può avere una legge che nelle intenzioni vuole tutelare la Vita fin dal concepimento fatta da gente che quando la Vita diventa Vita in tutto e per tutto inventa ogni giorno qualche geniale trovata col fine di rendertela ancor più di merda di quanto non abbiano già fatto?
Non è forse questo un attacco frontale alle donne, a tutte le donne, le uniche vere portatrici di vita, le uniche che conservano il vero segreto della nascita, le uniche che sentono la vita crescere e svilupparsi dentro se stesse?
Non è di questo che la Chiesa ha sempre avuto paura e poi invidia, astio ed infine vera e propria rabbia, che quando la pretaglia ha avuto mano libera nel poter esprimere si è materializzata nei roghi e nella caccia alle streghe?
Il diritto all'autodeterminazione sul proprio corpo è una di quelle cose che non fa dormire la notte la pretaglia che ovviamente non si accontenta di dare direttive ai suoi sempre più sparuti fedeli.
E quindi appena può presenta il conto con le sue materie di mercimonio preferite con il potere di turno, specie con questo che è più ricattabile di un prete beccato sul fatto con un ragazzino di 11 anni nel letto.
Ora, che la Chiesa ed il potere politico mercanteggino le proprie infamità sul corpo delle donne non è cosa che possa sorprendere dato che i ceffi che rappresentano queste due disgraziate istituzioni non hanno di certo statura morale ed etica per potersi permettere di meglio, nel caso che lo IOR o le società offshore, la corruzione, il satrapismo e la copertura dei crimini sull'infanzia che la Chiesa ha da sempre garantito ai suoi messaggeri non bastino a dare un'idea del puzzo di marcio putrefatto che lasciano dietro di sè ogni volta che manifestano la loro presenza, ecco quindi questo ennesimo capolavoro di retorica medioevale che vorrebbero presentare al popolo bue come una conquista dei paladini della Vita.
Mercanti di morte, sono invece. E teniamolo sempre a mente.
Il papocchio coi suoi proclami scontati che potrebbero andar buoni solo sul sito "Grazie al cazzo"
viene sparato a tutta pagina perfino da quei miscredenti di "Repubblica" quindi immaginiamo pure quanto sia stato funzionale per i cattolici l'aver impestato tutto l'arco parlamentare coi loro chierichetti, perciò state sicuri che se questo obbrobrio di disegno di legge dovesse avere seguito avremo per l'ennesima volta lo spettacolo del sedicente partito di opposizione che "non vorrà mettere il cappello" sulla piazza di donne e di cittadini che manifesteranno a difesa del proprio diritto di autodeterminazione.
Quindi prepariamoci: c'è stato un movimento spontaneo che il 5 dicembre ha portato centinaia di migliaia di persone in piazza per chiedere le dimissioni di Berlusconi.
Adesso un bel NO-VATICANO DAY ed un bel gavettone di muriatico al fegato dei nostri pavidi ed imbelli (wow che termini, quasi quasi mi verrebbe da dire felloni e marrani) politici sarebbe un'ottima mossa.
Con la promessa di non votare mai più qualsiasi partito che abbia nelle sue liste anche un solo cattolico, perchè questi sono come le serpi: arrivano strisciando e mordono quando meno te lo aspetti.
P.S. La sig.ra Dorina Bianchi è rientrata nell'UDC perché secondo lei "nel PD un cattolico si sente ospite". Direi che la dichiarazione spontanea della deputata vale più di mille discorsi. Questi qua se non fai cosa vogliono loro, SOLO quello che vogliono loro "si sentono ospiti". Ovviamente la Binetti nel ruolo di ospite ci sta come un pisello nel suo baccello e di levare le tende non se la fila manco di pezza. CVD.
sabato 5 dicembre 2009
ISTANZE DI PIAZZA, FINTA OPPOSIZIONE, VERI IMPUNITI ED ALTRE STORIE
E sicché non erano tifosi della Fiorentina.
La storia di mio padre in sintesi ripercorre il cammino di un uomo di sinistra, influenzato in gioventù dallo zio, (persona colta, sensibile, intelligente, ufficiale dell’esercito italiano di stanza in Jugoslavia, dopo l’8 settembre ‘43 si era unito ai partigiani di Tito, fu ucciso in combattimento da una pattuglia delle ss), che dopo aver vissuto sulla sua pelle di "balilla" i disastri del fascismo,si era iscritto giovanissimo al partito comunista.
A quei tempi, per iscriversi a quel partito, era necessario essere presentati da un iscritto più anziano che garantisse per il rigore morale integerrimo del nuovo candidato.
Eletto più volte nel comitato federale, associò all’impegno politico quello sindacale, arrivando negli anni’70, ai vertici regionali della cgil di categoria.
Quello però che, secondo me, ha reso straordinaria la sua esperienza, è stato il totale rifiuto del compromesso politico, della logica del nepotismo e delle raccomandazioni,del raggiungimento di fini personali approfittando della posizione. Questo approccio onesto alla politica, al sindacato, alla cosa pubblica in genere, se all’inizio lo fece prevalere, a lungo andare lo rese figura "scomoda" agli apparati.
Mi ricordo ancora i suoi scontri con la federazione del partito a causa della sua apertura, nella sezione centro del PCI della quale era segretario, ad una radio libera gestita da giovani non iscritti, a seminari su energia e ambiente molto partecipati da cittadini ed esperti del settore, ma sgraditi appunto ai vertici perché ritenuti contrastanti con le linee del partito.
Ricordo i turni festivi di lavoro saltati volontariamente, per recuperare i giorni di permesso sindacale che lo impegnavano fuori città, evitando i “privilegi” che il suo incarico gli avrebbe permesso.
In prima persona posso ricordarmi, per esempio, dei miei primi lunghi periodi da disoccupato, quando per uno nella sua posizione, seguendo le sgradevoli logiche dell’italietta, sarebbe bastata una telefonata per trovarmi un lavoro.
E infatti, anche nei primi anni ‘80, non lo capivo. Non capivo la sua ostinazione a non adeguarsi, come la maggioranza della società, al "cambiamento dei tempi", al rifiutare il consumismo dilagante, il modernismo rampante della società dell’immagine, dell’impoverimento culturale nei media, nella televisione. I suoi tentativi di far ripudiare ad un adolescente quale ero, i vestiti alla moda, il motorino di marca, i primi programmi televisivi dell’era berlusconiana, erano per me patetici, erano il segno che i suoi valori erano "vecchi" e non sarebbero più stati utili per noi giovani. Non capivo che il suo fine non era tanto rifiutare quelle cose in quanto tali, ma le idee, i concetti che rappresentavano, parte di quel declino culturale che avuto l’epilogo nell’egemonia del pensiero unico che viviamo oggi. Poi l’ho capito.
Nemmeno il suo partito, il suo sindacato corrispondevano più a lui, che incarnava la parte della sinistra "radicale", operaista, poco incline ai compromessi del periodo "migliorista". Infatti sul finire degli anni ‘80, arrivato alla pensione, lasciò il sindacato e, sciolto il PCI, aderì con entusiasmo a Rifondazione comunista. Anche qui a Livorno la mia città, ri-nasceva 70 anni dopo da una scissione, tra mille difficoltà, un nuovo partito comunista e mio padre a 60 anni suonati raccoglieva la sfida di ripartire da zero. Ancora una volta, negli organismi dirigenti e come tesoriere data la sua "rettitudine cristallina".
Questi aggettivi, benché appropriati, se scollegati dal contesto della persona davano un immagine di lui come un moralista, invece della persona curiosa e aperta verso ogni differenza quale era.
Il suo rapportarsi strettamente più con le nuove generazioni che con i coetanei, fece sì che il suo impegno nel volontariato si traducesse in 2 mandati consecutivi alla presidenza provinciale dell’AVIS donatori sangue e del CESVOT poi. Il centro servizi volontariato gestisce i finanziamenti da destinare a progetti validi di attività di formazione e volontariato appunto, per cui, è inevitabile che il rigore morale di chi lo presiede sia ineccepibile.
Ma gli impegni personali in politica e nel volontariato non avevano contrastato in lui la consapevolezza della deriva culturale e morale del nostro paese. Negli ultimi tempi della sua vita avvertivo in lui la somatizzazione in dolore fisico del dilagare dell’indifferenza, dell’individualismo, dell’egoismo, dell’ignoranza della società italiana.
Lo vedevo soffrire nel prendere coscienza della sconfitta delle battaglie faticose e dolorose di una vita i cui risultati, in fondo, si erano vanificati e involuti nel giro di pochi anni. La curva del bilancio di conquiste dei diritti civili, sul lavoro, della partecipazione politica e sociale delle persone che aveva raggiunto l’apice negli anni 70, volgeva ora inevitabilmente al basso, in negativo. Ogni notizia di questo riflusso involutivo la sentiva personalmente sulla sua pelle, come un peso in più da portare.
Ma la consapevolezza che "un altro mondo era possibile" non lo faceva arrendere completamente e la partecipazione ad eventi tipo Genova 2001 erano ricariche al suo entusiasmo.
A 75 anni lo sentivo discutere con i coetanei in privato e in pubblico di apertura mentale verso le differenze,gli omosessuali,i migranti,i rom,di vera uguaglianza con le donne;di un altro metodo di sviluppo che non presupponesse produrre sempre di più per consumare sempre di più;di ricercare una nuova politica coerente e onesta meno di apparato e più vicina ai giovani,alla gente.
Parole che si infrangevano su mentalità ristrette dal qualunquismo, maschilismo, ignoranza, razzismo, di menti rincoglionite dalla televisione.
D’altronde si sentiva sempre più spinto al di fuori del sentire e del vivere comune, quasi un estraneo, con le sue centinaia di libri, con i suoi 2 o 3 quotidiani al giorno e internet, ai quali, la maggioranza della sua generazione, contrapponevano tanta televisione e partitine a carte al barrino.
Era quasi strano, quest’uomo che in tutta la vita aveva fatto quello che aveva pensato e detto di fare, che aveva mantenuto inalterati i suoi valori, non plasmandoli per adattarli di volta in volta agli eventi.
Per questo era inorridito da una cosa su tutte: l’indifferenza. Era come il nuovo sinonimo del "fascismo", dilagato indifferentemente in tutti i ceti sociali,a destra e a sinistra, come un virus.
Tornò sconvolto dalla commemorazione dei 4 bambini rom morti carbonizzati nella loro roulotte per un incidente, nella periferia della nostra città.
I commenti che aveva sentito da alcuni dei presenti (ma perché non se ne tornano a casa loro… tanto da grandi avrebbero rubato sicuramente…) lo avevano nauseato e ancora una volta, reso consapevole di una società sempre più rozza e ignorante, della quale non si sentiva più parte.
Con tutti i suoi limiti e difetti, di uomo "normale" non di eroe, tutti i suoi errori e debolezze e i dovuti paragoni, quanto dista questa figura da molte di quelle politiche e pubbliche attuali.
Che distanze siderali dalla "normalità" sentiamo oggi nella malafede e nel servilismo verso il potere o il potente nei loro discorsi nauseanti.
E’ ancora possibile in questo paese per un uomo "normale", sentirsi parte integrante di una società e poter avere incarichi relativamente di rilievo senza dover per forza, nel migliore dei casi, rimestare nel fango, non avere scrupoli, schiacciare tutto e tutti per i propri interessi.
La cronaca recente ha evidenziato, se mai ce ne fosse bisogno, che il degrado e l’aggettivo più democratico del nostro paese, delle nostre classi dirigenti, è bipartisan, ben spalmato ovunque.
Come ovunque sono le chiacchiere sulle questioni morali, che nessuno ha veramente volontà di affrontare, nemmeno il popolo italiano che volentieri assume con ammirazione, i comportamenti ignobili di chi sta ai vertici.
Mi manca, mio padre, mi mancano i suoi punti di vista, i suoi commenti, la sua esperienza, dalla quale partivo e mi rapportavo per cercare di comprendere meglio le cose.
Pensieri che non necessariamente condividevo ma che tenevo ben in evidenza perché sicuro che erano frutto di un ragionamento obbiettivo e coerente e non il risultato di opportunismi e faziosità nascoste.
Mi manca, ma non solo inevitabilmente per l’affetto di figlio, ma per l’esempio che mi trovavo sempre accanto che ho condiviso con tanti, ma sfruttato troppo poco.
L’esempio che incarichi pubblici e rigore morale possono stare nella stessa persona.
Che coerenza,onestà e obbiettività non sono un optional ma valori da tenere sempre in primo piano.
Che si può continuare a lottare anche dopo la sconfitta dell’impegno e del sogno di una vita.
Un esempio che paradossalmente risultava a volte troppo ingombrante anche per me.
La figura di un uomo "normale" e proprio per questo oggi, straordinaria.