sabato 13 giugno 2009

FUORI I NOMI


Il Ddl sulle intercettazioni è ora in mano al Presidente della Repubblica chiamato a valutare quanto il Re pubblica mentre "Repubblica" raccoglie firme per cercare di fare in modo che la porcheria del Re non diventi pubblica.
A memoria d'uomo non ricordo in uno stato democratico un provvedimento così spudoratamente antidemocratico e che riesca in un sol colpo a favorire allo stesso modo sia la criminalità organizzata che quella istituzionale assisa in Parlamento. Ma d'altra parte la soglia massima del potere di scandalizzarsi, almeno per i cittadini che ancora ambirebbero vivere in uno Stato in cui le parole "regole", "democrazia" e legalità" abbiano un minimo di senso compiuto, è ormai abbondantemente superata ed oltre quella c'è rimasta la sola opzione del mettere in moto quei meccanismi grazie ai quali ci sono le possibilità di contrastare l'andazzo imposto da una sedicente maggioranza che, è bene ricordarlo, a fronte di un elettorato del 65,05% degli aventi diritto, ha una percentuale di sostenitori del 35,26% e quindi se aggiungiamo anche il 10,20% della Lega siamo ben lontani dal poter parlare della "maggioranza degli italiani".
Uno degli strumenti concessi dalla democrazia sono le opposizioni. Queste si fanno carico delle istanze di chi non si riconosce nelle politiche del governo in carica e cercano di portarne in Parlamento le ragioni.
Ora, mi si dice che la votazione di questa legge che avrà serie ripercussioni sulla vita democratica del paese, che favorirà sfacciatamente criminali, mafiosi, corrotti e disonesti, che imporrà un bavaglio inaudito alla libertà d'informazione e finanche alla libertà d'espressione, sia stata votata anche da VENTUNO parlamentari dell'opposizione.
Chiariamo: non so se nel termine "opposizione" si comprenda l'UDC.
A quel punto tutto il discorso cade, io mi faccio una crassa risata e chiusa lì.
No, perchè parliamo dell'UDC tutto casa-famiglia-Chiesa che attualmente vede insieme al PdL Vice-Presidente della Commissione Antimafia, Calogero Vizzini, l'inarrestabile Totò "Vasa-vasa" Cuffaro ed il segretario regionale Saverio Romano indagati nell'inchiesta sul tesoro dell'ex-sindaco Ciancimino, a suo tempo condannato per mafia.
L'UDC alla Camera ha 36 seggi. Spero che quei 21 voti siano partiti da lì.
E comunque la Legge è stata approvata con 318 voti a favore contro 224 contrari; PD e IDV hanno 239 deputati, ergo qualcosa non torna.
Ecco, credo che tra i diritti del cittadino che ha votato questi prodi difensori della libertà e della democrazia rientri il diritto, in casi come questo, di sapere chi ha votato a favore tra gli oppositori di questo governo. Nomi e cognomi. E possibilmente le motivazioni.
Se non altro, visto che la lauta paga da deputato la prendono grazie a chi li ha votati, rispondere di questi comportamenti mi parrebbe il minimo.
Indovinate invece come andrà a finire.

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