venerdì 23 ottobre 2009

DIRITTI E ROVESCI


Ormai la notizia ha già qualche giorno, ma dubito che verrà metabolizzata tanto presto.

La firma sul contratto dei metalmeccanici è l'ultima delle infamità che CISL e UIL hanno perpetrato ai danni dei lavoratori e dico l'ultima perché senza neanche andare tanto lontano le due confederazioni sindacali hanno già da un pò imparato l'arte di fare lingua in bocca con Confindustria e con questo governo.

Due le riflessioni: nel Piano di Rinascita Democratica si teorizzava chiaramente la rottura dell'unità sindacale, fino all'isolamento totale dei sindacati di sinistra: ora, inutile accampare le colpe (enormi, imperdonabili e degne di una resa dei conti al momento giusto) della CGIL in fatto di politiche sul lavoro negli ultimi 25 anni: chi lavora sa benissimo che certa imprenditoria non si accontenta mai e che qualsiasi accordo serve solo ad essere messo in discussione alla tornata successiva.
Hanno avuto la flessibilità, hanno avuto il precariato, hanno ottenuto di mettere migliaia di famiglie sul lastrico, ma non gli basta. Vogliono anche prendere per il culo.
E grazie alla compiacente collaborazione di Bonanni ed Angeletti la missione si è presto compiuta.
Il Piano di Gelli continua imperterrito a realizzarsi mentre "gli operai che votano Lega" e "gli operai che votano Berlusconi" forse, ma dico forse, cominceranno ad interrogarsi; capisco che sbraitare contro i comunisti è una moda che non passerà mai, ma si capisce che scegliere di leccare le briciole pestate dal pavimento che i padroni lasciano cadere per sbaglio può essere un esercizio eccitante per chi, preso atto della propria natura di pezzente, ama esibirsi in queste manifestazioni di dignità umana; purtroppo c'è un vasto bacino d'utenza tra gli operai che alla dignità ci tiene e non vede con molto favore le evoluzioni dei colleghi.

E qui passiamo alla seconda riflessione: come condurre le lotte da ora in poi. La CGIL è di gran lunga il sindacato col maggior numero di iscritti; questo è UN punto di partenza; gli altri sono le RSU, i COBAS, gli altri sindacati di base. Sembra fantascienza ma ci sono tutte le condizioni, specialmente di questi tempi, per rilanciare una lotta durissima che isoli completamente CISL e UIL almeno fino a quando non rinnegheranno quella firma, cosa che si guarderanno bene dal fare; d'altra parte perchè irritare Berlusconi che tanto ha fatto per far avere loro una cenetta squisita nella quale hanno potuto gettare le basi della sublime inculata a freddo con la sabbia che gli operai si preparano a ricevere grazie a questo fantastico accordo?
Ed a questo punto la parola deve passare agli operai; passare ad un sistema in cui le condizioni le detta la base non è utopia; la CGIL ha tra le sue colpe quella di aver perso completamente di vista la questione della vivibilità del lavoro: incidenti e morti come piovesse, stipendi da fame, precariato, fabbriche che chiudono o delocalizzano come si stesse giocando a Monopoli: poche palle, è tornata la stagione in cui bisogna esporsi, duramente e senza remore, ad ogni costo e con ogni mezzo; la CGIL ha il dovere di guardare a sinistra, abbassare la testa e dialogare coi sindacati di base per riproporre una strategia di lotta adeguata; in ballo ci sono migliaia, milioni di famiglie che rischiano di poter mangiare solo alle mense della Caritas. Quelle rassegnate. Quelle non rassegnate invece possono diventare un problema.

Anzi, IL problema.

Altro che quei deficenti dei gruppi di Facebook.

4 commenti:

brazzz ha detto...

indubbiamente la divisione del sindacato era unod ei punti del"programma"..insieme alla distruzione della sculoa pubblica..direi che ci stanno brillantemente riuscendo..gli errori del sindacato son vecchi di 25 anni mnimo,facciamo 30..da quando lama fu fiachiato(ricordi?)dalla mia generazione di movimentisti..da allora, il distacco dala base è aumentato giorno dopo giorno,una parabola che ci ha portato alla situazione di oggi,fra ildrammatico e il penoso..tu parli di condizioni dettate dalla base..ma quale base?gli operai non esistono più come classe sociale(nel senso che gli poteva dare fino agli anni 70)..il consumismo ha ormai fatto sì che proletari,piccola e media borghesia si sian mescolate,perdendo ogni identità..pasolini lo diceva 35 anni fa,e aveva capito tutto..personalemnte son pessimista,mi sembra che a questo sfacelo non ci sia fine..ma spero di sbagliare

Groshenko ha detto...

Alla scadenza del mio mandato di delegato di una OS di basepressso la RSU, ho preferito non ricandidarmi ed ho deciso di svolgere proprio questa funzione di facilitatore dei contatti e
del dialogo della mia OS con la CGIL, credendo che fosse giunto il momento di ricostruire il sindacalismo di sinistra, giusto adesso che l'unità dei sindacati confederali è andata a quel paese. Mi sembrava giunto il momento anche perchè avevo colto nel comportamento e nei discorsi della segreteria nazionale della CGIL, sopratutto quando era venuta a chiedere il voto dei lavoratori per l'elezione della RSU, un cambiamento di atteggiamento culminato nell'autocritica nei confronti della deriva che ha trasformato la funzione vertenziale del sindacato in una organizzazione che gestisce il denaro del TFR e fornisce servizi di consulenza fiscale tramite i CAF. Non prima di approfondire la questione con i compagni della mia OS e con i colleghi della CGIL della segreteria nazionale
Quello che potrei definire lo stato dell'arte attuale è il seguente.
Da parte CGIL in sede centrale ci comincia a credere in questa nuova istanza. Ma la resistenza maggiore la oppongono i
rappresentanti locali e "di palazzo" come in gergo vengono definiti. Quest'ultimi sono frequentemente avvitati in questioni di piccola rendita di posizione sindacale e non riescono a uscire dai rancori personali che nutrono verso i colleghi che, abbandonata la CGIL, hanno deciso di aderire al sindacalismo di base. Si, perchè bisogna chiarire che i fondatori del sindacalismo di base nella istituzione statale dove lavoro sono tutti ex della CGIL che l'hanno abbandonata a causa del suo immobilismo e della sua distanza dalle istanze reali dei lavoratori. Queste scissioni, datate alla fine degli anni 80, non sono state indolori.
Da parte mia OS oltre alla comprensibile diffidenza, fondata nella esperienza delle cose su menzionate, c'è invece la tendenza al
comportamento che, facendo mente locale, sembra analogo al percorso che ha allontanato la CGIL degli anni 70 e 80 dai lavoratori. Troppa ortodossia, troppi comitati e troppa gestione
centralizzata. Io stesso sono stato passato ai raggi X ed alla TAC quando ho tirato fuori la mia idea. Ed poi c'è il virus che infetta chiunque in Italia: appena non si è più daccordo su qualcosa, una parte si fa il suo gruppo, sia esso sindacato, partito politico, organizzazione religiosa, dopolavoro bocciofilo, centro anziani. Una parte della mia OS si è staccata per aderire ad un'altra OS di base che per adesso si sente più cazzuta e battagliera. Ma stiamo sempre lì: chi non è daccordo fa una scissione.
E' questo il costume italiota in genere e delle parti soccombenti nell'agone politico in particolare, lo stesso che ha portato alla scissione Rifondazione in una galassia di partitini dallo 0,n percento, alcuni ancora con
l'orgoglio di fregiarsi della falce e del martello, altri che se ne vergognano.
Non vorrei, ma purtroppo mi appare evidente ormai, che questa virus delle scissioni che attraversa la sinistra in questo momento storico in cui soccombe di fronte al berlusconismo ed al liberismo dell'Europa sia quello che i dirigenti preferiscono fare anzichè guardarsi veramente dentro per generare quella consapevolezza, prima di tutto personale, per riconoscere gli errori che hanno giorno dopo giorno indebolito la capacita contrattuale dei sindacati e l'identità socialista della sinistra.

Anatolji Groshenko

sassicaia molotov ha detto...

@Brazz: chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso. Non ci rimane molto, ma il morso dell'animale ferito può essere letale, possiamo ricostruire da qui con strategia e tattica consapevole. Non abbiamo più neanche la possibilità di essere pessimisti, credimi. Col dovuto paragone pensa a cosa ha significato profondamente la nascita del punk in ambito musicale: quando tutto sembra perso in inutili orpelli fini a se stessi ma che in realtà nulla possono cambiare arriva la scossa, la possibilità di ritrovare una radice e di riproporla per ripartire e rinfrescare: i segnali ci sono, vengono dal sudamerica e anche dai tanto vituperati USA (troppo pochi rispetto al passato ma ci sono, l'underground ha solo cambiato pelle).
Non ci sono più referenti politici, vanno costruiti dal basso e sarà una lotta durissima, ma è questo ciò che ci aspetta.

@Groshenko: testimonianza preziosissima e sintomatica di quanto lavoro c'è da fare, mi riconosco in ogni tua considerazione, le difficoltà dovrebbero solo moltiplicare le forze di chi vuole lavorare concretamete per una sinistra unita ad ogni livello; preoccupiamoci di lasciare semi ogni giorno, prima o poi qualcosa dovrà germogliare, qualcosa che non farà piacere a chi vuole perpetrare questo stato di cose.

brazzz ha detto...

apprzzo l'esempio del punk..ma edi,a supporto del mio pessimismo..è stato 30 anni fa, adesso non si vede nulla di tutto ciò all'orizzonte..la capacità delle major(che puoiidentificare col potere)di assimilare,diadattarsi alle novità è centuplicato..allora si son lasciate sorprendere,orta non più..inpiù,controlare è sempre più semplice..esiste il modo di ribellarsi,ma pareche solo le avanguardie se ne rendano conto,si rendan coto che è possibile,che il mondo non deve esser per forza come lo disegnanpo,che esistono alternative..lamgranmassa dle persone,obnubilate dalla tv,dalla paura..non se ne rende conto,non avverte la necessità,si nutre del proprio rancore verso i diversi,e cerca scorciatoir ai propri problemi..la situazionelavedocosì,al momento,nonhouna gran fiducia..poiogni tanto si incontran figure che fanno sperare..vedremo..l'esempio to del sudamerica è vero.quello degli usa pure..mainterroghiamoci su una cosa..crisi finanza e di sitema liberista in usa,ha prodotto obama,,qua invece,se guardi l'europa la risposta è stata l'esatto contrsario..il parlamento europeo più di destra da sempre..quando dico che l'europa è ormai solo un gigantesco ospizio di gente spaventata...