Martedì 22 dicembre alle 17.30 circa, lungo la linea ferroviaria tirrenica, all’altezza di Gavorrano-Giuncarico (Gr), una delle cisterne di un treno merci che trasportava Gpl, stava viaggiando con le ruote completamente avvolte dal fuoco, quando un automobilista lo ha notato ed ha immediatamente avvisato i vigili del fuoco. Il treno che viaggiava in direzione sud è stato fermato prima della stazione di Grosseto. I vigili hanno spento il fuoco e raffreddato i freni del carro.
Il treno è lo stesso deragliato a Viareggio il 29 giugno scorso!
Il carico è lo stesso: Gpl (Gas di petrolio liquefatto)
La partenza è la stessa: Trecate (Novara)
La destinazione è la stessa: Gricignano di Aversa (Caserta)
La ditta del Gpl è la stessa: Sarpom (Società per azioni raffineria padana olii minerali)
Il transito da Viareggio è lo stesso: 22.16 (il 22 dicembre, avendo 14 ore di ritardo, è transitato dalla stazione di Viareggio alle ore 12.30 circa; la sera del deragliamento avvenuto alle ore 23.48 aveva circa un’ora e mezzo di ritardo)
La società incaricata della spedizione è la stessa: Fs logistica
L’impresa ferroviaria è la stessa: Trenitalia
Il gestore delle infrastrutture è lo stesso: Rete ferroviaria italiana (Rfi)
Il numero del treno non è lo stesso (da 50325 - quello deragliato a Viareggio - a 50329). Forse per opportunità le Ferrovie lo hanno modificato? Forse per necessità la proprietà delle cisterne non sembra essere la tedesca Gatx, bensì una società privata francese.
Il treno di Grosseto ha preso fuoco il 22 dicembre, lo stesso giorno in cui moriva, dopo 6 mesi, Elisabeth, 32^ vittima della strage di Viareggio.
Poteva essere una strage fotocopia di quella del 29 giugno
Dopo i 32 morti di Viareggio non è stato fatto ancora nulla per la sicurezza nel trasporto ferroviario. Moretti & C. continuano a giocare con la vita delle persone.
In questi mesi sono morti sui binari ancora ferrovieri e lavoratori delle ditte di appalto.
I viaggiatori e i pendolari sono costretti a sacrifici, sofferenze e rischi per il diritto alla circolazione ed alla mobilità. I vertici aziendali hanno ancora voglia di scherzare su panini, coperte, piazzale Loreto…
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteoli, si permette di dire che simili dichiarazioni sono dovute al fatto che i lorsignori sono solo un po’ stressati. Alla faccia dello stress: Moretti ha una retribuzione di circa 1.200.000 euro. E il cassaintegrato o il disoccupato da cosa dovrebbe essere affetto !?
Ricordiamo solo che il ministro dei trasporti egiziano, a seguito di un incidente ferroviario che il 17 ottobre scorso causò la morte di 17 persone, si è dimesso. Forse, nel paese degli eredi dei faraoni il buon senso e la responsabilità di certi signori è ben altra cosa da quella nostrana.
(da www.senzasoste.it)
6 commenti:
E' quando sento cose così, che provo il bisogno di farmi in vena di eroina.
Farmi in vena di vena di eroina dopo aver staccato la testa di Matteoli con un righello.
Uno studio statistico delle Università di Bologna e di Roma (in collaborazione con le Ferrovie) sui punti più critici della rete - Mantova e Livorno - ha stabilito che la soglia di rischio sociale dei trasporti di merci pericolose in centri abitati è "accettabile", pur consigliando ove possibile "l'utilizzo di percorsi a minimo impatto". http://www.unioneinquilini.it/index.php?id=711
Piu di 2600 convogli di robba molto pericolosa transitano dal calambrone ogni anno(in linea d'aria vicino casa tua SM,chiudi bene la finestra la sera,non si sa mai..)http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2009/07/06/LX1LX_LX101.html
Mi mancava qualcosa insieme alla raffineria di fronte a casa, due inceneritori nel raggio di 1km (AAMPS) E 5 KM (Biscottino), la centrale ENEL a 2km la base militare di Camp Darby (500m) coi suoi depositi di scorie (ci sono? dove sono? mah).
E mi rompono i coglioni perché fumo.
"perché fuma": la cosa che hanno detto a mio padre dopo 30 anni di verniciatura feroce (leggi FIAT), quando gli hanno trovato un cancro alla vescica (toccati pure!)
@angustifollia: A mio padre è toccato ai polmoni. Non è riuscito a vedere la prima pensione. E fumava. Molto. La settimana scorsa è morta, sempre per un cancro ai polmoni, una mia amica insegnante di 45 anni. Lei invece non fumava proprio. Sarà stato lo stress.
la vergogna non ha mai fine e questo è sempre più il paese del silenzio, dove tutto scorre e le notizie importanti vengono messe in soffitta o addirittura nascoste, un paese dove non esiste la cultura delle dimissioni, che schifo!
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