martedì 10 agosto 2010

UOMINI DELLA PROVVIDENZA E UOMINI DELLA PREVIDENZA


Sdraiati sotto gli ombrelloni gli italiani già parlano di elezioni, di chi votare, dell'Uomo della Provvidenza, di chi salverà l'Italia da questa crisi, da questa atmosfera da lunghi coltelli e ci riporterà ad un nuovo boom.
L'unica botta che sentiremo, invece, sarà la nostra.

Non credo che sarà mai quantificabile la colpa delle dirigenze di questa sinistra nell'aver tolto quel contrappeso democratico che permetteva agli squali che hanno spinto Berlusconi là dov'è ed aver frammentato l'unico fronte legalitario, laico e socialista che avrebbe potuto contrastare l'abominio politico in cui ora siamo immersi fino al collo.

Ora stanno lì, convinti di essere i saggi sulla riva del fiume ad attendere il cadavere del PdL e del suo leader, confidando ora in Fini, ora in Tremonti, ora in Vendola ora nel Grande Cazzo Gigante che questo popolo di moderno analfabeti anela di sentirsi fra le chiappe in coincidenza delle elezioni prossime.

Non passerà nessun cadavere, purtroppo.

Se non quello dei nostri posti di lavoro e di coloro che sul lavoro continuano a morire, nessun cadavere se non quello del potere d'acquisto dei nostri stipendi sempre più vessati dalle tasse che un popolo di teste di cazzo pensava che il buffo omino di Arcore avrebbe abbassato, nessun cadavere se non quello della cultura e dell'arte, due tesori in mano a due subumani come Bondi e Gelmini e che soffrono della smania devastatrice di questa classe politica contro tutto ciò che possa essere strumento di elevazione per i cittadini.

Davanti a tutto ciò l'Italia si ritroverà davanti un autunno nel quale l'attesa si materializzerà in un incubo, un autunno in cui i "promotori delle libertà" andranno di porta in porta a propagare il Verbo mentre il macello sociale in atto continuerà senza tregua.

E dall'altra parte aspettano Vendola.

Già, l'ennesimo Uomo della Provvidenza?
Mah.

Diciamo che già l'essere uscito da quel disastro epocale per la sinistra che è stata la gestione Bertinotti coi suoi Sansonetti, Fagioli&Salsicce etc. etc. invece di prenderne in mano le sorti al posto di quell'ectoplasma mummificato di Ferrero è già di per sè motivo di sospetto, ma se tante volte fosse davvero lui l'arma per scardinare questa destra, se permettete avrei dei dubbi.

Grossi dubbi.

Il perché?

Non certo per via della sua omosessualità dichiarata, buona solo per aggiungere qualche grinza alle pellacce cadenti di qualche vescovo gelosa o per l'orecchino.

No, i dubbi li ho perché un "contrappeso" non regala 60 milioni a quel bel tomo di Don Verzè e non indulge a compromessi con un sistema che ha ampiamente dimostrato di essere agli antipodi con l'idea di politica che dovrebbe condurre ad un'Italia realmente differente.

Ho il dubbio che sul governatore della Puglia si stiano concentrando forze che cercano soltanto una diversa spartizione della torta.
E quella torta è costituita anche dalla residua capacità d'acquisto dei nostri stipendi.

Non ci sono Uomini della Provvidenza e non ci saranno finché non ci rendiamo conto che siamo noi cittadini incazzati, vessati e stufi di questo circo indegno e dei suoi infami cantori, gli unici Uomini della Provvidenza che ci sono rimasti.

Che ci siamo rimasti.

Mandiamo a casa quei personaggi che ormai da troppo tempo impestano le nostre vite.
Ma una volta tanto dovremmo ritornare all'essenza della logica che sta alla base di una vera democrazia: guidare dal basso il cambio di sistema.

Altrimenti ditemi voi cosa cazzo cambierà.

11 commenti:

SCIUSCIA ha detto...

Io spero in Ferrando, il leader di un partito comunista dei lavoratori che non ha mai lavorato in vita sua potrebbe dare la svolta.

Dov'è che ho messo il roipnol..?

jesup ha detto...

Infatti non cambierà un cazzo.Di Vendola iniziai a dubitare già ai tempi di rifondazione,il gay cattolico amico dei preti e,forse, dei "no global".Oggi,anzi già da un po', è quantomai lampante che i dubbi si materializzano in una realtà inquietante.L'autocandidatosi leader della "nuova" sedicente sinistra non è altro che parte dei soliti intrecci,comitati di affari,manovre di palazzo,accordi sottobosco, con l'aggravante di voler rappresentare il poco del buono che era rimasto a sinistra del pd,dove rimane invece un arcipelago morente di sigle che insieme sarebbero al 3%(ma insieme non lo saranno mai).Niente uomini della provvidenza,il cambiamento o arriverà dal basso,o non sarà cambiamento,non se ne esce.

Anonimo ha detto...

Neanch'io condivido questa ricerca continua di "uomini della provvidenza". Un tempo erano i partiti che producevano i leader e, quando i leader passavano, i partiti restavano, a rappresentare interessi e valori. Ora, a quanto pare, sono i leader che producono i partiti.
Per me questa continua ad essere una condizione patologica, ma che si fa quanto la patologia diventa la norma?
Ad ogni modo, io ho votato per SEL sia per le europee e le provinciali dello scorso anno, sia per le regionali di quest'anno, e continuerò così.

sassicaia molotov ha detto...

@Peter Pumpkinhead: non me la sento di biasimarti e condivido la tua analisi; a volte penso che il non andare a votare ed il votare Vendola richieda la stessa dose di coraggio.

@Sciuscia: l'unica volta che ho fatto dei roipnol avevo quasi vent'anni e andai con degli amici a saltare sulle reti elastiche a Tirrenia. Dicono che i bambini presenti si divertirono moltissimo, io mi feci solo qualche ecchimosi.

Bertoldo ha detto...

Cosa c'entra..."il popolo di teste di cazzo che credeva che Berlusconi abbassasse e tasse..."?

Lo sai che stiamo vivendo una crisi recessiva globale? Causata da altri popoli teste di cazzo come quello inglese e quello americano che hanno votato governi teste di cazzo che credevano che i soldi basta stamparli per dargli valore. Oppure, che e' peggio, che permettevano alle banche di immaginarseli, i soldi, concedendo mutui a chi si immaginava di avere un reddito che potesse coprirli, i mutui.

Se le banche anglo-americane e i loro governi della minchia hanno causato centinaia di milioni di disoccupati nel mondo e una crisi finanziaria e una recessione economica spaventosi, dovresti invece leccare il cullo degli Italiani che hanno votato Berlusconi se non abbiamo fatto la fine della Grecia, della Spagna e dell'Inghilterra.

A tenere il timone in una situazione cosi difficile ci vogliono coglioni grossissimi: quelli di Berlusconi, quelli di Bossi e quelli di Tremonti.

Credere invece ai colpi di bacchetta magica, come fai tu, e' un po', scusa, da imbecilli. Etimologicamente parlando, s'intende.

sassicaia molotov ha detto...

@Bertoldo: eppure era proprio Berlusconi quello che sbraitava contro le "67 nuove tasse di Prodi" e che poi è riuscito ad aumentare ulteriormente la pressione fiscale.
Noi stiamo usando un metodo pericolosissimo, e le banche centrali non c'entrano nulla.
C'entra il Prodotto Interno Lordo delle organizzazioni criminali, c'entrano i continui condoni tappabuco che non risolvono un cazzo e anzi fanno ulteriormente ingrassare le mafie, c'entrano le manovre finanziarie che vanno a colpire senza ritegno redditi dai quali non c'è più nulla da spremere.
Da Soho puoi fare il finocchio col culo degli altri, Bertoldo.
Ma per quanto mi riguarda non cerco nessun colpo di bacchetta magica, perchè avremmo mezzi ed infrastrutture per reggere il colpo anche meglio di Germania, Francia e Scandinavia (cioè democrazie che ci fanno il culo a tarallo).
Il problema è creare una classe dirigente seria, non di delinquenti conclamati come quella attuale.

Bertoldo ha detto...

Le 67 nuove tasse di Prodi vennero applicate in contingenze economiche assai meno condizionanti di quelle in cui stanno operando il Berluska e il Tremonti.
Ti faccio rispettosamente notare che il Berluska dovette operare nel clima che si creo' all'indomani dell'attacco alle Torri Gemelle. E anche allora lo spazio "politico" per mantenere le promesse economiche gli si restrinse immediatamente.
Come in questi tempi di recessione globale, causata dall'incompetenza e dall'ingordigia del capitalismo anglosassone, e non dal Berluska, lo spazio di manovra del nostro PM e' limitatissimo. Non ostante questo la nostra situazione non e' certo delle peggiori tra le economie avanzate.
Ammesso e non concesso che la nostra classe dirigente sia fatta di "delinquenti conclamati", chi ti dice che Berluska & Co, oltre agli affaracci loro, non abbiano a cuore anche gli interessi del paese?
La logica vorrebbe che piu' tira l'economia nazionale, piu' si ampia il raggio dei loro (presunti) sporchi intrallazzi. E nessun delinquente opera contro i suoi stessi interessi.
Inoltre le Mafie sono sotto fortissima pressione.
E i condoni, in nome del piu' classico pragmatismo di stile anglosassone (quello di altri tempi) servono a incassare cio' che non si incasserebbe e a rimettere in circolazione soldi che altrimenti non andrebbero in circolazione.
Lo capisce anche un imbecille (etimologicamente parlando), ma la Sinistra non puo' essere qualificata nemmeno con questo gentile appellativo.
Il suo e' "NO" preconcetto: cioe' stupido.

Bertoldo ha detto...

Cosa c'entrano Soho e il culo degli altri?

sassicaia molotov ha detto...

@Bertoldo: perché ci si conosce dai tempi di usenet e avevi un altro nick, non mi ricordo se Guelfo o checazzaltro; quindi sai benissimo come la penso anche sulla macroeconomia: è perfettamente inutile però scaricare su questa il macello sociale in atto in Italia: questo, etimologicamente parlando, è da berlusconiani.
Cioè, incapaci di concepire il concetto di bene collettivo, cosa che perfino gli americani stanno reimparando.
E non parlo neanche del bene collettivo concepito dai comunisti.
Non c'arrivate proprio.
Io lavoro, sono felice di lavorare per qualcosa che è un bene collettivo, che mi dia da mangiare, una casa, la possibilità di costruirmi un nucleo familiare. A me e ad ogni cittadino.
Le forme di smantellamento di ogni bene collettivo in Italia è sotto l'attacco di una politica ridotta ad un manipolo di bande di delinquenti in giacca e cravatta.
A questo ci arrivi o no?
Le scelte di Tremonti ed i profitti di Mediaset e Publitalia sono fatte col sangue di chi ci lascia le penne perché tu probabilmente non lo sai ma la produttività che chiedono "per restare al passo coi mercati" in Germania garantisce una dignità, in Francia ed in Inghilterra ed in tutto il Nord Europa lo stesso.
Chiediti perchè invece qui da noi no.
Chiediti perché ci misuriamo con Spagna, Portogallo e Grecia e perché non produciamo più in ricerca, perché il Sud continua a puppare soldi come un'idrovora fin dal dopoguerra e non conclude un cazzo se non mangiarsi quei soldi in attività criminali visto che li gestiscono i politici di appartenenza.
Mi sono rotto le palle di questa gente.
Come vedi non sono tenerissimo con la sinistra, proprio perché ho dei principi miei ai quali non intendo disattendere.

Bertoldo ha detto...

Non puoi nemmeno immaginare quanto io condivida il tuo "disgust" per alcune intollerabili patologie tipicamente italiane: la Terronia, per esempio, sembra essere un cancro inestirpabile. Ma i "Berlusconiani" ci provano a curarlo. Non si puo' negare.

Sono Spagna, Portogallo e Grecia che cercano di misurarsi con noi. E fanno una figura del cazzo: la Spagna di Zapatero per prima.
Il Berluska mira esclusivamente a misurarsi con Francia, Germania e Inghilterra. Ed e' lui che ci tiene informati, statistiche alla mano, che con l'Inghilterra il confronto e' gia' vinto: e considera che noi abbiamo la Terronia mafiosa che ci succhia capitali come un'idrovora.

Non produciamo piu' in ricerca? A parte le limitazioni dovute alle attuali contingenze internazionali delle quali il Berluska e', semplicemente, vittima, e sorvolando per carita' di patria sul retaggio borbonico di certe culture accademiche, soprattutto meridionali, ti sei mai chiesto quanto alto sia il contributo degli Italians alla ricerca internazionale? Questo significa che il nostro sistema educativo e', tutto sommato, di prim'ordine e i cervelli che si trova a disposizione li coltiva, anche se poi li manda a ricercare all'estero.

Se tu, come italiano, ti lamenti cosi tanto e dai la colpa alla classe politica di merda che ci GOVERNA, io, INVECE, attribuisco le responsabilita' alla classe politica che ci HA GOVERNATO. Ed e' contro quella eredita' che i Berlusconiani stanno combattendo. Ed anche i Leghisti. Purtroppo il processo e' discontinuo (due governi ammucchiata alla Mortadella) ed ogni volta bisogna ricominciare da capo. Ed ogni volta "scoppiano" imprevedibili contingenze internazionali.
Sai una cosa? Secondo me i Berlusconiani non sono fortunati.

In tutti i periodi di grandi e radicali trasformazioni, le forze della reazione, come insegnano gli Scienziati della Politica, convivono nel sistema in cambiamento e lo condizionano, anzi, lo ostacolano. In Italia sono le forze cattoliche, quelle post-marxiste e, in parte, quelle post-fasciste, tornate alla ribalta sul palcoscenico politico italiano grazie al Berluska che le ha intelligentemente usate per fare "fronte" e creare stabilita' politica per i suoi programmi, i nemici del processo di cambiamento.

Ci restano dunque le forze "liberali" sulle quali contare. E Berlusconi cerca di rappresentarle. Magari malissimo. Ma e' a quegli ideali che si ispira.
Tu dirai: "Ma proprio il Berluska doveva fare il "liberale"?"
Beh, ci si deve accontentare di quello che passa il convento sperando che i semi diano buoni frutti.

sassicaia molotov ha detto...

I sistemi sono gli uomini che li guidano.
Quello sfrenatamente liberale dei Bush e dei Berlusconi ha demarcato una linea cruciale, che è quella della soglia di povertà della classe media.
Nessuno riuscirà a convincermi che questo non poteva essere evitato.
Posso concepire (non condividere) un modello liberale che sia veramente un'opportunità per industria e servizi ma non un insieme di concentrazioni di poteri al di sopra delle leggi.
Mi inquieta il fatto che i liberali non cerchino di riportare le cose nell'ambito di una legalità condivisa e seguano esclusivamente il Berlusconi attuale. Trovo questo terribile.
Dall'imprenditoria italiana, che è anch'essa ferma e stritolata dagli ingranaggi del conflitto d'interessi in corso, non è lecito aspettarsi nulla vista la percentuale di analfabeti che ancora vi fa parte, ma a mio avviso la vera iattura è stata la svendita di alcuni valori della sinistra storica da parte di partiti e sindacati. Erano il contrappeso democratico di questo paese, che lo si voglia ammettere o no. D'Alema & c. hanno buttato via il bambino con l'acqua sporca e questi sono i risultati.
I sintomi del perchè un liberale, a maggior ragione, dovrebbe combattere Berlusconi si vedono dalla progressiva analfabetizzazione del paese, dei suoi giovani, dello sdoganamento di una cultura coatta ed ipocrita, pronta ad esaltare chiunque riesca a realizzare un fine al di sopra delle leggi.
Il convento passa quello che la gente cerca, non quello che c'è.
Io cerco uno schieramento che ritorni ad una politica incentrata sul bene collettivo e di conseguenza non posso riconoscermi nella sinistra attuale e di conseguenza non la voto.
Forse a destra c'è bisogno di un pò più di gente che faccia le dovute considerazioni su questo governo.