martedì 1 settembre 2009

SOLUZIONI SENZA RISPOSTA


La butto lì.

Si potrebbe sconfiggere Berlusconi in pochissimo tempo e con pochissime mosse?

Prima mossa: coalizzare tutti partiti a sinistra del PD in una unica formazione laica e socialista.
Non è fondamentale la falce ed il martello: se il popolo italiano ha ancora paura del babau dopo 60 anni e più di democrazia basta darglielo coi fatti.

D'altra parte se la nostra democrazia è malata non è certo colpa dei comunisti, almeno quelli che continuano a definirsi tali senza nessun tipo di sgomento. E la cosa dovrebbe essere ormai chiara a tutti.

Aprire ai movimenti con una serie di iniziative a respiro nazionale su tre temi: lavoro, donne e identità.

Sul lavoro c'è assoluta urgenza di dare voce a tutta la potenza da fuoco che l'arcipelago della sinistra è in grado di offrire in tema di lotte per i diritti. Quindi iniziare una presenza continua, assidua e costante nei luoghi di lavoro. Aprire centinaia, migliaia di sportelli per il lavoratore, dove si può avere ogni tipo di assistenza per chi sente il tocco letale di questa crisi, dall'assistenza legale a quella sindacale se possibile al di fuori del giogo della triplice, anche per mandare un segnale forte a queste sigle che sono ormai diventate semplici passacarte di Confindustria.

Un servizio che, se all'inizio sarà uno sforzo incredibile, potrebbe avere un ritorno adeguato in tempi brevi.

Sulle donne c'è da agire subito per riparare ai danni epocali provocati dal berlusconismo e dalla cultura infamante che ha riportato l'Italia ai tempi del Mesozoico.
Su questo è necessario coinvolgere quello che è rimasto il patrimonio ancora più affidabile della sinistra, quello artistico. Proprio per fare da perfetto contraltare allo sbracamento voyeuristico e misogino che contraddistingue la destra.

L'identità è quella laica, antifascista e socialista, quella da riprendere inmano con orgoglio ricordando quanto ha significato per il benessere del Paese l'avere avuto una base di sinistra onesta, votata alla lotta per i diritti, lavoratrice e non lavativa e che ha sempre preteso giustizia sociale e non squallide manfrine mafiose.

Se una bandiera ci deve essere, che abbia una storia gloriosa, non l' avvilente coacervo di compromessi che caratterizza questo PD.

Ora, qualcuno mi dica se di prim'acchito trova un nome, anche uno solo, in grado di guidare con forza e determinazione una simile formazione. Uno che abbia la tempra e la granitica risolutezza nell'affermare i propri valori che avevano che so, i Pajetta o i Pertini. La capacità di sentire la voce del suo popolo che aveva Berlinguer. Ma soprattutto la capacità di non piegarsi mai in nome di compromessi che stringerebbero la corda al collo da subito, con aree dalle quali storicamente la sinistra è antitetica come quella cattolica.

Il voto della gente si conquista con le azioni, non con gli inciuci, quindi se ancora la sinistra è interessata ad invertire l'imbarbarimento politico, sociale e culturale in atto deve semplicemente tirare fuori unita tutte le sue forze e subito.

La prima azione da fare dovrebbe essere una mobilitazione popolare che comprenda il contributo di ogni singolo italiano che ha finalmente capito che tutto il sistema che c'è dietro Berlusconi ed il suo governo, compresi i suoi comportamenti, non sono compatibili con una democrazia moderna ed iniziare una campagna nazionale per chiedere immediatamente le sue dimissioni.

Ci vergognamo di un presidente del consiglio come lui.
E la cosa deve essere estremamente chiara.
Vogliamo una democrazia vera.
Vogliamo una stampa libera.
Vogliamo una televisione che sia veramente di tutti.
Vogliamo che la politica tolga le sue mani dal servizio pubblico d'informazione e che regoli in senso veramente liberale il sistema delle frequenze radiotelevisive.


Ed inoltre vogliamo che sia fatta veramente luce sull'origine delle fortune di quest'uomo e di chi politicamente gli ha permesso di creare un'oligarchia televisiva ed un partito-fantoccio col quale ha avvelenato gli ultimi 15 anni della vita del nostro paese.

Finora quelli che hanno contribuito ad anestetizzare le masse col ritornello "l'antiberlusconismo non paga" hanno parlato: i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Ora possono anche andare a riposare.

Ora, in tutto ciò c'è un problema, come ho già detto: chi guida?

Ma una guida, veramente, serve?

Quale classe dirigente sta costruendo la sinistra?

Una cosa è certa: quando le risposte sono seguite da domande senza risposta la situzione non è buona affatto.

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